eventi
Milano e il grande patrimonio del Libro
Un mese per una città che ama leggere
Sarà
un’edizione inclusiva, leggera allegra e varia”. Così Andrea Kerbaker,
nuovo direttore di Tempo di Libri, nel presentare la seconda edizione
della rassegna milanese promossa dall’Associazione italiana editori, e
da Fiera Milano. Cinque giorni – dall’8 al 12 marzo – dedicati ai libri
e alla lettura con 900 autori coinvolti e cinque “sentieri tematici” da
sviluppare: Donne, Ribellione , Milano, Libri e immagine, Mondo
digitale. Gli incontri seguiranno il filo rosso tracciato dai percorsi,
esplorando le tante diramazioni del mondo editoriale: da quello
enogastronomico (Tempo di Libri A Tavola) alle narrazioni sportive (Bar
Sport IBS.IT), dagli incanti del libro antico (C’era una volta il
libro) ai prodigi del digitale (Da Gutenberg a Zuckerberg), senza
tralasciare il MIRC Milan International Rights Center dedicato alla
trattativa e vendita dei diritti, il programma per le scuole e il
settore professionale. E ovviamente non mancano anche anche gli
intrecci con il mondo ebraico: a partire dalla presentazione del
Trattato Berakhòt del Talmud Babilonese tradotto in italiano da parte
del curatore rav Gianfranco Di Segni, coordinatore del Collegio
rabbinico italiano. Novità di quest’anno, invece, il Frankfurt – Milan
Fellowship, una stretta collaborazione fra AIE e Buchmesse in occasione
di Tempo di Libri. Nei giorni precedenti la Fiera, arriva a Milano una
delegazione di operatori stranieri per approfondire la conoscenza
dell’editoria italiana visitando case editrici, librerie e biblioteche.
“L’internazionalità è un asse fondamentale per Tempo di Libri” ha
commentato Ricardo Franco Levi, presidente AIE. “La collaborazione con
Buchmesse, riconosciuta unanimemente come l’evento per eccellenza
dell’industria editoriale libraria a livello mondiale, rende il
progetto particolarmente prestigioso e rappresenta un’occasione
straordinaria per l’internazionalizzazione del nostro settore”. “La
partnership con Tempo di Libri consente ai partecipanti al Fellowship
di conoscere a fondo la nuova fiera internazionale del libro di Milano
e il mercato del libro italiano” ha detto Juergen Boos, direttore della
Frankfurter Buchmesse. “Per 20 anni, il Frankfurt Fellowship Programme
ha riunito editori, agenti e editor di 16 Paesi. Questo ha portato allo
sviluppo di una vivace rete industriale”. Una rete che ora vuole
coinvolgere Milano dove, come in altre città italiane, il libro ha un
ruolo centrale. Sono state quasi 400 le città del Bel Paese che lo
scorso anno hanno aderito al progetto legato al Centro per il libro e
la lettura, l'organo del Ministero per i beni e le attività culturali
che si occupa di promuovere il libro e la lettura. E quest'anno Tempo
di Libri è l'occasione per fare il punto con un primo incontro per
parlare dei risultati iniziali del Centro e le prospettive del
progetto. Tra gli appuntamenti di questa edizione diversi hanno
un'impronta ebraica: gli studiosi Marco Belpoliti e Ian Thomson, per
esempio, parlano dell'uomo Primo Levi, una personalità complessa,
scrittore raffinato, chimico, voce fondamentale della Shoah. E la
Memoria, ma nella sua trasfigurazione architettonica e per immagini, è
al centro del confronto tra Wlodek Goldkorn, scrittore e autore di
numerosi saggi sull’ebraismo e l’Europa centro‐orientale, e
l'architetto Guido Morpurgo, autore del Memoriale della Shoah nella
Stazione Centrale di Milano. Libro e immagine sono anche il cuore
dell'appuntamento con un libro a cui Pagine Ebraiche ha dedicato ampio
spazio nel numero di gennaio: La ragazza con la Leica, Guanda di Elena
Janeczek, con l'autrice a ricordare il ruolo dimenticato di Gerda Taro,
fotografa d'eccezione ricordata troppo spesso per il solo fatto di
essere stata la compagna di Robert Capa. Tra Aleppo, Parigi e Milano si
muove invece il libro di Colette Shammah, che a Tempo di Libri racconta
il tortuoso percorso della sua famiglia ebraica siriana. Nell'era della
Demenza digitale, Milano ospita poi l'uomo che ha praticamente coniato
questo termine: Manfred Spitzer, uno dei più rinomati studiosi di
neuroscienze, chiamato però a parlare di un altro elemento del mondo
2.0, la solitudine digitale. Tanti incontri dunque con al centro il
libro che sarà nuovamente protagonista a fine mese con Book Pride,
(23‐25 marzo al Base), la Fiera Nazionale dell’Editoria Indipendente,
organizzata da ODEI – Osservatorio degli Editori Indipendenti e per la
prima volta diretta da Giorgio Vasta. Un appuntamento che segna un
ponte con l'altro grande momento per gli amanti della letteratura, il
Festival del libro di Torino con cui la Fiera dell'editoria
indipendente ha siglato un accordo di collaborazione lo scorso dicembre.
Italia Ebraica, marzo 2018
Leggi
tutto
|