Orizzonte mondo
Cos’è un attentato
Le
analisi degli attentati, lo studio del la psicologia degli attentatori
(penso al lavoro di Scott Atran sui “valori sacri”) si rivolgono
soprattutto a politici e decision makers, dovrebbero informare e
influenzare la decisione collettiva: scelte di politica interna ed
estera, di istruzione pubblica, di politiche sociali. Non ci sono
invece vere e proprie politiche rivolte ai cittadini, a parte qualche
gesto poco più che simbolico, come certi pannelli con le istruzioni a
fumetti per il comportamento da tenere in caso di attentato, affissi
nei luoghi pubblici in alcuni Paesi accanto alle norme antincendio. Con
differenze culturali di non poco momento: al francese «fuggire,
nascondersi, segnalare» fa da contrappunto un assai più sanguigno
«fuggire, nascondersi, combattere» statunitense. Senza esercitazioni,
questi pannelli sono però soltanto decorativi; le routine psicologiche
della paura intervengono nelle situazioni di pericolo, bloccano il
comportamento e la valutazione della situazione. Come fanno i marinai
nel caso dell’uomo in mare, ci si dovrebbe esercitar e periodicamente
alle emergenze. Ma vale anche la pena di chiedersi quanto investire su
questo problema. Gli attentati di varia natura e matrice ci
accompagnano da decenni; potete utilmente guardare le varie liste
disponibili su Wikipedia. Sono vicini alla nostra vita.
Roberto Casati, il Sole 24 Ore Domenica
21 febbraio 2016
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