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30 Maggio 2018 - 16 Sivan 5778
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Giuseppe Momigliano,
rabbino
Nel contesto di un grave episodio di ribellione suscitato dal popolo nel deserto, Mosè, in quell’occasione sopraffatto dallo sconforto, chiede al Signore di non dover sopportare da solo l’onere del comando; viene quindi affiancato da settanta saggi sui quali si riversa parte del suo stesso spirito profetico. A questi settanta si aggiungono, con analoga investitura spirituale, altri due personaggi, Eldad e Medad, la cui inattesa comparsa suscita il sospetto di Giosuè, l’aiutante di fiducia di Mosè – ne sarebbe poi stato il successore – il quale chiede al sommo profeta di intervenire duramente.
 
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Davide
Assael,
ricercatore
Quello che sta succedendo in questi giorni sui mercati segna nel modo più crudele l’inconsistenza del «Me ne frego» di stampo fascista che a molti è sembrato la vera anima della compagna elettorale dei sovranisti (definizione per me ancora incomprensibile) nostrani. È mesi che si cerca loro di spiegare il rischio di una politica ambigua e sfasciacarrozze, avendo come risposta sempre un sonante «Me ne frego». Il vero problema, però, non è quanto tu ti freghi degli altri, ma quanto gli altri si freghino di te.
 
Minaccia (anche) dal mare
La situazione nuovamente critica al confine tra Israele e Striscia di Gaza con l’attacco sferrato ieri mattina da Hamas – ad essere colpito, per fortuna senza vittime, anche il cortile di un asilo nido di Sderot – e la risposta israeliana, volta a neutralizzare alcune postazioni del gruppo terroristico, lascia immaginare altre giornate di tensione.
“A sera la battaglia aerea si placa – scrive La Stampa – ma la Marina israeliana intercetta un peschereccio che cercava di forzare il blocco per unirsi a una flottiglia internazionale ora al largo di Cipro. Diciassette attivisti vengono arrestati. È un nuovo fronte. Anche perché Israele teme infiltrazioni di commando a bordo di gommoni, come quello che nel 2014 riuscì quasi ad attaccare il kibbutz di Zikim”.
Nella notte nuovi lanci di razzi da Hamas. E le sirene che sono risuonate in molte località israeliane vicine a Gaza.
Dedicato a Gerusalemme il numero del settimanale 7 in edicola domani. A raccontare la città da una prospettiva ebraica (insieme a monsignor Pierbattista Pizzaballa e al libraio palestinese Mahmoud Muna, che proporranno la loro visione) sarà la giornalista Rossella Tercatin. Spiega il direttore Beppe Severgnini sul Corriere: “Non abbiamo proposto un dibattito; abbiamo chiesto di raccontarci la città che abitano e che amano. Cos’è, per voi, Gerusalemme? Le risposte sono dirette e sincere: leggetele con attenzione”.
 
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  davar
resta alta la tensione nel sud di israele
Hamas, fitto lancio di missili

All'Onu intervento degli Usa
La notte è stata particolarmente dura. Piena di sirene, di allarmi, di angoscia.
Ma è un segnale significativo quello che arriva dai villaggi e dai kibbutz più vicini alla Striscia di Gaza, da dove fino a poco fa sono stati ininterrottamente lanciati razzi verso il territorio israeliano in quello che – lo dicono i numeri – è il più consistente attacco sferrato dal gruppo terroristico Hamas dal 2014 a oggi.
Il numero, anzi la percentuale, è 75%. Tre studenti su quattro, nonostante la minaccia incombente, materializzatasi nelle scorse ore con un razzo caduto (per fortuna senza vittime) nel cortile di un asilo nido, si sono presentati questa mattina a scuola. Un numero che lascia intendere la volontà di non farsi scoraggiare, tipica di chi abita in Israele e in particolare in quella delicata regione.
“È stata una notte dura, segnata da ripetuti allarmi e da corse nei rifugi. L’ho sperimentato personalmente, avendo trascorso le scorse ore in una di queste comunità. Nonostante ciò, tanti studenti sono venuti a scuola. E ci auguriamo che la percentuale cresca ulteriormente nei prossimi giorni” ha dichiarato il ministro all’Educazione Naftali Bennett (nell’immagine).
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i lavori dell'ihra a roma
Andra e Tati, Memoria a colori
Si è conclusa con un successo, nonostante la pioggia abbia messo a dura prova il sangue freddo degli organizzatori, la seconda giornata della riunione plenaria della International Holocaust Remembrance Alliance in corso a Roma. Dopo una intensa giornata che ha visto i quasi trecento delegati dei 31 paesi membri della rete intergovernativa al lavoro su temi importanti, dal negazionismo al genocidio dei Rom, ai crimini contro l’umanità, la serata prevedeva una proiezione speciale del documentario di animazione “La stella di Andra e Tati” al Vittoriano, organizzata in collaborazione con la Rai. Presentato in anteprima a Torino nell’ambito della programmazione di Cartoons on the Bay, il festival internazionale della televisione per ragazzi e dell’animazione cross-mediale della Rai, racconta la storia delle sorelle Andra e Tatiana Bucci, fra le pochissime bambine sopravvissute alla Shoah. Protagoniste instancabili di tantissimi incontri, testimoni pronte ad andare nelle scuole, capaci di accompagnare un anno dopo l’altro innumerevoli visite ai campi di concentramento e sterminio, erano presenti alla proiezione e sono state accolte con un saluto di Valeria Fedeli, titolare del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca che ha coprodotto il film, insieme a Rai Ragazzi e Larcadarte.
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l'indagine europea in corso
Antisemitismo, quale percezione

"Ogni opinione è importante"
C’è tempo fino al 9 giugno per partecipare alla nuova indagine sull’antisemitismo in Europa promossa dall’Agenzia dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea (Fra), focalizzata sulla percezione del fenomeno da parte delle stesse popolazioni ebraiche.
Sono invitati a partecipare tutti coloro che hanno più di sedici anni, sono di religione ebraica e risiedono in uno dei 14 Stati membri (tra cui l’Italia) partecipanti all’indagine. “È positivo e incoraggiante che ai vertici dell’Unione europea, o per lo meno nella sua agenzia specializzata nella tutela dei diritti civili ci si renda conto che è importante monitorare e combattere le forme di odio, discriminazione e molestia che indubbiamente esistono nei confronti non solo degli ebrei ma anche di tante altre minoranze etniche e religiose” spiega a Pagine Ebraiche il professor Della Pergola, a cui è affidato il progetto, assieme a un pool di esperti.

qui torino - la serata
1938, le storie ricostruite
Al via il ciclo di incontri organizzato dall’Archivio Ebraico Terracini in occasione dell’ottantesimo anniversario delle leggi razziste. “Nulla di archiviato”, questo il titolo del primo incontro che vede protagoniste alcune studentesse del liceo Berti di Torino nei panni di vere e proprie ricercatrici: obiettivo del loro lavoro, guidato dalla professoressa Eva Vitali Norsa, è stato quello di ricostruire le vicende di studenti e docenti espulsi dal liceo dopo il 1938 a partire dalle tracce ritrovate negli archivi prima del liceo, poi della città di Chivasso ed infine presso l’Archivio Terracini.


Alice Fubini
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pilpul
Ticketless - Lucerne
La lucerna rinvenuta a Pompei è uno degli oggetti più singolari che si possono vedere nella mostra del Meis (“Ebrei, una storia italiana. I primi mille anni”: nel catalogo occupa il n. 83, p. 256). Poichè una lucerna analoga è stata rinvenuta in uno scavo archeologico in Israele, c’è materiale su cui riflettere. Se gli studiosi confermassero l’interpretazione ripresa dai curatori del catalogo (la lucerna come raffigurazione parodistica dell’Ebreo che legge la Torah), si confermerebbe il legame millenario e forse mistico tra le colline di Sion e l’ombra del Vesuvio. Due Popoli del Libro: una mia vecchia fissazione. La Lucerna di Pompei va però ben oltre la somiglianza tra il partenopeo e l’ebreo errante: la comune categoria dell’esilio, la lontananza da dove, la salvazione del ridere, la nazionalizzazione parallela che fece insieme cittadini italiani gli ebrei e i napoletani. Qui il parallelismo è nella luce antica e sacra che produce la lettura. La lucerna non va quindi interpretata, come diranno i latini ripresi dagli evangelici (Lux lucet in tenebris, la lampada di «Bilychnis»), ma come il simbolo dell’amore per i libri. Il mare, diceva la Ortese, non bagna Napoli. E nemmeno, aggiungiamo noi, i quartieri più vecchi di Tel Aviv fatti oggetto di una recente mostra di fotografie. La stessa luce marina illumina le librerie antiquarie di Tel Aviv, di Giaffa, di Port’Alba e Spaccanapoli.

Alberto Cavaglion 

Periscopio - Fine vita
Segnalo, con qualche ritardo (dovuto alla necessità commentare altre notizie di attualità), un seminario di alto interesse organizzato dall’Università di Salerno, di concerto con il Centro Interuniversitario di Ricerca Bioetica, lo scorso martedì 8 maggio, dal titolo “Disponibilità o indisponibilità della vita. Riflessioni bioetiche alla luce della legge 219 del 14/12/17”. L’incontro ha rappresentato un libero scambio di opinioni tra giuristi, medici, filosofi, chiamati non solo a interpretare il senso, le ragioni e le prospettive aperte della recente norma sul “testamento biologico”.

Francesco Lucrezi, storico
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