L’adesione immaginaria

Il cronista del quotidiano Il Giornale Alberto Giannoni, autore di un resoconto dedicato alla marcia Senzamuri che si è tenuta a Milano il 20 maggio, ha fatto pervenire in redazione il messaggio che segue:
“Leggo su Moked quella che viene definita una “richiesta di rettifica al Giornale” riferita a un articolo pubblicato in cronaca il 22 maggio e dedicato alla marcia “senzamuri”, celebrata due giorni prima a Milano. Mi preme segnalare che tale richiesta di “rettifica”, che il 24 maggio è stata definita “immediata”, non è mai arrivata al Giornale. Quanto al merito della vostra, un semplice controllo sul sito internet ufficiale dell’evento vi consentirebbe di leggere che l’Ucei compare tuttora fra gli enti aderenti alla manifestazione, come confermato dagli organizzatori”.

Rassegnati, caro Collega. L’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, l’istituzione che rappresenta le 21 comunità ebraiche italiane, non ha niente a che fare con la manifestazione di cui parli. La Presidenza lo ha espresso chiaramente e non sarà la tua difficoltà a prendere atto della realtà a cambiare lo stato delle cose.
Sei stato così attento da espungere in un’insalata di migliaia di sigle e di nomi vantati dagli organizzatori anche una non meglio specificata sigla “UCEI”. Purtroppo non hai pensato di verificare se in effetti proprio l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane avesse dato la propria adesione. Né ti è parso curioso come la stessa lista trovata sul web cui fai riferimento contenesse un pulsante con cui chiunque con estrema facilità poteva aggiungere adesioni a piacimento. E nemmeno ti ha insospettito la semplice considerazione che un’istituzione ebraica in quanto tale non può nemmeno volendo aderire a manifestazioni che si svolgono durante lo Shabbat.
E fin qui più o meno resteremmo ancora nello spessore professionale di molti giornalisti nostrani.
Nel nostro caso si è però andati un poco oltre. Con la pretesa che alla presunta adesione dell’UCEI fosse da attribuire il significato di una contrapposizione fra UCEI e Comunità ebraica di Milano. Una contrapposizione che non è mai esistita e non avrebbe alcun motivo di esistere.
Gli ebrei italiani, non è un mistero per nessuno, in quanto singoli individui hanno l’attitudine a esprimere le opinioni più disparate e talvolta contrapposte. Tuttavia, se sani di mente, non possono essere contenti che altri, dall’esterno e con scarso senso di responsabilità, tentino grossolanamente di suscitare o di manovrare sui giornali contrapposizioni immaginarie.

gv

(4 giugno 2017)