Se non visualizzi correttamente questo messaggio, fai click qui

23 settembre 2016 -  20 Elul 5776
PAGINE EBRAICHE 24
ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav

Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino
Tanti anni fa, poco più che ragazzino, durante un pranzo dopo Simchat Torah a Napoli, rimasi ad ascoltare la conversazione tra due anziane ed eleganti signore di quella che allora era la “Napoli ebraica” che non si incontravano da molti anni, data l’età, contrariamente a quanto non erano solite fare da più giovani. Ricordo l’intimità della loro conversazione, l’affetto, la condivisione identitaria di più mondi: quello ebraico, quello napoletano e quello di una certa borghesia cittadina.
 
Leggi

Gadi
Luzzatto
Voghera,
storico
“Esageruma nen”, non esageriamo, nel suo amato dialetto piemontese. È la scritta che campeggia ancora sulla sua scrivania, nella sala dell’archivio storico della Fondazione CDEC. Chiara Ferrarotti (1966-2016) ci lavorava da molti anni, dopo aver assistito per un tempo altrettanto lungo l’osservatorio dell’antisemitismo, nella stanza accanto. Una studiosa appassionata e competente, precisa sul lavoro e propositiva, dotata di una carica umana straordinaria e della rara capacità di cogliere in ogni passaggio della vita, anche quelli più dolorosi e complicati, un lato ironico. Negli ultimi tempi si era dedicata anima e corpo al completamento della grande ricerca sulla Memoria della Salvezza, un progetto coordinato da Liliana Picciotto che l’anno prossimo si concretizzerà nella pubblicazione di un corposo volume. Purtroppo Chiara non potrà vederlo, ma molte delle centinaia di interviste su cui fra l’altro si basa l’opera non sarebbero state neppure ipotizzabili senza il suo contributo. Chiara ne sapeva anche molto di ebraismo. Ogni settimana le caselle di posta elettronica dei colleghi del Cdec ricevevano un suo commento alla Parashah settimanale, un impegno gravoso – come sanno tutti i Maestri – che contribuiva a diffondere nella struttura un’atmosfera di preparazione allo Shabbat e aiutava a mantenere costante il senso di una missione culturale radicata nella cultura ebraica. Attendevamo tutti per le prossime feste la sua tradizionale lezione che amava condividere nella Sukkah di via Eupili.
 
Leggi

Netanyahu chiama Abbas
"Parla alla Knesset"
AIntervenendo all’Assemblea Generale dell’Onu, il Premier israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che il conflitto tra israeliani e palestinesi “non è mai stato in merito agli insediamenti”. Netanyahu ha poi invitato il presidente Mahmoud Abbas a parlare davanti alla Knesset, affermando di essere pronto a fare lo stesso davanti all’assemblea di Ramallah. “Il vero nodo da sciogliere – la denuncia di Netanyahu – è il rifiuto palestinese di riconoscere lo Stato ebraico e i suoi confini”. Parole arrivate in risposta alle accuse di Abbas, rilanciate ieri davanti all’assemblea dell’Onu, secondo cui “il governo israeliano, nel perseguire i suoi piani espansionistici, distrugge qualunque possibilità resti in campo per una soluzione a due Stati secondo i confini del 1967” (Avvenire).

Dal Bataclan al’Italia, il flusso di denaro dei terroristi. “Dopo gli attentati di Parigi abbiamo ricostruito, seguendo i money transfer, una rete che, partendo da uno degli attentatori di Parigi è finita in Italia”. A rivelarlo, scrive Repubblica, il procuratore della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo Franco Roberti. In un’audizione alla Camera, Roberti ha spiegato il filo che collega gli attentati di Parigi del novembre scorso con il nostro paese: “I flussi (di denaro) sono partiti dall’attentatore e sono finiti ad un tizio che stava qui in Italia. Poi da questo tizio sono partiti altri trasferimenti attraverso money transfer verso altri soggetti che stanno in Italia e all’estero”. Secondo il procuratore serve un maggior coordinamento a livello europeo rispetto al controllo dei flussi di denaro e servono “interpreti affidabili per lingue e dialetti spesso incomprensibili”.

Il terrorismo di Hamas e la lista nera Ue. Secondo Eleanor Sharpston, avvocato generale della Corte di giustizia dell’Unione europea, Hamas dovrebbe essere depennata dalla lista nera europea delle organizzazioni terroristiche per questioni procedurali. La questione era già emersa nel 2014 ma il Consiglio Ue – ricorda il Foglio – fece ricorso contro la decisione, cosa che consentì di mantenere il congelamento dei fondi e le sanzioni contro Hamas, che altrimenti decadrebbero.

I tecnici italiani rapiti in Libia. “I due italiani rapiti lunedì nella città di Ghat potrebbero essere nelle mani di Al Qaeda”, ad affermarlo il generale libico Haftar ma, scrive Repubblica, la diplomazia italiana non ritiene plausibile queste affermazioni. “Non ci risulta che dietro il rapimento in Libia ci sia Al Qaeda. – ha dichiarato il ministro Gentiloni – Gli investigatori italiani, arrivati ieri in Libia, stanno concentrando le indagini sulla scorta, che potrebbe – è una delle ipotesi – avere venduto i tre operai a un gruppo locale”.

Assisi. Sul Corriere Sette Andrea Riccardi della Comunità di Sant’Egidio valuta positivamente l’incontro organizzato ad Assisi a cui hanno partecipato le diverse confessioni religiose. “Papa Francesco è salito ad Assisi per incontrare i leader religiosi del mondo e pregare con loro per la pace. – scrive Riccardi – C’era pure n patriarca ortodosso Bartolomeo. E molti rabbini, imam, vescovi, pastori, monaci e responsabili buddisti e induisti. Non mancavano esponenti del pensiero umanista, come Zygmunt Bauman”.
 
Leggi

  davar
qui new york - il discorso di netanyahu all'onu
"Presto il mondo sarà con Israele
È in corso una vera rivoluzione"

"Le relazioni diplomatiche di Israele sono al centro di una rivoluzione”, ha dichiarato ieri il Primo ministro Benjamin Netanyahu parlando all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, riunitasi a New York. Intervenuto dopo il discorso del presidente palestinese Mahmoud Abbas – che ha accusato Gerusalemme e la politica degli insediamenti di essere l’unico ostacolo alla pace – Netanyahu ha invitato la sua controparte a venire a parlare alla Knesset, il parlamento israeliano: “Presidente Abbas, invece di inveire contro Israele alle Nazioni Unite a New York, la invito a parlare al popolo israeliano alla Knesset a Gerusalemme. E sarei felice di venire a parlare davanti al parlamento palestinese a Ramallah”. Poi il Premier (nell'immagine - postata dall'account ufficiale twitter di Netanyahu - assieme al Segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon, criticato da Gerusalemme per il discorso tenuto in apertura di quest'ultima Assemblea generale) si è rivolto all’intera assemblea e, come già in passato, ha puntato il dito contro l’attitudine delle Nazioni Unite rispetto a Israele – “anno dopo anno sono venuto qui, su questo podio e ho criticato l’Onu per la sua ossessione contro Israele” – ma qualcosa ora sta cambiando, ha aggiunto.
Leggi

israele
Gli antichi rotoli del Mar Morto,
un software ne svela i segreti

Nel 1970, un gruppo di archeologi che scavava nel sito di un’antica sinagoga in Israele estrasse un grumo di carbone cilindrico che somigliava notevolmente ai resti di un rotolo. Erano effettivamente rotoli di pergamena, che furono quindi chiamati i rotoli di Ein Gedi, ma erano talmente danneggiati e bruciati, da essere delicatissimi, tanto che addirittura toccarne la superficie poteva polverizzarli. E così, molti tentativi si srotolarli e leggerne l’interno furono abbandonati nella consapevolezza che li avrebbero distrutti, lasciando agli studiosi l’enigma del loro contenuto insoluto. Fino a oggi. Utilizzando una speciale tecnica di acquisizione di immagini attraverso i raggi X, una squadra di informatici dell’Università del Kentucky guidata dal professor Brent Searles, insieme anche ad alcuni ricercatori dell’Università Ebraica di Gerusalemme, è riuscita infatti a fotografare l’interno del rotolo senza aprirlo, o persino toccarlo. Ed ecco la rivelazione: i rotoli d Ein Gedi sono la più antica copia di un libro dell’Antico Testamento mai trovati in un altare sacro, databili attraverso il carbonio al III o IV secolo, più recenti dei famosi rotoli del Mar Morto ma più vecchi dei frammenti biblici ritrovati in Egitto. La scrittura ha rivelato che il contenuto è una sezione del libro del Levitico, dando luogo anche a un altro primato, quello cioè di essere il primo testo scritto a inchiostro gravemente danneggiato a essere identificato in modo non invasivo.
Leggi

la testimonianza di chi si salvò dalla shoah
"I migranti hanno bisogno di noi. Come ebrei, siamo al loro fianco"
"Qualunque cosa facciamo, non sarà abbastanza. Non potrà mai esserlo, ma per lo meno aiuterà centinaia di migliaia di persone. Dobbiamo dire ‘loro sono noi’. Se stiamo a guardare, siamo il problema. Se agiamo, siamo la soluzione”. È questo l’accorato appello a intervenire nell’emergenza dei migranti lanciato da Manfred Lindenbaum, 84 anni, sopravvissuto alla Shoah grazie a un Kindertransport che lo portò dalla Polonia al Regno Unito, sottraendolo con il fratello alla deportazione a cui andarono incontro i suoi genitori. Lindenbaum ha parlato a nome della Hebrew Immigrant Aid Society, che lo aiutò quando fu il momento nel 1946 di ricominciare da capo, e oggi cerca di fare lo stesso con i molti migranti che cercano asilo politico nel mondo, tentando di arginare la retorica xenofoba che circola nella campagna delle presidenziali americane. Per questo, l’associazione è intervenuta nei lavori del Summit delle Nazioni Unite per i rifugiati e i migranti e il quello sulla crisi dei migranti a cui il presidente Usa Barack Obama ha invitato i leader del mondo, entrambi in corso questa settimana, per spingere il governo statunitense a restare aperto nei confronti di chi cerca un luogo sicuro lontano dalla violenza e dalle persecuzioni, fornendo assistenza umanitaria e successivamente anche nel reinsediamento.
Leggi

Qui Trieste 
In sinagoga, note di Memoria 
Nuovo appuntamento  per il “Festival Viktor Ullmann” dedicato, unico in Europa, alla musica concentrazionaria, degenerata e dell'esilio. L’undicesimo dei quindici eventi tra concerti, conferenze e documentari previsti da aprile a dicembre a Trieste e in altre località della regione si terrà domani sera, alle 21, nella sinagoga della città giuliana. In collaborazione con la Comunità ebraica triestina, verrà infatti presentato un concerto (con introduzione del maestro Davide Casali, direttore artistico del Festival) interamente dedicato all’organo. Il ricco programma che verrà eseguito dall'organista Roberto Velasco prevede brani di Bloch, Lewandowski, Wurzburger, Schmid, Jehan Alain e Gershwin.
I sei preludi di Bloch, viene spiegato, prevedono un utilizzo dei soli registri di fondo dell’organo: in calce prima pagina l’autore indica di evitare registri di colore, voci umane o altri registri “pittoreschi”, ma afferma che solo il reale “colore organistico” deve essere usato. Indicativo del periodo in cui sono stati scritti (1948) è il fatto che portano le registrazioni per organo Hammond, non per Harmonium.
Leggi

pilpul
La scelta di Leone
Peccato che sei ebreo, mi aveva detto Carlo Levi la prima volta che ci eravamo incontrati. Capirai: io, Leone [Ginzburg], Vittorio [Foa], Mario [Levi], siamo tutti ebrei o mezzi ebrei. O con una moglie ebrea, come Carrara e Guglielmo Ferrero. Non poteva, Vittorio, scovarmi un “goi” questa volta?
Beh, sai. Se ti disturba, non so proprio cosa farci. Mica vorrai che diventi fascista solo perché sono ebreo. O che mi faccia cattolico per poter essere antifascista.
Già. Ma se ci pescano, cosa diranno?”
(Sion Segre Amar, Sette storie del “numero 1", Torino, Centro Studi Piemontesi, 1979, pag.127)
Questo episodio, con cui Sion Segre Amar racconta i suoi primi contatti con Giustizia e Libertà, mi è tornato in mente per contrasto mercoledì sera dopo la proiezione del documentario La scelta di Leone di Florence Mauro.


Anna Segre, insegnante
Leggi

Assenti
Le festività si stanno avvicinando, e anche quest'anno sta giungendo a termine. Proprio a proposito di festività, un articolo del Jerusalem Post riportava un sondaggio condotto dall'European Jewish Association e dal Rabbinical Center of Europe il quale rivelerebbe che il 70% degli ebrei europei non si recherà nelle sinagoghe cittadine per assistere alle funzioni di Rosh haShanà e Yom Kippur. La ragione è dovuta naturalmente dalla paura di eventuali attacchi terroristici.
Come spiegava lo stesso articolo, alcuni rappresentanti locali hanno in definitiva confutato i risultati del sondaggio, ritenendolo “sensazionalista” ed “esagerato”. In fondo anche a livello di tendenze generali, molte statistiche hanno testimoniato il calo di flussi turistici verso paesi colpiti recentemente da attentati, come la Francia, il Belgio o la Turchia. Quindi un sondaggio simile non dovrebbe suscitare tanto stupore. L'ansia e la paura poi, per quanto sovente immotivate, sono stati emotivi difficilmente controllabili.


Francesco Moises Bassano
Leggi

Diario di un soldato – Liora
Liora era uscita a festeggiare il grado di ufficiale insieme a quattro compagni di vita e di avventura. Si occupavano di computer e di elettronica all’interno dell’aviazione, quel traguardo significava moltissimo per loro. Avevano dunque preso un veicolo militare dalla base in cui operavano, nel sud del paese, e si erano diretti verso Tel Aviv, la città che non dorme mai.
“I beduini che popolano il deserto hanno la tradizione di scavare dei canali vicino alle strade, un metodo antico, utile per recuperare le bestie che scappano improvvisamente dal pascolo.


David Zebuloni
Leggi


Ki tavò
Una vita benedetta è quella in cui si raccoglie quel che si semina. Il contrario va da sé. 

Ilana Bahbout
 


moked è il portale dell'ebraismo italiano
Seguici su  FACEBOOK  TWITTER
Pagine Ebraiche 24, l'Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it  Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: desk@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.