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7 Novembre 2017 - 18 Cheshvan 5778
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Roberto
Della Rocca,
rabbino
La parashà di Vayerà, che abbiamo letto Shabbat scorso, ci offre due modalità contrastanti di come rapportarsi allo “straniero”. Quella di Abramo caratterizzata dall’apertura e dall’ospitalità, e quella di Sodoma dalla diffidenza e dall’oppressione.
 
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Dario
Calimani,
Università di Venezia
Non si finisce mai di parlarne, perché la costanza con cui i segnali si ripetono è davvero preoccupante. Segnali di antisemitismo becero e aberrante, di fronte ai quali si continua sorprendentemente a sorprendersi. Ci si è sorpresi così, nei giorni scorsi, che la Lazio abbia nella sua tifoseria fascisti irriducibili. Ci si è sorpresi che il presidente Lotito, anziché fare formale un gesto floreale, non abbia preso i provvedimenti adatti alla gravità della situazione. Ci si è sorpresi, mentre sarebbe stato normale aspettarselo, questo e ben altro.
 
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L'avanzata dei fascisti
Dopo la vittoria in Sicilia del centrodestra, l’attenzione dei quotidiani è su un’altra sfida, meno significativa dal punto dei numeri ma comunque parziale rappresentazione di cosa succede nella pancia dell’elettorato: le elezioni a Ostia, dove al ballottaggio andranno Giuliana Di Pillo (M5S) che ha ottenuto il 30% di consensi, e Monica Picca (Centrodestra 26,9). Nessuna delle due – come testimoniano le interviste al Corriere della Sera di Di Pillo e Picca – ha scelto di fare apertamente la corte agli elettori del terzo candidato: Luca Marsella del movimento neofascista di Casapound che ha ottenuto un inquietante 9 per cento. Ma quei voti rischiano di servire, anche alla luce della grande astensione, vera “vincitrice” a Ostia afferma il politologo Oreste Massari al Corriere, ricordando come i Cinque stelle abbiano perso voti nell’area rispetto alle elezioni della sindaca Raggi. “Sul calo pesa certamente anche il disincanto verso la capacità di amministrare del M5S – la lettura di Massari -. Chiaro che sia un segnale di disillusione anche all’interno dei 5 Stelle, un giudizio in sostanza negativo. Ostia conferma una battuta d’arresto: vero che il M5S è ancora il primo partito e che il risultato è importante. Però è pure vero che si puntava alla vittoria”. Rispetto all’elettorato di Marsella invece Repubblica scrive “Delusi, senzatetto e malavita ecco il bacino di CasaPound” mentre Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, spiega che con i neofascisti “abbiamo un rapporto sereno. Hanno fatto una buona campagna elettorale in un territorio dove sono radicati. Guardiamo con interesse ai loro elettori per questo ballottaggio”.
 
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  davar
il ritrovamento annunciato oggi
Bologna e 'l'Orto degli Ebrei'

"Opportunità unica di studio"
È la più vasta area cimiteriale medievale mai indagata in città, testimone di eventi che hanno radicalmente mutato la storia e la vita di una parte della popolazione bolognese tra il XIV e il XVI secolo. Per 176 anni è stato il principale luogo di sepoltura degli ebrei bolognesi ma dopo le bolle papali della seconda metà del Cinquecento – che autorizzano la distruzione dei cimiteri ebraici – sopravvive per secoli solo nel toponimo di “Orto degli Ebrei”.

“Ritrovato nel corso degli scavi archeologici del 2012-2014, il cimitero ebraico medievale scoperto in Via Orfeo a Bologna non è solo il più grande finora noto in Italia ma un’opportunità unica di studio e ricerca” ha spiegato il sindaco di Bologna Virginio Merola in occasione della presentazione del progetto.
Ha aggiunto il primo cittadino. “Sono state scavate 408 sepolture di donne, uomini e bambini, alcune delle quali hanno restituito elementi d’ornamento personale in oro, argento, bronzo, pietre dure e ambra. Un gruppo di lavoro composto da Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Bologna, Alma Mater Studiorum Università di Bologna, Comunità ebraica di Bologna e ricercatori indipendenti, con il supporto del Comune di Bologna, è al lavoro per ricomporne le vicende storiche, ricostruendo le dinamiche insediative e l’evoluzione topografica e sociale dell’area”. Al fianco del sindaco Merola a intervenire, tra gli altri, il presidente della Comunità ebraica bolognese Daniele De Paz, il rabbino capo Alberto Sermoneta e il Consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane David Menasci.
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qui genova - la cerimonia 
Primo Levi, premiato Grossman "Lucida coscienza di Israele"
Uno dei più grandi scrittori e romanzieri contemporanei, ormai un classico della letteratura mondiale. Ma anche una delle più "lucide coscienze" del suo paese, un intellettuale-attivista il cui costante impegno civile e politico è stato declinato a favore “di quel processo di pace e di convivenza tra israeliani e palestinesi a cui guardano milioni di uomini in tutte le parti del mondo”. Anche per questo, come ha ricordato il presidente Piero Dello Strologo a Palazzo Ducale, il Centro Primo Levi di Genova ha voluto assegnare il suo prestigioso premio annuale a David Grossman. Una cerimonia molto attesa, arrivata a poche ore dal corteo silenzioso che ha portato migliaia di genovesi nelle strade della città per affermare i valori di Memoria, impegno, responsabilità.
Valori richiamati dallo stesso Grossman nel suo intervento, dedicato al rapporto personale con gli scritti di Primo Levi. Introdotto da Wlodek Goldkorn, Grossman ha proposto anche alcune riflessioni legate alla stretta attualità. In particolare al dramma dei migranti.
“I media – il suo atto d’accusa – sono colpevoli di uno sguardo fugace e di un occhieggiare a volte pornografico. Comincerà un vero processo di guarigione solo se riusciremo a estrapolare dai cliché mediatici del rifugiato e del profugo il viso dell’uomo che era prima che la sua vita si ribaltasse. Il primo che guardate sarà il primo a guarire dallo stato di rifugiato”.
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qui torino - il ricordo di cesare jarach 
L'economista e la Grande Guerra
“Non pare possibile, a un secolo di distanza, calarsi nei panni di chi, trovandosi nel mezzo del cammino della sua vita negli anni della Grande Guerra, decise, per amor patrio, di calarsi nell’inferno. La distanza irriducibile che ci separa da quei giorni ed esclude ogni immedesimazione è forse appena sufficiente a consentire – oggi, nel momento in cui malintesi conflitti economici e nazionalismi tornano a minacciare la pace in Europa – uno sguardo veramente storico su quella catastrofe generazionale che fu il ’15-18”.
Queste le prime righe della prefazione, scritta da Manuel Disegni, al volume Cesare Jarach, un economista ebreo nella Grande Guerra (ed. Zamorani), presentato nei locali della Comunità ebraica di Torino in occasione del centenario dalla sua scomparsa. Al tavolo dei relatori il Professore di Scienza delle finanze Francesco Forte, autore della sezione “Cesare Jarach economista”, accanto ad Alberto Cavaglion, docente di storia presso l’Università di Firenze e autore di importanti studi sulla partecipazione degli ebrei alla prima guerra mondiale. A moderare l’incontro Gadi Luzzatto Voghera, Direttore del CDEC. In apertura inoltre un saluto di Dario Disegni, presidente della Comunità ebraica torinese.
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l'iniziativa in palazzo vecchio 
Firenze, l'incontro dei sindaci

"Lavoriamo per la convivenza"
A quaranta anni dalla scomparsa di Giorgio La Pira, il sindaco dei “Colloqui Mediterranei” che fece di Firenze una capitale del dialogo, l’obiettivo è di dare continuità al suo messaggio, al suo incessante lavoro per costruire una rete sempre più forte di relazioni tra popoli, cittadini e amministratori. Si rinnova con questo proposito l’iniziativa Unity in Diversity, giunta al terzo appuntamento. Sessanta sindaci da tutto il mondo convocati a Firenze, nel Salone dei Cinquecento, per un confronto sui temi di più stretta attualità che coinvolge accademici, giornalisti, economisti rappresentanti di istituzioni nazionali e internazionali. Pace, cultura, ambiente e sostenibilità: queste alcune delle parole chiave della mattinata, Un confronto, fortemente voluto dal sindaco Dario Nardella, che proseguirà nel pomeriggio a Firenze e nella giornata di domani in Vaticano.
“Come la società civile si alimenta dalle religioni così le religioni si alimentano e fanno proprie le difficoltà e fatiche di questo momento storico per definire forme di confronto che permettano di fare dei passi avanti” ha sottolineato il Consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Saul Meghnagi, ospite della prima sessione della conferenza.
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qui roma - segnalibro 
Il web, tra rischi e opportunità
Vaccinare i propri figli, iniziare una terapia medica, fidarsi della scienza o lasciare che si insinui il dubbio, mettendo in discussione certezze ormai acquisite? E come agire da elettori consapevoli? È possibile operare una scelta ponderata sottoposti come siamo al fuoco di fila di notizie inesatte, falsi allarmismi, parole di odio? Temi che sono al centro del saggio Disinformazia (ed. Marsilio) di Francesco Nicodemo, esperto di comunicazione e innovazione digitale e oggi nello staff del Presidente del Consiglio.


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pilpul
La storia chiede serietà
"È arrivato il momento di andare oltre quegli anni di guerra civile in cui morirono persone che credevano di combattere ognuno dalla parte giusta. Sono cattolico e penso che non si debba distinguere fra i morti e penso anche che il sindaco debba rappresentare tutti quando si tratta di commemorare persone defunte”. Così si è espresso Marco Bucci, sindaco di Genova alla guida di una coalizione di centro-destra. Non c’è male, per un dirigente eletto da appena cinque mesi in una città Medaglia d’oro della Resistenza, finora governata sempre dalle sinistre. Il caso scoppia per la scelta del Comune di deporre una corona di fiori a ricordo dei caduti della Repubblica sociale italiana.

Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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Sul mondo futuro
Daniel Reichel (Moked 3 novembre 2017) cita, giustamente, le parole del Presidente d’Israele Reuven Rivlin: “La vera democrazia può e deve prevedere il disaccordo”. Parole che sono, per me, d’ispirazione per dialogare con Gadi Luzzatto Voghera, che scrive con la sua qualifica di Direttore della Fondazione CDEC un articolo che prende lo spunto dalla Dichiarazione Balfour, nel quale riassume la dinamica nazionale ebraica nei seguenti elementi: 1) La rinascita dell’ebraico; 2) La creazione di nuovi movimenti giovanili pionieristici, 3) La nascita, dopo duemila anni, di una politica degli ebrei, 4) Il rifiuto – soprattutto in Europa orientale – del modello di emancipazione borghese e liberale che aveva caratterizzato la rapida parabola assimilazionista dell’ebraismo occidentale nel corso dell’Ottocento.

Emanuele Calò
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