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 19 Dicembre 2016 - 19 Kislev 5777

alef/tav
Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri di Paolo Sciunnach e di Anna Foa. Nella sezione pilpul una riflessione di Daniela Fubini.
 
Bsrael Foreign Min. ‏@IsraelMFA
18 dicembre
Ban Ki-moon: 'Decades of political maneuvering have created a disproportionate number of resolutions against Israel'
 
 
Chi deve vergognarsi per Aleppo
“Mi vergogno. Sì mi vergogno per Aleppo che muore sola. Mi vergogno di chi giudica che il presidente siriano Assad, il Pol Pot del jet-set, sia il male minore davanti alla minaccia dell'Isis. Noi siamo diventati testimoni muti. Ci siamo forse assuefatti alla sofferenza degli altri?”. Sono le parole di denuncia di Bernard-Henri Lévy, pubblicate oggi dal Corriere della Sera, in merito al silenzio dell'Occidente per quanto accade in Siria e ad Aleppo in particolare. Per il filosofo francese molti sono i responsabili della tragedia siriana, dalla Russia di Putin - piccolo zar volgare, capo di Stato canaglia, che tra un servizio fotografico e un'ostentazione di testosterone spedisce i suoi aerei a bombardare le rovine della città – fino a Obama, per la sua scelta di non intervenire, passando per l'Onu, “la cui risoluzione arriva nel preciso istante in cui tutto è finito e tutti sanno che non resta più niente da fare se non la conta dei morti”.  Intanto nel pomeriggio del 18 dicembre si è saputo che alcuni pullman che sarebbero dovuti servire per evacuare feriti e malati da Fua e Kefraya – due cittadine sciite nella provincia siriana di Idlib – sono stati attaccate dai ribelli siriani che combattono contro il regime di Bashar al Assad. L’agenzia di stato del governo siriano ha detto che i pullman esplosi sono cinque.

Giordania, la mano del terrore islamista. Non è ancora stato rivendicato l'attacco terroristico che ieri a Karak, località turistica giordana, ha causato la morte di almeno 10 persone. Come scrive Giordano Stabile su la Stampa, l'attacco è cominciato attorno all'ora di pranzo. Il gruppo armato ha aperto il fuoco sulle auto della polizia davanti alla centrale della cittadina di Karak. Sette poliziotti sono stati uccisi ma nella sparatoria sono rimasti coinvolti anche alcuni civili. Due giordani e una turista canadese sono morti, un altro canadese ferito. Poi il commando si è impossessato di una delle auto ed è salito verso il castello. I jihadisti sono riusciti a entrare e hanno preso in ostaggio un gruppo di visitatori, compresi alcuni malesi. L'assedio si è concluso in serata con la liberazione degli ostaggi. Il pericolo che porta con sé questo attentato è la destabilizzazione della Giordania, spiega Guido Olimpio sul Corriere, per mano di cellule dello Stato islamico o di altri gruppi terroristici: “nemici che vengono da fuori e avversari cresciuti in casa – spiega Olimpio - grazie a una situazione sociale ed economica precaria, aggravata dal peso insostenibile dei profughi”.

Vietare per legge la vendita di paccottiglia fascista. È depositata al Parlamento la norma che vuole l'estensione del reato di apologia del fascismo anche alla vendita e diffusione di gadget con immagini del regime. La legge ha tra i suoi primi firmatari Emanuele Fiano, capogruppo Pd in commissione Affari costituzionali alla Camera, intervistato oggi dal Tempo (che in un altro articolo sembra sminuire la gravità della vendita della paccottiglia fascista): “Lei mi dirà: ma chi se ne frega se uno gira con l'accendino di Mussolini in tasca”, le parole di Fiano al giornalista per poi spiegare che “iI problema è che l'accendino non fa male a nessuno, ma quell'uomo raffigurato è stato bandito dalla storia come un criminale. Le faccio un esempio: se noi vendessimo nei negozi delle magliette o delle bottiglie con l'effige dei tagliatori di teste dell'Isis o inneggianti a Osama Bin Laden non scrivereste subito un articolo lanciando l'allarme? E cosa dovrebbero pensare le famiglie delle vittime?”.

L'ingegnere che costruiva droni per i terroristi. La Stampa parla di un “giallo” attorno all'uccisione giovedì scorso in Tunisia di Mohammed Zawahri, ingegnere aeronautico che collaborava sia con il movimento terroristico palestinese sia con le milizie sciite libanesi di Hezbollah, muovendosi tra la Tunisia, Gaza e in passato la Siria. “Benché nessuno abbia rivendicato l'operazione, - scrive La Stampa - sia i palestinesi sia molti media arabi hanno subito accusato il Mossad, i servizi segreti esterni israeliani, mentre le autorità tunisine hanno fermato otto persone”. Come ricorda Amos Harel sul quotidiano israeliano Haaretz, Israele ha sempre affermato di riservarsi il diritto di combattere anche all'estero terroristi o individui ritenuti un pericolo per la sua sicurezza nazionale, mantenendo l'ambiguità su una serie di casi simili a quello di Zawahri.

Le app e la religione. Su Repubblica Affari e Finanze a partire da una app presentata di recente in Vaticano - Catholic App, che, con mappe interattive e gps, guida l'utente alla diocesi prescelta, informa sugli orari delle messe, mette in contatto con i fedeli – si parla di alcune applicazioni legate a questioni religiose, come quella del progetto K.it, per dare informazioni sui prodotti casher in Italia. Nell'articolo si fa riferimento anche all'informazione, parlando di Moked, il portale dell'ebraismo italiano.

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked
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moked è il portale dell'ebraismo italiano
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