Jonathan Sacks,
rabbino
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Quello che i terroristi cercano di distruggere, continueremo a costruirlo.
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David
Bidussa,
storico sociale
delle idee | Le
carte, la biblioteca, i documenti di Carlo e Nello Rosselli torneranno
a Firenze dopo molte vicende e la possibilità concreta che si
disperdessero. Non è una notizia positiva solo per gli studiosi. Ci
sono atti e gesti che valgono perché indicano che una storia non
finisce e forse può ricominciare. Insieme tornerà a Firenze anche un
segmento, di minoranza, ma non meno significativo, di storia
dell’ebraismo italiano. Anche quello è giusto che sia lì ed è
confortante sapere che non si è perduto.
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Londra, notte di terrore
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La
nuova notte di terrore a Londra è la notizia del giorno su quotidiani e
siti. “Londra, la notte del terrore” titola il Corriere. “Londra,
ancora terrore” scrive Repubblica. “Terrore a Londra” la scelta de La
Stampa. Passanti travolti e sgozzati. Al momento il bilancio di questo
nuovo attacco della Jihad islamica è di sei vittime. Uccisi tutti e tre
gli assalitori (che indossavano false cinture esplosive).
Camion lanciati sulla folla con l’obiettivo di uccidere. Non è una
novità, ricorda il Corriere pubblicando un testo di Guido Olimpio.
“L’Isis ha ‘codificato’ il modus operandi del camion-ariete – scrive il
giornalista, tra i massimi esperti di terrorismo islamico – ma
l’origine di questa tattica risale al 2001. Esattamente al 14 febbraio.
Forse per una decisione casuale e improvvisa. Un palestinese di 35
anni, autista di bus per la compagnia israeliana, è alla guida del suo
mezzo. Da cinque anni trasporta lavoratori arabi tra la Striscia di
Gaza e il territorio israeliano. Ha il permesso ed ha passato tutti i
controlli eseguiti dalla polizia nel timore di legami con ambienti
estremisti. In apparenza nessun problema. Fino a quel giorno. Le
autorità hanno imposto uno dei consueti blocchi al flusso di operai,
misura legata a motivi di sicurezza e ricorrente durante la seconda
Intifada. Il guidatore è arrabbiato per quello. O almeno è ciò che
dicono. E lui diventa un killer lanciando il suo bus su un gruppo di
persone vicino ad una fermata, venti chilometri a sud di Tel Aviv. Otto
i morti, 19 i feriti”.
Sale intanto a mille il numero dei feriti a Torino per il falso allarme
bomba innescatosi durante la proiezione della finale di Champions
League in Piazza San Carlo. Sette sono gravi, tra cui una ragazza e un
bambino schiacciati nella calca.
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dopo gli attentati di questa notte Terrore a Londra, il rabbino capo
"I nostri valori sono più forti" Sta diventando una drammatica abitudine, purtroppo.
Come in altre recenti circostanze, l’ebraismo inglese non resta fermo
davanti alle nuove pagine di morte e violenza scritte dal terrorismo
islamico.
Parla di senso dell’orrore ormai “familiare” il rabbino capo Ephraim
Mirvis nel messaggio pubblicato sulle sue postazioni social nel cuore
della notte. Ma insieme al lutto, al cordoglio, allo strazio per la
perdita di nuove vite innocenti, rav Mirvis condivide con la società
anglosassone un messaggio di coesione. Perché, scrive, la risposta al
terrore non potrà che passare dal rafforzamento di valori positivi, dal
lavoro comune finalizzato alla difesa di pace e tolleranza. “Di fronte
a ogni attacco, comunque devastante, dobbiamo avvicinarci sempre di più
a questi valori. Saranno loro, alla fine, a permetterci di sconfiggere
il male” sottolinea il rabbino capo.
Lancia un messaggio anche il suo predecessore, rav Jonathan Sacks. “La
vita è santa. Ma può essere, come abbiamo visto di nuovo questa notte,
anche terribilmente fragile. Qualunque assassinio invocato nel nome di
Dio è un sacrilegio, chiunque ne sia l’autore, qualunque la fede”
afferma rav Sacks, tra le voci più ascoltate del mondo ebraico
contemporaneo.
“Restiamo uniti” dice l’ex rabbino capo. “Insieme – le sue parole –
dobbiamo sostenere queste verità fondamentali: nessuna anima è mai
stata salvata dall’odio. Nessuna verità è stata mai dimostrata dalla
violenza. Nessuna redenzione stata mai portata dalla guerra santa.
Nessuna religione ha conquistato l’ammirazione del mondo per la sua
capacità di infliggere sofferenza ai suoi nemici”. Quello che i
terroristi cercano di distruggere, prosegue rav Sacks, continueremo a
costruirlo: il senso di comunità, la democrazia, la tolleranza, il
rispetto reciproco e la santità della vita.
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Il ritorno di Dieudonné
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Se
si vuole cogliere il senso, a ben vedere neanche troppo sofisticato,
delle incestuose contaminazioni tra quello che resta di una certa
sinistra radicale, in questo caso autodefinitasi «anti-imperialista», e
le vecchie e nuove ramificazioni di una destra dai tratti fascistoidi,
comunque intolleranti, alla costante ricerca di un nuovo respiro
populistico, che trovano entrambe nell’antisemitismo il vero punto di
coagulo, la traiettoria del “comico” ed “umorista” Dieudonné M’bala
M’bala, in arte più semplicemente Dieudonné («Dieudo»), è emblematica.
Siamo nei paraggi della Francia del neolepenismo, per intenderci. Lui
lo negherebbe anche sotto tortura, ma il brodo di coltura rimanda ad
alcuni aspetti di quell’universo di pulsioni e rabbiosità. Tra l’altro,
il personaggio, dopo le trascorse polemiche, di cui era stato
protagonista, nonché le condanne subite, ha recentemente annunciato che
si presenterà alle prossime elezioni legislative, sia pure in funzione
supplente rispetto ad un altro candidato. Lo farà nel collegio della
prima circoscrizione dell’Essonne, dipartimento francese della regione
dell’Île-de-France, dove già fu eletto nel 2002 il socialista Manuel
Valls, poi primo ministro francese tra il 2014 e il 2016. Anche per
questo è interessante spendere ancora qualche parole su di lui e su
come calchi, da provetto mestierante, la scena pubblica.
Claudio Vercelli
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L'adesione immaginaria |
Il cronista del quotidiano Il Giornale Alberto Giannoni, autore di un resoconto dedicato alla marcia Senzamuri che si è tenuta a Milano il 20 maggio, ha fatto pervenire in redazione il messaggio che segue:
“Leggo su Moked quella che viene definita una “richiesta di rettifica
al Giornale” riferita a un articolo pubblicato in cronaca il 22 maggio
e dedicato alla marcia “senzamuri”, celebrata due giorni prima a
Milano. Mi preme segnalare che tale richiesta di “rettifica”, che il 24
maggio è stata definita “immediata”, non è mai arrivata al Giornale.
Quanto al merito della vostra, un semplice controllo sul sito internet
ufficiale dell’evento vi consentirebbe di leggere che l’Ucei compare
tuttora fra gli enti aderenti alla manifestazione, come confermato
dagli organizzatori”.Leggi
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