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10 Aprile 2017 - 14 Nissan 5777
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Paolo Sciunnach, insegnante
Schiavi fummo del Faraone in Egitto. E perché? Per quale motivo? Ci sono centinaia di interpretazioni. Ma una mi è cascata all’occhio di recente vista la sua attualità.
 
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Anna
Foa,
storica
Ho riletto recentemente, dopo venticinque anni, Se non ora quando?, il romanzo scritto da Primo Levi nel 1982. Devo dire che non mi ricordavo che fosse così bello. È impressionante come le problematiche che tratta siano ancora attuali e aperte, come la sua narrazione dischiuda un mondo che in Italia è ancora sconosciuto ai più, quello dei partigiani ebrei, della Resistenza ebraica, dei sionisti polacchi e russi. Le cose che racconta consentono ancor oggi agli ebrei italiani, tanto vicini ad Israele, una forte immedesimazione. E ciò, nonostante Levi venisse, come sappiamo, da un mondo laico e integrato, in cui l’identità ebraica era sì accarezzata e protetta, ma derivava dalle memorie famigliari, dalla propria storia in quanto ebrei, non dalla terra. Un universo in cui l’identità precipua dell’ebreo, quella che lo rendeva particolare e prezioso, derivava dall’esser minoranza, dal vivere nella diaspora, tra i mondi. Ma anche ora che a pensarla così siamo sempre meno, il libro è prezioso per tutti, per i non ebrei come per gli ebrei che non possono non ritrovarvi tanta parte della loro anima.
 
La strage e l'indifferenza
Sono oltre 40 i morti del doppio attentato rivendicato dall’Isis contro due chiese copte in Egitto: due kamikaze si sono fatti esplodere nelle chiese di Tanta, cittadina sobborgo del Cairo, e di Alessandria, dove il patriarca Tawadros II aveva detto messa nella domenica delle Palme (La Stampa). “In questa stagione, nell’imminenza delle celebrazioni pasquali, i giorni di festa vengono adombrati dal lutto ma allo stesso tempo rafforzati dai nostri sentimenti di solidarietà. A nome di tutti gli ebrei italiani, desidero esprimere la più profonda vicinanza alla comunità copta e a tutti i cristiani del mondo”, il messaggio della Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni. “Ancora una volta, oggi, come ieri, come l’altro ieri, vengono colpiti innocenti esseri umani ‘colpevoli’ di seguire una religione diversa. – denuncia la presidente – È nostro doveroso e comune impegno quello di non cedere all’indifferenza, di non recedere dal patto che ci lega alla vita e di tramandare con più fermezza ai nostri figli i i valori della convivenza e della libertà”. Mette invece in guardia da chi usa la difesa delle minoranze come strumento di repressione Alberto Melloni su Repubblica, parlando della complicata situazione della Chiesa copta in Egitto. Sostenendo l’importanza dell’imminente viaggio al Cairo di Bergoglio (tra 20 giorni), Melloni spiega che questi “potrà chiedere pace per tutti e non solo garanzie per i suoi correligionari”. “La ‘protezione dei cristiani’ infatti non è una garanzia, – scrive Melloni – ma un’arma in mano ai regimi: che, come sa bene la chiesa copta, la danno o la tolgono con sospetta puntualità”. Una protezione, si legge ancora nell’analisi, che “nasce dalla falsa coscienza occidentale e che rischia di favorire a fin di bene il disegno della sanguinaria canaglia jihadista che vuole espungere i cristiani dalla terra di Abramo, identificandoli come estranei e consegnandoli a chi è pronto ad accoglierli”.
 
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  davar
pesach 5777 - I maestri e l'attualità
"Libertà, la nostra sfida"
“Pesach ci ricorda ogni anno che la battaglia per la libertà non è mai completamente vinta ma deve essere combattuta in ogni generazioni”. E ancora, “il cammino ebraico dimostra che è difficile liberarsi della tirannia ma è ancora più difficile costruire e mantenere una società libera”. Senza dimenticare che “una delle lezioni di Pesach è che per difendere una nazione hai bisogno di un esercito ma per difendere una civiltà hai bisogno dell'educazione”.
Sono solo alcune delle “pillole di Pesach” che rav Jonathan Sacks, considerato una delle più autorevoli voci dell'ebraismo contemporaneo nonché grande comunicatore, ha lanciato sui social network per far capire al popolo della rete quanto siano attuali i messaggi che porta con sé la festività che ricorda la liberazione degli ebrei dalla schiavitù in Egitto.
Egitto protagonista suo malgrado delle cronache delle ultime ore: prima per i due drammatici attacchi terroristici che hanno colpito la comunità copta egiziana, poi per il lancio di missili partito dal Sinai, sotto il controllo dei miliziani dell'Isis, contro proprio Israele. Dalle autorità di Gerusalemme è arrivato un'assicurazione a tutti i cittadini: i livelli di guardia sono ai livelli più alti e “faremo tutto il necessario per garantire la sicurezza” in tutto il paese, il messaggio della leadership politica.
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pesach 5777 - il messaggio della cei
"Rafforziamo la collaborazione"
“La grande solennità ebraica di Pesach e la memoria cristiana della Pasqua nel calendario di quest’anno cadono vicinissime. Nella consapevolezza di quanto come cristiani siamo legati al popolo dell’alleanza, molto più di quanto spesso sappiamo riconoscere e testimoniare, anche a motivo della concomitanza delle nostre rispettive solennità desideriamo esprimerVi un augurio cordiale di benedizione per questi giorni santi. Voglia l’Eterno – benedetto Egli sia! – aiutarci tutti a trovare strade sempre più concrete di conoscenza e stima reciproca, di vicinanza, di collaborazione. Non solo il mondo ne ha un grande bisogno, ma anche ciascuno di noi e tutte le nostre comunità. Un carissimo e sincero shalom a tutti Voi!”
Lo comunicano, in un messaggio inviato “a nome delle comunità cristiane cattoliche di tutta Italia”, il presidente della commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Cei monsignor Ambrogio Spreafico e don Cristiano Bottega, direttore dell’ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso.


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la condanna degli ebrei francesi 
"Le Pen nel solco di Vichy"
Impossibile restare in silenzio.
Le gravissime e provocatorie dichiarazioni di Marine Le Pen, la leader del Fronte Nazionale che ieri ha difeso la Francia collaborazionista di Vichy assolvendola dai ripetuti crimini contro l’umanità compiuti da Petain e dai suoi sodali (compreso il rastrellamento e la deportazione di migliaia di ebrei nei campi di sterminio), suscitano la ferma condanna della Comunità ebraica d’Oltralpe.
Già più in volte in passato leader comunitari e nazionali erano intervenuti contro le intemperanze della candidata dell’estrema destra segnalando con preoccupazione dichiarazioni e toni che sembravano ereditati dal padre Jean Marie, noto antisemita.
A pochi giorni dal voto per le presidenziali (il 23 aprile il primo turno della competizione elettorale), Le Pen prova nuovamente a infiammare e dividere l’opinione pubblica. Un tentativo ignobile e pericolosissimo, hanno messo in guardia i vertici del Crif (il Conseil représentatif des institutions juives de France).


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qui torino - l'evento
Perché leggiamo Primo Levi
“Torino legge Primo Levi”. Così la sua città natale decide di rendere omaggio a una delle personalità più significative per valore morale e per capacità narrativa del XXI secolo a trent’anni dalla scomparsa.
L’iniziativa, promossa dal Centro Internazionale di Studi Primo Levi in collaborazione con il Polo del’900, punta a rendere protagonista Levi attraverso i suoi scritti più o meno noti, riportando in vita le sue parole tramite la voce di alcuni attori per un weekend intero, costellato di letture partecipate, approfondimenti, proiezioni di filmati e documentari. Una mini rassegna declinata in diverse sezioni dedicate ognuna a un’opera leviana.


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BEAUTIFUL ISRAEL A MERISTEMA 
'Natura, impariamo a rispettarla'
Una manifestazione per confrontarsi su natura e rispetto per l’ambiente: è “Meristema”, giunta alla decima edizione, che si propone di far dibattere studiosi di diversa formazione sui diversi argomenti relativi all’ecologia. Quest’anno ha preso parte all’evento, che si è tenuto l’8 e il 9 aprile nella splendida cornice dei giardini di Ravino di Ischia, anche l’Italian Council for a Beautiful Israel, la sezione italiana dell’associazione israeliana per l’ambiente, che intende diffondere una corretta conoscenza dello Stato ebraico e delle tecnologie avanzate lì sviluppate per la salvaguardia della natura.


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il tema dell'identità in un nuovo libro
Segnalibro - Carciofi alla giudia
“Dopo tanta letteratura ashkenazita che per secoli si è interrogata sul tema dell’uomo ebreo che si innamora di una ‘gentile’, una donna non ebrea, ho pensato fosse giusto portare un contributo dalla prospettiva esattamente opposta. In questo libro, c’è molto della mia storia personale, dei miei incontri, dei miei legami familiari. Anche se diverse questioni sono evidentemente romanzate”.
È una delle grandi novità editoriali di questi giorni. Carciofi alla giudia, pubblicato da Mondadori, conquista per la freschezza, l’ironia, i colpi di scena di una vicenda in cui si rincorrono commedia e dramma, empatia e incomunicabilità, con al centro argomenti identitari piuttosto complessi. L’incontro tra mondi diversi, la continua ricerca di un equilibrio non sempre alla portata.
A firmarlo è Elisabetta Fiorito, giornalista parlamentare per Radio24 oltre che autrice teatrale di successo (è vincitrice del premio Fersen per la drammaturgia nel 2016).


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informazione - international edition
Pesach, in ogni generazione
“Quando Rabban Gamliel afferma, nel Trattato della Mishnah di Pesachim 10:5 che ‘in ogni generazione una persona deve considerarsi come se essa stessa fosse uscita dall’Egitto’ tradizionalmente tendiamo a piegare la concezione accettata di tempo e il rapporto diacronico profondità/distanza in un’unione sincronica di momenti: il passato non è distante, è qui e ora”. Approfondisce la festività di Pesach, e di uno dei suoi messaggi centrali il docente dell’Università di Bar Ilan Yaakov Mascetti, nell’odierna uscita di Pagine Ebraiche International Edition. “Non siamo mai completamente liberi, ma abbiamo l’obbligo di tessere e narrare una storia che ci consenta di andare avanti, cambiare e abbandonare la fissità del presente”.


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pilpul
Oltremare - Alla metà del mese
“Alla metà del mese che di Nissan ha il nome – Noi festeggiam la Pasqua ed or dirovvi il come – Le usate cerimonie prima di cominciare – A mensa si preparano azzime ed erbe amare – Son queste in rimembranza dell’aspra schiavitù con cui in Egitto oppressa la Nazion nostra fu – Tre azzime e pur lattuga, un uovo e dell’aceto, – e uno zampin d’arrosto secondo il consueto.”
Non so se qualcuno al di fuori della mia famiglia inizi il Seder di Pesach con questa poesia, e poi introduce con ulteriori versi tutte le fasi della Haggada, ma a casa mia un Seder non si comincia senza che si decantino ad alta voce questi versi, contenuti in due fogli di carta velina dattiloscritti di epoca medio-novecentesca. Si narra che il testo abbia origini più antiche, e in effetti il linguaggio aulico tradisce l’appartenenza a una non meglio identificata metà Ottocento.


Daniela Fubini, Tel Aviv
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Analisi scorretta - Contraddizioni
Già nelle scorse settimane sono apparse le contraddizioni tra la pratica amministrativa di Trump alla Casa Bianca e la sua campagna elettorale. Cosi come i dolorosi stop a due dei principali obiettivi annunciati prima della sua elezione: fermare l’immigrazione dai paesi islamici (e dell’America latina) e riformare la legge sanitaria. Entrambe queste iniziative si sono velocemente arenate. La prima ad opera dei Tribunali che hanno ripetutamente bloccato gli ordini esecutivi sull’immigrazione dai 9 paesi musulmani; mentre la revisione dell’Obama-care è stata addirittura bloccata da alcuni parlamentari repubblicani al Congresso.

Anselmo Calò
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