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 12 Marzo 2017 - 14 Adar 5777


alef/tav
Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri del rav Benedetto Carucci Viterbi e di David Bidussa. Nella sezione pilpul una riflessione di Claudio Vercelli e Marco Belpoliti.
 
 
Wilders: "La UE non ci serve"
“Non abbiamo bisogno dell’Unione Europea, non ci porta la pace, non ci porta niente, ci toglie soltanto la nostra sovranità. E noi la nostra sovranità, la rivogliamo indietro”. Lo afferma il leader dell’ultradestra olandese Geert Wilders in una intervista al Messaggero. “L’Europa, come insieme di Stati, è la mia casa, il mio continente, il posto dove vivo. Ma non l’Unione europea in quanto organizzazione politica e burocratica. Di questa – aggiunge Wilders – ci possiamo e ci dobbiamo liberare”.

Le accuse di Inge Feltrinelli. “Era un uomo scomodo. Troppo scomodo, troppo libero, troppo ricco; troppo tutto. Era tenuto d’occhio da cinque servizi segreti, inclusi Mossad e Cia. E ovviamente quelli italiani. Forse sono stati loro. Lui sapeva di Gladio e dei loro depositi di esplosivi. Per difendersi da Gladio fondò i Gap, reclutando ex partigiani e giovani rivoluzionari. Temeva un golpe di destra. E non era una paura immaginaria”.
Così Inge Feltrinelli in una intervista al Corriere in cui sostiene che la morte del marito fu “un omicidio politico”.

“I Giusti ci aiutano a vincere le paure”. Lo sostiene in un editoriale su Avvenire Gabriele Nissim, presidente di Gariwo e anima della Giornata Europea dei Giusti. Due le iniziative ancora in programma a Milano nei prossimi giorni, il 14 e il 15. “La festa che i salvati dall’attentato al Bardo faranno a Milano a Hamadi ben Abdesslem e agli altri protagonisti islamici della resistenza al fondamentalismo – scrive Nissim – è un gesto che può cambiare la storia”.

Bds, niente film a Roma. Non avranno luogo alcune iniziative promosse dal movimento di boicottaggio anti-israeliano inizialmente previste al Cinema Aquila a Roma. “Annullate la programmazione di un’intera settimana al Nuovo Cinema l’Aquila. Il V municipio ha deciso lo strappo con un secco comunicato a firma del presidente Giovanni Boccuzzi pubblicato sul sito istituzionale” (Repubblica Roma).

Torino, i luoghi di Primo Levi. Su Robinson di Repubblica Marco Belpoliti ci porta nei luoghi torinesi che hanno influenzato la formazione di scrittore di Primo Levi. “Torino è la città di Primo Levi per definizione. Difficile pensarlo lontano da questo luogo, dove è nato e dove è vissuto. Salvo l’anno della deportazione, e poi i mesi del ritorno in patria dopo la liberazione da Auschwitz, lo scrittore ha sempre abitato e vissuto a Torino. La città sabauda – sottolinea Belpoliti – è presente in tutta la sua opera”.

Spielberg girerà anche alla Reggia di Caserta. Tra i vari set del film che Spielberg dedicherà alla figura di Edgardo Mortara prende sempre più corpo l’ipotesi che gli ambienti del Vaticano siano ricostruiti alla Reggia di Caserta. Repubblica Napoli parla tra gli altri di “voci sempre più insistenti”.

In Treatment, terza serie in Italia. “Nell’era della rabbia, la psicoterapia è importante. Ecco perché una serie come In Treatment è ancora così attuale”. Lo spiega al Corriere La Lettura il regista e produttore israeliano Hagai Levi, ideatore della celebre serie televisiva che sarà nuovamente in Italia nella sua terza edizione grazie a Sky Atlantic. Hagai è nipote del musicologo Leo Levi. Suo zio è rav Joseph Levi, rabbino capo di Firenze.

Genova omaggia Modì. Si inaugura nei prossimi giorni a Genova, a Palazzo Ducale, una importante mostra dedicata ad Amedeo Modigliani. “Disegni, occhi vuoti, nudi distesi, sagome accovacciate, ragazzi dai capelli rossi e figure femminili sedute con le mani in grembo. Ritratti che molto probabilmente torneremo a divorare con la stessa avida curiosità della prima volta, spinti da una sorta di irretimento modiglianesco” scrive il Corriere La Lettura.

Toscanini e l'ammirazione di Zweig. Il 25 marzo cadrà il 150esimo anniversario dalla nascita di Arturo Toscanini, il leggendario direttore d’orchestra che fece sognare l’Italia e il mondo. La Stampa lo celebra anche con le parole di Stefan Zweig, che di lui scrisse: “Niente ci può ispirare tanta riverenza per questo grande esempio di abnegazione, quanto il vedere un simile artista ricondurre perfino un’età confusa ed empia al rispetto dei suoi più sacri valori”.

Raichel, il pop che unisce. Il musicista israeliano Idan Raichel sarà a Roma il 15 marzo, protagonista di un concerto all’Auditorium. Il Corriere presenta il suo pop che “abbatte i confini”.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
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