Se non visualizzi correttamente questo messaggio, fai click qui

4 maggio 2017 - 8 Iyar 5777
header

ORIZZONTi  

Germania, un museo per raccontare
la storia del calcio (e del Paese)

img header

“l calcio, lo sport più amato del mondo, fa divertire, sognare ed emozionare ogni settimana milioni di persone. In tanti paesi, è parte integrante della cultura, del folklore e della società, una vera e propria fotografia della nazione. Cosa fare dunque quando accanto alle luci di partite, campioni ed epiche vittorie, ci sono le ombre di periodi oscuri e scelte vergognose? È la domanda che si sono posti i curatori del nuovo Museo nazionale del calcio di Germania, inaugurato a Dortmund alla fine del 2015. Senza avere dubbi: raccontare il calcio significa anche raccontare di quando esso fu parte integrante della macchina nazista.
“In Germania i musei sono solitamente sale vuote e silenziose di alta cultura” si legge nell’approfondimento pubblicato sul tema New York Times. “Aperto solo 16 mesi fa, il museo  dello sport nazionale è entrato nell’immaginario dei visitatori come una delle grandi azioni del calcio tedesco”. E, spiega ancora l’articolo, in Germania il calcio (fussball), passione, quasi religione, talvolta ossessione “riflette sia l’orgoglio sia i momenti più bassi della storia del paese, ed è questo che distingue il museo di Dortmund dai simili santuari dedicati al calcio nel resto d’Europa e del mondo”.

Leggi tutto

 

identità

Tradizioni e presenze alla radice di tutto

img headerGli ebrei vivono nella penisola italiana da oltre due millenni. Una presenza storica per una minoranza che, tra alterne vicende, ha fortemente inciso nella società. Sul numero di Pagine Ebraiche di aprile sono stati pubblicati al riguardo tre scritti di altissimo valore, con l’autorizzazione del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara, realizzati per un concorso di selezione di personale all’interno dello stesso Meis. Riproponiamo questa settimana il terzo dei tre scritti.
Il disegno è di Giorgio Albertini.

Proviamo a sottoporre la nostra mente ad un gioco d’astrazione. Immaginiamo che gli italiani non considerino il patrimonio culturale ebraico come parte integrante del retaggio nazionale. A cosa dovremmo rinunciare? Cosa dovremmo cancellare dalla nostra storia? Cosa cambierebbe in Italia senza gli ebrei, che in fondo non costituiscono nemmeno l’1% della popolazione totale? Passeggiando nell’area archeologica di Ostia antica, scomparirebbero all’improvviso i resti di quella che si considera la prima sinagoga costruita nella penisola italiana, risalente al secondo secolo avanti l’era volgare. Peccato, non possiamo più usare la terminologia “avanti Cristo”, dato che Gesù, che i cristiani considerano il Messia, era, di fatto, un rabbino, ovvero un maestro, un sapiente ebreo. E i suoi genitori, i suoi nonni… tutti ebrei. Dovremmo staccare dalle pareti dei musei italiani tutti i quadri raffiguranti il Bambinello, la Madonna, Giuseppe, Sant’Anna? E risalire fino al suo più antico discendente, David? Michelangelo avrebbe forse lavorato invano? La Galleria dell’Accademia di Firenze non verrebbe più visitata da milioni di turisti ogni anno, senza la sua meravigliosa statua, ancorché non filologicamente corretta, a dire il vero, giacché la sua nudità è esposta senza alcuna traccia di circoncisione.

Samuela Marconcini

Leggi tutto

 

Identità  

Chi è Miriam per gli ebrei

Queste brevi note sicuramente deluderanno chi cerca un'attenzione speciale dell'ebraismo nei confronti di Maria, ma la radice del problema è che proprio in Maria emergono le distanze e le incompatibilità tra i due mondi. La messianità e la divinità di Gesù sono rifiutate dall'ebraismo e questo costituisce uno dei punti fondamentali di differenza tra la fede ebraica e quella cristiana. Ne è derivato, nella storia e nella cultura ebraica, un distacco dalla figura di Gesù, che si è espresso in vari modi. Prevalentemente Gesù nell'ebraismo è ignorato; altre volte c'è una evitazione forte; quando l'ebraismo si deve misurare con il problema questo può avvenire nel contesto di polemiche dotte o in forme rozze di contrapposizione; solo negli ultimi secoli c’è stato da parte di alcuni studiosi qualche tentativo di recupero della sua dottrina, intesa come dottrina ebraica. senza accettarne tuttavia i punti di fede che costituiscono l'essenza del cristianesimo. Questi atteggiamenti nei confronti di Gesù si estendono anche in vario modo alla cerchia dei suoi discepoli e apostoli e ai suoi familiari, in primo luogo alla madre Maria.

Riccardo Di Segni, Donne Chiesa Mondo
3 maggio 2017


Leggi tutto

STORIA 

Quando Hitler s'innamorò delle leggi americane

C’era un tempo in cui i nazisti guardavano all'America per ispirazione. Hitler era cancelliere da neanche un anno e mezzo quando, nel giugno 1934, i più eminenti giuristi del Reich si riunirono per progettare le famigerate Leggi di Norimberga per la purezza della razza. La burocrazia del regime ce ne ha conservato una trascrizione integrale. Sorprende l'attenzione con cui discussero e recepirono le leggi anti immigrazione e le leggi razziali Usa, e in particolare quelle che criminalizzavano i matrimoni "misti". Le leggi "Sulla protezione del sangue e dell'onore tedeschi", che negavano agli ebrei i diritti di normale "cittadinanza" e punivano severamente i matrimoni e i rapporti sessuali tra ebrei e cittadini "di sangue tedesco" furono emanate nel settembre 1935. Seguivano alla lettera le indicazioni del Mein Kampf. L'idea veniva da Hitler in persona. Un libro di James Whitman, professore di diritto comparato a Yale, ne rintraccia per filo e per segno la genesi e l'attuazione.



Siegmund Ginzberg, La Repubblica
4 maggio 2017


Leggi tutto



Shir shishi - una poesia per erev shabbat

"Le vite di Sarah"

img header
Poeta, drammaturgo e giornalista, Binyamin Galai (1910-1995) nasce in Russia e giunge a Tel Aviv all’età di 5 anni. Durante la seconda guerra mondiale presta servizio in Africa nell’aviazione britannica, mentre nel 1948 e nel 1956 partecipa alle guerre in Israele.
Ha curato una rubrica settimanale nel giornale Ma’ariv, ha tradotto e pubblicato per ragazzi e romanzi per adulti. La poesia “Le vite di Sarah” è del 1986
 
E furono
le vite di Sarah,
cento anni, vent'anni e sette anni.

E morì.
Lasciò il mondo sul monte Hebron,
al suono dello scalpitio dei servi,
di cui non rammentava neppure il nome
Tutti gli amici della famiglia la accompagnarono
portarono a spalla verso il luogo dell’ultimo riposo
il feretro di assicelle, si mormorò, assai sottili
e di straordinaria leggerezza

E furono
le vite di Sarah
cento anni, vent'anni, sette anni.
Le due vite di Sarah.

E morì.
Ma in realtà il suo lume si era spento giorni addietro, assai prima
di trovare l’ultimo riposo nella polvere
e il feretro in cui era adagiata oramai da anni era fatto
di ricordo della legna spaccata su un altro monte.
Su un altro monte, nella terra di Moriah

Sarah Kaminski, Università di Torino

Leggi tutto

 
moked è il portale dell'ebraismo italiano
Seguici suFACEBOOK  TWITTER

Pagine Ebraiche 24, l’Unione Informa e Bokertov e Sheva sono pubblicazioni edite dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it
Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: desk@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa, notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009. Pagine Ebraiche Reg. Tribunale di Roma – numero 218/2009. Moked, il portale dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 196/2009. Direttore responsabile: Guido Vitale.