IL MONITO DI RAV JONATHAN SACKS
“Ci troviamo ad affrontare un’era di terrore senza precedenti”
Sono
stato a New York in questi ultimi giorni per tenere una conferenza al
Museo dell’11 Settembre che è stato costruito sul sito dove un tempo
sorgevano le Torri Gemelle del World Trade Center. È un luogo di lutto
e di commemorazione collettiva, che mostra i frammenti della malvagia
rovina e i detriti della distruzione.
La cosa più commovente sono le fontane della memoria, che occupano le
impronte degli edifici originali. Sui lati, scolpiti nel bronzo, ci
sono i nomi delle quasi tremila vittime. A differenza della maggior
parte delle fontane, qui l’acqua scorre verso il basso, e al centro
scompare in un buco nero, un abisso. L’intenzione è quella di
simbolizzare le vite perdute che non potranno mai essere restituite.
Per quanta acqua fluisca, il vuoto non si riempie mai.
Dopo le tragedie dei giorni e delle settimane passate, tuttavia, il
memoriale sembra contenere anche un altro messaggio. La violenza non ha
mai fine. Sangue innocente continua a scorrere. Ogni pochi giorni ci
sono nuove famiglie in lutto, e ancora più lacrime.
Nell’immagine
rav Sacks durante una sua visita in Italia con il presidente
dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna.
Jonathan Sacks, rabbino, The Telegraph 29 marzo 2016
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