Roberto
Della Rocca,
rabbino
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Dopo
la fallita missione degli esploratori la Torah ci prescrive i precetti
relativi alle offerte legate al pane e ai prodotti della terra dai
quali prelevare la Challà. Non a caso, ai dieci esploratori che
rifiutano Eretz Israèl affermando che : “...è una terra che mangia i
suoi abitanti...”, Yeoshua e Calev rispondono: “...non temete il popolo
della terra, poiché è il nostro pane...”.
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Dario
Calimani,
anglista
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Per
una volta faccio l'anglista (ebreo) sul serio. Sul fatto che la storia
vada ricordata nessuno nutre dubbi. Sul fatto che la storia possa
diventare fiction nessuno può mettere il veto, anche se spesso la
fiction fa molto male alla storia, quando la eufemizza, la distorce, la
falsifica, o la strumentalizza. Ma che la storia venga simbolizzata
dalla fiction personalmente non riesco ad accettarlo.
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Roma, "Per Israele"
in testa alle preferenze
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È
la lista “Per Israele” ad ottenere il maggior numero di preferenze
(44,08%) nella tornata elettorale che ha visto protagonista nelle
scorse ore la Comunità ebraica romana. Al secondo posto in graduatoria
la lista “Israele siamo noi” (22,95%), seguita dalle formazioni
“Menorah” (21,37%) e “Binah” (11,6%). Ventisette i membri del nuovo
direttivo comunitario.
Con Ruth Dureghello, leader di Per Israele, entrano in Consiglio Piero
Bonfiglioli, Giordana Moscati, Eugenio Calò, Gadiel Tachè, Ruben Della
Rocca, Micol Finzi, Antonio Toni Spizzichino, Daniel Funaro, Daniela
Debach, Giacomo Moscati e Gianni Ascarelli.
Con Fiamma Nirenstein, leader di Israele siamo noi, entrano in
Consiglio Marco Sed, Giorgia Calò, Alberto Ouazana, Marco Sed, Alberto
Piazza O Sed.
Con Maurizio Tagliacozzo, leader di Menorah, entrano in Consiglio Guido Coen, Roberto Coen, Cesare Roger Hannuna e Ariel Arbib.
Con Claudia Fellus, leader di Binah, entrano in Consiglio Sabrina Coen e Loredana Spagnoletto.
Nessuna delle liste presentatesi alle urne ha superato la soglia (45%)
che le avrebbe permesso di ottenere il premio di maggioranza. Entro
quindici giorni il nuovo Consiglio dovrà riunirsi per definire la
figura del presidente e la composizione della Giunta esecutiva.
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qui roma
Comunità, nuovo Consiglio al via
Prime prove di dialogo
È
la lista “Per Israele” ad ottenere il maggior numero di preferenze
(44,08%) nella tornata elettorale che ha visto protagonista nelle
scorse ore la Comunità ebraica romana. Al secondo posto in graduatoria
la lista “Israele siamo noi” (22,95%), seguita dalle formazioni
“Menorah” (21,37%) e “Binah-Cer posto per tutti” (11,6%).
Ventisette i membri del nuovo direttivo comunitario. Con Ruth
Dureghello, leader di Per Israele, entrano in Consiglio Piero
Bonfiglioli, Giordana Moscati, Eugenio Calò, Gadiel Tachè, Ruben Della
Rocca, Micol Finzi, Antonio Toni Spizzichino, Daniel Funaro, Daniela
Debach, Giacomo Moscati e Gianni Ascarelli.
Con Fiamma Nirenstein, leader di Israele siamo noi, Marco Sed, Giorgia Calò, Alberto Ouazana, Marco Sed, Alberto Piazza O Sed.
Con Maurizio Tagliacozzo, leader di Menorah, Guido Coen, Roberto Coen, Massimo Gai, Cesare Roger Hannuna e Ariel Arbib.
Con Claudia Fellus, leader di Binah, Sabrina Coen e Loredana Spagnoletto.
I dati emersi dallo scrutinio sono così commentati da Dureghello: “È la
conferma che la maggioranza ha visto nella nostra serietà e competenza
il modello per la Comunità del futuro”. Compito di tutti gli eletti,
per l'assessore uscente alla scuola, sarà quello di “collaborare con
armonia” e di “smorzare le tensioni di questi giorni per governare”.
“Sono deluso – dice Tagliacozzo – non faccio mistero di aver sperato in
un risultato migliore. C'è una parte di Comunità, radicata tra
Monteverde e Viale Marconi, che evidentemente preferisce un approccio
di leadership diverso dal nostro”. L'auspicio di Tagliacozzo è che
venga adesso varato un governo “multicolore” e “che rappresenti tutti”.
Dal canto suo Nirenstein si dice soddisfatta dal voto di lista. Una
lista, spiega, “che si è costituita con grande impegno ma anche in un
arco temporale ristretto”. Rammarico è invece espresso per il numero di
votanti, definito “esiguo” e segno, afferma Nirenstein, di una Comunità
che è “divisa” e che necessita di uno sforzo d'unità “per affrontare i
molti problemi”.
Fellus parla infine di Comunità “sfilacciata” e con lacerazioni “da
superare”. Perciò, sottolinea, “c'è bisogno di un governo e di un
lavoro comune”. Per quanto concerne il risultato conseguito da Binah,
la lettura è questa: “C'è chi guardava a noi come a un ballon d'essai.
E invece ci siamo: piccoli, ma presenti. Lavoreremo duramente, come già
facciamo all'UCEI”.
Nessuna delle liste presentatesi alle urne ha superato la soglia (45%)
che le avrebbe permesso di ottenere il premio di maggioranza.
Entro quindici giorni il nuovo Consiglio dovrà quindi riunirsi per
definire la figura del presidente e la composizione della Giunta
esecutiva.
In calo, rispetto alle ultime elezioni, il dato dell'affluenza: la
percentuale di votanti è infatti passata dal 37,8 al 36,1% degli aventi
diritto.
(Nell'immagine i quattro candidati - da sinistra a destra Dureghello,
Tagliacozzo, Fellus e Nirenstein - in occasione di una recente serata
di confronto)
a.s twitter @asmulevichmoked
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IL NUOVO MUSEO PRESENTATO ALLA STAMPA
Padova ebraica, racconto vivo
"Il
più grande patrimonio della Comunità ebraica di Padova non sono i suoi
oggetti, pur bellissimi e di grande valore, ma le persone che vi hanno
vissuto: un’idea molto forte che sta alla base del progetto del Museo
della Padova ebraica”. Lo ha affermato Davide Romanin Jacur, presidente
della Comunità ebraica e consigliere UCEI, nel presentare alla stampa
il nuovo museo comunitario che si andrà ad inaugurare giovedì prossimo
nei locali dell’ex sinagoga tedesca.
Realizzata con il contributo di molteplici enti (tra cui l’UCEI) e con
il patrocinio della Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia,
l’esposizione si articolerà su due livelli. A raccontarli anche il
rabbino capo di Padova Adolfo Locci, il direttore di Coopculture
Adriano Rizzi e il regista Denis Brotto.
Come spiegato quest’oggi, alcune teche metteranno infatti in mostra la
splendida collezione di oggetti rituali appartenente alla Comunità e ad
alcuni privati. Ma – è stato ricordato – sono i numerosi personaggi
illustri dell’ebraismo padovano i veri protagonisti del museo, che
grazie a essi si contraddistingue per la sua unicità, raccontandoli
attraverso una videoinstallazione realizzata da Brotto e intitolata
‘Una generazione va e una generazione viene’.
Yehuda Mintz, fondatore della storica yeshivah, Moshé Chayim Luzzatto,
meglio conosciuto con l’acronimo di Ramchal, Shemuel David Luzzatto,
fondatore di quello che è oggi il Collegio Rabbinico – sono solo alcune
delle dieci personalità della storia ebraica mondiale che, con la città
di Padova, hanno avuto un legame molto stretto e che riprendono vita
nella proiezione, che avvolge lo spettatore fondendosi con
l’architettura della sala.
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QUI FIRENZE
Balagan Cafè a porte aperte
Musica,
teatro, sapori: torna l’appuntamento con il Balagan Cafè, il festival
che per il terzo anno consecutivo apre le porte della Comunità ebraica
alla città offrendo concerti, spettacoli, momenti di incontro e di
approfondimento. Il programma della manifestazione, che occuperà
l’intera stagione estiva, è stato presentato quest’oggi nel corso di
una conferenza stampa.
A fare gli onori di casa, il direttore artistico
e assessore comunitario Enrico Fink: “Saranno tanti gli spunti che
animeranno questa nuova edizione – ha anticipato – dallo spettacolo
teatrale ‘La mamma, l’angelo e la ciambella’ che andrà in scena il 18
giugno (giornata inaugurale del Balagan) e indagherà l’identità ebraica
italiana, all’esclusivo concerto di Frank London, celebre musicista dei
Klezmatics. Ripercorreremo poi le tracce dell’identità ebraica
fiorentina e ferrarese attraverso la lettura fatta da Sandro Lombardi
del Giardino dei Finzi Contini e il percorso identitario-gastronomico
di Jenny Bassani Liscia”. “La Giornata Europea della Cultura Ebraica,
di cui Firenze è città capofila per il 2015 – spiega Sara Cividalli,
presidente della Comunità fiorentina – avrà come tema ‘Ponti’, sui
quali la nostra città è una vera eccellenza. Quello che ci proporremo e
ci proponiamo attraverso eventi come quelli del Balagan Cafè è di unire
il dentro e il fuori, creare un ponte tra città e comunità che sia
all’insegna della consapevolezza e del confronto aperto”.
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qui milano
Etica medica, la lezione ebraica
“'Chi
salva una vita salva il mondo intero' è un messaggio di speranza e di
fiducia. Un messaggio che in questa serata abbiamo visto affermarsi nei
diversi interventi”, così rav Roberto Della Rocca, direttore del
Dipartimento Educazione e Cultura dell'Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane, nel corso dell'ultimo appuntamento di quest'anno a Milano di
Kesher, il ciclo di conferenze su temi ebraici. Un incontro, quello di
lunedì sera, dedicato al valore della vita e organizzato assieme
all'Associazione Medica Ebraica e al Maghen David Adom. Protagonisti
dell'incontro – a cui ha partecipato il vicepresidente dell'Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane Roberto Jarach -, il rabbino capo di
Milano rav Alfonso Arbib, il Consigliere dell'UCEI e presidente
dell'Ame Giorgio Mortara, il presidente dell'Associazione Italiana
Amici del Maghen David Adom Sami Sisa e la giornalista scientifica
Daniela Ovadia. A raccontare poi la propria esperienza in Israele, nel
campo dell'emergenza medica, il direttore della struttura piemontese di
Maxiemergenza Mario Raviolo e la ricercatrice Giorgia Cagnon. Tra il
pubblico presente in sala, anche il presidente della Comunità ebraica
milanese Milo Hasbani. Leggi
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il sottosegratario barracciu in israele
"Rehov Hillel, casa di cultura"
Un
luogo di cultura, che trasmette la passione per l'arte e l'attaccamento
all'Italia. Questo il messaggio che Francesca Barracciu,
sottosegretario di Stato al Ministero dei Beni e delle Attività
Culturali e del Turismo, ha voluto lasciare dopo le ore trascorse
nell'edificio di Rehov Hillel, cuore della vita tricolore di
Gerusalemme, dove sono ospitati la sinagoga e il Museo di Arte Ebraica
Italiana U. Nahon. In rappresentanza della Hevrat Yehude Italia, ad accogliere Barracciu
(che era accompagnata dall'ambasciatore Francesco Maria Talò) il presidente
Angelo Piattelli e Ruhama Bonfil. Per il Comites di Gerusalemme
erano presenti Luisa Levi D'Ancona e Samuele Giannetti. Tra i temi al
centro dell'incontro, l'impegno di Italia e Israele verso la
valorizzazione del patrimonio culturale. Nel corso del suo viaggio in
Israele, il sottosegretario ha incontrato il nuovo ministro della
Cultura Miri Regev e il ministro del turismo Yariv Levin.
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Stranieri in ogni luogo |
"L’uomo
che trova dolce la sua patria non è che un tenero principiante; colui
per il quale ogni terra è come la propria è già un uomo forte; ma solo
è perfetto colui che si sente straniero in ogni luogo". Ugo da San
Vittore.
Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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Storie
- Solidarietà per il Nepal
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Piccola
parentesi solidale. Per raccontare la storia di un signore di 54 anni,
Stefano Mancini, da anni stabilitosi in Nepal, che a seguito del
terremoto dell’aprile e del maggio scorso ha perso la sua azienda di
articoli di cartoleria, che dava lavoro a 15 persone, quasi tutte
ragazze, di cui due sono morte sotto le macerie. Stefano, nonostante
sia ridotto in condizioni di indigenza, ha deciso di restare nel
villaggio di Sundarijal Patibar, a nordest di Kathmandu, per cercare di
aiutare la sua comunità.
Mario Avagliano
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