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26 giugno 2017 - 2 Tamuz 5777
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Paolo Sciunnach, insegnante
Colui che insegna e fa fare Teshuvà agli uomini, tutte le benedizioni sono nelle sue mani (Berachot 3). Sii dei discepoli di Aharon: ama la pace e inseguila e avvicina tutte le creature alla Torah (Avoth).
 
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Anna
Foa,
storica
Vi ricordano niente le bandiere di CasaPound che sventolavano sabato nella manifestazione nelle strade di Roma contro lo ius soli? Se togliete la tartaruga e mettete la svastica, ecco la bandiera nazista. Dobbiamo ancora vederla sventolare, insieme a quelle con le rune o direttamente con le svastiche degli altri gruppi di estrema destra?
 
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Jihad, rischio proselitismo
L’inquietante figura di Lara Bombonati, l’italiana aspirante jihadista arrestata nelle scorse ore, continua ad essere protagonista delle cronache. Il Corriere è andato a Garbagna, il paesino piemontese in provincia di Alessandro in cui è nata e cresciuta.
“Nessuno si sarebbe reso conto di nulla. Il sindaco Fabio Semino descrive Lara e la sorella gemella Valentina ‘due ragazze normalissime’, che però, ‘dai 18 anni in avanti, non si sono mai viste, nel senso che non vivevano la socialità del paese'” si legge sul Corriere.
“Colpiva il fatto – aggiunge il primo cittadino – che negli ultimi due o tre anni Lara era palesemente islamizzata nell’abbigliamento, l’ho vista con il burqa o il chador, dipende dalle volte”. L’ultima comparsa pubblica in paese risalirebbe a circa un mese fa.

La Bombonati stava lavorando per costruire una rete di proseliti in Italia. “È il sospetto degli investigatori che conoscono molto bene gli spostamenti tra Siria e Turchia della ‘foreign fighter’ arrestata giovedì” scrive Repubblica. Ma, viene specificiato, gli stessi investigatori devono ancora analizzare migliaia di documenti contenuti nel cellulare e nel pc che la ragazza aveva intenzione di lasciare a casa della sorella, a Tortona, prima di partire per Bruxelles. Sono traduzioni dall’arabo all’italiano, manifesti e manuali del gruppo islamico Ha’yat Tahrir Al-Sham a cui Bombonati e il marito, Muhammed-Francesco Cascio, si erano uniti durante il loro ultimo viaggio in Siria. “Strumenti di propaganda che una volta tradotti – si legge – avrebbero potuto essere diffusi in rete per reclutare simpatizzanti dello Stato Islamico”.

Cosa spinge i nostri ragazzi verso la Jihad? Risponde Lorenzo Vidino, direttore del Programma sull’estremismo alla George Washington University. “Si tratta di una storia isolata o abbiamo altri casi simili? E che cosa può aver motivato i due? Per quanto riguarda la prima domanda – scrive su La Stampa – va detto che, come per molte altre dinamiche legate alla radicalizzazione jihadista, l’Italia si trova a confrontarsi con molti fenomeni visti in altri Paesi europei, ma da noi, fortunatamente, presenti per ora solo su scala minore”.
Cosa spinge invece questi ragazzi? “Le motivazioni – riflette Vidino – sono complesse e diverse da caso a caso. Alcuni convertiti sono persone ingenue la cui genuina volontà di aiutare i propri neo-correligionari viene carpita da reclutatori privi di scrupoli. Per alcuni maschi, soprattutto i più giovani, l’avventura in Siria appare un’estensione dei videogiochi ultra-violenti a cui sono assuefatti, l’avventura della vita. Per alcune ragazze l’idea di sposare un fascinoso guerriero barbuto è un’attrattiva. Ma vi sono anche motivi più profondi e da non ignorare. Oggi l’ideologia jihadista rappresenta la più forte, forse l’unica rimasta, tra le ideologie ‘contro’, il più intenso dei rigetti della società occidentale”.
 
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  davar
israele - l'agenzia ebraica contro il governo
"Kotel, cancellata l'area egalitaria
Netanyahu ripristini il progetto"

L'Agenzia Ebraica ha adottato nelle scorse ore una dura risoluzione in cui chiede al governo d'Israele di ripristinare la creazione di una sezione definita egalitaria – dove donne e uomini possono pregare insieme - al Muro Occidentale di Gerusalemme. L'esecutivo guidato dal Premier Benjamin Netanyahu ha infatti bloccato ieri il progetto, frutto di un compromesso portato a temine lo scorso anno, facendo infuriare i rappresentanti dell'Agenzia ebraica, organizzazione che si occupa degli immigrati ebrei in Israele. “Deploriamo la decisione del governo di Israele che contraddice la visione e il sogno di Herzl, Ben-Gurion e Jabotinsky e dello spirito del movimento sionista e di Israele come casa-nazione per l'intero popolo ebraico e il Kotel come simbolo di unione per tutti gli ebrei del mondo”, si legge nella risoluzione firmata all'unanimità dal board dell'Agenzia, in cui si chiede al governo di “capire la gravità dei passi fatti e di conseguenza di invertire il corso delle proprie azioni”.
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elezioni comunitarie
Venezia, il Consiglio si rinnova
Dopo un 2016 intenso per la Venezia ebraica, caratterizzato dagli eventi legati alla commemorazione dei 500 anni del Ghetto, questa domenica gli iscritti della Comunità ebraica lagunare sono stati chiamati al voto per il rinnovo del Consiglio. Considerato che il numero dei candidati coincideva con quello dei posti disponibili, sette su sette, non ci sono state sorprese e il Consiglio è stato riconfermato con la precedente formazione più un nuovo candidato.
Paolo Gnignati, avvocato civilista e presidente uscente della Comunità ebraica di Venezia, ha ottenuto il numero più alto di consensi. A seguire: Gaia Ravà, Paolo Navarro Dina, Giuseppe Gesuà sive Salvadori, Dan Levi, Sandra Levis, Enrico Levis.
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qui roma 
Al Centro Bibliografico UCEI
tesori da sfogliare e riscoprire

Grande successo sta riscuotendo il nuovo ciclo di seminari “Il popolo dei libri. Un viaggio attraverso i testi della tradizione ebraica”, frutto della collaborazione tra il Centro Bibliografico e l’Area Formazione e Cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, inaugurato a maggio con l’introduzione alla lettura della Bibbia, a cura di rav Alberto Piattelli. Questo ciclo, oltre a fornire strumenti metodologici e chiavi di orientamento nella vasta letteratura della tradizione ebraica, intende valorizzare la sede stessa che li ospita: il Centro Bibliografico, con la sua preziosa Biblioteca. Alcune Cinquecentine e un Sefer Torah del XIV-XV sec. sono stati i protagonisti, mercoledì 21 giugno, del secondo seminario - “Dal manoscritto al libro.  Alla scoperta dei tesori del Centro Bibliografico dal XV al XX secolo” –, a cura di rav Amedeo Spagnoletto, scriba, restauratore di testi sacri ebraici e curatore della catalogazione proprio degli antichi tesori di questa biblioteca. Per l’occasione questi testi sono usciti dal sottoscala ed eccezionalmente sono stati esposti a un pubblico appassionato ed emozionato, consapevole del valore di ciò che aveva sotto gli occhi e attentissimo alla magnetica lezione di rav Spagnoletto: al suo modo esperto e delicato di maneggiare, sfogliare, srotolare e riarrotolare i testi, alla prontezza nell’individuarne singole lettere, correzioni apportate, tipo di inchiostro, di materiale e di cuciture.
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INFORMAZIONE – INTERNATIONAL EDITION 
Rileggendo Natalia Ginzburg 
Estate, tempo di letture e magari anche riletture, specie di classici infiniti. Il settimanale New Yorker ha proposto così negli scorsi giorni un lungo approfondimento dedicato a “Lessico famigliare” di Natalia Ginzburg, e alla figura dell’autrice e del mondo di cui è circondata. Le immagini in parole che raccontano Natalia, il padre, lo scienziato Giuseppe Levi, il marito, l’antifascista Leone Ginzburg, e la vita della scrittrice dopo la guerra sono così proposte ai lettori nell’odierna uscita di Pagine Ebraiche International Edition nella rubrica Italics.
E la bella stagione è anche l’occasione per dedicarsi al mondo del cinema: così, Daniela Fubini, nel suo appuntamento con Double Life, parla di Wonder Woman e della sua protagonista Gal Gadot, e di un’altra famosa stella israeliana, la modella Bar Rafaeli, in un articolo intitolato “Guerra tra bellezze”.
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pilpul
Oltremare - Estate israeliana
Nuovi segni che l'estate è in effetti arrivata in Israele, a parte la temperatura che al momento comunque fa venire ancora i brividi se paragonata ai caldi estremi in Europa. Primo, le meduse. Che si sa, sembrano innocui sacchetti di plastica svuotati dalla risacca e invece pungono, senza pietà dei nostri polpacci, anche quando stanno per rendere l'anima al creatore e sono sbatacchiate dalla risacca appunto, che è indiscutibilmente il loro angelo della morte. Il filo di perle delle meduse bianche spiaggiate che brillano lungo la sabbia chiara delle coste israeliane è una delle strane bellezze stagionali e passeggere di questo paese. Secondo, si spara. Col pelo sullo stomaco che ormai ha il volume di una pelliccia di visone, osserviamo che, stavolta al nord, sono ripresi scambi di metalli per via aerea con un paese con cui non abbiamo trattati di pace. Che sia Libano o Siria è quasi del tutto irrilevante oramai, perlomeno a terra dove è tempo di raccolto e i pezzi di metallo sono poco estetici e fastidiosi da scansare. Terzo, arrivano a frotte gli assaggiatori di Israele.

Daniela Fubini, Tel Aviv
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