Jonathan Sacks,
rabbino
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Ci
sono sempre due modi di vivere nel mondo, che è spesso un luogo buio e
pieno di lacrime. Possiamo maledire le tenebre o accendere la luce.
Come dicono i chassidim: una piccola luce può dissipare grandi tenebre.
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David
Bidussa,
storico sociale
delle idee
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Dopo
il voto francese di domenica scorsa con frequenza mi è capitato di
ripensare alla prima lezione che ho ascoltato all’Università Ebraica di
Gerusalemme tenuta da George L. Mosse.
Il tema era il voto degli ebrei tedeschi alle elezioni del gennaio
1933. Mosse con la sorpresa di molti, me compreso, rifletteva sulla
razionalità del voto di una parte di minoranza, ma non sparuta, degli
ebrei tedeschi per Hitler. Il problema, sosteneva Mosse, non era che
non sapessero chi era Hitler, era che avevano più paura degli ebrei
polacchi, che avvertivano come una minaccia, che non di Hitler. Così
scelsero di respingere quello che ritenevano la causa principale della
loro paura affidando le loro sorti a quello che ritenevano essere il
“male minore”. La paura non è mai una buona consigliera.
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Elezioni in Francia,
il momento della verità |
Dopo
il balzo in avanti del Front National di Marine Le Pen al primo turno
delle elezioni regionali, oggi i francesi tornano alle urne. Cruciale
per valutare gli equilibri, spiega tra gli altri il Corriere, sarà il
voto d’astensione. Come noto nell’ultima settimana il partito
socialista, nel tentativo di fermare l’avanzata del FN, ha chiesto ai
propri candidati di ritirarsi in tre regioni dove non avevano alcuna
possibilità di vincere, invitando i propri elettori a votare per i
Republicains di destra. Tanti andranno quindi in cabina “turandosi il
naso” (come racconta Repubblica).
Il futuro della Libia. Si svolgerà oggi a Roma, coordinato dal ministro
degli Esteri italiano Paolo Gentiloni e dal segretario di Stato
americano John Kerry, un summit internazionale dedicato alla situazione
della Libia. Un incontro complesso, dato che sul tavolo ci saranno
potenze che hanno interessi diversi nei confronti del Paese, che ha
però l’ambizione di “creare, consolidare e rafforzare le condizioni di
un governo di unità nazionale” che scongiuri la minaccia Isis
(Corriere).
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ARGENTINA - israele, l'asse si rafforza
Buenos Aires, il nuovo governo
applaudito a Gerusalemme
“Si
tratta di un cambiamento di direzione a cui diamo il benvenuto. Spero
che vedremo un significativo miglioramento nelle relazioni tra
Argentina e Israele così come, negli anni a venire, con altri paesi del
Sud America”.
Ad
esprime soddisfazione, il Primo ministro d'Israele Benjamin Netanyahu
che, durante la riunione di governo di inizio settimana (la domenica in
Israele), ha applaudito l'annuncio del neoeletto presidente argentino
Mauricio Macri di non voler costituire la commissione congiunta con
l'Iran per indagare sull'attentato all’Associazione Mutualità Israelita
Argentina (Amia) del 18 luglio 1994. Nell'attacco furono uccise 85
persone e oltre 300 furono i feriti. Seppur in questi vent'anni non si
sia riusciti a fare giustizia, la pista più solida (frutto di 600
pagine di inchiesta e avvalorata dall'Interpool) indica come
responsabile dell'attentato una cellula del movimento terroristico
Hezbollah che prendeva ordini da sei alti funzionari iraniani.
Dietro
l'eccidio di Buenos Aires ci sarebbe quindi la mano del regime di
Teheran. Siglare un accordo come quello firmato nel 2013 con l'Iran
dall'allora presidente Cristina Fernandez Kirchner per indagare
sull'attentato all'Amia per le famiglie delle vittime è suonato come un
insulto: per dirla come l'American Jewish Committee equivaleva a
chiedere “alla Germania nazista di aiutare a ricostruire i fatti della
Notte dei Cristalli”. Un tribunale federale ha dichiarato illegittimo
l'accordo tra Buenos Aires e Teheran ma la Kirchner aveva annunciato di
voler ricorrere contro la decisione. Il cambio alla Casa Rosada ha però
nuovamente modificato le carte in tavola portando tra l'altro il
rabbino Sergio Bergman, tra i più strenui oppositori del citato
accordo, a far parte del governo Macri.
(Nell'immagine, il rabbino Sergio Bergman nel corso del giuramento, sulla Torah, come ministro per l'Ambiente e lo Sviluppo)
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unione giovani ebrei d'italia Ugei, Nacamulli alla presidenza
Romano
di nascita ma milanese d’adozione (studia al Politecnico), Ariel
Nacamulli è il nuovo presidente dell’Unione Giovani Ebrei d’Italia. Il
nome di Nacamulli, che ha 20 anni e succede a Talia Bidussa, è stato
indicato dai membri dell’esecutivo eletti in occasione dell’annuale
Congresso Ugei, svoltosi una settimana fa a Venezia, e riunitisi oggi a
Milano per la prima riunione consiliare. Al fianco di Nacamulli, nel
direttivo in carica per l’anno 2016, i consiglieri Max Cavazzini
(Genova), Sara Bedarida (Livorno), Filippo Tedeschi (Torino), Giorgio
Berruto (Torino), Simone Bedarida (Firenze) e Giulio Piperno (Roma).
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segnalibro - tra sogno e realtà Berlino-Gerusalemme, sei strade
Cosa
succede quando un sogno agognato e ardentemente desiderato diventa
reale? Come sostenere la complessità della vita vera quando si era
abituati ad arredare nella propria testa una dimora fantastica? Come
reagire infine quando si capisce che per accedere alla città di Utopia
è necessario, come minimo, zappare la terra? Di questo e di molto
altro tratta Tra sogno e realtà. Ebrei tedeschi in Palestina
(1920-1948) (Guerini e associati editore), il libro di Claudia Sonino,
docente di Letteratura tedesca all’Università di Pavia, che cattura
sulla carta la vita di “sei personaggi in cerca di autore” che, tra gli
anni ‘20 e ‘30 del Novecento, si trasferirono dall’Europa nell’allora
Palestina mandataria per costruire la futura Israele. Stiamo parlando
di Hugo Bergmann, Gershom Scholem, Gabriele Tergit, Else
Lasker-Schüler, Arnold Zweig e Paul Mühsam, campioni
dell’intellighenzia del mondo tedesco e austroungarico e portatori del
retaggio di una tradizione ebraica illuminata. Accomunati da un legame
viscerale con la lingua materna e profondamente connessi con la loro
identità ebraica, lasciarono il paese d’origine per motivi disparati:
la vocazione spirituale unisce il filosofo celebre per i suoi lavori
sul Messianesimo, Scholem, alla poetessa Lasker-Schüler. Una ricerca
di spiritualità che lascerà entrambi piuttosto delusi una volta
arrivati nella terra promessa. Diversa vocazione ha lo scrittore Arnold
Zweig, che si trasferisce animato “dall’epopea sionista e socialista” e
si scontra con una realtà più dura del previsto che minaccia i suoi
sogni ad occhi aperti. Sionista convinto è anche Hugo Bergmann,
l’intellettuale praghese compagno di scuola di Franz Kafka, che
vorrebbe per la futura Israele adottare un modello virtuoso di etica ma
che si incaglia con le problematiche di tutti i giorni.
Pagine Ebraiche, dicembre 2015
(Nell'immagine, un ritratto di Gershom Scholem)
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sapori Torino, la solidarietà è casher
“Tutte
le sere alla chiusura mettiamo il pane invenduto dentro due cestini
legati alla ringhiera della vetrina, per le persone che magari possono
averne bisogno. Abbiamo preso spunto da una cosa già fatta in altre
città italiane, ci sembrava carino, visto il momento… lo vediamo anche
noi che sono sempre di più quelli che si trovano in difficoltà”. È con
questa semplicità che Andrea Bertino racconta l’ultima iniziativa, in
linea con la apertura e la generosità che negli anni hanno fatto della
panetteria casher di Torino il punto di riferimento non solo della
comunità, ma dell’intero quartiere. È aperto da un’ottantina d’anni, il
panificio che da almeno quaranta oltre a sfornare pane, pizze, torte e
biscotti casher, nel tempo si è organizzato per vendere anche carne,
salumi, formaggi e vini, senza mai dimenticare i prodotti per Pesach o
le candele per Chanukkah.
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Marina, marescialla di Francia? |
La
si metta come meglio si crede, sospesi tra scetticismo, cinismo,
timore, angoscia e qualche silenziosa curiosità, così qual è lo stato,
a volte contrastante, senz’altro confuso, dei sentimenti, ma il
risultato è sempre il medesimo. Il Front National dei Le Pen (il
plurale non è per nulla casuale) vince in Francia. Forse il secondo
turno, in queste ore, si incaricherà di dirci che non dilaga. Ma anche
nell’ipotesi migliore per quanti ne guardano con diffidenza la costante
evoluzione in questi ultimi dieci anni (magari sperando che accordi tra
la ‘sinistrao hollandiana e i centristi sarkoziani possano fermare i
candidati frontisti), rimane il fatto che conferma il suo oramai
profondo radicamento nell’elettorato francese. Il primo turno esprime,
tra le altre, un’evidente bocciatura della strategia di Sarkozy, il
quale da tempo non riesce più a proporsi come credibile opposizione
all’anemico governo socialista, tanto da permettere a Marine Le Pen di
indicare il suo partito come l’autentico partito di opposizione.
Claudio Vercelli
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Il settimanAle - Chanukkah |
Alcuni
aggiornamenti sull’accensione di luci fra i giovani israeliani, la
settimana passata. Non hanno acceso le candeline i ‘giovani delle
colline’ fermati perché sospettati di aver dato fuoco alla casa della
famiglia Dawabsheh nel villaggio di Duma, il 31 luglio, causando il
rogo in cui perirono il piccolo Ali Sa’ad ed in seguito, per le ustioni
riportate, entrambi i genitori. Secondo quanto denuncia Uzi Baruch il 9
dicembre su Arutz Sheva, l’emittente della destra religiosa, non gli
sarebbe stato permesso dagli investigatori: “sono sistematicamente
violati i diritti civili degli indagati” sostiene il rabbino di Kokhav
Hashahar in Samaria, Rav Ohad Krakover “non è stato loro permesso di
accendere le luci di Chanukkah, né di mettere i tefillin”.
Alessandro Treves, neuroscienziato
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