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Speciale 27 gennaio 2018
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il Presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei sulle leggi del 1938

"Volterra, Castelnuovo, Segre. Grandi menti
da onorare che il fascismo volle cancellare"

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Il 2018 segna l’80ma ricorrenza dell’emanazione da parte della dittatura fascista nel Regno d’Italia dei decreti legge “per la tutela della razza”. È una ricorrenza drammatica che l’Accademia Nazionale dei Lincei non considera come un evento segnato solo dal tempo che passa ma come un momento di partecipata riflessione e sofferta condivisione al Giorno della Memoria che ricorda e richiama l’0locausto degli ebrei disvelato in modo tragicamente indimenticabile alla storia umana quel 27 gennaio del 1945 con la liberazione del campo di sterminio nazista di Auschwitz. Tutto ciò non può essere dimenticato anche per scongiurare il pericolo che simili orrori possano ripresentarsi.
La partecipazione dei Lincei si colloca nella storia della nostra Accademia che ebbe a soffrire anch’essa della persecuzione degli ebrei tra i quali scienziati insigni erano soci del nostro Sodalizio. Al proposito dobbiamo richiamare qui il Convegno del maggio 1989 sul tema “Conseguenze culturali delle leggi razziali in Italia” che fu promosso dai Lincei in collaborazione con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e con l’Associazione Nazionale Perseguitati Politici Antifascisti poco dopo il cinquantesimo anniversario delle leggi razziali. Gli Atti di questo Convegno pubblicati nel 1990 portano i contributi di Edoardo Amaldi, di Tullia Zevi, di Eugenio Garin, di Giuseppe Montalenti, di Giorgio Bassani, di Francesco Gabrieli, di Maria Zevi, di Sergio Steve, di Carlo Lizzani, di Edoardo Vesentini. Ciascuna di queste insigni personalità esaminò un aspetto delle «conseguenze culturali» per contribuire a lumeggiare il tragico danno umano e civile, scientifico e culturale portato all’Italia e alla sua storia dalle leggi razziali. Tutti questi scritti meriterebbero di essere riprodotti qui ma per ragioni di spazio presentiamo solo gli «indirizzi di saluto»> di Edoardo Amaldi (a quel tempo Presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei) e di Tullia Zevi (a quel tempo Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane).
I Lincei stanno ora valutando varie iniziative su come segnare la loro partecipazione civile, culturale e scientifica all’ottantesimo anniversario in continuità a quella del cinquantesimo anniversario delle leggi razziali ed anche per ricordare insigni personalità ebraiche italiane che della nostra accademia furono soci e tra le quali spiccano tre Presidenti: Vito Volterra (1923-1926), Guido Castelnuovo (1946-1952), Beniamino Segre (1968-1978). Vito Volterra fu un esempio limpido di etica umana, civile e democratica. Senatore a vita nel 1905, fu uno dei firmatari nel 1926 del Manifesto degli intellettuali antifascisti promosso da Benedetto Croce ed uno dei dodici professori universitari italiani che rifiutò nel 1931 di giurare fedeltà al fascismo così decadendo dalla cattedra e poi dall'Accademia dei Lincei. Guido Castelnuovo che con grande generosità di scienziato e italiano profuse tutte le sue energie per rifondare nella Repubblica i Lincei soppressi dal fascismo collaborando con il suo vicepresidente Luigi Einaudi che da Presidente della Repubblica lo nominò senatore a vita nel 1949. Beniamino Segre, dolorosamente esule in Inghilterra dapprima, da presidente dei Lincei, proseguendo l’opera di suoi predecessori, fondò il centro linceo interdisciplinare. Volterra, Castelnuovo e Segre erano ebrei pienamente italiani che, come molti altri ebrei, hanno contribuito alla scienza e alla nostra democrazia civile.

Alberto Quadrio Curzio, Presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei

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il concorso del miur in collaborazione con l'ucei

Giovani da tutta Italia per ricordare la Shoah,
i riconoscimenti dal Capo dello Stato

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In occasione della celebrazione del Giorno della Memoria al Quirinale, lo scorso 25 gennaio il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha premiato gli studenti delle scuole italiane che hanno partecipato e vinto il concorso "I giovani ricordano la Shoah", indetto dal Ministero dell'Istruzione sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e in collaborazione con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. “Il vostro percorso è iniziato nelle aule delle vostre classi, con l’ideazione di una proposta (artistica) per ricordare la Shoah. Avete inventato linguaggi e forme espressive per narrare e quindi “ricordare” un tema che l’umanità non avrebbe mai creduto di vivere. - ha affermato la Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni che ha presenziato alla premiazione assieme al Presidente Mattarella e alla ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli - Coloro che l’hanno vissuta, tra i pochi che si sono salvati, hanno ammirevolmente il coraggio di ricordarla attraverso narrazioni per quanto profonde sono le cicatrici, in molti che non l’ha vissuta hanno invece il deprecabile coraggio di negarla. img header
Cosi come nel ‘38 furono negati i diritti più quotidiani e di parità ai cittadini italiani di religione ebraica, così fu poi negata la vita stessa per volontà di molte altri atti legislativi e decreti. Grazie a voi, cari ragazzi, che avete intrapreso questo viaggio, i nostri testimoni e sopravvissuti hanno trovato più coraggio e ragion di vita, così come minore sarà l’impatto di negazionisti e revisionisti”. L’obiettivo del concorso nazionale I giovani ricordano la Shoah è quello di promuovere nelle scuole italiane lo studio e l’analisi del tragico evento che ha segnato la storia europea del ventesimo secolo. Ogni anno vengono premiati tre lavori, uno per ogni grado di istruzione, e vengono conferite menzioni d’onore per lavori particolarmente meritevoli. Si tratta di uno dei progetti promossi dal Miur assieme all'UCEI per portare avanti il concetto di Memoria viva, di una Memoria proiettata al futuro come argine contro ogni forma di discriminazione e razzismo.
“Attraverso l’impegno delle Istituzioni, che oggi hanno cuore e intelligenza, e la vostra creativa vitalità abbiamo rafforzato la cultura, elemento fondante di ogni legame e ogni accettazione dell’altro. Con i vostri pennelli, regie, costruzioni, animazioni e componimenti avete dipinto e scritto una parte di futuro di questo Paese, della nostra Europa. I più grandi tra di voi, i ragazzi delle scuole superiori, hanno visitato il luoghi dell’orrore nel cuore freddo e ghiacciato dell’Europa e compreso che c’è una verità da difendere e da tramandare. Il vostro viaggio è appena iniziato e durerà per sempre, finché le vostre voci ed opere narranti accompagneranno chi vi sarà vicino”.
Sul portale moked.it l'elenco dei vincitori del concorso "I giovani ricordano la Shoah"

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