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13 Luglio 2015 - 26 Tamuz 5775
PAGINE EBRAICHE 24
ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav

Paolo Sciunnach,
insegnante
Credo fermamente nella posizione ebraica ortodossa secondo la quale uomini e donne hanno ruoli diversi, complementari. So che agli occhi delle femministe questa sembra la peggiore delle eresie. Ma occorre studiare prima di giudicare; occorre comprendere, anche senza condividere necessariamente.
 
Anna
Foa,
storica
Ancora Srebrenica: no, non è una fissazione mia, è che vent'anni fa in quel genocidio (ed è giusto chiamarlo nei suoi termini), oltre al dolore e all'orrore, si sono infranti i sogni dell'Europa. È che solo accettando le colpe e le responsabilità la Serbia può dimostrare di non essere più quella di Milosevic, e che le truppe di un altro macellaio come Mladic non verranno a compiere nuovi eccidi. Vucic si è presentato alla celebrazione del ventennale portando proposte moderate ma dopo aver negato il carattere di genocidio a quell'evento traumatico di cui si stava celebrando la memoria, che il divieto dello zar Putin all'Onu aveva appena impedito di definire formalmente "genocidio". Che nel 1995 in Europa si sia svolto sotto gli occhi dell'Onu e con la complicità dell'Europa unita un genocidio è qualcosa che riguarda tutti noi, noi europei per quanto quell'evento ha pesato sulla storia successiva dell'Europa e sui suoi sogni di pacificazione, ed anche noi ebrei d'Europa per quanto di riporta alla memoria del nostro passato, per quanto quelle ottomila e passa tombe ci sollecitano a ricordare delle altre tombe senza nome del nostro passato.
 
Nucleare, accordo vicino
Sempre più vicino l’accordo tra le potenze del 5+1 e Teheran sul nucleare. La bozza d’intesa è stata inviata ieri alle rispettive capitali, mentre il segretario di Stato americano John Kerry annuncia l’ora “delle vere decisioni”. Scrive il Corriere della sera: “Gli ultimi metri sono stati i più densi di ostacoli. Snodi delicati sul piano tecnico e politico, come l’accesso ai siti militari persiani per gli ispettori dell’Aiea, l’Agenzia per l’Energia atomica che avrà l’incarico di monitorare l’accordo; la simultaneità della fine delle sanzioni con l’entrata in vigore dell’accordo, pretesa dagli iraniani; il definitivo chiarimento delle passate attività atomiche di Teheran, che non ha mai voluto ammetteme la dimensione militare”. Ma soprattutto, a frenare le trattative, “è stato l’embargo sull’esportazione e importazione di armi e missili balistici, che data dal 2006 e l’Iran vorrebbe tolto con le altre sanzioni, invocando piena libertà di movimento sulla scena internazionale”. L’accordo è osteggiato con forza da Israele e dal suo primo ministro Benjamin Netanyahu, secondo cui dallo stesso l’Iran trarrebbe forza per finanziare “il suo apparato di terrorismo e conquista”.
“Nucleare, ride soltanto l’Iran” il titolo di una riflessione di Fiamma Nirenstein sul Giornale.

Gentiloni al Cairo. Oggi la visita del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni al Cairo. Le istituzioni egiziane si mobilitano intanto per arginare gli effetti dell’attentato al consolato italiano di sabato scorso. Scrive la Stampa: “Appello agli italiani a restare, scomunica per chi attacca i diplomatici stranieri e una task force per fare luce sull’attentato: l’Egitto di Abdel Fattah Al Sisi reagisce all’autobomba con un’offensiva su più fronti tesa a rassicurare gli stranieri che vi risiedono”. Ma c’è anche l’altro rovescio della medaglia ed è quello degli egiziani più radicali che esprimono soddisfazione per l’accaduto. È sempre la Stampa a raccontare questo mondo di “vicoli, barricate e moschee clandestine”.

Israele, scarcerato il jihadista Khader Adnan. Liberato dalle carceri israeliane l’ex portavoce della Jihad islamica in Cisgiordania Khader Adnan, da quasi due mesi in sciopero della fame. Al suo arrivo nel villaggio cisgiordano di Arrabe (Jenin), Adnan ha ricevuto un’accoglienza trionfale. “I suoi sostenitori – scrive il Corriere – lo hanno prelevato dall’auto e lo hanno portato in spalla fino alla sua abitazione”.
 
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  davar
l'accordo sul nucleare iraniano
Israele, parla il ministro Yaalon:

"A rischio la nostra sicurezza"
“Da questo accordo dovremo difenderci”. È il commento del ministro della Difesa Moshe Yaalon all'ormai imminente firma dell'intesa tra il gruppo dei 5+1 (Stati Uniti, Cina, Russia, Francia, Gran Bretagna più la Germania) e Teheran in merito al nucleare iraniano. “L'accordo che si sta costruendo a Vienna – ha dichiarato Yaalon nelle scorse ore, intervenendo alla Commissione della Knesset per gli Affari Esteri e la Difesa – influenzerà la nostra sicurezza più di qualsiasi altra cosa e, per quanto possiamo sapere, verrà firmato presto, forse persino nei prossimi giorni”.
“Anche se ci saranno degli miglioramenti dell'ultima ora – il commento negativo del ministro israeliano – si tratta comunque di un cattivo accordo che garantirà all'Iran di avvicinarsi alla soglia nucleare, con tutto ciò che questo ne comporta”. In un'intervista il direttore del ministero degli Esteri Dore Gold ha fatto sapere che Israele cercherà di far sentire la propria voce all'interno del Congresso americano, che dovrebbe essere chiamato a ratificare l'accordo con l'Iran.
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trieste - redazione aperta 
Sfide aperte e progetti di futuro

Prende il via in questi minuti la settima edizione di Redazione Aperta, laboratorio giornalistico organizzato a Trieste dalla redazione dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane con il supporto della locale Comunità ebraica. Rabbini, intellettuali, leader ebraici. Numerosi gli ospiti che animeranno il confronto per due settimane di intenso lavoro e programmazione.

(Nell'immagine il direttore Guido Vitale con la redazione e alcuni ospiti del laboratorio)

 
LA COMUNITà HA UNA NUOVA GUIDA
Pisa, Gabbrielli alla presidenza
Imprenditore in campo elettronico, 69 anni, un mandato alla vicepresidenza nel recente passato, Maurizio Gabbrielli assume in queste ore la guida della Comunità ebraica pisana.
Nella squadra che guiderà la Comunità per i prossimi quattro anni anche Paolo Molco (vicepresidente e delegato per la sezione di Viareggio) ed Emanuele Pazzagli, subentrato al posto della dimissionaria Anna Deutsch Gottfried. 
NOVITà NEL PANORAMA ENOLOGICO
Da Bassano a Gerusalemme,

nasce la prima grappa casher
Si chiama Eve, come la prima donna, e un serpente verde e sottile come quello che la tentò ne circonda il nome sull’etichetta. Si tratta della prima grappa casher del mondo, le cui prime bottiglie allungate ed eleganti sono state aperte a partire da questa primavera. Eve nasce dall’idea visionaria di Yoav Shimoni e Avi Behar, due israeliani appassionati del liquore che dopo anni di lavoro, esperimenti e prove sono finalmente riusciti a realizzare il loro sogno. I due erano già proprietari di una piccola società che importa ben trecento etichette di grappa in Israele, una mossa che solo pochi anni fa sarebbe stata poco lungimirante.
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pagine ebraiche - international edition
Trieste, la redazione è apertaT
Prende il via in queste ore a Trieste la settima edizione di Redazione aperta.
Presentate anche al pubblico internazionale di Pagine Ebraiche le due settimane di laboratorio che dal 2009 vedono riunirsi la redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, che viene accolta dalla Comunità di Trieste insieme a collaboratori, ospiti e leader dell’ebraismo italiano, per lavorare fianco a fianco, scambiarsi idee e pianificare i progetti futuri. A questo momento caratterizzante della vita della redazione, dedica il suo spazio It Happened Tomorrow anche il direttore Guido Vitale. “L’entusiasmo e lo slancio professionale sono rimasti quelli della prima volta, ma i giornalisti della redazione sono intanto cresciuti professionalmente e realizzano tre giornali stampati, due notiziari quotidiani, una rassegna stampa e molti altri prodotti che hanno conquistato numerosi lettori. E ovviamente l’esperimento di questo notiziario internazionale. Ne siamo orgogliosi e ci teniamo a dirlo”.
Ancora per i lettori di Pagine Ebraiche nel mondo, la notizia della visita in Italia del ministro della Difesa israeliano Moshe Ya’alon, nel solco della stretta cooperazione tra i due paesi.
“Partire o restare?” è la domanda che si pone la scrittrice ebrea francese Eliette Abécassis, intervistata dal giornale dell’ebraismo italiano all’indomani dell’uscita del suo ultimo libro “La tentazione dell’Aliyah”. Ancora sul tema Francia e crescente antisemitismo, a sei mesi dalle stragi nella redazione di Charlie Hebdo e del supermercato Hypercasher a Parigi, nella sezione Bechol Lashon, questa settimana in lingua francese, un breve ritratto di Lassana Bathily, musulmano impiegato del negozio che è riuscito a mettere in salvo diversi clienti, ma che afferma “non mi considero un eroe”.
A proposito di libri invece, torna l’appuntamento con le lettura d’estate: per Italics – Summer Books, Daniela Gross presenta il volume di Antonio Scurati “Il tempo migliore della nostra vita”.
A chiudere l’edizione internazionale di questa settimana, le riflessioni di Yaacov Mascetti, docente all’Università di Bar Ilan, sul difficile equilibrio, nella tradizione ebraica, tra il precetto di “non frammentarsi”, non suddividersi in gruppi, e invece la caratterizzante tendenza allo sviluppo di modi diversi di vivere e di leggere l’ebraismo da sempre presenti nella storia e oggi più forte che mai.
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pilpul
 Oltremare - L'allarme medusa
Quelli che frequentano le nostre pacifiche spiagge sanno bene che fra fine giugno e luglio i telegiornali lanciano allerte terrificanti sul pericolo meduse, costa per costa, giorno per giorno, manco si trattasse di alieni in ricognizione. Un paese che di solito ha davvero altre questioni per la testa, si trova per un mese tutto concentrato nella valutazione se fare o non fare il bagno, e dove, e segue con ansia lo svilupparsi dell'attacco a tenaglia della specie più temuta: la medusa bianca.
La medusa bianca sembra un innocuo ma abbastanza schifoso sacchetto di plastica, e invece di provocare il giusto disgusto del dove andremo a finire con tutto questo inquinamento, lascia scie ed eritemi e può in effetti essere un pericolo, se ci si trova in mezzo a un banco intero. Non succede, anche perchè le coste telavivesi sono dotate di un Iron Dome anti-medusa umano: i bagnini con megafoni infernali che dall'altro della loro casetta sulla riva sono capaci anche, ove occorra, di sgridare un bambino che si mettesse le dita nel naso.
Vedono tutto, commentano tutto, e soprattutto sono indefessi avvistatori di meduse. In sette estati a Tel Aviv non ne ho mai, dico mai visto uno scendere dalla torretta di avvistamento. È possibile che le loro palafitte siano autosufficienti per mesi anche in caso di calamità naturali assortite, e comunque fanno un fior fiore di servizio pubblico: sulle spiagge di Tel Aviv non ci si sente mai soli, non c’è mai un minuto di completo silenzio, e se fra giugno e luglio una medusa sta nuotando al tuo fianco da mezz’ora è sicuramente una di quelle blu, estetiche e fluttuanti, che non oserà pungerti neanche lontano dallo sguardo severo del bagnino.
Ah, che bello sapere che c’è chi ci protegge, almeno dalle meduse, mentre il nucleare iraniano, il Bds, l’Isis, i tunnel di Hamas, e il resto delle preoccupazioni possono stare lontane dai nostri castelli di sabbia.

Daniela Fubini, Tel Aviv twitter @d_fubini

Le barriere abbattute
“Desidero esprimere la mia profonda gratitudine per questo corso di formazione così intenso e  coinvolgente. Al termine di ogni sessione mi sono trovata in attesa del successivo incontro… Il corso, a mio avviso, è stato una sorta di terapia che mi ha riempito delle energie di cui ho bisogno per essere una moglie, una madre, un’insegnante migliore, più rilassata e calma. Ogni incontro è stato significativo e ho applicato immediatamente le idee e le attività nella mia classe ricevendo una reazione entusiasta da parte delle mie allieve. All’inizio ho temuto, vedendo la differenza e la provenienza delle partecipanti, ma ben presto sono rimasta affascinata dell’accoglienza profonda verso ognuna delle insegnanti che facevano parte di quello che è diventato un affiatatissimo gruppo”.
Il brano è tratto dal diario di Sheindel, una delle insegnanti che hanno preso parte al corso “Sviluppo del pensiero attraverso le arti” che ho presentato quest’anno a Zfat nel Centro Pisga per lo sviluppo di leader nell’educazione.


Angelica Edna Calò Livne
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