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 24 agosto 2017 - 2 Elul 5777


alef/tav
Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri del rav Elia Richetti e di Sergio Della Pergola. Nella sezione pilpul una riflessione di Stefano Jesurum e Daniel Funaro.
 
 
Washington e i negoziati di pace
Kushner in Israele per il rilancio

Dopo l'impegno in Russia per convincere Putin a ridimensionare l'influenza iraniana in Siria, il Premier israeliano Benjamin Netanyahu aspetta a Gerusalemme Jared Kushner, genero e consigliere del Presidente Usa Donald Trump. La Casa Bianca spera di riuscire a rilanciare i negoziati di pace tra il governo Netanyahu e i palestinesi: Kushner è accompagnato dall'inviato presidenziale per i negoziati internazionali, Jason Greenblatt, e dalla vice consigliera per la sicurezza nazionale, Dina Powell (Osservatore Romano). Diversi quotidiani israeliani sottolineano come per il momento non si ancora chiara la strategia dell'amministrazione guidata da Trump per far tornare le parti a sedere al tavolo del negoziato. Avvenire intanto racconta la realtà di Women Wage Peace, il movimento per la pace a cui aderiscono più di 20mila donne ebree, musulmane e cristiane, impegnate anche in Israele. “Che cosa vogliamo?”, afferma al quotidiano Alisa Eshet Moses, israeliana con madre nata in Marocco e padre nato in India: “Vogliamo diventare una lobby, la lobby più potente, e fare azione di lobbying per influenzare la politica "obbligandola" alla pace”.

A scuola contro il radicalismo. Continua l'inchiesta di Repubblica dedicata al problema del radicalismo islamista: oggi il focus è sulla scuola, al centro anche della legge che vuole combattere il jihadismo in Italia. La norma, scrive Repubblica, “pone molta attenzione sulla scuola e sulle Seconde generazioni ( i figli degli immigrati ) che la frequentano: lo fa finanziando interventi e formazione nel campo della conoscenza e della didattica interculturale e sollecitando le reti scolastiche a servirsi di esperti forniti da università o altri enti”. Al giornale, Vinicio Ongini, esperto sui temi dell'integrazione e dell'intercultura, spiega come in cima all'agenda debbano anche esserci le periferie. “La scorsa estate – racconta Ongini - è partito un progetto per tenere aperte alcune scuole nei mesi estivi. Parliamo delle periferie delle grandi città con le percentuali di abbandono scolastico più alte. Lo scopo è togliere dalla strada o dai luoghi a rischio i ragazzini le cui famiglie non possono permettersi di mandarli ai centri estivi o in luoghi simili. L'obiettivo è chiaro: combattere la delinquenza e il radicalismo”.

Ebraismo e Vaticano. Secondo rav David Rosen, direttore del dipartimento per gli affari interreligiosi dell'American Jewish Committee, questa è “l'età dell'oro dei rapporti tra ebraismo e cattolicesimo”. Intervistato dal Foglio, Rosen parla dei passi avanti fatti nel dialogo fra le due realtà anche se "questo non significa che non persistano tensioni o che l'antisemitismo sia stato eliminato all'interno della chiesa, ma le relazioni non sono mai state migliori”. Un ostacolo rimane, e neppure di poco conto, scrive il Foglio, ovvero il conflitto israelo-palestinese "che pesa ancora in maniera significativa sul dialogo - spiega Rosen - se non altro perché la chiesa locale è araba e la sua leadership è prima di tutto palestinese. Oltre a ciò, c'è sempre preoccupazione in Segreteria di stato per le comunità cattoliche e gli interessi nel mondo arabo. Inevitabilmente, questo incide. Va detto però che la Santa Sede ha mantenuto una posizione costruttiva e bilanciata”.

Israele e la revoca della cittadinanza a chi aderisce all'Isis. II ministro dell'Interno israeliano, Arie Deri, ha detto che il suo governo è pronto a revocare la cittadinanza in absentia a venti individui partiti per i fronti dello Stato islamico. La maggior parte di loro, secondo il sito del Jerusalem Post, sarebbe arabo-israeliana. II ministro, che da mesi spinge per la cancellazione della nazionalità cittadini membri di organizzazioni terroristiche, fa appiglio a un emendamento della legge sulla cittadinanza entrato in vigore questo mese (La Stampa).

Firenze, lo chef e la diaspora ebraica. Su Repubblica Firenze lo chef Jean-Michel Carasso, esperto di cucina ebraica, racconta la sua storia famigliare: secoli in cui gli antenati furono costretti a scappare dalla Spagna, per arrivare in Francia, poi in Congo, infine in Italia. E di come queste vicende influenzino anche la cucina ebraica e i sapori della diaspora. Di cucina si parla anche su Repubblica Bari, in merito al matrimonio ebraico che si terrà in Puglia e a cui parteciperà anche la figlia di Donald Trump, Ivanka.

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked
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