società
Il cambio d’umore
sui migranti
È
percepibile, girando per l’Italia o seguendo i dati online, un
cambiamento di umore sull'emigrazione. Accanto alla schiuma razzista
ignobile, che fa dei migranti perfino gli untori delle epidemie, emerge
un sentimento diverso. Un sentimento che non alligna tra bulli,
violenti, mestatori di professione, ma si diffonde tra lavoratori, nel
ceto medio, nelle metropoli. Fa capolino da una battuta, un tweet, i
commenti al post Facebook di una mamma «Facevo jogging e un tipo di
colore mi ha gridato "Puttana!", non m'era mai capitato». Lo stupro di
Rimini ha sconvolto tanti, pur persuasi che emigrazione e diritti
restino patrimonio del tempo. Questo giornale, liberal-democratico, non
ha dubbi nel credere, con generosità, a una società aperta, io stesso
ho scritto su queste pagine a favore dello Ius soli. Ma sarebbe stolto
non vedere come, nell'opinione pubblica europea e italiana, tra
conservatori e progressisti, cresca la fatica mentale sul futuro delle
nostre società.
Gianni Riotta, La Stampa
7 settembre 2017
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