
Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino
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Il
passaggio dell'Haggadah conosciuto come "והיא שעמדה...la promessa che è
stata mantenuta per i nostri padri lo sarà anche per noi: poiché non
uno solo si è levato contro di noi (per distruggerci), ma in ogni
generazione si levano contro di noi, però il Santo Benedetto Egli sia
ci salva dalla loro mano" ha sempre avuto un sapore problematico per
me. Ma non solo per me. Per esempio il testo originale del Machazor di
Roma (Bologna 1540) non contiene l'espressione "per distruggerci" cosa
che compare in altri versioni come quella di Venezia e manca nelle
versione del Maimonide e di rav Saadia Gaon.
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Gadi
Luzzatto
Voghera, direttore
Fondazione CDEC
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Assieme
alla liberazione, al passaggio e alla salvezza, la “violenza” è uno dei
temi al centro della narrazione della Haggadà di Pesach. Si tratta di
un aspetto che in genere resta sullo sfondo e non attira l’attenzione
dei commentatori, ma è una presenza immanente, quasi scontata. Ed è una
questione di grande attualità perché la violenza fa parte della nostra
vita quotidiana. Il richiamo del testo è chiaro: “In ogni generazione
ognuno deve considerare come se egli stesso fosse uscito dall’Egitto”.
Una proiezione importante e attualizzante sulla quale siamo chiamati a
riflettere. Ma nel rito del Seder si compie in questo senso un atto che
stravolge ogni prospettiva.
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Israele, per Pesach
alzati livelli di guardia
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Questa
sera gli ebrei di tutto il mondo si siederanno assieme per celebrare la
festa di Pesach. E in Israele sono stati alzati i livelli di sicurezza
per la possibilità di attacchi terroristici palestinesi nei giorni di
festa. Intanto a far salire la tensione, la manifestazione indetta per
oggi dal movimento terroristico di Hamas sul confine tra Gaza e
Israele. Questa mattina i giornali israeliani riportano che l’esercito
ha sparato contro due persone che stavano svolgendo “attività sospette”
vicino alla città di Khan Yunis, nel sud della striscia di Gaza. Uno
dei due palestinesi, secondo quanto dichiarato dal ministero della
Salute palestinese, sarebbe morto.
In memoria di Mireille Knoll. In piazza del Campidoglio sarà esposta
una foto di Mireille Knoll, la sopravvissuta alla Shoah uccisa a Parigi
la scorsa settimana in un efferato attacco antisemita. Il Comune di
Roma ha così deciso, dopo l’invito della Comunità ebraica capitolina,
di ricordare la vittima di quello che il sindaco Raggi ha definito “Un
crimine oltraggioso e di una violenza inaudita”. “Un episodio
inaccettabile – ha proseguito il primo cittadino – su cui occorre fare
subito chiarezza. Roma e noi tutti siamo in prima linea contro ogni
rigurgito di antisemitismo. Non dobbiamo mai abbassare la guardia”.
Germania, far fronte all’antisemitismo islamista. L’episodio antisemita
in una scuola di Berlino, dove una bambina è stata aggredita da alcuni
coetanei musulmani perché ebrea, è diventato un caso nazionale in
Germania. “Gli episodi di razzismo e antisemitismo sono in crescita”,
spiega Soraya Gomis, commissario contro la discriminazione nelle scuole
berlinesi, al Corriere. Il Centro di informazione e ricerca
sull’antisemitismo di Berlino ha registrato 18 casi nel 2017, quasi il
triplo rispetto all’anno precedente. Ma in realtà la maggioranza degli
episodi non viene denunciata, perché le famiglie preferiscono tacere.
“È scandaloso e insopportabile che un bambino ebreo venga minacciato”,
le parole del neo ministro degli Esteri, Heiko Maas. Si è mosso il
Consiglio centrale dei musulmani, spiega il Corriere, che ha messo a
disposizione dieci imam per andare nelle classi insieme ai rabbini a
promuovere “dialogo, informazione e rispetto reciproco”.
La Lega, il razzismo e il Senato. Sulle colonne de La Stampa il
Presidente emerito della Corte Costituzionale Vladimiro Zagrebelsky
ricorda che l’unico senatore a non applaudire la Testimone delle Shoah
Liliana Segre a Palazzo Madama è stato il neoeletto vicepresidente del
Senato Roberto Calderoli. “Allo sconcerto scandalizzato di chi lo ha
rilevato, Calderoli ha risposto: ma no, non avete capito, è solo che io
sono contrario ai senatori a vita! Dunque nulla a che vedere con
razzismo e antisemitismo”. “Anche un’altra volta – scrive Zagrebelsky-
il senatore Calderoli non è stato capito: quando in un comizio tenuto
in un grande raduno della Lega ebbe a dirsi sconvolto nel vedere sul
sito del governo la fotografia del ministro dell’Integrazione Cécile
Kyenge, le cui sembianze gli ricordavano quelle di un orango”. Il
Senato fece da scudo a un possibile procedimento contro Calderoli per
quelle affermazioni, coprendole con l’insindacabilità costituzionale.
Una decisione ora ribaltata dalla Corte Costituzionale, scrive il
giurista, e il tribunale ordinario potrà così procedere contro
l’attuale vicepresidente del Senato per il reato di diffamazione
aggravato dalla finalità di discriminazione razziale. “Calderoli
sorrise dicendo che l’onorevole Kyenge gli faceva venire in mente un
orango, – ricorda Zagrebelsky – ma con lui, in quel comizio della Lega,
risero le diverse migliaia di festanti convenuti”.
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la conferma dell'incarico al rav
Comitato
nazionale di Bioetica, Riccardo Di Segni vicepresidente
Rinnovati
i vertici del Comitato Nazionale per la Bioetica della Presidenza del
Consiglio dei Ministri, in carica per i prossimi quattro anni. Alla
presidenza è stato nominato il professor Lorenzo d’Avack, emerito di
Filosofia del diritto e docente di bioetica e biodiritto. Tra i tre
vicepresidenti il rabbino capo di Roma rav Riccardo Di Segni, che viene
dunque confermato in questo ruolo. Ventisei in tutto i membri del
Comitato, scelti tra figure attive ad alto livello nel campo della
filosofia morale, della bioetica, della giurisprudenza, della medicina,
della sociologia e della scienza. Tra questi (sempre espressione del
mondo ebraico italiano) la professoressa Tamar Pitch, ordinario di
Filosofia e Sociologia del Diritto all’Università degli Studi di
Perugia.
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israele - il messaggio del presidente rivlin
"Pesach, momento ebraico
per celebrare la libertà"
“Questo
Shabbat, ci siederemo al tavolo del Seder. Gli ebrei di tutto il mondo
rinnoveranno la loro fiducia nell'idea che la libertà alla fine trionfa
sulla tirannia. La fede e la speranza trionfano sul male e l'odio. È
successo in Egitto, accadrà anche qui”. Così il Presidente d'Israele
Reuven Rivlin ha salutato nelle scorse ore i soldati israeliani
dispiegati nel nord del paese. In visita nel Golan, Rivlin ha
incontrato alcuni reparti dell'esercito che si occupano della sicurezza
dei confini con Libano e Siria. “Quando si viene qui in primavera nei
giorni di fioritura, è difficile credere che nelle montagne attorno ci
sia un nemico il cui pensiero fisso è come colpirci, sorprenderci o
cambiare gli equilibri a suo vantaggio. Immaginate cosa sarebbe potuto
succedere oltre confine se il regime omicida di Assad, un regime che
usa il gas contro i suoi stessi cittadini, avesse avuto armi nucleari”,
ha detto Rivlin, aggiungendo che “la disgregazione del Medio Oriente in
pezzi, in tribù, in regioni non ci ha portato pace e
tranquillità. Al contrario, ha acuito la consapevolezza che la
sicurezza di Israele è nelle nostre mani e che dobbiamo sempre essere
pronti”, ha sottolineato il Presidente. Sicurezza del Paese che al
momento però è concentrata su un altro confine, quello con Gaza: in
queste ore infatti il movimento terroristico di Hamas ha portato circa
10mila manifestanti nei pressi della barriera di sicurezza che divide
la Striscia da Israele. Leggi
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(1929-2018)
Pacifico Spagnoletto
All’alba
del giorno più terribile per gli ebrei romani, il 16 ottobre 1943, fu
una intuizione fulminea a salvarlo. Intercettata una camionetta dove i
nazisti stavano già caricando alcune famiglie strappate al sonno
durante la razzia, con un soldato tedesco che gli fece cenno di salire,
Pacifico ebbe la lucidità di rivolgergli un saluto e di passare oltre.
Fu così che, 14enne, evitò la deportazione e l’annientamento in un
lager.
Pacifico Spagnoletto, scomparso nelle scorse ore, è stato fino
all’ultimo testimone e memoria storica di quelle ore drammatiche. Tanto
da contribuire, con i suoi ricordi, alla stesura del libro Duello nel
ghetto in cui Maurizio Molinari e Amedeo Osti Guerrazzi hanno
ricostruito la vita del leggendario Pacifico Di Consiglio, il “Moretto”.
Proprio al figlio del “Moretto”, Alberto, aveva rilasciato una
dettagliata testimonianza sulla sua vita in “Piazza”, su come si era
salvato, ma anche su come il padre, al ritorno da una sepoltura al
cimitero del Verano, fu catturato da fascisti e poi inviato in un campo
di sterminio. O ancora del matrimonio clandestino dei genitori di
quella che sarebbe divenuta sua moglie, nella sinagoga sull’Isola
Tiberina che fu “Ner Tamid”, il lume sempre acceso della comunità al
tempo delle persecuzioni.
Pacifico Spagnoletto è stata figura amatissima, in tutti gli ambienti
della Comunità ebraica romana. Alla figlia Loredana e a tutti i suoi
cari la vicinanza della redazione del portale dell’ebraismo italiano
www.moked.it.
Sia il suo ricordo di benedizione. Leggi
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Spolverando i libri |
I
più insidiosi sono i libri di testo, aperti e consultati in
continuazione a tutte le ore del giorno e della notte, tra colazioni e
pranzi ricchi di briciole. Ripuliti quelli ci si può dedicare alle
librerie: storia, filosofia, teatro, classici latini, classici
italiani, classici stranieri, la serie elegante delle edizioni Salani
con le copertine bianche tutte uguali, classici vari in edizioni di
pregio. Zona degli autori ebrei, con il sottoinsieme degli ebrei
italiani e l’ulteriore sottoinsieme degli ebrei torinesi
(organizzazione truffaldina che mi offre un pretesto per collocarmi
accanto a Primo Levi). A fianco c’è la zona della cultura ebraica in
senso stretto: Tanakh, tefillot, commenti, raccolte di midrashim,
ecc.
Anna Segre, insegnante
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Mireille Knoll |
Dopo
l'assassinio di Mireille Knoll la cosa più auspicabile sarebbe lasciare
per una volta questa rubrica settimanale vuota, per dare spazio al
silenzio e alla riflessione. Ma di silenzi e momenti per riflettere
negli ultimi anni ce ne sono stati troppi, specie quando si tratta di
razzismo e così di antisemitismo, e intanto in Europa si continua a
morire perché ebrei, per la propria fede o per la proprie origini
culturali.
Mireille Knoll non era religiosa, viveva in un HLM come molti emigrati
delle ex colonie francesi, sua nipote è per metà indocinese, “beveva
Porto insieme al suo omicida, il suo vicino di casa” come ha raccontato
suo figlio in merito all'ultima volta che l'ha incontrata a Parigi.
Forse in un'altra dimensione sarebbe potuta diventare un'amicizia
sincera tra un musulmano e un'ebrea come quelle raccontate in “Monsieur
Ibrahim et les fleurs du Coran” di Eric-Emmanuel Schmitt o di un
romanzo di Romain Gary, per l'appunto ambientati nello stesso quartiere
multietnico di Belleville.
Francesco Moises Bassano
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