Se non visualizzi correttamente questo messaggio, fai click qui

5 giugno 2015 - 18 Sivan 5775
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav

Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino
Questa settimana ho avuto l’onore di ascoltare per ben due volte l’inno nazionale italiano: una prima volta presso la residenza del console italiano a Gerusalemme, e una seconda volta presso la residenza dell’ambasciatore italiano a Ramat Gan, Tel Aviv, in occasione dei festeggiamenti per la festa della Repubblica Italiana.
 
Leggi

Gadi
Luzzatto
Voghera,
storico
“Fratello, di qualsiasi razza tu sia, varcando la frontiera Italiana che ti separerà non in distanza geografica soltanto, ma in differenza spirituale dai campi della Germania, Polonia ed Austria e da ogni campo del mondo dove l’uomo era caduto nelle mani dell’uomo, permetti che ti mandi questo documento di confessione. Tu sei sconosciuto, ma vedo il tuo volto emergere dal mare della gente che soffrì gli orrori e l’attesa e adesso, dopo la delusione sconcertante, appunta i suoi sguardi su questa Italia dove spera di poter respirare liberamente, ammirare l’azzurro del cielo senza l’incubo provato nei campi della morte, quando uno sguardo verso il cielo limpido non faceva che mettere in risalto la distanza opprimente che separava l’infinità senza secondini del cielo dai forni di morte, in perpetua attività. Ti vedo davanti a me, fratello sconosciuto, conosco i pensieri che agitano l’anima tua. (…)
 
Leggi

Polonia, un pugno
alla Memoria
Le ferrovie polacche mettono in vendita quel che resta di Belzec, il lager i cui orrori – mezzo milione di morti in dieci mesi – furono raccontati vanamente da Jan Karski (unico testimone sopravvissuto). Un vero e proprio pugno alla Memoria. “Belzec fu cancellato dai nazisti in ritirata, insieme al ricordo di quanto vi accadde. Occorre preservare qualsiasi edificio od oggetto che lo rammenti” spiega a Repubblica lo studioso statunitense Michael Berenbaum.

“Dinastia Gramazio” titola il Corriere nel tratteggiare il profilo di uno degli arresti più eclatanti di questa nuova ondata di fermi per Mafia Capitale, l’ex capogruppo del Pdl Luca Gramazio, assieme a quello del padre, il “pinguino” Domenico. Si raccontano i legami di entrambi con l’estrema destra romana e viene ricordata l’iniziativa del padre, ex senatore, che a Gerusalemme affermò l’assenza di responsabilità del fascismo nella Shoah.
 
Leggi

  davar
israele - il caso dell'azienda di telefonia orange
La Francia rifiuta il boicottaggio 
“Sta al presidente del gruppo Orange definire le strategie commerciali della sua azienda ma la Francia si oppone fermamente a qualsiasi boicottaggio di Israele”. Dopo 24 ore di silenzio arriva la dichiarazione ufficiale del governo francese, per bocca del ministro degli Esteri Laurent Fabius (nell'immagine), sul caso Orange: la compagnia telefonica francese a partecipazione statale che ha deciso di rescindere il contratto con l'israeliana Partner Communications, nonostante il recente rinnovo dell'accordo fino al 2025.
Il caso è esploso dopo le dichiarazioni rilasciate dal numero uno di Orange, Stephane Richard, che dal Cairo aveva fatto sapere di essere pronto a ritirarsi immediatamente dal mercato israeliano. Una scelta, riportano i media, legata alla presenza di Partner Communications negli insediamenti israeliani in Cisgiordania. Da qui la rabbia di Gerusalemme contro una mossa che sembra abbracciare il movimento internazionale di boicottaggio contro Israele: il Premier israeliano Benjamin Netanyahu ha chiesto nelle scorse ore a gran voce la condanna da parte delle autorità francesi del provvedimento preso da Orange. E le parole di Fabius sono un tentativo di calmare la situazione. Anche il presidente del Gruppo Orange Richard ha cercato di gettare acqua sul fuoco - da lui acceso - spiegando a Yedioth Ahronoth, "di amare Israele" e che la recessione del contratto nasce "per soli motivi commerciali".

Leggi

il concorso di cultura ebraica, la premiazione
Shevilim, le scuole protagoniste
“L’iniziativa è giunta ormai alla quinta edizione e con il tempo l’interesse riscosso non accenna a diminuire, anzi ogni anno la commissione giudicatrice si trova con piacere a valutare elaborati sempre più complessi e strutturati”. Si consolida l’esperienza di Shevilim, concorso dedicato alla cultura ebraica realizzato con il contributo dell’Otto per mille all’UCEI che vede protagonisti i giovani delle scuole di Parma e dintorni e che vivrà la sua fase conclusiva nella giornata di domenica con la cerimonia di premiazione in programma al museo Fausto Levi di Soragna (l’evento avrà inizio alle 15.30). “L’interesse riscosso è il segno che, a dispetto delle violenze che si abbattono ancora oggi sul popolo ebraico, la sua cultura millenaria suscita interesse, curiosità e costituisce un ambito di rilievo per la didattica delle scuole di ogni ordine e grado” rileva con soddisfazione Giorgio Giavarini, presidente della Comunità ebraica e della commissione giudicatrice degli elaborati. 
Leggi

qui torino
I piccoli leggono ai grandi 
Fervono le attività alla Scuola ebraica di Torino, dove ormai da qualche settimana non passa giorno senza qualche spettacolo, festa, saggio di fine anno… ma non di solo attività didattiche e presentazioni si tratta: continua il focus sui libri e sulla lettura, che per il secondo anno trasforma completamente i locali scolastici. Dopo tutto un anno accademico in cui gli appuntamenti con le pagine sono innumerevoli, dai laboratori alle mensili feste del libro, dalle letture guidate alle attività in classe o in gruppi trasversali, per un giorno “A spasso tra i libri” ha coinvolto, oltre a tutti gli ordini scolastici, le famiglie.
Il programma che prevedeva l’impegno di ogni gruppo, a rotazione, a presentare varie volte il risultato del proprio lavoro, ha così intrecciato filastrocche animate, libri autoprodotti, giochi, spettacoli, in una frenetica girandola di classi che si spostavano da un’aula all’altra per assistere a quanto presentato dai propri compagni, genitori che cercavano di non perdere nulla.


Leggi

israele 
Masada, la Tosca sotto le stelle
Si chiudono con un evento d’eccezione le celebrazioni per la Festa della Repubblica italiana in Israele. Sotto il cielo stellato ai piedi di Masada, l’antica fortezza in cui un gruppo di ebrei trovò rifugio dai romani nel I secolo e.v., si è svolta la prima della “Tosca” di Giacomo Puccini.
Giunto alla sua quinta edizione, il festival dell’Opera di Masada richiama melomani e semplici curiosi da tutto il mondo. Scelta per il 2015, la Tosca, affidata alla direzione di Daniel Oren.
Leggi

qui milano
I film che raccontano Israele
Sarà Life as a Rumor, il lungometraggio dedicato alla storia del regista e attore Assi Dayan, figlio del celebre politico israeliano Moshe Dayan, ad aprire l'ottava edizione del Nuovo cinema israeliano di Milano, organizzato dalla Fondazione Cdec in collaborazione con il Pitigliani Kolno'a Festival di Roma e la Fondazione Cineteca Italiana. Per cinque giorni (7 - 11 giugno) lo spazio Oberdan di Porta Venezia diventerà un luogo dover poter conoscere, attraverso film e incontri, la realtà israeliana ed ebraica. “Il 2015 per la nostra città non è un anno come tutti gli altri – spiegano le curatrici della rassegna milanese Paola Mortara e Nanette Hayon - la presenza di Expo allarga i confini metropolitani a una dimensione internazionale e multiforme. Nuovo cinema israeliano è uno degli eventi cittadini che fanno da cornice all’esposizione e offre a una platea in cerca di novità le ultime proposte cinematografiche israeliane: film di qualità, ma non solo”.
Leggi

qui roma - convegno "donne e religioni" 
Il femminile nell'ebraismo
“Sottomissione o libero arbitrio?”. Attorno a questo interrogativo va concludendosi a Palazzo San Macuto, sede della biblioteca della Camera dei deputati, la quinta edizione del convegno “Donne e Religioni” organizzato dall'associazione culturale Sound's good in collaborazione con il mensile Confronti e con il patrocinio, tra gli altri, di Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e Adei Wizo.
A confrontarsi rappresentanti delle istituzioni, studiosi, addetti ai lavori, mediatori culturali. Una vasta gamma di relatori, coordinati dalla docente universitaria Marisa Patulli Trythall, con approfondimenti che hanno toccato da vicino varie sfumature dell'identità ebraica e della sua peculiare declinazione al femminile.
Un tema di grande attualità, come hanno messo in luce tra gli altri la storica Anna Foa, parlando di “Dio, donne ed ebraismi”, e il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, intervistato sui molti capitoli che è possibile aprire in merito dal direttore della redazione UCEI Guido Vitale.
Ad intervenire, nel corso delle due giornate di convegno, anche i giornalisti dell'Unione Francesca Matalon e Adam Smulevich e Ilana Bahbout del Dec UCEI, che ha guidato un percorso sull'identità femminile “tra Eva e Lilith”.
Leggi

qui torino
Master UCEI, un primo bilancio 
Alla conclusione dell’anno accademico il Master in Cultura ebraica e Comunicazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane ha presentato a Torino il lavoro di questi mesi nel corso di una serata svoltasi presso il Centro sociale comunitario. L’incontro (nell’immagine di Sergio Franzese) ha raccolto interesse e viva partecipazione, accompagnando al bilancio dell’attività portata a termine lezioni dedicate al pubblico torinese e un’analisi delle prospettive del Master. Alla serata, introdotta dal presidente della Comunità Dario Disegni, dopo la relazione della coordinatrice del Master, Myriam Silvera, che ha spiegato “Che cosa è il Master in Cultura ebraica e Comunicazione”, sono intervenute Roberta Ascarelli, con “Il racconto chassidico dalle origini alla rilettura di Martin Buber” e Micol Ferrara su “Torino vista da Roma. Per un’analisi dei modelli di conversione in età moderna”.
qui torino
"Roma, luoghi di vita ebraica"
Una ricostruzione degli spazi di vita dell'ebraismo romano. Le piazze, le vie, gli edifici in cui nel corso dei secoli gli ebrei della Capitale hanno costruito la propria Comunità. È quanto racconta nel suo "Dentro e fuori dal ghetto. I luoghi della presenza ebraica a Roma tra XVI e XIX secolo", la studiosa Micol Ferrara, docente di storia degli ebrei in età moderna del diploma di laurea triennale UCEI. Il volume è stato presentato nelle scorse ore a Torino, presso il Museo Diffuso della Resistenza. Oltre all’autrice, è intervenuto tra gli altri il presidente della Comunità ebraica di Torino Dario Disegni. 
Leggi

la rassegna settimanale di melamed
R
eligioni come sistemi educativi 
Melamed è una sezione specifica della rassegna stampa del portale dell’ebraismo italiano che da tre anni è dedicata a questioni relative a educazione e insegnamento. Ogni settimana una selezione della rassegna viene inviata a docenti, ai leader ebraici e a molti altri che hanno responsabilità sul fronte dell’educazione e della scuola. Da alcune settimane la redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane aggiunge al lavoro di riordino e selezione settimanale un commento, per fare il punto delle questioni più trattate sui giornali italiani ed esteri. Per visualizzare la newsletter settimanale di melamed
cliccare qui.

“Con grande piacere l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane ha partecipato alla Giornata di studio ‘Le religioni come sistemi educativi’ e tiene ad esprimere il suo apprezzamento per questa iniziativa, che si snoderà nell’arco dei prossimi tre anni, e in particolare per l’idea di mettere in stretto collegamento i valori fondanti della fede -i processi educativi – e il dialogo interreligioso. L’ebraismo e il popolo ebraico, rappresentano, in questo senso, un esempio di fede, cultura e tradizioni che nei millenni hanno trasmesso e radicato, nelle diverse regioni del mondo, un insieme di principi e valori. Per il tema di questo seminario, e con riferimento ai sistemi educativi nell’Europa che oggi viviamo, vorrei evidenziare questo contributo sotto quattro direttrici: affermazione di una propria identità culturale – religiosa, riconoscimento e dialogo con gli altri; vita in famiglia, vita come parte di una Comunità; scolarizzazione e studio; contenuti formativi e metodologie didattiche Su tutti questi piani il contributo dei maestri, rabbini, studiosi e insegnanti è stato nei secoli, e lo è tutt’oggi illuminante. La base di partenza, direi senza dubbio patrimonio dell’umanità, sono i nostri testi sacri – la Torah scritta e orale, l’interpretazione talmudica, su cui nei secoli successivi – medioevo, età moderna e contemporanea sono ulteriormente maturati il pensiero rabbinico e filosofico, di scienziati e premi nobel in tutti i campi del sapere.” Queste le parole con cui Noemi Di Segni, assessore dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, ha aperto il suo intervento durante il convegno di formazione “Europa e cultura Europea. Le religioni come sistemi educativi”.


Leggi

pilpul
Identità plurale 
“L’Italia è un luogo molto accogliente coi forestierismi (certo più che coi forestieri), ma a una condizione: che non pretendano di portarsi dietro le loro desinenze, che si astengano dall’alterare il dna della nostra lingua con la loro morfologia. Quindi: un bar, due bar; uno strudel, due strudel, una liaison, due liaison, e così via. Unica – o quasi – eccezione, le numerose parole di ebraico adoperate dagli ebrei italiani per riferirsi ad alcuni elementi del loro specifico culturale e che vengono abitualmente declinate al plurale secondo le regole della morfologia ebraica: kibbutz / kibbutzim, kippà (copricapo usato dagli ebrei osservanti) / kippòt, mitzvà (precetto religioso) / mitzvòt, ecc.”
Siamo davvero – come scrive Andrea De Benedetti nel suo utile e divertente libretto “La situazione è grammatica. Perché facciamo errori, perché è normale farli” (Einaudi 2015) – un caso così eccezionale da meritare una deroga tutta per noi alle regole della lingua italiana?

                                                                                                      Anna Segre, insegnante
Leggi

Il nostro spazio, e quello altrui 
Uluru (Ayers Rock), Northern Territory, Australia                                  Uluru, la pozza d'acqua di Mutitjulu, pittura rupestre                                                                                                                                          Alla mia asserzione della scorsa settimana sulla aterrirorialità transnazionale degli ebrei vanno aggiunte due riflessioni.
La prima, necessaria, è che non si può trascurare il fatto epocale della ricuperata sovranità nazionale, territoriale e politica, degli ebrei che ha modificato radicalmente le condizioni di gioco dei precedenti due millenni e ha creato le nuove fondamenta senza le quali gran parte dell’odierna esperienza non solo di Israele ma anche della diaspora ebraica non potrebbe sussistere.
La seconda riflessione, forse più complessa, segue una visita a Uluru, la rocca sacra alle nazioni tribali del grande deserto al centro del continente australiano. L’imponente formazione rocciosa ricoperta dalla fine polvere rossa del deserto comprende delle aree in cui sono avvenuti episodi fondamentali nell’epopea della popolazione locale. In questi siti è vietato fotografare perché nella narrativa tradizionale la storia vive esattamente dove è avvenuta. Fotografare per raccontare altrove i fatti e le persone significa asportare la storia dal suo luogo esistenziale e quindi profanarla.
Interessante concetto, che induce a riflettere sull’universalità e sull’esclusività dei luoghi. La suggestiva rocca rossa di Uluru non è legata in alcun modo alla storia degli ebrei (anche se in una pittura rupestre appare una figura che sembra approssimativamente una menorah; e fisicamente questa montagna sarebbe una piattaforma ideale dove ricevere un messaggio divino – magari le Tavole della Legge).


Sergio Della Pergola, Università Ebraica di Gerusalemme
Leggi

"Expo, le favolette non bastano"
Una proiezione circolare, una giovane donna che racconta la storia delle sviluppo agricolo e industriale del suo Paese, la lotta contro la mancanza di acqua, la vittoria suo deserto. È il padiglione di Israele all’Expo.
Una proiezione circolare, una bambina che racconta lo sviluppo agricolo e industriale del suo Paese, la lotta contro la mancanza di acqua, la vittoria sul deserto. È il padiglione degli Emirati Arabi Uniti all’Expo.
Separati dalla politica e dalla religione, uniti dalle condizioni ambientali, dallo sforzo per superare gli stessi ostacoli climatici e ambientali, e questa volta, dalla creatività.
Viene da chiedersi che cosa succederebbe se questi Paesi collaborassero, invece che farsi la guerra, se gli sforzi fossero comuni e le vittorie condivise.

Viviana Kasam
Leggi

Solo dal dialogo 
Un consiglio di lettura di un libro israeliano, “La Collina” di Assaf Gavron (Giuntina, 2015), si trasforma automaticamente sulla pagina Facebook di Roberto Saviano, in un’occasione per sfoggiare il proprio odio antisemita ed anti-israeliano. Nessuno, tra gli utenti ha ancora letto il libro di Gavron, e nessuno, probabilmente lo leggerà mai nella propria esistenza, ma ciò basta per affermare la propria irremovibile intolleranza.

Francesco Moises Bassano, studente
Leggi

Sottomissione a chi?
“Sottomissione o libero arbitrio? La condizione femminile come indicatore di progresso e crescita culturale e sociale” è il titolo della quinta edizione del convegno sulle donne organizzato anche quest’anno dall’associazione Sound’s good. Ma donne sottomesse a chi?
                                                                                                         Ilana Bahbout
Leggi



moked è il portale dell'ebraismo italiano
Seguici su  FACEBOOK  TWITTER
Pagine Ebraiche 24, l'Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it  Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: desk@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.