Ephraim Mirvis, rabbino capo di Gran Bretagna
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C'è
un collegamento diretto tra leadership e coraggio. Occorre una
leadership responsabile per lottare contro tutti i mali della nostra
società. In questo modo, l'antisemitismo in tutte le sue forme non sarà
più tollerato.
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Dario
Calimani,
Università di Venezia
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Povera Natalie Portman!
Lei, israeliana, trovarsi accostata al BDS, il movimento a favore del
boicottaggio di Israele. E questo per aver rifiutato di ritirare il
premio Genesis 2018, una sorta di Nobel israeliano. Sentirsi additata
come 'nemica' di Israele non deve averle fatto molto piacere. Il
ministro della Cultura ha persino proposto di revocarle la
cittadinanza. Così la bellissima Natalie Portman ha dovuto precisare di
non essere pro-BDS, ma solo contro Benjamin Netanyahu e una certa
politica. Esattamente come un qualsiasi altro cittadino israeliano,
libera di votare per un partito o per un altro, di sostenere un
politico o un altro. Ma in Israele di questi tempi, la libertà di
posizione politica ha vita dura.
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25 Aprile, unità a rischio
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L’Italia
si prepara al 25 Aprile, la Festa della Liberazione che ricorda la fine
dell’incubo nazifascista grazie al contributo di Alleati e Resistenza.
A Roma, con più di una incertezza per via dell’annunciata intenzione di
sostenitori della causa palestinese di intervenire al corteo con
bandiere e slogan. Una intromissione su cui l’Anpi è chiamata ad
esprimersi con fermezza.
“Roma, un altro 25 Aprile di polemiche” titola tra gli altri La Stampa.
A Repubblica Roma la presidente della Comunità ebraica cittadina Ruth
Dureghello dice: “Il 25 aprile Roma celebra chi ha combattuto per la
Resistenza e ha salvato il Paese. Il resto deve restare fuori”.
Preoccupazione per il clima che precede l’anniversario ma più in
generale per alcune pulsioni mai sopite nel paese, anche su versanti
opposti, è espressa da Piero Cividalli, reduce della Brigata, che in
una intervista con La Stampa questo dice dell’Italia: “Mi fa pena e
rabbia, perché non abbiamo imparato niente dalle nostre disgrazie. Dopo
aver visto l’Italia distrutta dal fascismo, e da una guerra senza
senso, non riesco a credere che ci sia ancora gente che lo rimpiange”.
Il regista israeliano Amos Gitai, negli scorsi giorni a Ferrara per un
sopralluogo in vista del suo prossimo film, un progetto poi esposto nel
corso di una speciale serata al Meis, racconta a Repubblica chi fu
Gracia Nasi, la protagonista di questo suo nuovo lavoro. “Un
personaggio straordinario: erede di una ricca famiglia di commercianti,
nata a Lisbona da marrana, arriva a Ferrara, dove sotto la protezione
di Ercole II d’Este può condurre di persona i suoi affari e riscoprire
il suo ebraismo”. Da qui, prosegue, “userà le sue ricchezze e le sue
energie per mettere in salvo gli ebrei perseguitati dall’Europa
cristiana”.
A proposito di identità in bilico, sul Corriere si presenta il saggio
Marrani. L’altro dell’altro di Donatella Di Cesare, in uscita oggi con
Einaudi. Ad essere sottolineata è la somiglianza delle condizioni “in
cui si sono trovati gli ebrei che cercarono di sopravvivere alle
persecuzioni spagnole e quelli che si trovarono alle prese con la
Germania nazista”. E soprattutto, si aggiunge, “il loro complesso
rapporto con la storia, la memoria, il ricordo”.
Deliranti dichiarazioni del presidente della Regione Campania Vincenzo
De Luca, che ieri ha affermato: “Il PD vive come gli ebrei negli anni
delle Leggi razziali: braccati, umiliati e senza patria. Appare un
corpo estraneo nella società italiana” (Corriere in breve, tra gli
altri).
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l'incontro con dino meneghin e miki berkovitz
Israele 70, Milano in festa
con i campioni del basket
Sul
finire degli anni '70 si fronteggiavano sul parquet di Milano e Tel
Aviv. In palio, il titolo europeo di basket. Oggi si incontrano per
ricordare quelle sfide e raccontare di un'amicizia nata attraverso la
sana competizione sportiva. E per festeggiare i 70 anni d'Israele:
Dino Meneghin, Sandro Gamba e Aldo Ossola, protagonisti della
Mobilgirgi Varese, e Miki Berkovitz, storico capitano del Maccabi Tel
Aviv, si sono incontrati ieri a Milano per una serata speciale,
organizzata dal Circolo Noam e dalla Comunità ebraica milanese,
dedicata al settantesimo anniversario dalla nascita dello Stato
d'Israele. “Il basket è stato un ponte per creare amicizie come è
accaduto con Dino, Sandro e Aldo. E sono contento di poter festeggiare
con loro e con voi il nostro giovane Stato”, ha sottolineato Berkovitz,
presentato dal consigliere della Comunità ebraica David Nassimiha e da
Daniel Fishman, ideatori della serata. Leggi
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La Memoria e il futuro |
A
Roma, la Comunità ebraica rinuncia a partecipare al corteo del 25
aprile: l’Anpi locale non è stata in grado di garantire le condizioni
minime per sfilare tutti insieme. A Todi, il sindaco Antonino Ruggiano
non concede il patrocinio all’Anpi perché non si possono sostenere
“manifestazioni di parte”. A Napoli, il presidente della Regione
Vincenzo De Luca afferma placido che i membri del Pd sono “braccati
come gli ebrei negli anni delle leggi razziali”.
Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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Storie - Un 25 aprile di tutti |
"Questo
week-end c’è un bel ponte. Ricordati che l’hanno costruito loro”,
recita un bel manifesto dell’Anpi di Finale Ligure sul 25 aprile, in
cui campeggia una folla di partigiani, gente comune, soldati. Fuor di
metafora, è legittimo organizzare una gita fuori porta, godersi la
giornata di sole (il meteo prevede bel tempo), anche se una capatina a
qualche luogo della Memoria non guasterebbe. Però almeno un pensiero
andrebbe rivolto a quelle italiane e a quegli italiani del 1943-1945,
cattolici, ebrei, atei, di varia fede politica, dai comunisti ai
monarchici, e di differente estrazione sociale, che in vari modi
resistettero all’occupazione nazifascista e contribuirono con gli
Alleati alla liberazione della nostra penisola.
Mario Avagliano
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Liberazione e democrazia |
Domani
25 Aprile 2018 si celebrerà l’anniversario della liberazione d’Italia
dal giogo nazifascista. Il regime fascista era già caduto con l’ordine
del giorno Grandi approvato dal Gran Consiglio il 25 luglio 1943. Un
atto irreale, visto che gli alleati erano già sbarcati in Sicilia e si
apprestavano a risalire la penisola. Irreale perché la monarchia
avrebbe anche potuto sopravvivere, ma il regime fascista avrebbe
tutt’al più potuto implodere ed i suoi singoli rappresentanti potevano
sperare, semmai, d’insinuarsi nei partiti che ne avrebbero raccolto il
comando, come in effetti è accaduto.
Emanuele Calò
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La logica dell'acqua |
Nella
centrale di Emeq Hefer abbiamo colto le strategie per raccogliere e
recuperare tutte le acque possibili: piovane, reflue di tutti i tipi
(nere, grigie, bianche) e conservarle in bacini sempre maggiori per
impiegarle a scopo irrigatorio nella stagione secca. Ragionamenti (cui
conseguono strategie tecnologiche) sempre rigorosi, ma anche
sorprendenti. Vicino a Emeq Hefer le acque del Fiume Alexander (Nahal
Alexander) sono utilizzate per creare un bellissimo parco naturalistico
ad uso degli abitanti della zona.
Roberto Jona
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