28 marzo 2018 - 12 Nissan 5778 |
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Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri del rav Giuseppe Momigliano e
Davide Assael. Nella sezione pilpul una riflessione di Alberto
Cavaglion, Francesco Lucrezi e Francesco Lotoro.
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Antisemitismo, Parigi si mobilita
Il corteo in ricordo di Mireille
Una
marcia contro l'antisemitismo dedicata alla memoria di Mireille Knoll,
la sopravvissuta alla Shoah uccisa a Parigi venerdì scorso.
L'iniziativa è stata organizzata dalla comunità ebraica francese per
questo pomeriggio e finirà con una veglia davanti alla casa della
Knoll. Tutte le forze politiche hanno manifestato la loro adesione,
racconta il Corriere, e i leader parteciperanno, tranne Marine Le Pen
la cui presenza '”non è gradita”, ha detto il presidente delle comunità
ebraiche di Francia Francis Kalifat. Intanto emergono nuovi dettagli
dall'inchiesta sull'assassinio di Knoll, per cui sono state arrestate
due persone, un 21enne senza fissa dimora e un 29enne musulmano, vicino
di casa della vittima: “quel che è terribile, è che uno dei due
arrestati durante l'aggressione diceva all'altro: 'È un'ebrea, per
forza deve avere dei soldi", ha riferito il ministro dell'Interno
francese, Gérard Collomb, ieri all'Assemblea nazionale. E ancora,
l'assassino - il 29enne finito in carcere perché la badante di Mireille
lo aveva denunciato per tentato stupro della figlia 12enne - gridava
“Allah Akbar” mentre la colpiva con undici coltellate, prima di dare
fuoco al cadavere e alla casa. “Il feroce omicidio di avenue Philip
Auguste è solo l'ultimo di una serie di attacchi. - ricorda il
quotidiano cattolico Avvenire - Appena un mese fa l'assassinio, sempre
nella capitale, di un'altra donna è stato attribuito a motivi
antisemiti. Sarah Halimi è stata gettata dalla finestra da un islamico
che gridava 'Allah Akbar'. Nel 2015, in concomitanza con l'assalto a
Charlie's Hebdo, l'attacco a un negozio di alimentari kosher, in cui
morirono quattro ostaggi. Nel 2011 un islamico uccise davanti a una
scuola ebraica di Tolosa un insegnante e tre ragazzi”.
La Francia e l'antisemitismo. Intervistato
dal Fatto Quotidiano, il vice-presidente del Consiglio rappresentativo
delle istituzioni ebraiche di Francia (Crif) Yonathan Arsi tratteggia
un quadro della complessa situazione degli ebrei francesi. “In certi
quartieri, soprattutto popolari, essere identificati come ebrei può
rendere la vita difficile - afferma - portare la kippah o iscrivere i
figli alla scuola pubblica. C'è chi preferisce andarsene”. E sulla
tentazione di partire, Arsi spiega: “Negli ultimi anni il numero delle
partenze è in calo. Erano 8mila nel 2015, 5mila nel 2016, 3.700 nel
2017. Ma il numero resta alto, due-tre volte superiore a prima degli
attentati. Nel 2015 gli ebrei avevano sentito l'urgenza di partire. Ma
poi hanno sentito che la società francese è diventata più empatica,
forse perché il terrorismo riguarda tutti. Gli ebrei si sentono meno
soli”. Sulla minaccia antisemita in Francia, riflette Aldo Cazzullo sul
Corriere mentre Repubblica interroga Delphine Horvilleur, leader del
Mouvement juif libéral: “A livello sociologico la novità sono i figli
di immigrati arabo-musulmani, abbeverati da prediche di alcuni
esponenti religiosi. È una riflessione estremamente sovversiva, ma
bisogna affrontarla. Solo un cieco può negare che esiste un
antisemitismo nuovo e galoppante tra questi ragazzi”. Secondo il
giornalista francese Alexandre Mendel, “Il nuovo antisemitismo francese
è islamico, quello vecchio è morto" (Foglio). Intanto la Stampa riporta
di un inquietante episodio antisemita a Berlino tra bambini: una
ragazzina ebrea è stata “spintonata, insultata, minacciata non solo dal
compagno di classe che le ha posto la domanda, ma anche dai suoi amici,
tutti di età compresa tra i 7 e gli 8 anni e tutti provenienti da
famiglie di fede musulmana”.
Foggia, arrestato l'imam pro-Isis.
“Vi invito a combattere i miscredenti, i crociati, gli ebrei, gli atei,
i tiranni arabi e i loro eserciti” e a tagliare loro la testa. Queste
parole cariche di odio sono quelle che Mohy Eldin Mostafa Omer Abdel
Rahman, cittadino italiano di origine egiziana, pronunciava davanti a
bambini tra i 4 e i 10 anni, impartendo loro lezioni di odio in un
centro culturale trasformato in base per l'indottrinamento e la
propaganda del fondamentalismo islamista. Come raccontano i quotidiani
italiani, dal Corriere alla Gazzetta del Mezzogiorno, l'uomo è stato
arrestato dalla polizia e faceva parte secondo le autorità, di una
“cellula di ispirazione jihadista” organizzata e “volta alla possibile,
effettiva e concreta messa in atto di azioni terroristiche”. Per il
ministro degli Interni uscente Marco Minniti, intervistato da La Stampa
sul pericolo terrorismo, “mai la jihad è stata in Italia così
pericolosa”.
Israele in numeri.
Secondo i dati riportati dal Cogat, autorità israeliana che si occupa
dei Territori, il numero degli arabi avrebbe superato
quello degli ebrei nella regione compresa tra Israele, Gerusalemme Est,
Territori palestinesi e Gaza. I dati sono stati presentati alla Knesset
e parlano di 6,8 milioni gli arabi (5 milioni di palestinesi in
Cisgiordana e Gaza, più 1,8 milioni di arabi israeliani) e 6,5 milioni
gli ebrei, riporta Avvenire, sottolineando che le cifre sono state
confermate dall'istituto di statistica israeliano. “La soluzione
migliore resta quindi la separazione: due Paesi per due popoli - ha
rilevato Sergio Della Pergola, demografo e professore emerito alla
Hebrew University di Gerusalemme -, che ovviamente devono ricominciare
a parlarsi”.
Torino, Pesach, Pasqua e Ramadan spiegati ai bambini.
“L'istituto comprensivo Sandro Pertini di via Montevideo, al Lingotto,
è frequentato da bambini e ragazzi italiani e con origini sparse nel
mondo, tante quindi le tradizioni e le fedi che nelle classi imparano a
conoscersi, che devono rispettarsi”, racconta La Stampa. Da qui l'idea
dell'evento odierno “Il significato del sacrificio. Un dialogo tra le
grandi religioni monoteistiche” a cui parteciperanno l'imam Idris'Abd
al Razzaq Bergia (Coreis), il rabbino capo di Torino Ariel Di Porto, il
pastore Paolo Ribet della Chiesa Valdese, padre Giorgio Vasilescu della
Chiesa ortodossa romena e il cardinale Severino Poletto.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked
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