Paolo Sciunnach, insegnante | La
Torah Orale: Parola divina rivelata e parola umana rinnovata. Parola
umana nata dalla Parola divina: "Allora D-o pronunciò tutte quelle
parole, dicendo" (Esodo 20, 1). Il Midràsh: "Allora D-o pronunciò tutte
- kol - quelle parole dicendo LEmor". Perché la Torà dice: "tutte
quelle parole" e aggiunge: "dicendo ("per dire")"?
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Anna
Foa,
storica |
Le
voci libere si assottigliano, anche sul nostro Moked. La rinuncia ad
esprimersi di Sergio Della Pergola suscita in me rispetto e stima nei
suoi confronti, ma anche una grande preoccupazione. In questi dieci
anni la sua è stata una voce aperta, razionale, riflessiva, priva di
condizionamenti. Contro di lui molte volte si sono levate le grida dei
fanatici, anche qui in questa nostra Italia purtroppo sempre più
intollerante, carica di odio e di violenza. Odio e violenza da
cui la nostra identità di ebrei ha da tempo smesso non solo di
proteggerci ma anche di salvaguardarci. Grazie, Sergio.
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Bibi, mossa a sorpresa
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Scontro
aperto, alla conferenza sulla sicurezza di Monaco di Baviera, tra
Israele e Iran. Mossa a sorpresa del premier israeliano Benjamin
Netanyahu, che nel corso del suo intervento ha mostrato un pezzo del
drone iraniano abbattuto negli scorsi giorni. “È tempo di fermare
Teheran, che rappresenta una minaccia non soltanto regionale ma
globale” ha affermato il Primo ministro di Gerusalemme. Il ministro
degli Esteri di Teheran Javad Zarif, intervenuto un paio d’ore dopo, ha
replicato che “Netanyahu è un fumettista da circo” e che “il suo show
non merita risposta”. Lo scontro è centrale su tutti i quotidiani.
“Netanyahu, monito all’Iran” titola La Stampa. “Israele-Iran, venti di
guerra” scrive Repubblica. “L’ira di Israele contro l’Iran” la scelta
del Corriere. “Se c’era bisogno di una sveglia sullo stato dei rapporti
fra Israele e Iran, Benjamin Netanyahu si è preso buona cura di
suonarla al massimo del volume” osserva Fiamma Nirenstein sul Giornale.
Tra le questioni internazionali che continuano a far parlare c’è anche
la tensione sempre più forte tra Stato ebraico e Polonia, dopo le
recenti dichiarazioni (che in molti hanno definito “antisemite”) del
premier polacco. “Parole come lame di ghiaccio in quest’inverno di
scontri sul passato che divide. Prima, l’approvazione della legge sulla
Shoah voluta dal governo nazional-conservatore di Varsavia che prevede
fino a tre anni di carcere per chiunque attribuisca alla nazione
polacca complicità con i crimini nazisti. Poi – scrive il Corriere – la
rottura alla conferenza sulla sicurezza di Monaco, dove il premier
polacco Mateusz Morawiecki ha parlato di ‘responsabilità degli ebrei»
nella voragine dell’Olocausto”.
“I gruppi e le associazioni che si ispirano al fascismo vanno sciolti.
Non c’è posto per loro nel nostro Paese, nella nostra Repubblica che è
antifascista”. L’ha affermato la presidente della Camera Laura
Boldrini, intervenendo a Milano. Scrive Repubblica: “In un Paese nato
dalla Resistenza e con una Costituzione antifascista non dovrebbe
esserci bisogno di appelli come quello coraggioso (pure se lanciato in
campagna elettorale) di Laura Boldrini ieri a Milano. Ma tant’è: in
Italia, oltreché un inedito, diventa persino un’eccezione. Forse
necessaria”. Ospite ieri di Fabio Fazio, il leader di Forza Italia
Silvio Berlusconi ha invece commentato: “Nazismo e fascismo sono nati
come movimenti socialisti. Sono arrivati dove sono arrivati grazie a
Mussolini e Hitler. Senza un Mussolini o un Hitler in giro non succede
niente. Tranquilli”.
Il Corriere Roma torna su una vicenda di alcuni anni fa, relativa a un
giovane commerciante romano imputato d’ingiuria aggravata dall’odio
razziale oltre che di lesioni. “Non fare entrare i tuoi figli ebrei nel
mio negozio” le parole rivolte a una collega di un esercizio adiacente,
prima di sferrarle un calcio. L’uomo, secondo l’accusa, avrebbe anche
detto: “Ebrei, vi meritate i forni crematori”. Il processo, si legge,
per ora è stato rinviato a settembre.
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qui firenze - la mostra sui pittori del seicento
Il rabbino di Rembrandt
al centro degli Uffizi
“È
tra le nostre opere di maggiore importanza, sicuramente tra le venti
più significative in assoluto di cui disponiamo. Finalmente, da oggi,
ha la centralità che merita”. Ha il volto soddisfatto Eike Schmidt,
direttore degli Uffizi. Orgoglio personale e orgoglio di squadra per
l’inaugurazione del nuovo straordinario allestimento dedicato a
Caravaggio e alla pittura seicentesca. Con un Maestro assoluto
protagonista. Si tratta del “Ritratto di vecchio rabbino” di Rembrandt
Harmenszoon van Rijn, meglio noto come Rembrandt. L’opera, finora
relegata in una posizione marginale in una galleria dedicata ai pittori
stranieri, cattura infatti l’occhio del visitatore nella penultima
delle otto sale presentate oggi alla cittadinanza insieme al sindaco
Dario Nardella.
“Sono molto felice di questa collocazione, è stato un po’ come averlo
tirato fuori dal Ghetto” scherza Schmidt nelle ore frenetiche che
precedono l’inaugurazione ma in cui trova comunque del tempo per una
visita in anteprima con Pagine Ebraiche. “Mi faceva piacere condividere
con voi questo sguardo nuovo sul ‘rabbino’, che di Rembrandt fu una
delle opere più rilevanti. Un’opera figlia di quell’epoca, di quella
stimolante Amsterdam ebraica che il pittore conosceva molto da vicino”.
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l'inaugurazione nella capitale
A Roma un nuovo centro Chabad
"Luogo di studio e aggregazione"
Un
nuovo luogo di studio, identità, aggregazione. Un luogo per
incontrarsi, un luogo per crescere come individui e comunità. Nasce
sotto i migliori auspici il nuovo centro Chabad coordinato dalla
sezione Piazza Bologna, inaugurato ieri davanti a oltre 150 persone
(tra cui diversi rappresentanti istituzionali).
La nuova sede, in via di Villa Massimo al civico 39, nasce come
potenziamento di un’offerta che negli anni si è fatta sempre più
significativa. Alcune centinaia, spiega rav Menachem Lazar, che di
questa iniziativa è il principale artefice, le persone che già oggi
orbitano attorno a questa sezione.
”È una grande gioia e una grande responsabilità” racconta il rav, che
in questa giornata speciale ha voluto al suo fianco tanti amici e
Maestri. Numerose le testimonianze personali, e tante anche le offerte
a sostegno del centro. Ad intervenire tra gli altri la Presidente
dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni e la
Presidente della Comunità ebraica romana Ruth Dureghello. Leggi
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qui ferrara Al Meis, la lezione di Vera
Gliel’hanno
uccisa il 25 giugno del 1976, appena diciottenne, eppure Franca è
sempre con lei. Il suo nome è stampato a caratteri cubitali sul
fazzoletto bianco che incornicia il caschetto di Vera, quasi un elmetto
contro i colpi di un destino sciagurato. E sulla grande spilla che la
signora Vigevani Jarach si è appuntata, non a caso, sul cuore c’è il
viso dolce della figlia, che sorride come chi è pronto a sfidare il
mondo perché ha tutta la vita davanti e non sa di essere, invece,
condannato a morte. Forse è anche per questo che una donna così
duramente messa alla prova dalla storia riesce a raccontare – perciò a
rivivere ogni volta – con passo misurato, preciso e mai rassegnato
l’orrore che le è toccato in sorte, come se quel dolore fosse la sua
linfa e i novant’anni che sta per compiere non le pesassero più di
tanto.
Un paio di volte all’anno, Vera trova la forza di portare la propria
testimonianza al di fuori dell’Argentina e ieri ha fatto tappa a
Ferrara, al Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, per
visitare la mostra sui primi mille anni di presenza ebraica in Italia e
dialogare davanti a un folto pubblico con Anna Maria Quarzi, presidente
dell’Istituto di Storia Contemporanea, e Simonetta Della Seta,
direttore del Meis. Leggi
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Oltremare - Caldo israeliano |
“C’ést
fou!” dice con l’aria stupita la ragazzina, francesissima, con la
frangetta nera perfetta e gli occhi tondissimi. È la nuova pubblicità
di una delle maggiori compagnie di televisione via cavo in Israele, la
seconda di seguito con la stessa ragazzina, che la scorsa estate
raccontava agli amici francesi le vacanze passate in Israele, fra caldo
infernale, scottature che lasciano bianco solo il segno sotto gli
enormi Magen David sul petto dei suoi parenti, zanzare giganti che
attaccano i bagnanti e meduse in agguato in acqua. C’est fou, tutto
intorno a lei, che invece ha passato le vacanze al sicuro davanti alla
televisione, saggia e con la pelle bianca come la neve.
Daniela Fubini, Tel Aviv
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