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29 agosto 2016 - 25 Av 5776
PAGINE EBRAICHE 24
ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Paolo Sciunnach,
insegnante
Nella Parasha di questa settimana si parla dell'amore verso lo straniero (Deuteronomio 10, 19). Questa Mitzvah è da considerare separata e specifica rispetto alla Mitzvah di "amare il prossimo" (Levitico 19, 18).
Non molesterai (affliggere) lo straniero né lo opprimerai, perché voi siete stati stranieri nel paese d'Egitto. (Esodo 22, 20)
Non opprimerai lo straniero: anche voi conoscete l’anima del straniero, perché siete stati stranieri nel paese d'Egitto. (Esodo 23, 9)
 
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Anna
Foa,
storica
In mezzo al dolore e a tutte le parole che vengono dette, che tutti noi diciamo come a coprire il silenzio della morte con le nostre voci e le nostre emozioni, due fatti mi hanno colpita. Il primo è il livello incredibile della solidarietà, della partecipazione, degli aiuti: gente che scava con le mani, salvataggi straordinari, coinvolgimento immediato. L'Italia è un paese strano, estremo nel bene e nel male. Mi torna in mente l'indifferenza degli italiani alle leggi razziste del 1938 e poi la solidarietà mostrata da tanti non ebrei nel 1943, quando in gioco erano la vita e la morte degli ebrei. Forse, noi italiani diamo il meglio di noi nelle catastrofi. Succede.
 
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Sisma, l’Italia si mobilita
Solidarietà da Nord a Sud
Continuano le iniziative di solidarietà in tutto il Paese a favore delle zone del Centro Italia colpite dal terremoto. Come avevano raccontato negli scorsi giorni i quotidiani nazionali, l'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane sta promuovendo una raccolta fondi a sostegno delle popolazioni vittime del sisma mentre, riportano oggi La Stampa - che fa una panoramica di tutte le azioni di sostegno avviate in Italia - e Corriere Milano, la Comunità ebraica di Milano ha unito le forze con l'associazione City Angels per raccogliere beni di prima necessità da inviare nelle zone colpite.

Museo della Shoah di Roma, due anni per completare i lavori. È arrivata l'attesa firma del contratto tra il Comune di Roma e la ditta aggiudicataria dell'appalto, la Sac Società Appalti Costruzioni, adesso formalmente incaricata di realizzare il progetto del Museo della Shoah di Roma a Villa Torlonia. Il Corriere Roma, che ricostruisce la storia dei lavori del Museo e i ritardi accumulatisi nel tempo, sottolinea come nel contratto sia previsto che “il contraente dovrà ultimare tutte le opere entro il termine di 600 giorni”,  salvo però “'sorprese' da parte del Consiglio di Stato che deve ancora pronunciarsi nel merito del ricorso delle aziende seconde classificate”.

Settimio Piattelli (1921-2016). “Con Settimio Piattelli scompare uno degli ultimi Testimoni italiani della Shoah ancora in vita”. Le parole del presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni riportate tra gli altri da Repubblica, Corriere della Sera e Messaggero, per ricordare Settimio Piattelli, scomparso a Roma all'età di 95 anni. Catturato a Roma insieme al fratello nel maggio del 1944, fu deportato a Fossoli e da lì trasferito ad Auschwitz-Birkenau. “Se ne è andato di Shabbat, come i Giusti, si legge su Moked, il portale dell'ebraismo italiano che esprime profondo cordoglio”, riporta il Corriere Roma. “Un altro pezzo di storia che se ne va. Che il suo ricordo sia di benedizione”, le parole della Comunità ebraica di Roma nel comunicare la notizia.
 
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  davar
pagine ebraiche - il dossier di settembre
Musei, dove si incontra la cultura
Ambasciatori di cultura, luoghi di formazione, apertura e incontro, i musei ebraici hanno un ruolo sempre più importante in una società che si confronta con le minoranze con fatica sempre maggiore. Non più contenitori di oggetti pur preziosi e ricchi di storia, i grandi luoghi deputati a raccontare le tradizioni e la cultura dell’ebraismo si trasformano in vere e proprie istituzioni dedite alla formazione. Forti di principi didattici e pedagogici, capaci di grandi investimenti sul futuro, puntano sui giovani e soprattutto sui giovanissimi.
Sono loro i protagonisti del dossier "Musei", curato da Ada Treves e pubblicato sul numero di settembre del giornale dell'ebraismo italiano Pagine Ebraiche in distribuzione.
Numerosi all'interno gli approfondimenti dedicati alla realtà italiana ed europea. Grande fermento a Berlino, dove il museo ebraico reso famoso dalla struttura progettata da Liebeskind sta portando avanti con determinazione il progetto di un intero nuovo padiglione dedicato ai bambini, mentre a Varsavia la riflessione sui principi didattici che fanno grande un museo è costante, diventando uno dei motori del successo di Polin, e ad Amsterdam un programma specifico insegna alle guide come incoraggiare i visitatori ad aprirsi a cose non familiari o in conflitto con le proprie idee.
Procede intanto spedito il grande cantiere del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara, e l’esempio virtuoso di Padova mostra come un’esperienza sociale collettiva possa dare slancio a tutta la comunità.
 

il 3 e 4 settembre torna la rassegna ferrarese
"Festa del Libro ebraico, un passo
verso l'inaugurazione del Meis"

Una tappa importante per raccontare alla città e all'Italia il percorso di avvicinamento del Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah verso il traguardo più importante, l'inaugurazione. Questo il leit motiv sottolineato dagli interventi alla conferenza stampa di presentazione della Festa del Libro ebraico di Ferrara, che aprirà i battenti la sera di sabato 3 settembre. A raccontare questa nuova edizione della Festa - organizzata dalla Fondazione Meis, con il patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Ferrara, dell'Unione delle comunità ebraiche italiane e della Comunità ebraica di Ferrara -  il presidente del Meis Dario Disegni, la direttrice Simonetta Della Seta assieme al sindaco Tiziano Tagliani e al vicesindaco Massimo Maisto. Al loro fianco, il presidente della Comunità ebraica di Ferrara Andrea Pesaro e il rappresentante del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo Daniele Ravenna. “È un onore e una grande responsabilità questa Festa che ci permette di raccontare alla città e all'intero Paese a che punto siamo con questo grande e importante progetto che è il museo del Meis, di cui si sta avvicinando l'apertura”, ha spiegato il vicesindaco Maisto in apertura della conferenza, tenutasi nelle scorse ore nella prestigiosa sala degli Arazzi della residenza municipale. “La grande differenza rispetto al passato è il più forte collegamento tra la Festa e il Meis”, ha sottolineato Disegni, spiegando che “oggi la Festa sarà il momento per annunciare l’apertura del museo, che avverrà nel settembre 2017, con una grande mostra a cui sta lavorando un gruppo di esperti”. “I lavori al cantiere procedono spediti, - ha aggiunto Disegni - sotto la guida dell’architetto Carla Di Francesco e grazie al generosissimo contributo del MIBACT che, nell’ambito del piano approvato lo scorso maggio dal CIPE, ha stanziato 25 milioni di euro per finanziare il completamento del progetto, previsto nel 2020”. Una grande responsabilità e un forte segno di fiducia da parte del Ministero, per un Museo che, ha spiegato la direttrice Della Seta, vuole essere una realtà che parla sia al mondo ebraico che a tutta la società civile, italiana e internazionale. “In questo momento abbiamo due cantieri: quello architettonico e quello delle idee, di preparazione dei contenuti del nuovo Museo – ha sottolineato Della Seta - La Festa esisteva già prima del nostro arrivo, ma abbiamo voluto valorizzarla, per far incontrare Ferrara e il mondo dell’ebraismo, e per dare vita a un laboratorio di pensiero allargato, che abbia come cuore il Meis. Autori, artisti, direttori di musei e festival ebraici, figure di primo piano come Anna Foa, Sergio Minerbi, Elena Loewenthal saranno qui, verranno appositamente a Ferrara per la Festa e per il Museo, per parlare in modo vivo della cultura ebraica, per promuovere l’abbraccio tra due culture, parlare anche ai non ebrei, passando per il Talmud, la storia. L’incontro su 'La partecipazione degli ebrei italiani alla Prima guerra mondiale' sarà, ad esempio, il prologo della conferenza internazionale sulla partecipazione al conflitto degli ebrei europei, che in primavera vedrà proprio Ferrara e il Meis capofila”.
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IL PRESIDENTE MARIO VENEZIA 
Roma e il Museo della Shoah
"Pensiamo alle attività vive"

Ho solo una preoccupazione: quella che si ritorni al passato, puntando l’attenzione esclusivamente sull’immobile. E che così facendo si trascurino le attività formative e divulgative in corso, come ad esempio l’intensa preparazione della mostra sul 16 ottobre 1943 che presenteremo alla Casina dei Vallati tra poche settimane. Un lavoro prezioso, frutto di professionalità ed esperienze maturate nel corso degli anni”.
Come reso noto oggi dalla stampa romana, Campidoglio e Sac Società Appalti Costruzioni, la ditta aggiudicataria dell’appalto per la costruzione del Museo della Shoah a Villa Torlonia, hanno firmato il contratto che formalmente incarica la ditta della progettazione esecutiva e dell’esecuzione dei lavori. Mario Venezia (nell’immagine), da un anno presidente della Fondazione del Museo, non si dice al riguardo “né pro, né contro”. Trattandosi di fatti amministrativi su cui la fondazione non ha facoltà di intervento, “ma che acquisisce una volta compiuti”, non vuole entrare troppo nel merito della questione.
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il notiziario speciale 
Giornata della Cultura Ebraica,
strumento contro il pregiudizio

Sale l'attesa per l'appuntamento di domenica 18 settembre, quando il mondo ebraico italiano aprirà le sue porte per la Giornata Europea della Cultura Ebraica. Tanti gli appuntamenti organizzati nelle oltre 70 località italiane coinvolte con Milano a guidare l'edizione di quest'anno in virtù del suo ruolo di città capofila. Tra gli ospiti del programma milanese – e anche di quello romano – l'ebraista e filologo Giulio Busi, tra i protagonisti della
newsletter speciale pubblicata nelle scorse ore e interamente dedicata a raccontare e approfondire il tema della Giornata della Cultura, "Lingue e dialetti ebraici". A presentare sul notiziario l'impegno della Capitale nel declinare l'argomento, l'assessore alla Cultura della Keillah romana Giorgia Calò.
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pilpul
 Oltremare -  Tama 38
La prima volta che ho sentito le parole “Tama 38″ ero in piedi davanti al distributore di acqua filtrata fredda o bollente che si chiama “Tami 4″ e ho pensato che i colleghi di allora parlassero di una versione antiquata della stessa macchinetta, che tutti usiamo in Israele per bere acqua ghiacciata o per farsi il nescafè o il caffè turco. Il mio ebraico all’epoca non era eccellente, e non ho fatto caso al fatto che i colleghi stavano parlando della riunione di condominio di uno di loro, che ho poi scoperto aveva firmato appunto il “Tama 38″, cioè la ristrutturazione del fabbricato secondo le norme antisismiche passate nel 2005 e da allora troppo lentamente applicate.
In questi giorni di lutto in Italia, i notiziari aprono sempre con aggiornamenti sul terremoto: danni, vittime, salvataggi; anche se i giornalisti devono poi fare dei graziosi scioglilingua per riuscire a pronunciare Amatriciana, pur con qualche approssimazione. E come per magia si sono tutti ricordati che Israele nella sua minimalità quanto a chilometri quadri siede comodamente sulla faglia sirio-africana ed è a rischio terremoti dagli effetti disastrosi. Chi sia mai stato al sito archeologico di Beit Shean sa che i terremoti qui sono parte della storia del paese.


Daniela Fubini, Tel Aviv
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