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 19 Giugno 2018 - 6 Tamuz 5778

 



alef/tav
Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter quotidiana di metà giornata, oggi il pensiero di Dario Calimani. Nella sezione pilpul una riflessione di Tobia Zevi, Mario Avagliano ed Emanuele Calò.
 
 
 
"Proposta di Salvini sui Rom,
risveglia ricordi di 80 anni fa" 

La proposta del ministro degli Interni Matteo Salvini di “schedare” i Rom in Italia divide il governo Lega-Cinque Stelle e ottiene forti critiche trasversali. I quotidiani riportano le parole di Salvini che aveva annunciato: “Sto facendo preparare un dossier al Viminale sulla questione dei rom. Quelli che possiamo espellere, facendo degli accordi con gli Stati, li espelleremo. Gli italiani purtroppo ce li dobbiamo tenere”. “Viene in mente, quando si leggono le dichiarazioni di Salvini, la lungimiranza della senatrice a vita Liliana Segre che nel suo intervento per la fiducia al governo, aveva colto un appello di Repubblica e messo in guardia dal ritorno di leggi speciali contro la comunità nomade”, scrive Repubblica che riporta la preoccupazione espressa dalla Giunta dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, richiamata con evidenza anche dal Corriere della Sera e dagli altri quotidiani italiani: “Non c’è ricerca del consenso, non c’è ansia di ordine pubblico che giustifichi la proposta inquietante di enucleare specifiche categorie sociali di cittadini, di censirli e di sottoporli a speciali politiche di sicurezza solo a loro riservate. La sicurezza è la sicurezza di tutti e per tutti, il rispetto dell’ordine pubblico riguarda tutti i cittadini, ogni eventuale violazione di legge mette in gioco le nostre responsabilità in quanto cittadini, e non certo in quanto Rom o in quanto appartenenti ad altra minoranza, tutte facenti parte del nostro tessuto sociale. - si legge nella nota UCEI - L'annuncio del ministro dell'Interno Matteo Salvini di un possibile censimento specifico della popolazione Rom in Italia preoccupa e risveglia ricordi di leggi e misure razziste di appena 80 anni fa e tristemente sempre più dimenticati”. Dopo le critiche, il ministro dell'Interno ha poi diffuso un comunicato con relativa retromarcia: “Non è nostra intenzione schedare o prendere impronte digitali a nessuno, l'obiettivo è una ricognizione”, scrivono dal ministero. “ Mi fa piacere che Salvini abbia smentito qualsiasi ipotesi di censimento registrazione o schedatura, se una cosa non è costituzionale non la si può fare”, il commento dell'alleato di governo Luigi Di Maio (Messaggero). Anche il Premier Conte, che ha incontrato la Cancelliera Merkel per parlare soprattutto della questione migranti (“Su richiesta dell'Italia, vogliamo aiutare anche con la nostra solidarietà — ha promesso la Cancelliera - La solidarietà in Europa è una cosa che la Germania accoglie a braccia aperte”), ha condannato l'uscita di Salvini, spiega La Stampa che riporta anche le parole di Emanuele Fiano, figlio di Nedo, ebreo sopravvissuto ad Auschwitz: “il censimento per razza non possiamo permetterlo. In questo Paese lo abbiamo già avuto e allora c'era di mezzo anche la mia famiglia”.

La politica delle provocazioni. Per il presidente emerito della Corte Costituzionale Vladimiro Zagrebelsky la politica portata avanti dal ministro Salvini è “propaganda terribile”. “È recente (e preveggente) - scrive Zagrebelsky su La Stampa - l'intervento della senatrice a vita Liliana Segre, che ha ricordato i rom chiusi nei campi nazisti, come gli ebrei. Salvaguardate tutte le proporzioni, il richiamo del vergognoso passato è ancora vivo in Europa”. Per il costituzionalista “il governo di Lega e 5Stelle, protagonista il ministro Salvini e silenti gli altri, produce ogni giorno una raffica di provocazioni, con propositi inattuabili, se anche fossero giustificati”. E aggiunge: “Le semplificazioni di sapore razzista umiliano il governo e l'Italia. Creano problemi, invece di risolverli”.

Piero Terracina, monito contro l'odio. “Una riflessione ponderata”, così La Stampa definisce le parole - rilasciate allo stesso quotidiano - da Piero Terracina, Testimone della Shoah sopravvissuto ad Auschwitz, in merito alla nave Acquarius. Terracina ricorda la vicenda della Saint Louis, nave “che salpò nei primi mesi del 1939 dal porto di Amburgo con un carico di circa 1.000 ebrei, uomini, donne e bambini, in fuga dal nazismo”. Respinta dai porti americani, fu costretta a tornare in Europa e molti dei suoi passeggeri furono poi deportati. “Alla nave Aquarius che trasporta 629 esseri umani in fuga dalla fame, dalle guerre e dalle malattie, è stato vietato l'approdo in un porto italiano. Ecco allora che la storia si ripete. - le parole di Terracina - Eppure, chi ci governa non dovrebbe dimenticare il passato fascista col quale non ha mai fatto i conti. «Tutti a casa» disse Togliatti nel 1946, quando emanò l'amnistia per i crimini commessi dai fascisti, che furono reintegrati nei posti di lavoro. Da qui nasce ancora l'odio perché considerato diverso, come eravamo allora noi ebrei (e speriamo di non esserlo ancora)”.

In bici verso Londra, ricordando il Kindertransport. Paul Alexander nel 1938 aveva 19 mesi quando fu messo su uno dei treni del Kindertransport, il programma di trasporto per minori non accompagnati approvato dal governo Chamberlain e finanziato dalla Comunità ebraica. Un programma che portò in salvo, in Inghilterra, migliaia di bambini ebrei. A 80 anni da quegli avvenimenti, Alexander ha deciso di ripercorrere quel viaggio, partendo da Berlino e arrivando a Londra in bicicletta. “È la mia risposta a Hitler - racconta al Corriere da Hannover, traguardo della seconda tappa - e un modo per celebrare la mia vita: mi sono sposato, ho lavorato, ho avuto una bella famiglia. Sono stato fortunato”. “La vera eroina di questa storia è mia mamma: immaginate quanto sia difficile accettare l'idea che potresti non rivedere più tuo figlio”, spiega ancora Alexander.

Israele, l'ex ministro che spiava per l'Iran. L'ex ministro dell'Energia israeliano Gonen Segev è stato arrestato con l’accusa di spionaggio a favore del nemico iraniano. Secondo la ricostruzione dello Shin Bet, i Servizi interni israeliani, Segev “è stato reclutato dall’Intelligence iraniana ed è diventato un loro agente” (Corriere).

Israele, i luoghi santi e le Chiese. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha incontrato ad Amman il re di Giordania Abdallah. Lo ha annunciato l'ufficio del primo ministro israeliano spiegando che l'incontro è servito a discutere "gli sviluppi regionali, l'avanzamento del processo di pace e le relazioni bilaterali”. Netanyahu ha ribadito il suo impegno “a mantenere lo status quo nei luoghi santi di Gerusalemme” (Fatto Quotidiano). A proposito di Gerusalemme, il quotidiano cattolico Avvenire riporta che “i responsabili delle Chiese armena, ortodossa e cattolica di Gerusalemme hanno chiesto al premier israeliano Benjamin Netanyahu di ritirare un progetto di legge che avrebbe lo scopo di espropriare i beni ecclesiastici”. Il riferimento è a un disegno di legge della Knesset, il parlamento israeliano, che vorrebbe permettere allo Stato di confiscare i terreni venduti dalle chiese – in particolare dalla Chiesa greco-ortodossa – a investitori privati dal 2010 a oggi, pagando ai nuovi proprietari un indennizzo. L'iter legislativo si era bloccato per aprire un tavolo di discussione con i rappresentanti religiosi.

Daniel Reichel
twitter @dreichelmoked
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