Roberto
Della Rocca,
rabbino
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Le
modalità con cui le tribù di Reuvèn e Gad argomentano la loro volontà
di rimanere a vivere fuori da Eretz Israel indicano le priorità
valoriali di alcune scelte di vita (Bemidbàr,32; 16). Le motivazioni
addotte dalle due tribù restano ancora oggi un paradigma di chi
antepone opportunità economiche, sociali e di status symbol, rispetto a
un adeguato investimento sull’educazione ebraica dei figli. Di fronte a
questa problematica, seppur legittima posizione, Moshé non assume un
atteggiamento di censura o di rimbrotto, ma invita piuttosto le due
tribù ad assumersi le proprie responsabilità, sia verticali che
orizzontali, rispetto alle prevedibili e inevitabili conseguenze delle
scelte compiute.
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Dario
Calimani,
anglista
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Quando
uno perde è raramente colpa sua, quanto meno la colpa è del destino. Ma
quando si salva c’è spesso la mano di qualcuno che l’ha aiutato, ma
lui, disattento, non se n’è accorto.
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Accordo sul nucleare,
l'Onu dà il via libera
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Il
Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha dato il via libera
all’unanimità all’accordo sul nucleare raggiunto a Vienna. Secondo il
presidente americano Barack Obama si tratterebbe di un “chiaro
messaggio” di sostegno internazionale all’approccio diplomatico,
riporta tra gli altri il Messaggero. “Dicono che l’accordo ha sventato
una guerra, ma non è vero: esso avvicina la guerra”, ha invece
commentato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per
rassicurarlo, il ministro della Difesa degli Stati Uniti Ashton Carter
si trova in queste ore in Israele, prima tappa di una missione
diplomatica che lo porterà anche in Arabia Saudita e Giordania per
convincere gli alleati degli Usa in Medio Oriente.
Italiani rapiti, il ministro Gentiloni: “Non è una rappresaglia”. Forte
preoccupaione per la sorte dei quattro italiani rapiti nei pressi del
compound dell’Eni nella zona di Mellitah (a 60 chilometri da Tripoli).
Fonti locali riportano che i quattro tecnici sarebbero stati
sequestrati a Zuaia, città sotto il controllo da gruppi che appoggiano
il governo di Tripoli, mentre stavano rientrando dalla Tunisia. Ancora
ignoti i motivi del rapimento, anche se il ministro degli Esteri Paolo
Gentiloni rassicura: “Non è stata una rappresaglia nei confronti del
nostro Paese” (Corriere della Sera).
Alla sbarra gli spacciatori di odio. Nuovo processo a Roma per i
promotori e i simpatizzanti italiani del forum neonazista Stormfront,
con 25 persone rinviate ieri a giudizio. Diffusione di idee fondate
sull’odio razziale ed etnico, minacce e violazioni della legge Mancino,
le accuse con cui andranno alla sbarra nel processo fissato per il
prossimo 15 dicembre. “La battaglia contro la diffusione e la
propaganda dell’odio online è il segnale tangibile che le nostre
istituzioni sono al fianco di chiunque subisca discriminazioni dettate
dall’odio razziale” si legge in una nota della Comunità ebraica romana
(Il Messaggero).
Bibi-Abbas, colloquio al telefono.L’Osservatore romano racconta del
primo colloquio telefonico dopo oltre un anno di silenzio tra il primo
ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente dell’Autorità
palestinese Mahmoud Abbas. A darne notizia il quotidiano Jerusalem
Post, secondo cui Netanyahu avrebbe telefonato in occasione della festa
dell’Eid Al Fitr, che chiude il periodo del Ramadan. Li incontrerà
entrambi Matteo Renzi, nel corso della sua missione in Israele iniziata
oggi. Tra i vari punti della fittta agenda della due giorni anche
l’incontro con il presidente israeliano Reuven Rivlin e la visita allo
Yad Vashem.
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premiate le scelte strategiche dell'unione
Otto per Mille all'UCEI,
dati ancora in crescita
Il
risultato è significativo e tangibile. E, se si sapranno muovere le
giuste leve, molteplici appaiono le opportunità per il futuro. Partendo
dal Meridione, da cui arrivano i riscontri maggiormente positivi. È il
quadro che emerge dalla lettura dei numeri della raccolta dell’Otto per
Mille relativa alle scelte espresse nel 2012 a favore dell’Unione delle
Comunità Ebraiche Italiane, rilevazione diffusa in questi giorni dal
ministero delle Finanze. Rispetto all’anno precedente, l’aumento delle
preferenze andate all’Unione è del 7,43 %: da 81457 a 87510. Un dato,
il più alto di sempre, che conferma il trend degli ultimi esercizi, in
particolare dalla dichiarazione effettuata nel 2008, anno
caratterizzato tra gli altri da una nuova impostazione strategica nelle
politiche di informazione e comunicazione dell’ente, non più in lizza
nell’arena Otto per Mille con una proposta pubblicitaria esplicitamente
rivolta ai dichiaranti e concentrata nelle settimane della scelta, ma
anche con prodotti giornalistici che hanno saputo guadagnare prestigio
e autorevolezza e favorire la creazione, assieme ad altri asset, di
quella che è stata definita la “community” dell’ebraismo italiano. Cioè
l’insieme di tutte le persone che guardano con interesse e
coinvolgimento ai destini di questa minoranza. Un mondo dal quale
arrivano segnali importanti, ma che che è ancora in larga parte da
raggiungere, con potenziali benefici per l’intera collettività.
Soprattutto alla luce del consolidamento di un dato sempre più netto e
inequivocabile: la forte dipendenza dell’Italia ebraica da risorse
proveniente dall’esterno, e in particolare dalla raccolta dell’Otto per
Mille, il carburante che alimenta la vita di tutte le sue realtà, le
sfide, i progetti, le ambizioni. Il segno inoltre, come appare anche
nell’ultimo bilancio consuntivo chiuso dall’assessore Noemi Di Segni,
che se l’ebraismo italiano vuole guardare al domani con ottimismo, le
decisioni che dovrà effettuare a riguardo saranno determinanti per la
sua sopravvivenza. Ma torniamo ai dati. La dichiarazione effettuata nel
2008 segna uno spartiacque. Se l’anno precedente si era toccato un
punto tra i più bassi (appena 64340 preferenze), con il 2008 si torna a
superare quota 70mila (70660, per l’esattezza). Una cifra stabilizzata
l’anno successivo (70413), premessa per l’ulteriore salto di qualità
registrato poi. Nel 2010 le scelte a favore dell’UCEI sono state 79860.
Nel 2011, 81457. Nel 2012, come detto, 87510. Dalla dichiarazione del
2007 a quella del 2012 sono state conquistate oltre 23mila preferenze,
il 36 per cento in più di cinque anni fa. La dichiarazione del 2007
comportava l’ingresso nelle casse dell’Unione di circa quattro milioni
e 200mila euro, oggi si è passati a oltre cinque milioni e 800mila. Dal
2011 al 2012 la crescita, almeno al Centro-Nord, risulta piuttosto
omogenea. Il boom arriva invece dal Meridione, territorio a lungo
inesplorato e oggi al centro di un percorso di riscoperta di cultura e
identità ebraica che sta dando i suoi frutti. Si partiva da zero o giù
di lì, oggi i valori si attestano su livelli non così lontani da
regioni che da sempre costituiscono un bacino prezioso. Settantacinque
per cento in più di preferenze in Puglia in appena un anno. Risultati
eclatanti anche in Campania (+21,9%) e Sicilia (+16,6%). La lettura
ponderata dei dati permetterà di fare le valutazioni del caso. Non
tutte le performance hanno infatti lo stesso peso. Un esempio: le 61
preferenze in più in Molise, che hanno di fatto raddoppiato il
risultato regionale rispetto al 2011, in Lombardia avrebbero comportato
appena lo 0,3% di crescita. Tra le grandi Comunità, Milano ottiene
risultati in linea con la media nazionale (Lombardia in crescita del
6,6%), mentre Roma appare più in difficoltà. Il Lazio cresce di appena
l’1,1 %, la provincia di Roma registra addirittura un calo (-0,3%)
rispetto a dati già molto bassi per le sue potenzialità. La Lombardia,
ad oggi, ottiene quasi il doppio delle preferenze del Lazio e si
conferma come la regione con il maggior numero di adesioni come valore
assoluto (oltre 20mila). Tra le regioni più virtuose, considerando
anche le molte migliaia di adesioni che portano in dote da anni, si
segnalano Veneto (+ 13,3%), Piemonte (+9,1%), Emilia Romagna (+6,8%) e
Friuli-Venezia Giulia (4,7%).
Adam Smulevich
Pagine Ebraiche, agosto 2015
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la missione del premier renzi
"Israele, il nostro futuro"
"Israele
è il Paese delle nostre radici, delle radici di tutto il mondo e anche
il Paese del nostro futuro". Con queste parole il Primo ministro
italiano Matteo Renzi ha aperto la sua missione diplomatica in Israele.
Nel corso di una conferenza dedicata all'innovazione a Tel Aviv, primo
appuntamento dell'agenda del Premier, Renzi ha ricordato ai presenti
come i legami tra Italia e Israele siano "molto forti, in
particolare in politica estera". A presenziare all'evento, tra le varie
personalità del mondo accademico e politico, anche il presidente
dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna. Dopo
l'incontro all'università, il programma di Renzi prevede l'incontro a
Gerusalemme del primo ministro Benjamin Netanyahu. Sul tavolo, uno dei
temi caldi delle ultime settimane: l'accordo sul nucleare iraniano. La
stampa nazionale parla della volontà da parte del premier di
rassicurare Israele rispetto all'intesa, considerata dal governo di
Gerusalemme come un pericolo per la sua sicurezza. Renzi sarà il primo
ad incontrare Netanyahu, dopo la firma dell'accordo a Vienna tra il
gruppo dei 5+1 (Stati Uniti, Cina, Russia, Gran Bretagna, Francia e
Germania) e Teheran. Il premier andrà anche allo Yad Vashem, il
Memoriale della Shoah di Gerusalemme per poi parlare alla Knesset, il
parlamento, e incontrare il presidente israeliano Reuven Rivlin.
Previsto, inoltre, un incontro a Ramallah con il presidente della
Autorità nazionale palestinese Abu Mazen
(Nell’immagine
il primo ministro Matteo Renzi assieme all’ambasciatore d’Israele a
Roma Naor Gilon e all’ambasciatore italiano a Tel Aviv Francesco Maria
Talò)
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l'odissea tradotta in ladino
Ulisse, da Troia a Itaca
nella lingua di Sefarad
Tamburella
con le dita per seguire il ritmo cadenzato e melodioso degli esametri
dattilici, destreggiandosi tra epiteti formulari e invocazioni alle
Muse. Moshe Ha’elyon non è invero un poeta semi cieco e dall’identità
vaga, però anche a lui si possono attribuire gesta letterarie non da
poco: 87 anni, sopravvissuto alla Shoah, ha portato a termine la prima
traduzione al mondo di tutta l’Odissea direttamente dal greco antico in
ladino, lo spagnolo degli ebrei sefarditi.
Gli
ci sono voluti quasi quattro anni per concludere la sua opera,
pubblicata in due volumi con testo a fronte in ebraico, e Ha’elyon ha
davvero lasciato intatta la metrica del poema omerico, trasferendo
dattili e spondei nella versione ladina aiutandosi con il picchiettare
delle dita, così come le numerose figure di suono. Ma anche a livello
di lessico è stata una dura prova: “Il ladino è una lingua parlata –
spiega – e improvvisamente ho dovuto trovare parole per mondi che non
ne hanno, come quello dell’agricoltura, della navigazione o dei nomi di
alberi”. Per risolvere il problema si è affidato al dizionario
ebraico-ladino dello studioso Avner Peretz e anche alla traduzione in
ladino della Bibbia. “Non ho inventato nessuna parola – garantisce – ho
una documentazione per tutto”.
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nuova edizione al via Israele, in viaggio con Taglit
Vengono
da Roma, da Milano e da Firenze, ma anche da Palermo, da Malta, dalla
Svizzera, e poi ancora da Verona, Venezia, Bologna, Torino, Trieste. Ci
si trova davvero una fotografia dell’Italia e delle sue terre di
confine a guardare la provenienza dei partecipanti al viaggio del
Taglit-Birthright, che offre la possibilità di visitare Israele a
giovani tra i 18 e 26 anni. Popolarissimo negli Stati Uniti, da cui
partono centinaia di gruppi ogni anno, da alcune estati Taglit è
sbarcato anche nella penisola, quest’anno con il supporto del Keren
Hayesod. Così Giacomo, Daniela, Myriam, Noemi, Salvatore e tutti gli
altri si sono ritrovati in aeroporto, pronti a scoprire Israele, la
maggior parte di loro per la prima volta. Gerusalemme, Tel Aviv, il
nord e il sud, il meglio di quanto il paese abbia da offrire,
accompagnato da attività giornaliere dedicate alla riflessione e alla
scoperta dell’identità ebraica e della realtà di Israele. Un’occasione
unica per imparare qualcosa di se stessi e degli altri, ciascuno
partendo dalla propria storia. Il Taglit è anche questo.
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dafdaf estate
Fra censura e Tipi da spiaggia Una
cover fresca come l’acqua del mare apre il numero 59 di DafDaf in
distribuzione in questi giorni, terzo appuntamento con la serie estiva
del giornale ebraico dei bambini. Un’illustrazione pensata da Luisa
Valenti anche per lasciare ai giovani lettori la libertà di completare
le due sagome bianche, o di usarle per il quaderno dei non-compiti,
come suggerisce nella sua rubrica Strega Comanda Color: “Da piccola non
volevo fare il bagno al lago se vedevo i pesci, invece oggi mi
piacciono tantissimo e li trovo così belli da aver loro dedicato la
cover, ma ne ho lasciati due da completare per voi, così, dopo aver
letto DafDaf, potete ritagliarli e incollarli sul vostro quaderno”. Non
poteva mancare su DafDaf l’attualità, con una spiegazione di cosa
significa la parola “censura” – grazie all’Enciclopedia per ragazzi
Treccani: “Un grande scrittore, che si chiamava Jorge Louis Borges, ha
detto: ‘Che altri si vantino delle pagine che hanno scritto; io sono
orgoglioso di quelle che ho letto’.
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La morale, le morali |
Raccomandazione:
mai auto-citarsi. Trasgressione: un paio di mesi fa, su queste colonne,
ho scritto a proposito di unioni civili. Sembrava infatti che
l’approvazione di una legge in Senato (l’ormai celebre ddl Cirinnà)
fosse imminente: la legge, sostenevo, era di molto migliorabile ma
comunque importante, perché sanava un vuoto lamentato da centinaia di
migliaia di coppie. Nel frattempo, i tempi si sono nuovamente
allungati. Matteo Renzi pare determinato e il testo dovrebbe vedere la
luce entro l’anno. Speriamo. Il mondo va più veloce. Moltissimi Stati
Usa hanno ormai approvato il matrimonio omosessuale, mentre nella
cattolicissima Irlanda l’opposizione della Chiesa è stata travolta
dall’onda. Va ribadito che la proposta italiana è assai più prudente:
niente matrimonio, niente famiglia, niente affido, niente adozione.
Ciononostante, il ddl ha attirato su di sé l’opposizione dei gruppi
cattolici più organizzati.
Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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La mia Collina
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Sto
provando a leggere La collina (ed. Giuntina) di Assaf Gavron, dico
provando perché diversi fattori complottano contro di noi (Gavron e
me): il caldo torrido ovviamente, ma soprattutto la fantasia degli
imprevisti dei treni toscani, volti a rendere la vita del pendolare
certamente meno noiosa, ma poco atta ad una lettura tranquilla e
attenta come il romanzo meriterebbe, ovvero seduta in poltrona a meno
dieci gradi per via dell’aria condizionata. Tocca invece trascinarsi
davanti al monitor della stazione, eufemisticamente dedicato alle
partenze (ci saranno? Con quante ore di ritardo questa volta? Si
tratterà di un incidente elettrico, uno ‘svio’ che elegantemente cela
la cruda realtà del deragliamento, o come la scorsa settimana avranno
banalmente dimenticato di preparare il treno al capolinea, e lo
annunciano pure, con un tono che sa di beffardo?).
Sara Valentina Di Palma
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