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8 gennaio 2018 - 21 tevet 5778
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Paolo Sciunnach, insegnante
Ed ecco gli abiti che faranno: il pettorale e l’efod, il manto, la tunica damascata, il turbante e la cintura. Faranno vesti sacre per Aron tuo fratello e per i suoi figli, perché esercitino il sacerdozio in mio onore. (Esodo 28, 4). Questi abiti del servizio per i Cohanim sono stati interpretati dai Maestri (già nell’epoca del Secondo Tempio) come usanza da seguire anche per gli ebrei comuni, non tanto nella forma e nel materiale (vesti riservate solo al Cohen), ma sviluppando un abbigliamento tradizionale analogo.
 
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Anna
Foa,
storica
A Chieti il presepe vivente, organizzato dalla Comunità Papa Giovanni XXIII, ha come protagonista nelle vesti di Maria una ragazza nigeriana e nelle vesti di Gesù bambino la sua bambina, anche lei evidentemente nera, di pochi mesi. Durissima la reazione di Forza Nuova, che definisce il presepe "blasfemo".
 
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Vicini razzisti
“Migranti e rom nel mirino, dilagano antisemitismo e omofobia”. Su La Stampa un’ampia inchiesta porta i numeri di alcune recenti rilevazioni (tra cui uno studio Anti Defamation League – Osservatorio Antisemitismo) e ricorda gli episodi più preoccupanti delle ultime settimane. Tra gli altri gli slogan di odio antiebraici pronunciati nel corso di una recente manifestazione per la causa palestinese tenutasi a Milano. Ma anche, sul versante istituzionale, gli epiteti antisemiti rivolti dal deputato di centrodestra Massimo Corsaro al parlamentare Pd Emanuele Fiano. Scrive La Stampa: “Corsaro ha ammesso una certa intemperanza linguistica, dovuta alla foga, ma nessun cedimento al razzismo. La novità evidente è che certe cose, fino a pochi anni fa, un uomo delle istituzioni non si sarebbe nemmeno sognato di dirle e tantomeno l’avrebbe fatta franca”. Significativo il titolo dell’inchiesta: “Ecco i razzisti della porta accanto. Aggressioni e violenze sui social, un italiano su due giustifica l’odio”.

Molteplici reazioni all’inquietante Befana di Casapound alla Magliana a Roma. “Usare i bambini per fini politici è aberrante, ancora di più se lo fanno partiti che si dichiarano fascisti” commenta Michela Di Biase, capogruppo pd in Comune, le cui parole sono riportate dal Corriere. Sempre Casapound protagonista ieri del partecipato corteo organizzato nella Capitale in occasione del 40esimo anniversario della strage di Acca Larentia. “Dolore, commozione e saluti romani” titola Il Tempo.

“Capisco che la scelta di Trump abbia suscitato delle tensioni e delle preoccupazioni, ma non si può negare che Gerusalemme sia storicamente la capitale di Israele, né si può sottostare al ricatto delle fazioni più oltranziste del mondo palestinese, come in questo caso hanno fatto l’Europa e anche l’Italia. Considero Israele una parte della nostra cultura e della nostra civiltà, un faro di libertà e democrazia nel Medio Oriente”. È quanto afferma Silvio Berlusconi, all’interno di un’intervista pubblicata dal Foglio. “Aggiungo però che naturalmente anche i palestinesi hanno assolutamente diritto ad avere uno stato pienamente sovrano, a vivere in pace, nel benessere e nella sicurezza, ma che a questo – sottolinea Berlusconi – si potrà arrivare solo attraverso un processo di pace che garantisca pienamente i diritti e la sicurezza di tutti”. La recente votazione all’Onu, per il leader di Forza Italia, è stata quindi “un errore”.

Di Medio Oriente molto si parla anche oggi sui principali quotidiani. Attenzione rivolta in particolare all’Iran, da dove arriva la notizia dell’arresto dell’ex presidente Ahmadinejad. Scrive al riguardo Repubblica: “Da quasi 48 ore si rincorrono voci di possibili arresti dell’ex presidente. Su giornali arabi, siti di informazione e social iraniani si elencano scrupolosamente i dettagli di questi arresti e delle ragioni che avrebbero spinto i giudici iraniani a decidere di fermare un ex presidente”. Tutto molto preciso, si legge, salvo un particolare: non c’è una sola conferma ufficiale.

Federico Rampini, su Repubblica, firma un intervento molto sgradevole sul futuro di israeliani e palestinesi. Scrive il giornalista, evocando persino l’apartheid di triste memoria sudafricana: “Il 2018 porterà il famoso ‘piano di pace’ di Trump? E cosa potrà esserci dentro, se la Casa Bianca è allineata su Netanyahu? La destra israeliana non scioglie l’interrogativo fondamentale. Se il suo obiettivo è l’annessione definitiva dei territori occupati, questo porterà Israele ad avere una maggioranza araba. Dunque, o Israele accetta la possibilità di poter avere un giorno un premier palestinese, che oggi appare fanta-politica persino alla sinistra, o dovrà rendere sistematica l’apartheid che nega il diritto di voto a molti residenti arabi”.
 
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  davar
israele e la giornata dedicata alla lingua
Ebraico, un miracolo moderno
Nel 1918 nell'introduzione al suo Dizionario della lingua ebraica Eliezer Ben-Yehuda scriveva: “Tanto più gli ebrei non possono essere una nazione viva se non rientrando nella patria dei loro avi, così non possono essere un popolo vivo, se non rientrando della lingua dei loro avi e utilizzandola non solamente per i loro libri, per le cose sacre o per la filosofia, ma anche nella lingua di tutti i giorni dei grandi e dei piccini, delle donne e dei bambini, dei ragazzi e delle ragazze, per tutte le cose della vita, in tutte le ore del giorno e della notte, come fanno tutti i popoli che parlano la propria lingua”. A distanza di 100 anni da quella pubblicazione, l'ebraico è oggi una lingua parlata quotidianamente da alcuni milioni di donne e uomini in Israele, “grandi e piccini” e grande merito per questo va riconosciuto proprio a Eliezer Ben-Yehuda. Fu lui il pioniere dell'ebraico moderno e a lui è dedicato il Giorno della lingua ebraica (יום הלשון העברית) che si celebra oggi in Israele e coincide con i 160 anni dalla nascita di Ben Yehuda. E per l'occasione l'Accademia della lingua ebraica di Gerusalemme ha lanciato un'iniziativa rivolta al pubblico chiedendo di indicare la propria parola preferita in ebraico o di giocare e vedere quanto si conosce la lingua. Lo scorso anno, durante le celebrazioni della giornata, il Presidente d'Israele Reuven Rivlin aveva definito l'ebraico un “miracolo moderno”.
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la prima edizione del concorso ucei
Parma, musica ebraica sul palco
Un dvd per vivere il concerto

Tra gli applausi del pubblico riunitosi alla Casa della Musica di Parma, a conquistare la prima edizione del “Concorso di composizione musicale nella tradizione ebraica” - organizzato dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane in collaborazione con Parma OperArt e sotto la direzione artistica del Maestro Riccardo Joshua Moretti - era stato il 12 dicembre scorso il brano Shirah del compositore Luka Lodi. Sul palco prima di lui erano saliti il francese Alexis Cielsa e gli italiani Francesco Melani e Gianmartino Durighello, tutti con dei brani, come ha ricordato il Maestro Moretti, di altissimo livello. E presto sarà possibile rivivere i momenti salienti della prima edizione del concorso - soprattutto le quattro esibizioni - grazie a un dvd in alta definizione che sarà messo a disposizione del grande pubblico. “Questa prima edizione è riuscita a determinare pienamente lo spirito dell’iniziativa, portando all’attenzione composizioni di musicisti provenienti da vari paesi europei e da Israele che hanno dedicato i loro brani alla tradizione ebraica ed in particolare modo alla città di Gerusalemme”, aveva sottolineato il Maestro Moretti, ricordando il tema al centro della prima edizione di grande successo, a cui seguirà in futuro un nuovo appuntamento.
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la serie tv su rai uno
Va in onda Romanzo Famigliare,
racconto nella Livorno ebraica

Si racconta che il rav Elio Toaff ritrovasse la Livorno più autentica nei dipinti di Ulvi Liegi, all’anagrafe Moisè Luigi Levi, grande pittore del Novecento che in una sua celebre opera aveva immortalato la sinagoga seicentesca di cui oggi resta solo una memoria sempre più sfumata, ma che per lungo tempo fu considerata tra le più belle al mondo. Il binomio Livorno-Liegi sarà protagonista questa sera sul piccolo schermo. Nulla a che vedere con le opere e la vita dell’artista, solo una suggestiva omonimia, ma la Livorno ebraica quella sì, davvero, sarà oggetto di rinnovato interesse. E, si prevede, di molti milioni di spettatori.
L’appuntamento è alle 21.15 su Rai 1 con Romanzo Famigliare, serie diretta da Francesca Archibugi con tra gli altri, nel cast, gli attori Vittoria Puccini, Guido Caprino, Giancarlo Giannini e Anna Galiena. Al centro della fiction le vicende dei Liegi, una famiglia ebraica borghese che si trova ad affrontare l’inaspettata gravidanza di Micol, l’adolescente di casa.
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pilpul
Oltremare - Gabbiani
Un pomeriggio d’inverno, uscendo più presto del solito dall’ufficio a Ramat Aviv ho sentito un rumore strano e ho pensato chissà perché a Venezia. Un attimo di confusione, poi ho collocato il rumore, ho guardato in cielo e ho trovato un piccolo stormo di gabbiani. Ammesso che la parola stormo si applichi ai gabbiani, che mi son sempre parsi animali molto indipendenti e poco tendenti alle gran compagnie. Io comunque l’ho preso come un buon auspicio (tfu tfu) per il nuovo anno, visto che di solito il bestiario locale comprende soprattutto enormi e sfacciatissimi corvi, piccioni grigi e piccioni più piccoli marroncini, e l’unico pennuto che val la pena di fermarsi ad osservare, anche a lungo, l’upupa, zampetta di solito a terra e becca un quadrato di verde sufficientemente lontano dal traffico, in cerca di vermi..

Daniela Fubini, Tel Aviv
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