Elia Richetti,
rabbino
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Il
Midràsh racconta che quando Ha-Qadòsh Barùkh Hu ha istituito il
pagamento del mezzo siclo, definito dalla Torah stessa “kòfer néfesh”
(riscatto dell’anima), ha estratto da sotto il Suo Trono una moneta di
fuoco, dicendogli (come riportato dalla Torah) “zè yittenù” (questo
daranno).
I Maestri si sono domandati perché D.o dovesse mostrargli una moneta di
fuoco, e non una normale moneta di metallo. Il Rebbe di Kotzk ha
spiegato che con ciò D.o ha risposto ad una domanda inespressa di
Moshè: come può una moneta essere un “riscatto dell’anima”?
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Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
Di Gerusalemme
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Utili
idioti: dai siti treccani.it e wikipedia.org apprendiamo che
l'espressione, coniata da Lenin, si riferiva a coloro che, per
ingenuità, finivano col fare gli interessi del Partito comunista, pur
non militandovi. In seguito, la locuzione ha assunto un significato più
generico, riferendosi a chiunque agisca a vantaggio di altri senza che
il proprio merito sia riconosciuto e senza guadagnarci nulla. Il
termine oggi è usato in senso lato per descrivere qualcuno che sembra
essere manipolato da un movimento politico, un gruppo terroristico, un
potere economico, dei quali non fa parte ma i cui interessi aiuta a
promuovere. È il caso di quelle persone che vivono in democrazie
liberali che, nel dare sostegno morale e materiale a un'ideologia
totalitaria, in effetti si prestano laboriosamente a intrecciare quella
fune che poi finirà per impiccarli. Oggi gli utili idioti si possono
trovare nel coro di giustificazione, di omologazione e di idealismo
sentimentale che fa di tutto per inibire le risposte necessarie a
contenere un'altra ideologia che invece odia la libertà: l'Islam
radicale.
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La fiducia e le unioni civili
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La
maggioranza ha trovato un accordo sul disegno di legge per le unioni
civili. Come raccontano i quotidiani di oggi (Corriere della Sera,
Repubblica, La Stampa fra gli altri), dopo lo stralcio della parte
sulla stepchild adoption e sull’obbligo di fedeltà, il Pd ha siglato un
patto con i centristi di Ncd e il governo ha annunciato la fiducia
sull’ultima versione della legge sulle unioni civili (il voto di
fiducia è previsto per oggi alle 19). “L’ultima, snervante trattativa –
scrive Repubblica ricostruendo il percorso per arrivare all’accordo – è
su dieci parole che però garantiscono un paracadute alle coppie gay
sulle adozioni. Dicono: ‘Resta fermo quanto previsto e consentito in
materia di adozioni dalle norme vigenti’”. Senza questa frase, rileva
il quotidiano, le sentenze che sino ad oggi hanno “consentito
l’adozione agli omosessuali del “figlio del partner”, sarebbero
saltate”. Sulle colonne del Corriere della Sera, Pierluigi Battista
chiede ora l’impegno della politica perché risolva il delicato punto
delle adozioni: non è possibile affidarsi alla magistratura, scrive
Battista, per risolvere la questione. “Non si sentono – afferma
l’editorialista rivolgendosi ai politici – un po’ male, loro sempre ad
esibire la retorica del cuore traboccante di sentimenti a tenere i
bambini nell’inferno dell’emarginazione e della solitudine anziché
affidarli a chi ne vuole prendere cura, eterosessuale o omosessuale che
sia?”.
Maroni vs moschee. Dopo la bocciatura della Corte costituzionale della
norma regionale sulla regolamentazione delle moschee in Lombardia,
considerata dai giudici discriminatoria, il governatore Roberto Maroni,
intervistato da Repubblica, afferma di voler affidare la decisione al
voto popolare, e dunque a un referendum. La bocciatura della Corte era
stata accolta da Maroni con un tweet che ha fatto scattare la polemica.
“Allah akbar”, le parole social dal governatore. Il leader della Lega
nord Matteo Salvini ha addirittura scritto “E brava la Corte islamica,
complice dell’invasione” in riferimento alla sentenza (Corriere della
Sera). “La nostra preoccupazione è essere custodi dei diritti
fondamentali: il nucleo e ssenziale della sentenza poggia sull’evitare
discriminazioni”, l’indiretta risposta del presidente della Corte Paolo
Grossi.
Milano, i candidati sindaci e le libertà religiose. “Che cosa succederà
ad esso con il bando delle moschee del Comune?” si chiede il Corriere
(nella pagine milanesi) in riferimento al provvedimento portato avanti
da Palazzo Marino sulla realizzazione di nuove moschee a Milano che,
viste le imminenti elezioni, potrebbe cambiare il proprio tragitto. “
Un bando già c’è quindi andiamo avanti con quello”, afferma il
candidato Pd Giuseppe Sala. Per Stefano Parisi, candidato del centro
destra, la questione non è una priorità ma vuole incontrare “i
rappresentati “della moschea “perché voglio da loro la garanzia che
rispettino la libertà religiosa dei cattolici e degli ebrei in città”.
“Servono moschee piccole, ufficiali, sul territorio cittadino, che
diano tutte le garanzie di provenienze e gestione trasparenti”, la
posizione di Corrado Passera di Italia Unica. Simile la proposta della
Cinque Stelle Patrizia Bedori, che parla di moschee piccole, “poche
distribuite sul territorio, come a Londra, senza quartieri sotto
scacco”.
Regeni, l’Italia vuole la verità. “No alla verità di comodo sulla morte
di Giulio Regeni. Vogliamo tutte le carte”, è quanto chiede il ministro
degli Esteri italiano Paolo Gentiloni rispetto al caso del ragazzo
ucciso in Egitto in circostanze ancora da chiarire. Dalle pagine
dell’Unità, Gentiloni chiede chiarezza e i nomi dei colpevoli delle
torture e dell’assassinio di Regeni.
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il nuovo incarico alla corte costituzionale
Consulta, il neopresidente Grossi “Vittorio Polacco, un gigante”
"Lusingato,
confuso, intimorito”. Questi gli aggettivi che descrivono lo stato
d’animo di Paolo Grossi nelle ore che hanno segnato la nomina
dell’esperto giurista fiorentino a nuovo presidente della Corte
Costituzionale.
Nato nel 1933, studi classici al liceo Dante, una laurea in
Giurisprudenza presso la locale università degli studi (ad influenzarlo
le lezioni civilistiche di Enrico Finzi), Grossi può vantare un
curriculum d’eccellenza. Docenze e incarichi istituzionali di primo
piano (è giudice della Corte dal 2009) ne fanno da tempo uno dei
giuristi italiani più apprezzati e stimati nel mondo.
Tra i molti meriti di una carriera lunga e ricca di soddisfazioni,
anche sul versante pubblicistico, l’aver salvato dall’oblio un grande
ebreo italiano un po’ dimenticato dai suoi colleghi: Vittorio Polacco
(1859-1926), che fu giurista, accademico e senatore del Regno, oltre
che precettore di casa Savoia, e a cui Grossi ha dedicato attente
pagine di studio e analisi. Leggi
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jciak
L'uomo che accese Spotlight
Al
cinema i giornalisti funzionano a meraviglia e Spotlight non fa
eccezione. Solo che qui i luoghi comuni e i romanticismi finiscono in
mille pezzi e si vede come funziona sul serio un’inchiesta
giornalistica, una di quelle destinate a fare epoca. Il film di Tom Mac
Carthy ci riporta al 2001, quando al Boston Globe arriva un nuovo
direttore editoriale, Marty Baron. Ebreo, 47 anni, di poche parole e
nessun senso dell’umorismo, Baron è uno che non molla. Sarà lui a
spingere il team di giornalisti investigativi chiamato Spotlight a
occuparsi di un caso di pedofilia che ha visto come protagonista un
prete cattolico, padre John Geoghan. Ben presto verrà alla luce una
catena di abusi di proporzioni inimmaginabili. E malgrado pressioni e
ostilità di ogni genere, grazie al coraggio di Baron la verità arriverà
in prima pagina in uno scandalo di livello internazionale, che chiamerà
in causa fino ai più alti livelli della Chiesa.
In corsa per cinque Oscar, Spotlight è un gran film sul giornalismo,
che a tratti riporta alla memoria Tutti gli uomini del presidente
(1976) di Alan J. Pakula o Insider (1999) di Michael Mann. L’inchiesta
raccontata da Tom Mac Carthy non vive di folgoranti colpi di scena,
inseguimenti o sparatorie ma è minuzioso lavoro d’archivio, telefonate
a catena, lunghe attese, testimoni riluttanti, stanchezze infinite.
Eppure, grazie a un cast d’eccezione, la tensione non cala e si rimane
inchiodati fino all’ultima scena come nei migliori thriller.
(Nell'immagine, l'ex direttore del Boston Globe Marty Baron)
Daniela Gross
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Setirot - Fantasie patologiche |
"Esiste
un universo sotterraneo dove fantasie patologiche, camuffate da idee,
vengono rimuginate da imbroglioni e fanatici poco acculturati. Ci sono
momenti in cui questo universo sotterraneo emerge dalle profondità e di
colpo stordisce, affascina e cattura una moltitudine di persone
generalmente sane di mente e coscienziose, fino a spingerle ad
abbandonare ogni ragione e ogni senso di responsabilità. Di tanto in
tanto, può capitare che questo mondo sotterraneo irrompa sulla scena
politica e intervenga ad alterare il corso della storia".
Norman Cohn (Londra 1915 - Cambridge 2007).
Stefano Jesurum, giornalista
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Time Out - L'aggressione |
L’aggressione
al professor Angelo Panebianco per le sue idee sul conflitto in Libia è
un campanello d’allarme. Non è il primo, però. Come non trovare un filo
rosso che lega all’intolleranza nei confronti del politologo al
boicottaggio delle università israeliane? Non tanto per la vicinanza di
certe posizioni, ma per l’incapacità in ogni caso di saper reagire con
forza e decisione a certi atteggiamenti. Non basta più solo indignarsi,
perché diventa inaccettabile che degli studenti si arroghino il diritto
di vietare a un professore di tenere un corso o che professori firmino
appelli per boicottare le realtà accademiche di un altro paese.
Daniel Funaro
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In ascolto - Cats |
C’è
grande attesa per il “debutto” di Cats al Teatro Regio di Torino, dal
25 al 28 febbraio, per cui già da tempo è registrato il tutto esaurito.
Cats, uno dei musical più conosciuti al mondo, tradotto in 15 lingue,
replicato in una trentina di produzioni differenti e visto negli anni
da circa 73 milioni di spettatori, arriva a Torino in una versione
rivisitata nel 2014 dal team creativo della prima mondiale: Trevor Nunn
(regista), Gillian Lynne (coreografie), John Napier (scene e costumi) e
naturalmente Andrew Lloyd Webber, autore delle musiche.
Andrew Lloyd Webber è una leggenda vivente, è il bambino prodigio (si
dice abbia iniziato a comporre a nove anni) autore di opere che hanno
fatto la storia del musical, come Jesus Christ Superstar, Evita, Il
fantasma dell’Opera e, appunto, Cats, che inizia a scrivere nel 1978
basandosi sul testo di Thomas Stearns Eliot “Old Possum’s Book of
Practical Cats” (1939) un libro che raccoglie le filastrocche composte
dall’autore per i propri nipotini.
Maria Teresa Milano
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Leggere, in genere
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In
genere, i romanzi di genere piacciono poco ai critici. Molto è cambiato
dai tempi in cui il Giallo o la Fantascienza erano considerate
letteratura minore, o nemmeno letteratura, ma certi pregiudizi sono
duri a morire, Pavlov ci ha insegnato qualcosa. La stessa parola
‘critico’ è ormai usata con approssimazione – come molte, troppe altre,
anche più importanti e decisive parole – , e talvolta rovesciandone
persino il significato. Ora, però, che la letteratura sembra solo tutta
di genere, e non c’è quasi libro di successo che non sia giallo,
thriller, sci-fi, fantasy, eccetera, beh: è forse venuto il momento per
riconsiderare il tutto. Poiché qui voi vi aspettate suggerimenti di
lettura o di non lettura, proverò a sostenere il mio punto in merito
con due esempi, cioè due libri. Resistere non serve a niente di Walter Siti (Rizzoli 2014, premio strega ) e Il mio nome è Frank De Jung di Frank Gonella (Wingsbert, 2015).
Valerio Fiandra
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Cucine |
Una
mia cara amica ha iniziato la settimana in giro per negozi di cucine (a
pianificare scelte che possono essere di per sé futili, considerato che
quasi ottocento milioni di persone sul nostro pianeta non ha cibo a
sufficienza per nutrirsi, e una cifra analoga soffre al contrario di
problemi di obesità ed accumulo di cibo in eccesso scaduto, buttato,
sprecato), imbattendosi nell'interessante problema della kasherità (si
potrà dire?) della sua futura cucina, e sottoponendomi tutti i suoi
dubbi.
Abbandonato il vegetarianesimo della prima parte della mia vita e
gustando con sommo piacere un hamburger qua e un petto di pollo là, che
quando al supermercato dietro al Tempio di Firenze ce l'ha mi pare una
giornata speciale, capisco i quesiti in gioco.
Sara Valentina Di Palma
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