24 Aprile 2018 - 9 Iyar 5778
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Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri del rav Roberto Della
Rocca e di Dario Calimani. Nella sezione pilpul una riflessione di
Tobia Zevi, Mario Avagliano ed Emanuele Calò.
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25 Aprile, ancora tensione
L'Italia
si prepara al 25 Aprile, la Festa della Liberazione che ricorda la fine
dell'incubo nazifascista grazie al contributo di Alleati e Resistenza.
A Roma, con più di una incertezza per via dell'annunciata intenzione di
sostenitori della causa palestinese di intervenire al corteo con
bandiere e slogan. Una intromissione su cui l'Anpi è chiamata ad
esprimersi con fermezza.
"Roma, un altro 25 Aprile di polemiche" titola tra gli altri la Stampa.
A Repubblica Roma la presidente della Comunità ebraica cittadina Ruth
Dureghello dice: "Il 25 aprile Roma celebra chi ha combattuto per la
Resistenza e ha salvato il Paese. Il resto deve restare fuori".
Preoccupazione
per il clima che precede l’anniversario ma più in generale per alcune
pulsioni mai sopite nel paese, anche su versanti opposti, è espressa da
Piero Cividalli, reduce della Brigata Ebraica, che in una intervista
con La Stampa questo dice dell’Italia: “Mi fa pena e rabbia, perché non
abbiamo imparato niente dalle nostre disgrazie. Dopo aver visto
l’Italia distrutta dal fascismo, e da una guerra senza senso, non
riesco a credere che ci sia ancora gente che lo rimpiange”.
"Gracia Nasi, personaggio straordinario". Il
regista israeliano Amos Gitai, negli scorsi giorni a Ferrara per un
sopralluogo in vista del suo prossimo film, un progetto poi esposto nel
corso di una speciale serata al Meis, racconta a Repubblica chi fu
Gracia Nasi, la protagonista di questo suo nuovo lavoro. “Un
personaggio straordinario: erede di una ricca famiglia di commercianti,
nata a Lisbona da marrana, arriva a Ferrara, dove sotto la protezione
di Ercole II d’Este può condurre di persona i suoi affari e riscoprire
il suo ebraismo”. Da qui, prosegue, “userà le sue ricchezze e le sue
energie per mettere in salvo gli ebrei perseguitati dall’Europa
cristiana”.
A proposito di identità in bilico, sul Corriere si presenta il saggio Marrani. L’altro dell’altro di
Donatella Di Cesare, in uscita oggi con Einaudi. Ad essere sottolineata
è la somiglianza delle condizioni “in cui si sono trovati gli ebrei che
cercarono di sopravvivere alle persecuzioni spagnole e quelli che si
trovarono alle prese con la Germania nazista”. E soprattutto, si
aggiunge, “il loro complesso rapporto con la storia, la memoria, il
ricordo”.
"Il Pd come gli ebrei nel '38". Deliranti
dichiarazioni del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca,
che ieri ha affermato: “Il PD vive come gli ebrei negli anni delle
Leggi razziali: braccati, umiliati e senza patria. Appare un corpo
estraneo nella società italiana” (Corriere in breve, tra gli altri).
"Bartali, questo Giro non gli piacerebbe". Il
Giro d’Italia a Gerusalemme, e nel nome di Bartali, non va giù all’ex
dirigente del Pci toscano Franco Quercioli. Secondo Quercioli, il cui
appello appare in evidenza sul dorso locale di Repubblica, il sindaco
di Firenze dovrebbe prendere posizione “su un evento che al nostro
‘Gino’, uomo di pace, non piacerebbe per nulla”.
Adam Smulevich
twitter @asmulevichmoked
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