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Germania, un museo per raccontare
la storia del calcio (e del Paese)
“l
calcio, lo sport più amato del mondo, fa divertire, sognare ed
emozionare ogni settimana milioni di persone. In tanti paesi, è parte
integrante della cultura, del folklore e della società, una vera e
propria fotografia della nazione. Cosa fare dunque quando accanto alle
luci di partite, campioni ed epiche vittorie, ci sono le ombre di
periodi oscuri e scelte vergognose? È la domanda che si sono posti i
curatori del nuovo Museo nazionale del calcio di Germania, inaugurato a
Dortmund alla fine del 2015. Senza avere dubbi: raccontare il calcio
significa anche raccontare di quando esso fu parte integrante della
macchina nazista.
“In Germania i musei sono solitamente sale vuote e silenziose di alta
cultura” si legge nell’approfondimento pubblicato sul tema New York
Times. “Aperto solo 16 mesi fa, il museo dello sport nazionale è
entrato nell’immaginario dei visitatori come una delle grandi azioni
del calcio tedesco”. E, spiega ancora l’articolo, in Germania il calcio
(fussball), passione, quasi religione, talvolta ossessione “riflette
sia l’orgoglio sia i momenti più bassi della storia del paese, ed è
questo che distingue il museo di Dortmund dai simili santuari dedicati
al calcio nel resto d’Europa e del mondo”.
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