Giuseppe Momigliano,
rabbino
|
Nel
contesto di un grave episodio di ribellione suscitato dal popolo nel
deserto, Mosè, in quell’occasione sopraffatto dallo sconforto, chiede
al Signore di non dover sopportare da solo l’onere del comando; viene
quindi affiancato da settanta saggi sui quali si riversa parte del suo
stesso spirito profetico. A questi settanta si aggiungono, con analoga
investitura spirituale, altri due personaggi, Eldad e Medad, la cui
inattesa comparsa suscita il sospetto di Giosuè, l’aiutante di fiducia
di Mosè – ne sarebbe poi stato il successore – il quale chiede al sommo
profeta di intervenire duramente.
|
|
Leggi
|
Davide
Assael,
ricercatore
|
Quello
che sta succedendo in questi giorni sui mercati segna nel modo più
crudele l’inconsistenza del «Me ne frego» di stampo fascista che a
molti è sembrato la vera anima della compagna elettorale dei sovranisti
(definizione per me ancora incomprensibile) nostrani. È mesi che si
cerca loro di spiegare il rischio di una politica ambigua e
sfasciacarrozze, avendo come risposta sempre un sonante «Me ne frego».
Il vero problema, però, non è quanto tu ti freghi degli altri, ma
quanto gli altri si freghino di te.
|
|
|
Minaccia (anche) dal mare
|
La
situazione nuovamente critica al confine tra Israele e Striscia di Gaza
con l’attacco sferrato ieri mattina da Hamas – ad essere colpito, per
fortuna senza vittime, anche il cortile di un asilo nido di Sderot – e
la risposta israeliana, volta a neutralizzare alcune postazioni del
gruppo terroristico, lascia immaginare altre giornate di tensione.
“A sera la battaglia aerea si placa – scrive La Stampa – ma la Marina
israeliana intercetta un peschereccio che cercava di forzare il blocco
per unirsi a una flottiglia internazionale ora al largo di Cipro.
Diciassette attivisti vengono arrestati. È un nuovo fronte. Anche
perché Israele teme infiltrazioni di commando a bordo di gommoni, come
quello che nel 2014 riuscì quasi ad attaccare il kibbutz di Zikim”.
Nella notte nuovi lanci di razzi da Hamas. E le sirene che sono risuonate in molte località israeliane vicine a Gaza.
Dedicato a Gerusalemme il numero del settimanale 7 in edicola domani. A
raccontare la città da una prospettiva ebraica (insieme a monsignor
Pierbattista Pizzaballa e al libraio palestinese Mahmoud Muna, che
proporranno la loro visione) sarà la giornalista Rossella Tercatin.
Spiega il direttore Beppe Severgnini sul Corriere: “Non abbiamo
proposto un dibattito; abbiamo chiesto di raccontarci la città che
abitano e che amano. Cos’è, per voi, Gerusalemme? Le risposte sono
dirette e sincere: leggetele con attenzione”.
|
|
Leggi
|
|
|
resta alta la tensione nel sud di israele Hamas, fitto lancio di missili
All'Onu intervento degli Usa La notte è stata particolarmente dura. Piena di sirene, di allarmi, di angoscia.
Ma è un segnale significativo quello che arriva dai villaggi e dai
kibbutz più vicini alla Striscia di Gaza, da dove fino a poco fa sono
stati ininterrottamente lanciati razzi verso il territorio israeliano
in quello che – lo dicono i numeri – è il più consistente attacco
sferrato dal gruppo terroristico Hamas dal 2014 a oggi.
Il numero, anzi la percentuale, è 75%. Tre studenti su quattro,
nonostante la minaccia incombente, materializzatasi nelle scorse ore
con un razzo caduto (per fortuna senza vittime) nel cortile di un asilo
nido, si sono presentati questa mattina a scuola. Un numero che lascia
intendere la volontà di non farsi scoraggiare, tipica di chi abita in
Israele e in particolare in quella delicata regione.
“È stata una notte dura, segnata da ripetuti allarmi e da corse nei
rifugi. L’ho sperimentato personalmente, avendo trascorso le scorse ore
in una di queste comunità. Nonostante ciò, tanti studenti sono venuti a
scuola. E ci auguriamo che la percentuale cresca ulteriormente nei
prossimi giorni” ha dichiarato il ministro all’Educazione Naftali
Bennett (nell’immagine). Leggi
|
i lavori dell'ihra a roma Andra e Tati, Memoria a colori
Si
è conclusa con un successo, nonostante la pioggia abbia messo a dura
prova il sangue freddo degli organizzatori, la seconda giornata della
riunione plenaria della International Holocaust Remembrance Alliance in
corso a Roma. Dopo una intensa giornata che ha visto i quasi trecento
delegati dei 31 paesi membri della rete intergovernativa al lavoro su
temi importanti, dal negazionismo al genocidio dei Rom, ai crimini
contro l’umanità, la serata prevedeva una proiezione speciale del
documentario di animazione “La stella di Andra e Tati” al Vittoriano,
organizzata in collaborazione con la Rai. Presentato in anteprima a
Torino nell’ambito della programmazione di Cartoons on the Bay, il
festival internazionale della televisione per ragazzi e dell’animazione
cross-mediale della Rai, racconta la storia delle sorelle Andra e
Tatiana Bucci, fra le pochissime bambine sopravvissute alla Shoah.
Protagoniste instancabili di tantissimi incontri, testimoni pronte ad
andare nelle scuole, capaci di accompagnare un anno dopo l’altro
innumerevoli visite ai campi di concentramento e sterminio, erano
presenti alla proiezione e sono state accolte con un saluto di Valeria
Fedeli, titolare del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della
Ricerca che ha coprodotto il film, insieme a Rai Ragazzi e Larcadarte. Leggi
|
l'indagine europea in corso
Antisemitismo, quale percezione
"Ogni opinione è importante"
C’è tempo fino al 9 giugno per partecipare alla nuova indagine
sull’antisemitismo in Europa promossa dall’Agenzia dei Diritti
Fondamentali dell’Unione Europea (Fra), focalizzata sulla percezione
del fenomeno da parte delle stesse popolazioni ebraiche.
Sono invitati a partecipare tutti coloro che hanno più di sedici anni,
sono di religione ebraica e risiedono in uno dei 14 Stati membri (tra
cui l’Italia) partecipanti all’indagine. “È positivo e incoraggiante
che ai vertici dell’Unione europea, o per lo meno nella sua agenzia
specializzata nella tutela dei diritti civili ci si renda conto che è
importante monitorare e combattere le forme di odio, discriminazione e
molestia che indubbiamente esistono nei confronti non solo degli ebrei
ma anche di tante altre minoranze etniche e religiose” spiega a Pagine
Ebraiche il professor Della Pergola, a cui è affidato il progetto,
assieme a un pool di esperti.
|
Ticketless - Lucerne
|
La
lucerna rinvenuta a Pompei è uno degli oggetti più singolari che si
possono vedere nella mostra del Meis (“Ebrei, una storia italiana. I
primi mille anni”: nel catalogo occupa il n. 83, p. 256). Poichè una
lucerna analoga è stata rinvenuta in uno scavo archeologico in Israele,
c’è materiale su cui riflettere. Se gli studiosi confermassero
l’interpretazione ripresa dai curatori del catalogo (la lucerna come
raffigurazione parodistica dell’Ebreo che legge la Torah), si
confermerebbe il legame millenario e forse mistico tra le colline di
Sion e l’ombra del Vesuvio. Due Popoli del Libro: una mia vecchia
fissazione. La Lucerna di Pompei va però ben oltre la somiglianza tra
il partenopeo e l’ebreo errante: la comune categoria dell’esilio,
la lontananza da dove, la salvazione del ridere, la nazionalizzazione
parallela che fece insieme cittadini italiani gli ebrei e i napoletani.
Qui il parallelismo è nella luce antica e sacra che produce la lettura.
La lucerna non va quindi interpretata, come diranno i latini ripresi
dagli evangelici (Lux lucet in tenebris, la lampada di «Bilychnis»), ma
come il simbolo dell’amore per i libri. Il mare, diceva la Ortese, non
bagna Napoli. E nemmeno, aggiungiamo noi, i quartieri più vecchi di Tel
Aviv fatti oggetto di una recente mostra di fotografie. La stessa luce
marina illumina le librerie antiquarie di Tel Aviv, di Giaffa, di
Port’Alba e Spaccanapoli.
Alberto Cavaglion
|
|
Periscopio - Fine vita
|
Segnalo,
con qualche ritardo (dovuto alla necessità commentare altre notizie di
attualità), un seminario di alto interesse organizzato dall’Università
di Salerno, di concerto con il Centro Interuniversitario di Ricerca
Bioetica, lo scorso martedì 8 maggio, dal titolo “Disponibilità o
indisponibilità della vita. Riflessioni bioetiche alla luce della legge
219 del 14/12/17”. L’incontro ha rappresentato un libero scambio di
opinioni tra giuristi, medici, filosofi, chiamati non solo a
interpretare il senso, le ragioni e le prospettive aperte della recente
norma sul “testamento biologico”.
Francesco Lucrezi, storico
Leggi
|
|
|