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26 giugno 2016 - 20  Sivan 5776
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
Quando Itrò vuole tornare al suo paese, suo genero Mosè - per convincerlo a restare - gli dice "Sarai occhi per noi". Pur essendoci tante altre persone di grande levatura spirituale, anche superiore a quella di Itrò, quest'ultimo, che era ciò che era per sua scelta e non per appartenenza, secondo il Chatam Sofer può vedere e comprendere meglio le situazioni.
 
David Bidussa,
storico sociale
delle idee
Ci siamo raccontati il ‘900 come il “secolo dei giovani”. Non significa che tutto fosse fantastico. Per esempio i totalitarismi fondavano gran parte della loro retorica sulla contrapposizione “giovani” contro “vecchi”, presentandosi come i paladini dei primi contro i secondi. Da giovedì 23 giugno mi chiedo se non sia iniziato il “tempo dei vecchi” e dove stiano le differenze, se ci sono.
L'Europa e il dopo Brexit
Dopo l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea, la grande preoccupazione è la disgregazione del Vecchio continente sotto il peso di nazionalismi e populismi. Per l'ex Primo ministro italiano Giuliano Amato, intervistato dal Sole 24 Ore, Germania, Francia e Italia devono trainare l'Europa verso un percorso di ricostruzione politica che mostri ai cittadini europei che “Con la maggiore integrazione si sta meglio, il futuro è meno incerto, e i processi complessi con cui occorre fare i conti si possono governare insieme”. “Occorre invece ripartire da Ventotene, dove nacque l'idea di Spinelli degli Stati Uniti d'Europa diritti, solidarietà, Stato sociale”, sottolinea alla Stampa la presidente della Camera Laura Boldrini. Anche l'Osservatore Romano mette in luce la necessità di un ritorno a un Europa solidale riportando le parole del presidente UCEI Renzo Gattegna: per il quale “l'Europa libera, aperta e inclusiva, sognata e realizzata dai nostri padri, è ora minacciata”. Per Gattegna, sottolinea il quotidiano vaticano, “è ora che tutte le nazioni che fanno parte della grande famiglia europea ritrovino un reale senso di unità e cooperazione e che insieme combattano affinché i veleni del populismo e gli inquietanti propositi razzisti, xenofobi e reazionari siano sconfitti”. Ed è anche “il momento, per tutti gli ebrei d'Europa, di riprendere in mano quei valori che abbiamo da sempre il compito di attualizzare: democrazia, tolleranza, strenua difesa della libertà d'espressione e della giustizia sociale”.

Brexit, in 2 milioni ci ripensano. Mentre Marine Le Pen spinge per un referendum per l'uscita della Francia dall'Unione (Hollande ha già detto no, La Stampa) e la Danimarca accarezza l'idea di seguire l'esempio Brexit (Copenhagen, come racconta La Stampa, è terrorizzata dagli immigrati: e lo dimostra la recente legge per il sequestro ai rifugiati di tutti “i beni personali di valore superiore a 1340 euro, per finanziarne il mantenimento. Una norma che è stata da molti paragonata a quella varata dai nazisti contro gli ebrei”, La Stampa), in Gran Bretagna in due milioni hanno firmato per lanciare un altro referendum per rimanere nell'Ue.

I partigiani di Appelfeld. Sull'inserto domenicale del Sole 24 Ore, una breve anticipazione del libro di Aharon Appelfeld I partigiani, da gennaio in libreria per Guanda (tradotto da Elena Loewenthal). “Il libro racconta la storia di un ragazzo che si unisce a una banda di partigiani ebrei che combattono contro il nazismo e cercano di salvare i loro correligionari”.

Milano, sfilata arcobaleno. “Sul tema dei diritti civili bisogna partire dalle scuole. Credo che in generale sulle discriminazioni e sui messaggi contro la violenza si debba cominciare dai bambini, che sono molto più sensibili”. Così il neosindaco di Milano Beppe Sala, parlando al margine della manifestazione del gay pride in città (Corriere della Sera), nel corso della quale sono state ricordate le vittime della strage di Orlando. Il Giorno scrive che è  “l'unica manifestazione al mondo in cui possono sfilare in pacifica successione le 'collettive femministe' e gli ebrei con kippà arcobaleno, che fa da sfondo qui alla stella di David, più in là alla scritta 'Allah Loves Equality'”.

Genocidio armeno. Tra coloro che hanno riconosciuto il genocidio armeno come tale, anche papa Bergoglio in questi giorni in visita in Armenia. Bergoglio, racconta La Stampa,  ha reso omaggio con “una preghiera al milione e mezzo di armeni sterminati”. Per la Turchia la scelta del pontefice “di parlare di genocidio dimostra una mentalità da crociata”.
 
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  davar
Netanyahu oggi  l'incontro con kerry a roma
"Le bugie di Mahmoud Abbas,
il segno che non vuole la pace"

Per quanto riguarda il processo con i palestinesi, penso che Abbas la scorsa settimana abbia dimostrato al mondo intero di non è interessato a negoziati diretti con Israele". "Peggio ancora ha diffuso bugie aberranti nei confronti di Israele e dell'ebraismo". Prima di salire sull'aereo in direzione Roma, luogo dell'incontro con il segretario di Stato John Kerry, il Primo ministro Benjamin Netanyahu ha parlato con la stampa, denunciando le parole pronunciate la scorsa settimana dal leader palestinese Mahmoud Abbas davanti al Parlamento europeo. Il presidente dell'Anp nel suo discorso a Bruxelles prima ha dichiarato che se Israele si dovesse ritirare dalla Cisgiordania e da Gerusalemme est, il terrorismo globale cesserebbe. Affermazione priva di alcun fondamento, ha sottolineato Netanyahu, rimarcando poi un'altra grave affermazione fatta da chi dovrebbe rappresentare la controparte nei negoziati di pace: Abbas, a un certo punto del suo discorso a Bruxelle, ha denunciato l'esistenza di presunti rabbini che istigherebbero la popolazione ad avvelenare i pozzi dei palestinesi per ucciderli. Si tratta di una notizia bufala uscita su alcuni media turchi e subito smentita e tanto grave da costringere lo stesso Abbas a scusarsi.
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il gran rabbino di francia integra il rituale 
"La preghiera per la Repubblica
dovuta anche per la polizia"  

“Che l’Eterno accordi la sua protezione e la sua benedizione alle nostre forze dell’ordine e ai nostri soldati impegnati nel nostro paese e in tutto il mondo per difendere la Francia e i suoi valori. La forza morale, il coraggio e la tenacia che li animano sono il nostro onore”. Questa la preghiera per la Repubblica letta ogni Shabbat nelle sinagoghe francesi, così come completata dal Gran rabbino di Francia Haim Korsia, il quale negli scorsi giorni ha aggiunto una menzione alle forze dell’ordine all’opera per garantire la sicurezza sul territorio nazionale. Era stato sempre lui a voler inserire negli anni scorsi una frase in riferimento ai soldati attivi per proteggere la Francia, ma dopo le recenti tragedie che hanno scosso il paese e la sua Comunità ebraica ha sentito di dover aggiungere questa precisazione a una preghiera da lui considerata di fondamentale importanza. “Pregare orgogliosamente per il bene della propria patria è il dovere di ogni ebreo”, aveva infatti affermato l’anno scorso al Moked di Milano Marittima, la grande convention primaverile dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Proprio in quell’occasione aveva posto un interrogativo: “Perché nelle Comunità italiane questo non avviene?”. “Non c’è bisogno per gli ebrei italiani di fare preghiere “politiche” per dimostrare quello che sono e sentono – aveva risposto attraverso un intervento su Pagine Ebraiche il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni – cittadini di identità complessa e non esclusiva, in cui la parte italiana è comunque essenziale, profonda e radicale come è l’amore per questa terra”.
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Il ministro dell'agricoltura Martina in Israele
"Rifiutiamo ogni boicottaggio"
Si è conclusa la missione in Israele del ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina, che ha partecipato a una serie di eventi organizzati in concomitanza con la fine del Festival italiano 2016 e della campagna The Extraordinary Italian Taste promossa in collaborazione con la rappresentanza diplomatica in Israele e l'Ice-Agenzia. Obiettivo: rafforzare le collaborazioni in campo agricolo tra i due paesi e promuovere in Israele il segno unico distintivo per le produzioni agricole e alimentari italiane.
Tra i molti appuntamenti nell'agenda del ministro Martina anche un confronto con il suo omologo israeliano Uri Ariel e l'inaugurazione di un bosco dedicato all'Expo 2015, la "KKL Expo Forest", assieme tra gli altri all'ambasciatore italiano in Israele Francesco Maria Talò (nell'immagine, alla destra del ministro), al direttore generale del Keren Kayemeth LeIsrael Meir Spiegler, al commissario generale del Padiglione Israele Elazar Cohen e al direttore generale del KKL Italia Shariel Gun.
"Ad Ariel che ci ha chiesto del Movimento del boicottaggio ai danni di Israele, abbiamo ribadito la posizione italiana, a partire dalle parole del presidente Renzi, di rigetto di quella impostazione" ha spiegato Martina al termine della missione.
 

qui bologna
Il nazismo e l'agire immorale
Appassionati, impegnativi e coinvolgenti i dibattiti che hanno trasformato il convegno di due giorni “Di fronte al male. Riconoscimento, giustificazioni, reazioni”, organizzato dalla Scuola Superiore di Studi Umanistici di Bologna, in di laboratorio di idee in cui ogni sessione, ogni relazione è stata portatrice di nuovi spunti e stimoli da approfondire. La prima sessione, intitolata “Antisemitismo e sterminio”, presieduta da Chiara Volpato, dopo gli interventi di Marcella Ravenna e di Giacomo Todeschini si è conclusa con l’intervento del professor Alberto Burgio, docente di Storia della Filosofia presso la stessa Alma Mater Studiorim di Bologna. Il suo intervento, “Eroici massacri. La giustificazione degli omicidi di massa sul fronte orientale nella Seconda guerra mondiale”, ha analizzato quel terribile “capolavoro retorico, logico e argomentativo” che è stato il primo discorso di Posen di Heinrich Himmler, tenuto dell’SS-Reichsfuhrer i 4 ottobre 1943 a un pubblico selezionato di 92 generali delle SS.
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sorgente di vita
Omaggio a Natalia Ginzburg
Un omaggio a  Natalia Ginzburg nel centenario della nascita apre la puntata di Sorgente di vita di domenica 26 giugno: dal matrimonio con Leone Ginzburg, eroe della Resistenza, agli esordi letterari e ai prestigiosi premi  nel dopoguerra, il ritratto  di una grande scrittrice italiana attraverso i ricordi del figlio Carlo, le sue interviste  conservate negli archivi della  RAI  e le letture di brani dei suoi libri  con la voce di grandi attori italiani, Servillo, Bonaiuto, Moretti e Buy. Segue un servizio sulla discussa operazione editoriale del quotidiano “Il Giornale”  che ha distribuito in edicola, come allegato, il “Mein Kampf” di Hitler, un caso che ha scatenato accese discussioni. Una riflessione sulla mercificazione della storia  e il rischio di banalizzazione  tra  strategie commerciali e discutibili intenti divulgativi: ne parlano lo storico Emilio Gentile, il giornalista Stefano Folli e il saggista David Bidussa.
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pilpul

Il tempo della rivalsa
La vittoria degli “euro-indisponibili” in Gran Bretagna è per più aspetti un passaggio storico. Non a caso il leader dell’Ukip Nigel Farage si augura che il 23 giugno diventi l’”indipendence Day”, nel mentre Marine Le Pen già si affretta a dichiarare il medesimo giorno come passaggio storico, in ciò seguita a ruota da Donald Trump e da vari esponenti della cosiddetta “antipolitica” continentale. Il resto della classe politica europea ed atlantica si è affrettata a stigmatizzare gli esiti, non senza però esserne causa, come nel caso del conservatore Cameron, autore di un clamoroso autogol, destinato ad essere ricordato negli annali della politica, o dell’afasico Corbyn, affrettatosi a rinserrarsi nel ridotto del suo radicalismo, depositario di suggestioni tanto anacronistiche quanto dannose.

Claudio Vercelli
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Il settimanAle - Il mio imbarazzo
La grande massa del popolo non è composta né da professori né da diplomatici. È poco accessibile alle idee astratte. Per contro, la si potrà più facilmente manipolare nel campo dei sentimenti, poiché è lì che si trovano i meccanismi segreti delle sue reazioni.’ In questo passaggio del Mein Kampf, Adolf Hitler appare ignobilmente lucido. Ed in questi giorni di polemiche seguite alla distribuzione del libro con Il Giornale, mi si rinnova l’imbarazzo per la scoperta, che feci imbattendomi in un articolo sul New York Times del 2004, che la prima traduzione in italiano fu opera di un altro A. Treves, un certo Angelo. Non sarà per caso un mio parente? Ma perché mai avrà voluto tradurlo?

Alessandro Treves, neuroscienziato
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