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 23 Febbraio 2018 - 8 Adar 5778



Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri di Pierpaolo Pinhas Punturello e di Gadi Luzzatto Voghera. Nella sezione pilpul una riflessione di Anna Segre, Francesco Moises Bassano e Ilana Bahbout.
 
Benjamin Netanyahu
@netanyahu
23 Feb
Today I met with a delegation of US senators led by @LindseyGrahamSC. I met earlier with a delegation from the House of Representatives. I thanked them for US support for Israel & welcomed President Trump's decision to implement the law recognizing Jerusalem as Israel’s capital.
 
 
"No al fascismo e al razzismo"
Domani il corteo a Roma  
Domani a Roma l’iniziativa nazionale contro il fascismo e il razzismo convocata da 23 organizzazioni dopo i fatti di Macerata (l’UCEI ha aderito, pur non potendo partecipare perché Shabbat). Negli stessi minuti a Milano il leader leghista Matteo Salvini scenderà in piazza per una contro-manifestazione di altro tenore. “Le parole d’ordine – scrive Repubblica – sono quelle del fascioleghismo che ha riplasmato la Lega negli ultimi quattro anni: a partire da quel ‘prima gli italiani’, ormai lo slogan mantra del Carroccio era-Salvini e del quale però non a caso CasaPound rivendica il copyright”.

Bibi e l'orologio. Non cala l’attenzione mediatica sulle vicende giudiziarie che hanno per protagonista il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Nell’inchiesta, come racconta tra gli altri il Corriere, finisce anche un orologio di lusso donatogli nel 2003 da Silvio Berlusconi in occasione di una visita ufficiale in Italia. “Nessun reato è contestato per l’orologio. L’episodio romano è stato riferito agli investigatori da Shlomo Filber per spiegare quali ordini imponga Netanyahu ai suoi assistenti” scrive il Corriere. Da consigliere, viene spiegato, tocca all’ex fedelissimo indicare il protocollo da seguire a Roma: il dono va depositato negli archivi di Stato. Quella sera Filber sarebbe stato convocato nella camera del ministro che viaggia con la moglie Sarah. “Lei comincia a urlare, vuole che il regalo le venga ridato”.

Il Louvre e la bellezza rubata In mostra permanente al Louvre alcune tele depredate dai nazisti a famiglie ebraiche francesi, con l’obiettivo di renderle individuabili e restituirle ai legittimi proprietari. All’argomento è dedicato un ampio articolo su Repubblica, in cui si spiega: “Il precedente governo ha creato gruppi di lavoro che, anziché lasciare l’iniziativa solo ai parenti delle vittime, hanno avuto una parte attiva nelle ricerche, mobilitando magistrati, conservatori, archivisti. Sono stati chiamati genealogisti per rintracciare gli eredi, ora che i protagonisti dell’epoca non ci sono più. Dopo ottant’anni le chance di ridare una casa alle opere ‘orfane’ sono sempre meno”.

Cosa sta succedendo all’Università di Torino? È la domanda che oggi si pone Il Foglio. “Da mesi – si legge – questo ateneo prestigioso fa notizia per una serie di iniziative contro Israele”. Il primo marzo “l’apice di queste campagne volte a demonizzare e delegittimare lo Stato ebraico con una due giorni dedicata a Edward Said nell’Aula magna del campus Einaudi”.

Odio social. Sul Foglio si parla anche della pagina Facebook ‘Club Luigi Di Maio’, di cui i media già si erano occupati negli scorsi mesi: “I voti non puzzano. Ma nemmeno certi gruppi Facebook da decine di migliaia di iscritti. Anche quando postano contenuti violenti, razzisti, antisemiti. Anche se – si legge – inneggiano a Mussolini e utilizzano foto di Hitler per insultare e minacciare gli avversari politici”.

"Giacometta, intellettuale libera". Su Avvenire un ricordo di Giacometta Limentani, mancata domenica all’età di 90 anni. “È stata – scrive Goffredo Fofi – una delle intellettuali più libere che si è avuta la fortuna di conoscere, che sono state attive nel nostro dopoguerra, dalla Morante alla Ortese alla Rosselli alle maestre del sociale e del pedagogico, nonché del politico”.

Sacerdoti, le opere in mostra. In esposizione al Pan di Napoli numerose opere di Guido Sacerdoti, dall’adolescenza ai primi anni ’80. Come scrive il dorso locale di Repubblica la mostra, in collaborazione con assessorato alla Cultura del Comune, Nea, Fondazioni Carlo Levi e Valenzi, Istituto campano per la storia della Resistenza e Comunità ebraica, mette insieme per la prima volta parti significative della sua vasta produzione.

Left parla dell’incendio alla baraccopoli di San Ferdinando in Calabria in cui, lo scorso 27 gennaio, è morta carbonizzata la 26enne nigeriana Becky Moses. Il tutto, accusa il settimanale, avveniva in un clima di generale indifferenza “mentre tutto il Paese commemorava con uno strascico stantio una Giornata della memoria che si svuota di significato anno dopo anno”.

Adam Smulevich twitter
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