Roberto
Della Rocca,
rabbino
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La
pedagogia ebraica presuppone un cammino non precipitoso
nell’acquisizione di una חכמה chochmà, saggezza, (con le stesse
consonanti della parola chochmà, saggezza, possiamo comporre le due
parole כ ח מה coach mah, che significa “la forza di “cosa?, ossia la
forza di elaborare domande) per rammentarci che che non c’è una banca
di sapere, ma che il sapere è piuttosto consapevolezza della nostra
incompletezza e limitatezza.
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Dario
Calimani,
Università di Venezia
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"Nasce
la nuova destra di Alemanno e Storace", titolano i giornali. Almeno
Storace è sempre rimasto coerente nelle sue idee e nelle sue
affermazioni. Si è sempre presentato per quello che era.
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Il 25 aprile con la Brigata
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All’indomani
delle celebrazioni per la festa della Liberazione diversi quotidiani
riportano le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
dalla Valsesia, cuore della repubblica partigiana. “È sempre tempo di
Resistenza. – ha dichiarato Mattarella – Lo è perché guerre crudeli si
manifestano ai confini dell’Europa. O si promuove la pace o si prepara
lo scontro futuro”. I giornali poi si concentrano molto sui vergognosi
insulti rivolti a Milano ai vessilli della Brigata ebraica seppur, come
scrive Repubblica, i contestatori fossero solo “una cinquantina” e,
riporta il Corriere della Sera, siano stati contenuti in modo efficace
dalle forze dell’ordine. Erano loro ad essere fuori dal corteo e non la
Brigata. “Ignoranti e marginali”, li definisce il deputato Pd Emanuele
Fiano, intervistato dal Corriere. Alla manifestazione nazionale di
Milano hanno partecipato anche i candidati sindaco del centrodestra
Stefano Parisi e del centrosinistra Beppe Sala, entrambi hanno sfilato
vicino alla Brigata Ebraica (Corriere Milano). Per il presidente
nazionale dell’Anpi Carlo Smuraglia “l’episodio di Milano è deprecabile
ma è una piccola macchia”. Smuraglia, partigiano durante la guerra,
ricorda poi come gli ebrei della Brigata Ebraica fossero al suo fianco
a Cremona nel combattere i nazifascisti. “Chi non li accetta, ignora la
storia”, le parole di Smuraglia a Repubblica. Sulla stessa linea il
presidente della Comunità ebraica di Milano Raffaele Besso: “Chi oggi
ci prende di mira vada a studiare”, dichiara al Tempo.
Roma, 25 aprile diviso. “L’associazione nazionale partigiani (Anpi) ha
sfilato dal Colosseo a Porta San Paolo, mentre la Comunità ebraica con
l’Associazione ex deportati nei lager nazisti (Aned) si è ritrovata al
Museo della Liberazione a via Tasso”, la ricostruzione del Corriere
Roma in merito alle due manifestazioni per il 25 aprile tenutesi nella
Capitale. Al presidio al Museo della Liberazione, ha partecipato anche
il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano. “Forse è il
luogo dove meglio si può rendere omaggio alla resistenza romana
celebrando il 25 aprile” le parole di Napolitano “in via Tasso dove è
stato esposto anche il vessillo della Brigata ebraica che non aveva
voluto partecipare al corteo dell’Anpi per le bandiere palestinesi”
(Repubblica). “È andata bene, ma questa scelta ci è costata tanto –
dichiara a Repubblica la presidente della Keillah romana Ruth
Dureghello, – la comunità ebraica non era mai mancata dove il 25 aprile
venivano ricordati i partigiani e la Resistenza, ma quest’anno non
c’erano le condizioni per partecipare al corteo”. Per il presidente
Anpi Smuraglia “a Roma la Brigata ebraica ha fatto male a rinunciare in
anticipo al corteo” (Repubblica).
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25 aprile - qui roma
Liberazione, Storia da difendere
Un grande pubblico, per temi di grande attualità.
Affollato incontro al Centro Pitigliani, che ha aperto le porte per una
riflessione a più voci sul significato del 25 aprile, sul ruolo ebraico
nelle vicende che portarono all’affrancamento dal nazifascismo, sul
giusto atteggiamento da tenere davanti a chi tenta oggi di riscrivere
la storia.
“La Resistenza, i partigiani e la brigata ebraica nella Liberazione
dell’Italia” il titolo dell’incontro, organizzato in collaborazione con
Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Associazione Nazionale Ex
Deportati e Associazione Romana Amici di Israele.
Accolti dal presidente dell’istituto, Bruno Sed, diversi relatori hanno
toccato l’argomento da un punto di vista storico, emozionale, di
testimonianza oculare. Sul palco, introdotti dal giornalista Roberto
Olla, che ha coordinato la serata, lo scrittore Aldo Zargani, il rav
Riccardo Di Segni, lo studioso Samuele Rocca. Un saluto, tra gli altri,
anche dal Consigliere UCEI Anselmo Calò e dalla presidente della
Comunità ebraica romana Ruth Dureghello. Leggi
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25 aprile - qui milano
"Tanti gli applausi per la Brigata,
troppa visibilità ai pochi violenti"
Stupore
per la visibilità data a un gruppetto di facinorosi a fronte di un
corteo, quello del 25 aprile, che a Milano si è svolto senza difficoltà
né particolari tensioni. E in cui la Brigata ebraica ha sfilato da
protagonista, applaudita dai passanti. Sui media nazionali invece si è
dato ampio spazio ai contestatori, a chi urlava farneticanti slogan
contro Israele e la Brigata. “In questo modo si fa il loro gioco –
dichiara a Pagine Ebraiche 24 Roberto Jarach, vicepresidente
dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, tra coloro che hanno
sfilato dietro i vessilli con la Stella di Davide – Non saranno stati
più di una quarantina. Sui media si è dato uno spazio esagerato a
questa pseudoprotesta. Mi pare evidente che loro non hanno più spinta.
Erano la metà rispetto allo scorso anno, segno che a Milano il fenomeno
si sta riassorbendo”. “Erano quattro gatti – sintetizza Raffaele Besso,
copresidente della Comunità ebraica di Milano, anche lui in corteo con
la Brigata, assieme ad Amici di Israele, Sinistra per Israele e
Hashomer Hatzair - Sono sempre i soliti che aspettano in piazza San
Babila per insultarci, urlare i loro slogan contro Israele e per i
palestinesi. Ma oltre agli urli, niente di più. Non capisco perché gli
si dia così tanta evidenza”. Il presidente della Comunità sottolinea
poi la presenza dei giovani volontari del Pd e dei City Angels come
servizio d'ordine a fianco della Brigata ebraica nel corso dello
svolgersi della manifestazione, conclusasi in piazza Duomo (e partita
come da tradizione in corso Venezia). “Con la Brigata ebraica, contro
ogni fascismo” il messaggio che capeggiava sullo striscione portato dai
ragazzi dell'Unione giovani ebrei d'Italia, tra cui il presidente Ariel
Nacamulli. Leggi
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25 aprile - qui torino
"Resistenza, fondamento etico"
Fiaccolata
per le vie del centro di Torino per la celebrazione del settantunesimo
anniversario della Liberazione. Il corteo, a cui hanno preso parte
numerose associazioni, prima tra tutte l’Anpi, i rappresentanti della
città, il sindaco Piero Fassino, e della Regione, il presidente Sergio
Chiamparino, i sindacati e il gonfalone della Comunità ebraica. La
fiumana di persone si è mossa da Piazza Arbarello per poi confluire in
Piazza Castello, che ha fatto da cornice al coro dei giovani cantori di
Torino, che hanno intonato “Bella ciao”, canzone simbolo della
Resistenza.
Si sono poi susseguiti alcuni interventi, tra cui quello di Bruno
Segre, membro della Resistenza armata nella divisione Giustizia e
Libertà, oggi presidente dell’Associazione Nazionale Perseguitati
Politici Antifascisti. Segre ha ricordato le parole del capo dello
Stato, Sergio Mattarella, che ha definito la Resistenza il fondamento
etico della nostra nazione e della memoria condivisa.
Alice Fubini Leggi
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25 aprile - la cerimonia nelle valli piemontesi
I Blangino, eroi delle Langhe
In
un angolo delle Langhe, affacciato su un paesaggio dichiarato nel 2014
Patrimonio Mondiale dall’Unesco (insieme ai paesaggi del Roero e del
Monferrato), si è svolto il 25 aprile un evento di alto valore
simbolico, per la novità che racchiude: due piccoli Comuni, Novello e
Manforte, hanno voluto lasciare in uno spiazzo panoramico nella
Frazione Panerole, un segno imperituro, con un’installazione a ricordo
dell’aiuto che Giovanni e Genoveffa Blangino vollero offrire alla
famiglia ebrea torinese di Mario Nizza, a pochi passi dalla casa in cui
abitarono tra l’autunno 1943 e la Liberazione. I due, a rischio della
loro stessa vita e con il pieno appoggio dell'intera comunità di
Panerole, offrirono la loro casa come nascondiglio e rifugio alla
famiglia di Nizza, salvandola così dalle persecuzioni nazifasciste.
L'opera installata è un grande libro aperto con la riproduzione di una
foto che ritrae i coniugi Blangino e la celebre frase del Talmud
sull’uccisione di un singolo che equivale all’uccisione di una
collettività e sulla salvezza di un singolo che corrisponde alla
salvezza dell’intera umanità. Leggi
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sud america - i soccorsi dopo il terremoto
Ecuador, Israele in prima linea
A
dieci giorni dal terremoto che ha devastato l’Ecuador, la situazione di
emergenza nel paese è ancora molto grave. Le vittime sono state oltre
650, più di 1.100 le costruzioni distrutte, 720mila le persone che
necessitano di assistenza umanitaria. Tra queste ultime, più di 25mila
attualmente vivono in rifugi. Una situazione di emergenza molto
difficile che ha visto la mobilitazione dell’intera comunità
internazionale e, in particolare, di Israele, tra i primi paesi a
prestare soccorso a vittime e feriti. Una missione guidata
dall’organizzazione specializzata nel prestare assistenza in situazioni
di emergenza IsraAID è infatti arrivata in Ecuador negli scorsi giorni,
costruendo un ospedale da campo nel villaggio di Canoa, sulla costa del
Pacifico, quasi completamente distrutto dalle scosse. La squadra
(nell'immagine alcuni dei soccorritori) inviata da IsraAID, già
operativa dall’inizio di questa settimana, si è focalizza nel prestare
primo soccorso, creare spazi dedicati ai bambini e fornire assistenza
psicologica. Leggi
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Che cosa li spinge |
La
settimana scorsa sono stati identificati e denunciati i due tifosi
dello Sparta Praga che il 17 marzo scorso urinarono sopra una donna che
chiedeva l’elemosina a Ponte S. Angelo, a due passi dal Vaticano, a
Roma. Hanno 30 e 24 anni e i reati contestati sono “atti di
discriminazione razziale” e “atti osceni in luogo pubblico”, oltre a
rischiare un Daspo della Questura di Roma, il provvedimento che
impedisce di entrare in qualunque stadio per alcuni anni.
Quelle immagini fecero il giro del mondo e mi colpirono molto. Più o
meno negli stessi giorni, a Madrid, altri buontemponi in attesa della
partita pensarono bene di farsi immortalare mentre tiravano monetine a
una donna che, praticamente strisciando, si affrettava a raccoglierle
tra i lazzi di tifosi e passanti.
Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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Storie - Il 25 aprile che vorrei |
La
Resistenza è stata per lungo tempo considerata una "roba" di sinistra,
anzi dei comunisti. Per responsabilità e motivi vari, la storiografia
per decenni si è soffermata quasi esclusivamente sulle vicende dei
partigiani in montagna con i fazzoletti rossi e dei gappisti nelle
città che, indubbiamente, furono molto attivi e determinati. Solo da
poco tempo si sono studiate quelle che il grande storico Giorgio Rochat
ha definito le "quattro resistenze", analizzando il prezioso contributo
dato alla guerra di liberazione dagli internati militari con il loro
coraggioso "no" all'adesione alla Rsi, dalle formazioni militari
autonome, d'impronta moderata e monarchica, come il Fronte militare del
colonnello Montezemolo, dai cattolici (compresi molti sacerdoti) e
dagli ebrei, che percentualmente furono quelli che più di tutti
aderirono alle bande partigiane (senza dimenticare la Brigata Ebraica),
dai militari del Corpo italiano di Liberazione, che affiancarono gli
alleati nell'avanzata verso nord, dai deportati politici, i cosiddetti
"triangoli rossi", che furono rinchiusi nei lager per la loro
opposizione ai nazifascisti, da tanti civili senza colore politico, in
particolare donne, che nascosero e aiutarono partigiani, antifascisti,
ebrei, renitenti alla leva, ex prigionieri alleati.
Mario Avagliano
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