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 18 maggio 2018 - 4 Sivan 5778
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav

Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino
Quanto sono belle le barricate, le trincee: chilometri e chilometri di cunicoli stretti dove incontriamo solo divise uguali alle nostre.
Più del luogo dove abbiamo ragione, cantato dal poeta Yehuda Amichai, le barricate e le trincee sono il luogo dove non solo abbiamo ragione, ma dal quale possiamo anche attaccare con ragione i torti e le idee sbagliate altrui.
Per esempio dalla trincea possiamo semplificare realtà complesse e dare risposte semplici lì dove ci vorrebbero risposte complesse e possiamo inviare dichiarazioni da firmare dove tutto appare giusto, semplice e netto.
 
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Gadi
Luzzatto
Voghera,
direttore
Fondazione CDEC
Il cosiddetto contratto di governo che Movimento 5 Stelle e Lega si apprestano a presentare al presidente Mattarella come base per il nuovo governo presenta una serie di punti critici. In particolare due mi sembrano allarmanti. Il passaggio dedicato alla regolamentazione del culto islamico in Italia è il primo: e non tanto per il testo, nel quale si prospettano provvedimenti discutibili ma concreti, quanto per la sua collocazione nel paragrafo “Immigrazione: rimpatri e stop al business”. Le forze di governo pensano che i rapporti dello stato italiano con le confessioni religiose siano in sostanza una questione di polizia e non una componente fondamentale della politica di un paese civile.
 
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Gaza, per Egitto e Russia
bisogna fermare Hamas
In Israele e nei territori palestinesi si prospetta un nuovo venerdì di tensione. Nella notte l'esercito israeliano ha condotto un raid aereo contro le infrastrutture di Hamas nell'enclave come rappresaglia al lancio di razzi verso la città di Sderot, nel sud (Avvenire). E contro il movimento terroristico si stanno muovendo anche Russia ed Egitto: “secondo fonti diplomatiche attendibili nella notte tra il 14 e il 15 maggio scorsi, - riporta il Corriere - subito dopo la strage al confine con Gaza, è stato Putin a 'suggerire' al presidente egiziano Al-Sisi, suo amico e alleato, di intimare ad Hamas il ritiro dei manifestanti dalla rete confinaria. Cosa che è puntualmente avvenuta”. A confermare il coinvolgimento del Cairo nel tentativo di fermare le violenze a Gaza, sono arrivate le parole del ministro dell'Intelligence israeliano Yisrael Katz, come riporta il Foglio. “Il Cairo avrebbe in un certo senso minacciato Hamas, informando i suoi vertici di avere prove su come il movimento avrebbe finanziato le manifestazioni e istigato la folla a convergere verso la barriera. L'Egitto, ha detto Katz alla radio militare israeliana, avrebbe 'inequivocabilmente' detto a Ismail Haniyeh che, 'se la situazione fosse proseguita, Israele avrebbe preso misure molto dure e l'Egitto si sarebbe fatto da parte'”.

Erdogan contro tutti. Continua la campagna mediatica del presidente turco Erdogan per cercare di presentarsi come paladino dei diritti dei palestinesi. “Le Nazioni Unite sono finite, sono crollate. - declama Erdogan - In questo momento, non riesco neppure a parlare con il segretario generale dell'Onu, nonostante abbiamo una buona amicizia. Se continua il silenzio sul bullismo di Israele, il mondo sarà trascinato nel caos. Non permetteremo che Gerusalemme sia usurpata da Israele. Sosterremo la lotta dei nostri fratelli fino al giorno in cui le terre palestinesi, a lungo occupate, avranno pace e sicurezza dentro i confini di un libero Stato palestinese”. “Ma dietro le parole di Erdogan – spiega Repubblica - si intravede un contenzioso fra Ankara e l'Onu. A New York, si indaga sulla Turchia per sospetta vendita all'Iran di attrezzature elettroniche prodotte in Israele, violando le sanzioni”.

Sport e tecnologia, Israele premia l'Italia. Il Sole 24 Ore racconta della prima edizione di Spin Accelerator Italy, il programma internazionale dedicato allo sviluppo di startup sport tech promosso dal network israeliano Hype Sport Innovation con Trentino Sviluppo e l'Università di Trento. La rassegna ha il suo primo vincitore: “la realtà padovana Wearit che si è aggiudicata un periodo di preincubazione nel polo green del Trentino Progetto Manifattura, oltre alla partecipazione a un evento pubblico curato da Hype Sports Innovation nel corso dei prossimi mondiali di calcio in Russia”. 
 
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  davar
israele, allerta alta per l'inizio della festa
Netanyahu: "A tutti i musulmani
auguro Ramadan kareem"

Le forze di sicurezza israeliane rimarranno in stato di allerta al confine con la Striscia di Gaza, in previsione della ripresa della “Marcia del ritorno” in questo primo venerdì della festa del Ramadan. E anche in Cisgiordania vi sarà un aumento del dispiegamento di forze. Mentre il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, attraverso i suoi canali social, parla ai “musulmani d’Israele e del mondo”, augurando loro un buon inizio per il Ramadan – e auspicando che la festa sia occasione di “pace e prosperità per tutti” -, i vertici militari e di polizia del paese danno istruzioni affinché la guardia rimanga alta: sul confine con Gaza ma anche in Cisgiordania si prevedono infatti nuovi scontri, in particolare con l’avvicinarsi della sera, quando ci sarà la rottura del digiuno.
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qui roma - la mostra alla casina dei vallati
La bicicletta di Eva
In occasione della 101esima edizione del Giro d’Italia che da Gerusalemme sta portando la carovana rosa a Roma, la Fondazione Museo della Shoah, in collaborazione con l’Archivio Baumann e Fischer e con i patrocini dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e della Comunità ebraica di Roma, propone la mostra “La bicicletta di Eva” che si inaugura martedì 22 maggio alle 18.30 alla Casina dei Vallati. Una retrospettiva dedicata alla grande pittrice Eva Fischer, scomparsa nel 2015, e al suo rapporto speciale con le due ruote.
A illustrarcelo, in alcuni risvolti storico-familiari di grande significato, è il figlio Alan David. Con il suo aiuto, in un contributo pubblicato sul numero di maggio di Pagine Ebraiche, andiamo alla scoperta delle opere più significative che ha dedicato alla bicicletta tra identità e Memoria.
All’inaugurazione, oltre al figlio, interverranno il Presidente della Fondazione Museo della Shoah Mario Venezia, la Presidente UCEI Noemi Di Segni, la Presidente della Comunità ebraica romana Ruth Dureghello,. Un’introduzione scientifica sarà tenuta da David Meghnagi, assessore alla Cultura dell’Unione.
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il comune di monteriggioni, 80 anni dopo
1938, la toponomastica toscana
e l’ingiustizia sanata

Con l’avvento delle Leggi razziste, promulgate dal fascismo nel 1938, il suo nome fu cancellato dalla toponomastica. Anche a Strove, piccola frazione del Comune senese di Monteriggioni, nessun pubblico riconoscimento per cittadini ebrei poteva essere tollerato dal regime. Da piazza Giuseppe Uzielli, figura che molto aveva dato alla cittadinanza locale, con tanti impegni concreti che avevano lasciato un segno, si passò così a piazza Guglielmo Marconi.
A 80 anni da quei fatti l’iniziativa del pronipote, Jacopo Viterbo, riavvolge il nastro della Giustizia. Il sindaco Raffaella Senesi e la Giunta del borgo toscano – conosciuto in tutto il mondo per le sue torri, citate da Dante nella Divina Commedia – ha infatti varato la reintitolazione dello spazio pubblico. A Strove, prossimamente, una cerimonia riporterà il nome di Uzielli dove merita.
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la mostra in francia
Da Biella alla Normandia,
l’antico sefer in mostra

Sono trascorsi alcuni anni da quando Rossella Bottini Treves, presidente della Comunità ebraica di Vercelli, ha iniziato il lungo percorso per la restituzione di un antico Sefer Torah, intuendone l’importanza dal punto di vista religioso, storico e artistico. Dal ritrovamento alla sua identificazione, alle energie spese per assicurarne il restauro, la conservazione, la sorveglianza e l’integrità, nel 2016 si è giunti alla presentazione ufficiale a Biella: il Sefer Torah della Comunità ebraica di Vercelli, da ora definito “il Sefer Torah di Biella”, in quanto depositato e utilizzato da decenni nel piccolo Beth haknesset settecentesco, è stato ritenuto il più antico al mondo adatto al culto, datato con analisi scientifiche e paleografiche al 1250 circa.
La prossima tappa di questo percorso è l’esposizione del Sefer Torah nell’importante mostra Savants & Croyants. Les Juifs d’Europe du Nord au moyen âge organizzata al Musée des Antiquités di Rouen in Normandia, e visitabile dal 25 maggio al 16 settembre 2018.
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meis - la lezione del rav luciano caro
Contando i giorni dell'Omer
La conta dell’Omer, la determinazione del tempo, la Cabbalà, le tradizioni, le ribellioni, i lutti. In un intreccio di testi sacri e leggende, dati storici e deduzioni dei maestri talmudisti, rav Luciano Meir Caro, rabbino capo della Comunità ebraica di Ferrara, ha tenuto ieri al MEIS un’avvincente lezione sulla Festa di Shavuòt. Che oltre ad essere ormai alle porte (inizia domani sera e si protrae fino a lunedì), è strettamente connessa, nelle sue implicazioni e significati, al percorso espositivo del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah sui primi mille anni di presenza ebraica in Italia.
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qui verona - l’iniziativa per il Dialogo 
“Le sette Leggi noachidi,
un riferimento comune”

Vescovo, rabbino e imam insieme per costruire “Ponti di pace”. È stata l’omonima iniziativa, svoltasi nelle scorse ore a Bardolino, in provincia di Verona, a chiamare a raccolta i principali leader religiosi insieme all’amministrazione locale e agli studenti dell’istituto comprensivo “Falcone-Borsellino”.
Un incontro e un impegno per un futuro di Dialogo come orizzonte imprescindibile di collaborazione nel rispetto delle differenze. “Giornata piovosa, ma piena di energia e positività” sottolinea il rabbino della Comunità ebraica veronese Yosef Lab.
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pilpul
Criteri e condizioni
Cosa spinge un Collegio Docenti, cioè decine di persone presumibilmente molto indaffarate in questo periodo dell’anno, a discutere per circa mezz’ora sulla differenza tra “criteri” e “condizioni” o su quella tra “importante” e “rilevante”? Si parla, in questo caso, dei criteri (o condizioni?) per determinare promozioni o bocciature, condizioni (o criteri?) stabiliti da molti anni, su cui tutti concordano e che nessuno intende cambiare. Mentre registro mentalmente il tempo dedicato al tema riproponendomi di citare l’episodio se mai dovessi sentire qualcuno che prende in giro le discussioni talmudiche, provo anche ad azzardare tra me e me qualche considerazione: chiaramente le discussioni terminologiche appaiono sterili a chi non conosce il contesto in cui avvengono e cosa c’è dietro alle questioni specifiche. 

Anna Segre, insegnante
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Fauda
Il conflitto mediorientale sembra aver allontanato definitivamente negli ultimi anni qualsiasi possibilità di coesistenza tra le popolazioni che abitano nella regione. Le varie narrazioni che trattano di questo convergono quasi sempre nel vedere gli ebrei-israeliani e arabo-palestinesi immersi in un clima costante di tensione e reciproca diffidenza, una situazione che si sarebbe poi estesa persino in Occidente. In realtà, allontanandomi per un momento dal Medio Oriente, leggevo qualche giorno fa di una scuola ebraica di Birmingham frequentata soprattutto da alunni musulmani, o del caso di Teaneck, in New Jersey, una cittadina a maggioranza ebraica che ha eletto da tempo un sindaco musulmano. Ma tornando al punto di partenza: finalmente sono riuscito a guardare la prima stagione della Serie Tv israeliana Fauda, un telefilm che racconta la storia di una unità di Mista'arvim alle prese con la cattura di un importante terrorista di Hamas, conosciuto come Abu Akhmedt.

Francesco Moises Bassano
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Caro sindaco di Palermo
Egregio Sindaco Leoluca Orlando, caro amico,
le sue esternazioni sugli ultimi dolorosi avvenimenti avvenuti al confine tra Israele e la striscia di Gaza, ci deludono e ci preoccupano.
Ci deludono perché sono faziose, imprecise, degne di una profonda disinformazione o di una informazione parziale e cieca. Ci preoccupano come ebrei palermitani e come ebrei italiani perché ancora una volta demonizzano uno stato e gettano ombra su di un intero popolo.


Evelyne Aouate
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