la
convivenza tra reshet e keshet
I canali separati in casa
C’è una vecchia canzone israeliana che ogni tanto passa
ancora in radio, intitolata Ze kol hakesem, ovvero “sta qui tutta la
magia”. Racconta di un uomo e una donna che si sentono a metà l’uno
senza l’altra: la magia, appunto, sta tutta lì. Detto di due amanti,
ovviamente, è una banalità. Lo stesso concetto è un po’ meno scontato
però se lo si applica a un canale televisivo, una delle più singolari
storie di successo del mercato mediatico israeliano, e alle due società
che lo gestiscono in condivisione alternata, con un equilibrio
alchemico forse un po’ difficile da cogliere per un osservatore
esterno, ma che funziona.
Dagli anni Novanta le due società di broadcasting Keshet e Reshet si
spartiscono gli spazi sul Arutz 2, o Canale 2, la principale rete
televisiva privata del Paese: ognuna delle due compagnie ha tre giorni
della settimana e il settimo è a rotazione. A complicare ulteriormente
le cose – sempre per l’osservatore esterno, perché in realtà le
semplifica, e parecchio – c’è una terza media company, la divisione
news di Arutz 2, che trasmette ogni giorno ed è considerata la punta di
diamante dell’informazione in lingua ebraica.
Anna Momigliano, Link, 20
giugno 2016
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