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 3 Aprile 2018 - 18 Nissan 5778
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Haim Korsia, Gran Rabbino di Francia
La letteratura è il terreno fertile su cui costruiamo il nostro modello di società. Un libro condiviso è un'aspettativa condivisa.
 
Dario
Calimani,
Università di Venezia
Certamente, la situazione ai confini con Gaza poteva essere affrontata in modo diverso, magari con proiettili di gomma o diffondendo nell’aria una buona dose di spray al peperoncino. Certamente, anche la presenza di richiedenti asilo di origine africana poteva essere affrontata in modo diverso, con più sensibilità, con meno brutale indifferenza, con più consapevolezza della propria storia. Benjamin Netanyahu e il suo governo non si distinguono per misura e saggia lungimiranza. E, tuttavia, quando cerchi di far tornare i conti, mettendo in campo mente, coscienza ed emozioni, ti accorgi che non riesci a trovare la tua collocazione. C’è, in tutto ciò che sta accadendo e nella reazione del mondo, un senso di incommensurabilità. I racconti e i giudizi su quei racconti, da parte della stampa e della politica, sembrano non aver molta relazione con gli eventi reali, e sollevano interrogativi, più di quante non siano le risposte che pretenderebbero di offrire. Non è la prima volta che accade. E non sarà purtroppo l’ultima.
 
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Israele, l'Onu e i migranti
Un po’ a sorpresa il Primo ministro Benjamin Netanyahu ha annunciato ieri l’annullamento dei rimpatri forzati per migliaia di migranti eritrei e sudanesi verso Ruanda e Uganda. Al contempo Netanyahu aveva parlato di un accordo con l’Alto commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite: 16.000 persone sarebbero state ricollocate nei prossimi cinque anni in Paesi occidentali – “come l’Italia, la Germania, il Canada”. L’annuncio ha però colto di sorpresa i Italia e Germania, che, come raccontano i principali quotidiani italiani (Corriere, Repubblica, Sole 24 Ore), hanno negato di aver mai raggiunto un’intesa in tal senso con Israele o con l’Unhcr. “L’accordo, in realtà, – spiega La Stampa – prevede che l’Unhcr lavori a livello diplomatico con interlocutori europei e americani per trovare destinazioni consone, in piccoli numeri, visto che il trasferimento dovrebbe avvenire in cinque anni La questione non è quindi ancora risolta, anche perché alle obiezioni internazionali si è aggiunta la fronda interna da parte della destra del Likud e dei partiti conservatori della coalizione, e il premier, in tarda serata, ha detto che l’accordo ‘era sospeso’ e sarebbe stato sottoposto a ulteriori valutazioni”.

Israele e migranti, la reazione italiana. A distanza di nemmeno un’ora dall’annuncio di Benjamin Netanyahu sul ricollocamento di una parte dei profughi africani in Italia, Viminale e Farnesina hanno assicurato di non aver mai saputo nulla dell’intesa tra Israele e Onu. E chiariscono che “le porte rimarranno chiuse” (Corriere). La portavoce dell’Unhcr Carlotta Sami spiega “solo previo accordo con il governo italiano potrebbero arrivare in Italia alcuni rifugiati e solo a titolo di ricongiungimento familiare con parenti che già vivono qui, quindi si tratta, in sostanza, di pochissimi e specifici casi”. “Non se ne parla di rispondere a Israele, abbiamo gia 600 mila clandestini da espellere e lo faremo appena entreremo in carica”, le affermazioni del vicepresidente del Senato Roberto Calderoli. A parlare a Repubblica è invece un’operatrice che si occupa dei rifugiati eritrei in Israele. Racconta delle torture subite da queste persone (dei 38 mila migranti totali presenti in Israele, 28 mila sono eritrei) prima di raggiungere lo Stato ebraico e delle condizioni di emarginazione in cui vivono attualmente.

Gaza e le mosse di Hamas. Intervistato da Repubblica, lo scrittore israeliano Abraham Yehoshua sintetizza con un interrogativo quanto accaduto negli scorsi giorni a Gaza, con le manifestazioni organizzate dal movimento terroristico di Hamas e l’uccisione di alcuni dimostranti. “Queste manifestazioni sono una pura provocazione, una pura provocazione. Ce ne siamo andati da Gaza, ci hanno sconfitto nel 2005, adesso che cosa vogliono da noi?”, le parole di Yehoshua. Il bilancio è di 18 morti, riporta la stampa israeliana, mentre “oggi si riunirà in seduta straordinaria il Consiglio della Lega Araba. A chiedere la riunione sono stati i palestinesi, appoggiati da Egitto, Giordania e Kuwait” (Sole 24 Ore).
 
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  davar
PAGINE EBRAICHE APRILE 2018
Israele, 70 anni da celebrare
I 70 anni dello Stato di Israele, ricostruiti attraverso le voci dei cantori, poeti e letterati che l’hanno celebrato e accompagnato il paese in questo tragitto.
È il tema del grande dossier “Israele 70” curato da Daniel Reichel, elemento centrale del numero del giornale dell’ebraismo italiano Pagine Ebraiche chiuso nella notte di ieri e in distribuzione nelle prossime ore.
Da Hayyim Nahman Bialik a Yehuda Amichai, da Agi Mishol a David Grossman: un itinerario speciale fatto di parole e sentimento, che dagli anni del Mandato britannico portano fino alle sfide della contemporaneità.
Ad aprire il giornale le emozioni di Liliana Segre, che a Pagine Ebraiche racconta le prime ore in aula da senatrice a vita. Ma anche la solidarietà degli ebrei italiani dopo la barbara uccisione di Mireille Knoll a Parigi e i nuovi progetti per i giovani pensati da Ucei e Ugei. Significativo anche l’approfondimento dedicato al 2018 come anno di anniversari da ricordare, tra cui i 170 anni dello Statuto Albertino. Ce ne parla Giulio Disegni, vicepresidente UCEI e autore di un saggio sull’argomento.
L’intervista del mese, realizzata da David Zebuloni, ha per protagonista l’artista israeliano Idan Raichel (che dice di cantare con l’Italia nel cuore).
Nelle pagine dedicate alla realtà di Israele si parla del recente riconoscimento dell’attacco andato a buon fine nel 2007, quando lo Stato ebraico distrusse una centrale nucleare in Siria sventando così una minaccia globale, mentre in Orizzonti a parlare è la guida italiana recentemente minacciata in Polonia e si riportano le dichiarazioni del presidente del World Jewish Congress sui pericoli che correrebbe Israele.
In Economia si va dalle scuse del National Geographic per aver perorato in passato cause razziste alla presentazione del saggio “Il giro del mondo in sei milioni di anni” di Guido Barbujani Andrea Brunelli.
A proposito di libri. L’apertura della Cultura è dedicata al volume “Napoli, via Cappella Vecchia 31” del rav Pierpaolo Punturello. Mentre a seguire proponiamo ai nostri lettori la stimolante intervista di Der Spiegel ai due fratelli (di successo) Roberta ed Eva Menasse e la recensione di Norman Manea a “Non luogo a procedere” di Claudio Magris; vengono inoltre presentati i temi salienti del nuovo numero della Rassegna Mensile di Israel, dedicato a identità di genere, appartenenza e letteratura ebraica. Tra i consigli di lettura anche il saggio “Marrani” di Donatella Di Cesare.
Significativo, come di consueto, lo spazio che il mensile riserva alle opinioni. Ad intervenire tra gli altri in questo numero il rav Roberto Della Rocca, David Bidussa, Enzo Campelli, Aldo Zargani, Raniero Fontana, Anna Momigliano, Claudio Vercelli, Aviram Levy. Nella pagina dedicata ai Maestri preziose inoltre le riflessioni di rav Alberto Somekh e rav Gianfranco Di Segni. Protagonista della pagina del ritratto è invece Ran Margaliot, general manager dell’Israel Cycling Academy e tra gli artefici della storica partenza del Giro d’Italia a Gerusalemme. Argomento cui è dedicata anche la doppia di Sport.
 
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L'ANNUNCIO DEL PREMIER NETANYAHU
Israele-Onu, salta l'accordo
È saltato definitivamente l’accordo tra Israele e le Nazioni Unite sulla ricollocazione di migliaia di migranti africani presenti sul territorio israeliano. A dichiararlo questa mattina, lo stesso Primo ministro Benjamin Netanyahu che ieri sera aveva annunciato l’intesa raggiunta con l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr). “Ogni anno prendiamo migliaia di decisioni che vanno a vantaggio dello Stato di Israele e dei suoi cittadini. Di tanto in tanto viene presa una decisione che deve essere riesaminata. Nelle ultime 24 ore, ho tenuto molte consultazioni con il ministro degli Interni Aryeh Deri, con professionisti e rappresentanti dei residenti del sud di Tel Aviv – ha scritto in un post sui social network il Premier – Di conseguenza, e dopo aver analizzato vantaggi e svantaggi, ho deciso di annullare l’accordo”.
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pilpul
Cosa conta
Tre cose, secondo il Talmud, vanno fatte nella vita: mettere al mondo un figlio (in realtà sono almeno due), scrivere un libro e piantare un albero. Una volta, invece, un alto prelato mi confidò che tre cose contano nell’esistenza di un uomo: un tozzo di pane, volersi bene e la coscienza pulita. Senza pretesa di esaustività, paiono a prima vista due concezioni assai diverse tra loro, persino alternative. 

Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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Storie - Mengele il vigliacco
Se si vuol approfondire i retroscena e i segreti della fuga dei gerarchi nazisti in Sudamerica nel dopoguerra, è interessante la lettura del romanzo “La scomparsa di Josef Mengele”, scritto dal francese Olivier Guez (Neri Pozza, 208 pagine, 16,50 euro), appena uscito in libreria.
Guez ha ricostruito, attraverso una ricerca durata anni, il percorso di Mengele, il dottor Morte, noto per i crudeli esperimenti medici su bambini-cavie, dal suo arrivo a Buenos Aires nel 1949 con un documento d’identità della Croce Rossa internazionale intestato a Helmut Gregor, fino alla morte nel 1979, dopo essere vissuto tra Brasile e Paraguay.


Mario Avagliano
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Istruzioni per parlare da soli
Nell’ebraismo italiano vi è, per via delle Intese, un insieme geograficamente ordinato di Comunità. Ciò non toglie che, ad una più impegnata e impegnativa disamina, se ne scorgano delle altre, variamente connotate, che non sono delle comunità in senso giuridico, bensì delle formazioni sociali nel senso dell’art. 2 della Costituzione, formazioni connotate talvolta dalla struttura, talaltra dalla loro forte identità. Non le chiamerò per nome, non tanto per via di una qualche ritrosia, ma perché è giusto che lo facciano il lettore stesso, oppure i soggetti coinvolti.

Emanuele Calò
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