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6 aprile 2016 - 27 Adar II 5776
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
David
Sciunnach,
rabbino
“... sarà condotto da Aròn il sacerdote o da uno dei suoi figli sacerdoti ...” (Vaikrà 13, 2). È ben chiaro ai Maestri che ogni parola della Torah ha un suo motivo ed una sua logica. È per questo che sorge spontaneo domandarsi perché Essa sottolinei il fatto di rivolgersi ad “uno dei suoi figli sacerdoti”, forse vi erano figli di Aròn che non erano sacerdoti?
 
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Davide
Assael,
ricercatore
Il drammatico caso di Giulio Regeni rivela un ulteriore punto dolente, che si è ancor più acuito in questo periodo di perenne crisi. In quale modo le democrazie devono rapportarsi con i Paesi non democratici? Anche qui, l'aneddotica e le contraddizioni si sprecano. Sorvoliamo sui lepenisti di ogni latitudine, sempre inclini ad elogiare le varie forme di putinismo, ma anche a rivendicare i diritti democratici in funzione antiislamica. Però, anche in contesti più seri non è che le cose siano più chiare. È passata alle cronache la stretta di mano negata del Premier canadese Stephen Harper a Valdimir Putin, durante il G20 successivo all'invasione ucraina.
 
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Caso Regeni, Gentiloni:
'Egitto, vogliamo la verità'
Se non arriva una svolta nelle indagini, il governo è pronto a reagire con misure immediate e proporzionate. È quanto ha riferito il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, intervenendo nelle scorse ore al Parlamento sul caso dell’omicidio di Giulio Regeni al Cairo. Una vicenda che apre le prime pagine dei giornali di oggi (tra gli altri, Repubblica e Corriere) con l’Italia che denuncia carenze e omissioni della giustizia egiziana e minaccia ritorsioni diplomatiche – il Corriere spiega quali armi sono a disposizione del governo – se non ci saranno passi avanti nell’inchiesta. Passaggio fondamentale, sarà l’incontro a Roma, tra giovedì e venerdì, tra gli inquirenti del Cairo e il pool di magistrati italiani incaricati di investigare sulla vicenda. Dopo la risposta scomposta del ministero degli Esteri egiziano (“Così Roma complica tutto”) alle parole di Gentiloni, è arrivata la rassicurazione del presidente Al Sisi: “piena cooperazione e assoluta trasparenza”. Intanto il Corriere riferisce del tentativo di chiudere al Cairo una ong che denunciava sparizioni forzate e torture da parte del regime del Cairo.

Il Talmud in italiano. Spazio sui quotidiani italiani alla consegna ieri, nel corso di una cerimonia all’Accademia dei Lincei a Roma, al presidente della Repubblica Sergio Mattarella del primo volume della traduzione integrale del Talmud Babilonese in italiano. “Un evento storico che non è stato possibile in altre epoche – scrive Avvenire – ed è oggi il frutto di un nuovo modo di intendere le relazioni anche tra lo Stato italiano e le minoranze religiose e delle diverse religioni tra loro”. Un progetto nato grazie alla sottoscrizione nel gennaio 2011 di un protocollo d’intesa tra la Presidenza del Consiglio dei ministri, il ministero dell’Istruzione, il Consiglio Nazionale delle Ricerche e l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.

Renzi in Iran. Il 12 e il 13 aprile il Premier italiano Matteo Renzi andrà in missione diplomatica in Iran. Sarà il primo capo di governo a recarsi a Teheran dalla caduta delle sanzioni contro il regime degli Ayatollah in seguito all’accordo sul nucleare. Il Foglio suggerisce a Renzi alcune misure da prendere prima di partire, in particolare l’adozione di una norma – come quella firmata dal presidente Usa Barack Obama – contro il boicottaggio d’Israele. “Perché non farla anche in Italia? – scrive il Foglio – Il Bds, il movimento per il boicottaggio e le sanzioni di Israele, si nutre della delegittimazione del popolo e dello stato ebraico di cui l’Iran è da anni burattinaio indisturbato”.
 
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  davar
La cerimonia ai Lincei con il capo dello Stato
"Talmud, il nostro orizzonte"
“Leggere e capire l’intero testo non è sicuramente semplice, ma anche poche gocce dell’elisir della vita che si trovano al suo interno sono estremamente preziose per chi di esse si nutre”. Il grande studioso rav Adin Steinsaltz riassume con queste parole il senso dello studio del Talmud. Un impegno rilanciato in queste ore con la consegna della prima copia della traduzione italiana del trattato di Rosh haShanah al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Una cerimonia ricca di significati quella svoltasi ieri all’Accademia dei Lincei, primo step di un lavoro che ha coinvolto traduttori, revisori ed esperti informatici nel dare attuazione al protocollo d’intesa firmato nel 2011 da Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Consiglio Nazionale delle Ricerche e Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
“Dopo le persecuzioni dei secoli scorsi e la tragedia della Shoah si comprende che queste pagine fanno parte della storia italiana e sono necessarie alla crescita della sua società che deve essere aperta al confronto” spiega il rabbino capo di Roma, rav Riccardo Di Segni.
“Vive in tutti noi la speranza che vengano finalmente compresi alcuni tesori di una plurimillenaria saggezza, portatori di principi e di significati cronologicamente antichissimi, che non cessano mai di sorprendere per la loro modernità” sottolinea il presidente UCEI Renzo Gattegna.
Perché, come ricorda il ministro Stefania Giannini, “Italia e l’Europa oggi hanno più che mai bisogno di conoscenze profonde e solidamente fondate che possano fare del pluralismo religioso e culturale la base ineludibile per una società che dialoga, che tollera e su questo fonda la propria stabilità”.
Numerosi gli interventi che hanno segnato la cerimonia. A prendere la parola anche il presidente dell’Accademia dei Lincei Alberto Quadrio Curzio, il presidente del Cnr Massimo Inguscio la presidente del consorzio di traduzione del Talmud babilonese Clelia Piperno, lo storico della Chiesa Alberto Melloni, l’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta.

(Nell'immagine rav Riccardo Di Segni mostra una copia del volume del Talmud tradotto al Presidente Sergio Mattarella. Al loro fianco, il presidete UCEI Renzo Gattegna, il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini e Gianni Letta, già sottosegretario alla presidenza del Consiglio)

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rav jonathan sacks interviene su newsweek
'Antisionismo? È antisemitismo'
Il movimento Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni contro Israele, universalmente noto come Bds? È paragonabile a chi, durante il Medioevo, usava la Pasqua per scagliare terribili attacchi contro gli ebrei. A sostenerlo è rav Jonathan Sacks, ex rabbino capo d’Inghilterra e del Commonwealth, tra le voci ebraiche più influenti al mondo, in una riflessione pubblicata da Newsweek.
“Nel Medioevo gli ebrei erano odiati per la loro religione. Nel 19esimo e nel 20esimo secolo per la loro ‘razza’. Oggi lo sono per via del loro Stato nazione, Israele. Bisogna dirlo: l’antisionismo è il nuovo antisemitismo” scrive rav Sacks nel suo intervento.
“Oggi le cose vanno così. Dopo la Shoah, ciascun essere umano pensante è inevitabilmente anti-nazista. Così c’è chi dice che i palestinesi siano i nuovi ebrei, gli israeliani i nuovi nazisti. Israele un crimine perpetrato contro l’umanità” denuncia il rav, ricordando come in tanti siano oggi vittime di questa folle costruzione mentale.
Folle e “totalmente sbagliata”, come ricorda, perché sono stati “ebrei e non israeliani” ad essere uccisi negli attacchi terroristici compiuti negli scorsi anni a Tolosa, Parigi, Bruxelles e Copenaghen.
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il nuovo anno accademico del master ucei
Tradizione e cultura ebraica, strumenti contro l'ignoranza
“Sono tempi di grande buio e grandi timori. Timori di rivivere il passato anche se con vesti e origine diversa. Dobbiamo tenere una luce accesa: quella del sapere, del saper essere e saper fare. Quella che nasce solo dalla cultura, combattendo ignoranza e superficialità”. È frutto di questa consapevolezza, espressa dall’assessore al Bilancio Noemi Di Segni (
qui il testo integrale del suo intervento), l’impegno dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane nel promuovere il Master in Cultura ebraica e Comunicazione, il cui anno accademico si è aperto ieri con una cerimonia svoltasi a Roma, al Centro Bibliografico Tullia Zevi. A sottolineare l’importanza del percorso offerto dal corso anche il suo direttore e rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, che ha tenuto una lezione di Talmud per inaugurare con un momento di studio la nuova edizione. All’incontro, moderato dalla coordinatrice del Master Myriam Silvera, che ha espresso un ringraziamento per “l’entusiasmo di studenti e docenti”, è intervenuto anche il corrispondente da Israele per l’Ansa Massimo Lomonaco.
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Bologna Children’s Book fair 
DafDaf tra i libri assieme alla Rai
Continua la collaborazione fra DafDaf, il giornale ebraico dei bambini, e RaiNews, che è da lunedì presente nei padiglioni della Bologna Children’s Book Fair per raccontare il mondo dei libri per i giovani e giovanissimi lettori. Un percorso costruito insieme, a scoprire una fiera che ogni anno di più si attesta come il punto di riferimento di un mercato editoriale che non conosce crisi. Riprese effettuate fra i padiglioni, negli stand, accompagnati da personaggi rappresentativi dei diversi mondi che girano intorno al libro illustrato e al mondo dell’editoria per bambini e ragazzi. Centrale, questa mattina, l’intervista a Anna Castagnoli, autrice, illustratrice, esperta di libro illustrato e da tempo amica e sostenitrice di DafDaf, che ha raccontato le scelte effettuate per allestire la mostra degli illustratori che nella libreria internazionale – un assaggio di quella che sarà la grande libreria del Weekend dei giovani lettori – accompagna le centinaia di volumi con le tavole originali di grandi illustratori. Alessandro Sanna, intervistato ieri, gli Hamelin, la cooperativa culturale bolognese che da tempo collabora con gli organizzatori della BCBF e una panoramica delle mille proposte, per raccontare al pubblico televisivo, in uno spazio di pochissimi minuti, un mondo fatto di colori, libri che spesso sono il primo incontro dei bambini con il mondo dell’arte.

Ada Treves
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Bologna Children’s Book Fair
A scuola d'integrazione: presenti!
Sessanta titoli, per fare sul serio. Perché ci sono le parole e i proclami, le polemiche e i discorsi di principio. E poi ci sono i passi concreti, reali. E i discorsi vuoti scompaiono di fronte alle azioni di un paese che si trova a integrare centinaia di migliaia di rifugiati nella propria popolazione in uno sforzo concreto che coinvolge tutti gli ambiti. Compresa la nuova generazione della popolazione autoctona. Conseguenza diretta e immediata: il trend più notevole della letteratura tedesca per l’infanzia è la notevole presenza di titoli che riguardano i rifugiati, la tolleranza, l’integrazione. Dati, tabelle, numeri: la Germania alla Bologna Children’s Book Fair è anche questo, con le analisi di un settore che arriva circa a un sesto del fatturato complessivo, con una quota di mercato in lieve crescita. La divisione per generi, inoltre, mostra un quadro articolato, con albi illustrati e i titoli per giocare e imparare in crescita, ma si conferma quanto già visto in ottobre alla Buchmesse di Francoforte, la crescente affermazione dei libri multiculturali. Sono oltre mille i libri multilingue usciti nel 2015, che si aggiungono a circa 600 e-book, seguiti da circa 500 libri e 250 e-book pubblicati nel primo trimestre del 2016.
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l'iniziativa di k.it, il progetto casherut ucei
Pesach? Quest'anno è low cost
Per la festività di Pesach l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, avvalendosi della collaborazione di alcune aziende alimentari che realizzano prodotti casher, mette a disposizione delle 21 Comunità territoriali 500 cartoni low cost.
All’interno numerosi prodotti: dal vino al pane azzimo, dagli affettati ai biscotti savoiardi. E molto altro ancora, in vendita al prezzo calmierato di 20 euro.
Un servizio reso alla collettività ebraica italiana su impulso di K.it, il marchio di certificazione nazionale promosso dall’Unione.
“Un’iniziativa segnata dalla volontà di andare incontro a chi è in difficoltà economica. Una aiuto concreto, nel solco dei valori che ispirano la sfida di K.it” afferma l’assessore UCEI Jacqueline Fellus, animatrice e responsabile del progetto sin dalla nascita del marchio. 
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qui new york - il concerto di ute lemper
Ute, dare una voce alla Memoria 
"Il mio è o non è un cuore umano? Ho o non ho il diritto di vivere? E perché non mi è concesso godere della mia vita?". Sono gli interrogativi disperati che un deportato nel campo polacco di Märzbachtal si poneva in una canzone composta poche settimane prima di morire a Birkenau, conservata per anni dal suo compagno Jack Garfein, sopravvissuto che oggi vive negli Stati Uniti. Nessuno aveva mai saputo della loro esistenza fino a quando Garfein non ha incontrato nel 2014 il musicista e musicologo Francesco Lotoro, il quale ha dedicato la sua vita alla raccolta di tutti gli spartiti musicali composti dai deportati nei campi di concentramento e di sterminio nazisti. Alcune di queste musiche risuoneranno stasera a New York, nel concerto intitolato “Songs for Eternity” al Center for Jewish History, interpretate dalla cantante e attrice tedesca Ute Lemper, accompagnata dallo stesso Lotoro al pianoforte, dal clarinettista David Krakauer, dal violino di Daniel Hoffman e dalla fisarmonica di Victor Villena. Il concerto, prodotto da Viviana Kasam e Marilena Citelli Francese, è un'iniziativa benefica per raccogliere fondi per sostenere l'associazione Last Musik, nata nel 2015 con la missione di salvare questo patrimonio musicale a rischio di scomparsa.
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pilpul
Ticketless - Islam moderato
Si parla, in astratto, di Islam moderato, della sua consistenza, taluno paventa pure il pericolo che non esista più o abbia scarso peso nei paesi arabi, in Europa, soprattutto in Francia. Questa settimana, un po’ deluso dall’ultima fatica dei fratelli Cohen, bello ma non all’altezza dei lavori precedenti, ho visto un bel film francese, “Il condominio dei cuori infranti”, che ci riconcilia in questi tempi (bellissima anche “La Corte”) con la cinematografia d’oltralpe.

Alberto Cavaglion
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Periscopio - Qui ed ora
Nel mio intervento di mercoledì scorso, dedicato al Documento della Commissione pontificia sui rapporti con l'ebraismo, ho esposto la mia opinione secondo cui nel dialogo ebraico-cristiano i problemi di tipo squisitamente teologico - chi si salva, come e quando - non dovrebbero essere rilevanti, anzi, non dovrebbero essere proprio trattati, mentre di primaria importanza dovrebbero essere considerate le questioni relative ai concreti rapporti umani, al come ci si dovrebbe comportare reciprocamente gli uni con gli altri, qui ed ora: non nel cielo dove, dove, per chi ci crede, potremo un giorno andare, forse, tutti insieme, ma su questa misera terra che siamo oggi chiamati, gli uni accanto agli altri, ad abitare.

Francesco Lucrezi, storico
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