Se non visualizzi correttamente questo messaggio, fai click qui

6 marzo 2018 - 19 Adar 5778
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Ephraim Mirvis, Rabbino capo di Gran Bretagna
Alcune delle cose migliori della vita ci arrivano senza clamore. È certamente il caso dei Dieci Comandamenti. Ci sono stati dati due volte. La prima volta, quando Hashem stesso consegnò il primo dei due comandamenti direttamente alla nazione, ci fu un'enorme fanfara con tuoni e fulmini. È stato un incontro spirituale senza precedenti e ineguagliabile. Ma quelle tavole durarono solo quaranta giorni prima che Moshe le distruggesse.
 
Leggi

Dario
Calimani,
Università di Venezia
Ci siamo affidati a battute e a slogan. Abbiamo votato chi ci diceva 'amo Israele' o 'ammiro gli ebrei', mentre volgendosi dall'altra parte gridava 'fuori gli immigrati', 'l'Italia agli italiani'. Ci si chiede allora chi siano gli italiani, e se noi potremo continuare a considerarci tali. E fino a quando. Ciò che non abbiamo forse considerato è che l'amore per l'ebreo non può essere un privilegio concesso solo a me o alla collettività cui appartengo. Io, ebreo, sono garantito non da una simpatia nei miei riguardi, ma da un sistema che garantisca libertà, uguaglianza, diritti e umanità a tutti i suoi membri, presenti e potenziali.
 
Leggi

Italia, futuro incerto
I risultati del voto e lo scenario politico nel breve e lungo termine al centro delle riflessioni dei direttori dei principali quotidiani.
Scrive Luciano Fontana (Corriere): “Le rivendicazioni dell’incarico da parte dei vincitori sono legittime ma sembrano prove muscolari che devono misurarsi con la realtà di un Parlamento al momento senza maggioranza. Il fatto che M5S e Lega non abbiano accantonato le pulsioni antieuropee rende gli accordi ancora più complicati.
Sostiene Mario Calabresi (Repubblica): “Sicurezza e immigrazione hanno deciso questo voto, basti pensare che nella Macerata che ha invaso le cronache per l’omicidio di Pamela e per il raid razzista, alle politiche del 2013 la Lega era allo 0,6 per cento e oggi è al 21. Hanno vinto le parole d’ordine che semplificano tutto e dividono il mondo in amici e nemici”.
Riflette Maurizio Molinari (La Stampa): “La vittoria di Movimento Cinque Stelle e Lega nelle elezioni del 4 marzo è un evento spartiacque nella politica italiana, descrive l’entità dello scontento sociale che alberga nel nostro Paese. E apre la strada ad un governo tanto difficile da formare quanto capace di innescare conseguenze imprevedibili in Europa”.

Quinto incontro nell’ultimo anno tra Donald Trump e Benjamin Netanyahu. Al centro la minaccia iraniana e i 70 anni dello Stato di Israele, con il simbolico trasferimento dell’ambasciata americana. “Teheran è la più grande sfida che dobbiamo affrontare in Medio Oriente. L’Iran va fermato” il messaggio del premier israeliano. Dal canto suo Trump ha ha rivolto all’interlocutore parole di amicizia, dicendosi “molto orgoglioso” della decisione su Gerusalemme.
Scrive La Stampa a proposito del sodalizio: “L’intesa fra i due leader, in sintonia ancor prima che Trump venisse eletto presidente degli Stati Uniti, è stata totale, almeno a parole: Iran, Siria, trattative di pace con i palestinesi, che dovranno accettare il ‘fatto compiuto’ di Gerusalemme capitale dello Stato ebraico. La luna di miele però potrebbe finire presto”. A pesare, si legge, potrebbero essere le inchieste giudiziarie che vedono Netanyahu “assediato”. Restando in tema decisamente negativo il ritratto che Repubblica fa della moglie Sara (“la first lady travolta dagli scandali”). “II premier di Israele viaggia con una compagnia inevitabile, fin dentro la Casa Bianca: quella di sua moglie Sara. Ma nessuno – si legge – crede che la donna che lo scorta nel matrimonio possa essergli di un qualche sollievo. Anzi”.

L’Italia assumerà oggi la presidenza dell’International Holocaust Remembrance Alliance, ereditando il testimone dalla Svizzera. A ricevere l’incarico, nel corso di una cerimonia che si svolgerà all’ambasciata italiana a Berlino, sarà il capo delegazione Sandro De Bernardin. “Ininterrotto – spiega Ada Treves su La Stampa, illustrando le attività dell’Ihra – il lavoro dei delegati: studi e ricerche volte a promuovere azioni concrete di formazione e insegnamento, documenti da presentare alle organizzazioni internazionali e un’azione costante sviluppata con i governi per riportare il tema l’attenzione alla Shoah, al razzismo e all’antisemitismo nella politica contemporanea”. Per il 2018, viene indicato, l’impegno sarà soprattutto sul fronte dell’educazione.

Nella Giornata dei Giusti l’inserto “Buone notizie” del Corriere dedica un ritratto a Gabriele Nissim, presidente di Gariwo e anima della Giornata. “Non c’è una ricetta per essere Giusti. Ma nel suo ultimo libro II bene possibile. Essere Giusti nel proprio tempo (ed. Utet) – si legge sull’inserto – il Nissim scrittore accende una luce su alcuni degli ingredienti indispensabili”.
 
Leggi

  davar
primo il centrodestra, poi il pd e + europa
Il voto degli italiani in Israele,
dove i 5 Stelle raccolgono poco  

Netta maggioranza per la coalizione di centrodestra, cui sono andate oltre il 44 per cento delle preferenze (44,84%). A seguire, dietro di undici punti percentuali (33,79%), il Partito Democratico. Quindi, con poco più del 12%, + Europa di Emma Bonino (12,16%). Appaiate invece con un modesto 4,36 % Liberi e Uguali e Movimento Cinque Stelle. In coda, con lo 0,46 %, la lista Civica Popolare della Lorenzin.
Questo il voto espresso per la Camera dei deputati dagli italiani residenti in Israele, con al momento quattro sezioni scrutinate su cinque. Percentuali molto simili al Senato, dove calano di pochi decimali centrodestra (43,71%) e Partito Democratico (33,09%) mentre la lista della Bonino sfiora il 14% (13,99%). A seguire Cinque Stelle (4,59%), Liberi e Uguali (4,08%) e Civica Popolare (0,51%).
Leggi

qui berlino - l'italia e l'incarico per il 2018 
Ihra, al via la presidenza italiana
L’Italia assume oggi la presidenza dell’International Holocaust Remembrance Alliance – l'ente intergovernativo che si occupa di educazione e Memoria - ereditando il testimone dalla Svizzera. A ricevere l’incarico, nel corso di una cerimonia che si svolge all’ambasciata italiana a Berlino, il capo delegazione Sandro De Bernardin, protagonista della grande intervista di Pagine Ebraiche di marzo, attualmente in distribuzione. In queste ore nella capitale tedesca, l'ambasciatore De Bernardin ha incontrato per una riunione operativa alcuni membri dello staff dell'Ihra tra cui Lennart Aldick, in rappresentanza del segretario generale Kathrin Meyer; Laura Robertson, responsabile comunicazione, Rosvita Krajinovic, responsabile della programmazione (nell'immagine un momento della riunione). Durante l'incontro sono stati discussi programmi e strategie per la presidenza italiana 2018.
 

pagine ebraiche intervista l'ambasciatore
Sandro De Bernardin: "Memoria, l'Italia assume la guida"
Il futuro della democrazia e il futuro dell’Europa si giocheranno sul campo della Memoria. Al di là delle celebrazioni, delle manifestazioni ufficiali, della ricerca accademica, della creazione culturale, la Memoria della Shoah continua a rappresentare materia incandescente per la politica e banco di prova per le società occidentali che stanno conoscendo l’ondata dei populismi e l’erosione dei valori di convivenza civile. Ma il terreno della Memoria sarà anche uno di quelli che vedranno, a partire dai prossimi giorni, la diplomazia italiana protagonista. Il nostro paese assume infatti proprio adesso la presidenze dell’International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA), l’organizzazione internazionale che ha sede a Berlino e che si occupa della politica e della tutela della Memoria della Shoah. Capo della delegazione italiana, l’ambasciatore Sandro De Bernardin, che ha alle spalle una lunga esperienza in diverse sedi diplomatiche e una felice esperienza di rappresentante dell’Italia in Israele, ha deciso di andare proprio a Berlino per raccogliere il testimone dell’IHRA dalla presidenza elvetica uscente.
Un gesto di alto valore simbolico che si svolgerà nelle sale dell’ambasciata italiana a Berlino, quello stesso edificio, considerato fra le costruzioni più affascinanti della capitale tedesca, edificato alla vigilia della Seconda guerra mondiale per simboleggiare la catastrofica alleanza del regime fascista con l’alleato tedesco. Oggi il lavoro sulla Memoria vede la Germania in prima linea e l’Italia impegnata come mai prima per far sì che il ricordo della Shoah non resti solo un dato formale, ma divenga fattore attivo di conoscenza e di protezione per tutte le società civili.

Certo c’è il rischio che in una stagione di grandi fermenti politici sul fronte interno l’attenzione sia distolta dal vostro lavoro, ma come che si vedano le cose, ambasciatore, l’Italia si appresta ad assumere una responsabilità importante.

Non c’è dubbio. L’IHRA è un meccanismo molto complicato e molto delicato, anche per la composita partecipazione di realtà molto diverse fra loro al suo interno. Ma proprio questo costituisce l’importanza dell’organizzazione.

Guido Vitale, Pagine Ebraiche Marzo 2018
Leggi

il convegno a montecitorio
"Giusti, un esempio per tutti"
A tre mesi dall’istituzione da parte del Parlamento italiano si celebra oggi la prima Giornata dei Giusti dell’Umanità, nel solco della strada aperta nel 2012 dal Parlamento europeo. Una iniziativa che è frutto del lavoro di Gariwo, la foresta dei Giusti, che oggi ha voluto festeggiare con tanti giovani e scolaresche in una sede istituzionale.
“Il punto di partenza di tutto il nostro impegno è l’ottimismo nell’Altro. Sono infatti convinto che nel dna dell’essere umano ci sia il bisogno di essere Giusto” ha spiegato il presidente di Gariwo Gabriele Nissim, intervenendo a Palazzo Montecitorio nel corso di convegno organizzato dalla parlamentare del Pd Milena Santerini, prima firmataria della Legge sui Giusti dell’Umanità, in collaborazione con Gariwo e con la partecipazione della storica Anna Foa.
“L’odio è un problema con cui dobbiamo confrontarci sempre più spesso nella nostra complessa contemporaneità. L’obiettivo di ognuno di noi – ha detto la studiosa, rivolgendosi ai ragazzi presenti – deve essere quello di trasformare questo odio in bene. Solo così potremo uscire da una situazione difficile”.
Per trovare nuova luce e ispirazione il compito è quindi quello di seguire le tracce lasciate dai Giusti nel loro cammino. “È fondamentale fare emerge queste figure dall’oblio, dalla dimenticanza. Perché ci insegnano a lottare contro l’indifferenza” ha esortato l’onorevole Santerini.
Diversi i messaggi di cui è stata data lettura da Nissim, di cui è in libreria in questi giorni l’ultimo saggio Il Bene possibile. Essere Giusti nel proprio tempo (UTET).
Leggi

pilpul


Il linguaggio dell'odio
Un recentissimo contributo di Guido Alpa (Autonomia privata, diritti fondamentali e “linguaggio dell’odio”, Contratto e Impresa, 2018, p. 45) richiama i profili giuridici dell’odio, inteso non più come fenomeno soltanto patologico/irrazionale bensì come fenomeno dai risvolti, connotazioni e conseguenze d’ordine giuridico. In precedenza, abbiamo qualche altro contributo, come ad esempio F. J. Ansuategui Roig, Libertà di espressione, discorsi d'odio, soggetti vulnerabili: paradigmi e nuove frontiere, Ars Interpretandi, 2017, p. 29; C. Caruso, L’Hate Speech a Strasburgo: il pluralismo militante del sistema convenzionale, Quaderni costituzionali, 2017, p. 963; A. Mazziotti, “Fake news”,”fake people” e società della (dis)informazione: riflessioni su democrazia, informazione e libertà fondamentali al tempo dei “social network”, I Diritti dell'uomo: cronache e battaglie, 2017, p. 57; M. Spatti, “Hate speech” e negazionismo tra restrizioni alla libertà d’espressione e abuso del diritto, Studi sull’integrazione europea, 2014, p. 341; vedi anche G. Pitruzzella, O. Pollicino, S. Quintarelli, Parole e potere.

Emanuele Calò, giurista
Leggi



moked è il portale dell'ebraismo italiano
Seguici su  FACEBOOK  TWITTER
Pagine Ebraiche 24, l'Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it  Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: desk@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.