5 Febbraio 2017 - 9 Shevat 5777 |
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Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri del rav Benedetto Carucci
Viterbi e di David Bidussa. Nella sezione pilpul una riflessione di
Claudio Vercelli e Marco Belpoliti.
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Emmanuel Macron @EmmanuelMacron
4 feb
Il nous reste 78 jours pour faire triompher l’espérance ! #LaFranceEnMarche
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Trump-Gentiloni, il colloquio
"Telefonata molto affettuosa"
Nato
e Libia. Questi i due principali argomenti, insieme alla minaccia del
terrorismo islamico, trattati nel corso del colloquio telefonico
avvenuti ieri tra il presidente americano Trump e il primo ministro
italiano Gentiloni. Una telefonata che entrambi gli staff hanno
definito “molto affettuosa” e che è arrivata al termine di una giornata
che, scrive il Corriere, certamente non è stata facile per il nuovo
inquilino della Casa Bianca, “i cui atti per contenere l'immigrazione a
sua giudizio pericolosa per la sicurezza interna sono messi in
discussione anche da pezzi della sua stessa amministrazione”.
Trump, parlando con Gentiloni, ha inoltre assicurato la sua presenza al G7 di Taormina.
Due storie dal Medio Oriente. Due
reportage dal Medio Oriente su La Stampa. In uno, si racconta come
agisce il più importante centro di controllo israeliano per la
sicurezza. Nell'altro, si raccontano invece le proteste anti-Hamas che
stanno dilagando nella Striscia di Gaza.
Significativa nel primo la riflessione del maggiore Elitsur Trabelsi,
che afferma: “Quando vedo Berlino, Parigi, altre città europee piene di
blocchi di cemento mi viene un colpo. È una vittoria dei terroristi.
L'esperienza ci ha insegnato che meno barriere si creano, più si lascia
la popolazione libera di muoversi, più si fa pendere la bilancia dalla
parte di quelli che vogliono vivere in pace, e si isolano gli
estremisti”.
Per quanto concerne la realtà di Gaza, dove per 19-20 ore al giorno
manca l'energia elettrica; viene invece spiegato: “Hamas in qualche
modo è riuscito a bloccare le proteste, prima con la mano dura, c'è
stata un'ondata di arresti, poi con la promessa che, grazie agli aiuti
di Qatar e Turchia, l'energia sarebbe stata ripristinata almeno otto
ore al giorno. Una soluzione temporanea, soldi e forniture bastano per
meno di 90 giorni. E poi? La frustrazione nelle strade di Jabalya, come
in quelle di Gaza, Rafah, e Khan Younius rimane e la rabbia può tornare
a esplodere in ogni momento”.
Francia, il pantheon di Macron.
“Sullo schermo scorrono le immagini di un pantheon del quale Macron può
appropriarsi ormai senza concorrenti: dalla dichiarazione dei diritti
dell'uomo al 'J'accuse' di Zola, da Victor Hugo all'Abbé Pierre, da
Daniel Cohn-Bendit nel '68 alle fiaccolate per Charlie Hebdo. E poi il
generale De Gaulle, Jacques Chirac quando riconobbe le colpe francesi
nella deportazione degli ebrei, e Simone Veil promotrice della legge
sull'aborto: protagonisti di destra, che lo ispirano quanto quelli di
sinistra”. Così il Corriere racconta il comizio tenuto ieri a Lione da
Emmanuel Macron, l'ex ministro dell'Economia che oggi appare favorito
per la corsa all'Eliseo.
Una sconvolgente scoperta.
Un romanzo che è una storia vera, scoperta solo per caso. Nel suo libro
“La busta gialla”, presentato oggi da La Stampa e Secolo XIX, il
giornalista genovese Marco Francalanci racconta di come, neonato,
sopravvisse per aver fatto da cavia a un “miracoloso” farmaco tedesco
che serviva a curare i soldati ammalati ma che veniva anche utilizzato
dal famigerato dottor Mengele nei campi di sterminio nazisti.
Adam Smulevich
twitter @asmulevichmoked
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