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Paolo Sciunnach,
insegnante
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In
questi giorni si parla moltissimo dell’Expo 2015 in versione casher,
l’etica ebraica dell’alimentazione. Mi è capitato di fare alcuni
interventi nell’ambito di Expo sugli aspetti etici del rapporto tra
Torah e natura. Una parte di me però ci terrebbe a sottolineare che vi
sono aspetti etici anche verso l’uomo in senso lato. Trovo
assolutamente importanti i temi trattati da Expo 2015 in merito alle
nuove tecnologie, all’ottimizzazione delle risorse e la massimizzazione
della produzione alimentare, il più variegata e differenziata
possibile. Gli aspetti culturali sono al centro. Tuttavia è necessario
sottolineare che Expo 2015 deve lasciare un messaggio concreto.
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Anna
Foa,
storica
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Che
cosa contraddistingue il razzismo, oltre al fatto di odiare e
disprezzare una parte degli esseri umani per la loro pelle, la loro
cultura, la loro religione? È, fra l’altro, l’idea che le
responsabilità siano collettive, mai individuali. Che se qualcuno
commette un reato o anche ti sta antipatico, non devi pensare che si
tratti di una persona, bene individuata, con un nome e cognome, ma che
si tratta di un membro di un gruppo e che questo gruppo sia tutto
responsabile, tutto da odiare e disprezzare. Questo, ovviamente,
succede di più con le minoranze: sono ‘gli ebrei’, ‘gli zingari’, non
il tal dei tali, incidentalmente anche ebreo o rom. Questo sta
succedendo con il tragico episodio dell’investimento di Roma. Se chi
era nella macchina investitrice fosse stato un medico romano o un
idraulico piemontese, nessuno avrebbe detto che la colpa era dei medici
romani o degli idraulici piemontesi. Siccome si tratta di rom, dagli
all’odio. Sono tutti colpevoli, tutti ubriachi, tutti assassini. La
campagna è in corso! E speriamo che non ci sia altro sangue. E la
barbarie dilaga.
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Criminali di guerra nazisti, scandalo pensioni d'oro
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Scandalo
negli Stati Uniti per un’inchiesta condotta dall’ufficio federale della
Social Security (l’amministrazione del sistema di previdenza sociale),
che ha svelato che più di 20 milioni di dollari sono stati spesi nel
corso di circa cinquant’anni per la pensione di 133 criminali di guerra
nazisti. Il rapporto dell’inchiesta, voluta dalla deputata Carolyn
Maloney, rivela che tali pagamenti sono di gran lunga maggiori rispetto
a quanto stimato in precedenza. L’erogazione delle pensioni era già
stata interrotta lo scorso dicembre, con l’approvazione quasi
all’unanimità di una legge da parte del Congresso (Il Messaggero).
Palmira, l’Isis continua a distruggere. Dopo la distruzione del Museo
archeologico di Palmira, che sembra sia stato trovato vuoto dopo la
rimozione della gran parte delle statue, fonti locali affermano che
l’avanzata dell’Isis nell’antica città siriana ha colpito la preziosa
statua del “Leone di Palmira”. Dopo la coraggiosa richiesta degli
abitanti della città di non distruggerne le rovine, i juhadisti
avrebbero ribadito che i monumenti non saranno danneggiati ma che le
immagini pagane dovranno essere distrutte (la Repubblica).
Come Israele sconfigge la siccità. Esteso quanto sei campi da calcio,
collegato al Mar Mediterraneo da una rete di tubi di 2,5 metri di
diametro e in grado di produrre 624 mila metri cubi di acqua al giorno:
è l’impianto di desalinizzazione di Soreq, “ovvero il gioiello di
tecnologia idrica che ha consentito a Israele di sconfiggere la
siccità” (La Stampa).
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festival economia di trento
Piketty e il capitale da distribuire
Come
per il premio Nobel Joseph Stiglitz, anche per un altro illustre nome
dell'economia contemporanea, Thomas Piketty la risposta al crescere
delle diseguaglianze risiede nelle decisioni politiche. Dal palco del
Festival di Trento Economia, dove Pagine Ebraiche è presente con il
dossier Mercati e valori in distribuzione in questi giorni insieme al
numero di giugno del giornale dell'ebraismo italiano, Piketty –
introdotto dal direttore del
Corriere del Trentino - ha ricordato al pubblico come ci sia sempre
stata e c'è un'alternativa, una soluzione diversa per ridurre il debito
pubblico, per organizzare la risposta alla globalizzazione, perché la
storia della disuguaglianza, così come quella della ricchezza, è anche
una storia sociale e politica, in cui le istituzioni, con le loro
politiche fiscali e monetarie, hanno un ruolo determinante.
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qui firenze Il Limmud guarda al futuro
Centocinquanta
partecipanti. La declinazione di tematiche al cuore dell’identità
ebraica: dall’educazione dei giovani al ruolo della donna, dallo studio
della Torah a quello della mistica e del simbolismo. Senza dimenticare,
tra gli appuntamenti più coinvolgenti, il viaggio dell’artista
napoletano Raiz nei suoni che, dall’Europa sefardita a quella
ashkenazita, dal bacino del Mediterraneo al grande Est, hanno ispirato
i suoi orizzonti musicali.
“Nel complesso la soddisfazione c’è” spiega Sandro Servi, anima di
Limmud Italia, nel fare il punto sulla seconda edizione nazionale della
manifestazione nata nel solco dell’iniziativa lanciata oltre trenta
anni fa in Inghilterra ed oggi estesa a cinquanta paesi con il
coinvolgimento, nel solo 2014, di quasi 30mila persone.
Soddisfazione, ma anche voglia di guardare oltre: “Dobbiamo allargare
ulteriormente la partecipazione, investendo energie in particolare su
due fronti: coinvolgere i rabbini, oggi assenti, e far sì che un numero
più significativo di giovani prenda a cuore questa sfida. Il futuro del
Limmud Italia – sottolinea Servi – passa anche attraverso questo
impegno”.
Tra i momenti di confronto della giornata odierna anche un intervento
del direttore della redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane Guido Vitale sul futuro e sulle strategie
dell’informazione.
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moda e modi - un documentario racconta l'icona
Iris Apfel, questione di stile
È
la nonna che tutti vorremmo: schietta, femminista, in carriera e con un
enorme, mastodontico, preziosissimo armadio dal quale fanno capolino
migliaia di collane e amuleti. Iris Apfel, 93 anni, non è solo una
delle icone di stile più influenti del mondo, l’arredatrice numero uno
della Casa Bianca (ha istruito in fatto di stile ben nove presidenti),
la moglie innamorata di Carl, che di anni ne ha 101, ma anche la diva
del nuovissimo documentario “Iris” firmato da Albert Maysles (regista
che con il fratello di David ha girato film dedicati ai Beatles, Orson
Wells e “Grey Gardens”, il documentario sulle ex reginette della buona
società in rovina) attualmente proiettato nelle sale americane.
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INFORMAZIONE – INTERNATIONAL EDITION
Nuove riflessioni sulla preghiera
Cosa
vuol dire pregare? Se lo chiede Yaakov Mascetti, docente all’Università
di Bar Ilan, nella sua riflessione sull’uscita di questa settimana
dell’edizione internazionale di Pagine Ebraiche. “Pregare non significa
semplicemente aprire un libro e recitare testi che non comprendiamo
fino in fondo, o magari che nemmeno sentiamo ci riguardino da vicino.
La preghiera è la spontanea espressione dei propri pensieri, un momento
di consapevolezza, in cui la propria coscienza produce una voce
autentica, una chiamata autentica,” scrive tra l’altro Mascetti,
dedicando le proprie parole alla figlia adolescente Avigail. E sulla
centralità e significato della preghiera in generale, e in particolare
di quella dedicata alla pace e benessere del governo e dello stato in
cui si vive, si sono confrontate le voci del rabbino capo di Francia
Haim Korsia e del rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni. Alle
sollecitazioni di rav Korsia per reintrodurre la tefillah per lo Stato
italiano durante il Moked primaverile organizzato dall’Unione delle
Comunità Ebraiche Italiane, rav Di Segni ha risposto in un editoriale
che compare sul numero di Pagine Ebraiche di giugno attualmente in
distribuzione, i cui contenuti vengono oggi presentati al pubblico
internazionale.
Rossella Tercatin
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Oltremare - Radio |
“Mangio
troppa cioccolata”, diceva una canzone quando ero ancora in Italia.
Sicuramente. Ma soprattutto, ascolto troppa radio. Dal risveglio
all’uscita per andare in ufficio, compresa colazione e preparazione del
pranzo da portare via con baracchino o schiscetta – buffo che non ci
sia una parola in ebraico per tale fondamentale attrezzo da lavoro. E
poi su ogni autobus che mi capita di prendere, per fortuna di rado. E
al venerdì, mentre i fuochi sono tutti accesi e la casa bene o male la
si dovrà mettere in ordine per Shabbat, e come si fa senza radio?
Daniela Fubini, Tel Aviv
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