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24 Luglio 2018 - 12 Av 5778

 


alef/tav
Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter quotidiana di metà giornata, oggi il pensiero di Dario Calimani. Nella sezione pilpul una riflessione di Tobia Zevi, Mario Avagliano ed Emanuele Calò.
 
 
 
Trump, avvertimento a Rohani
Tensione alle stelle tra Iran e Stati Uniti dopo l’ultimo scontro verbale tra Trump e Rohani. “L’America dovrebbe sapere che la pace con l’Iran è la madre di tutte le paci, e la guerra con l’Iran e la madre di tutte le guerre” ha per primo dichiarato quest’ultimo. Trump, via Twitter, ha promesso “conseguenze che pochi hanno sofferto finora nella storia” in caso di nuove minacce.
Sui giornali si parla anche dell’intervento del segretario di Stato Mike Pompeo, che ha accusato Rohani e il ministro degli Esteri Zarif di essere solo “la faccia pulita degli ayatollah” e si è detto pronto ad aiutare la popolazione a reagire. “Una retorica – scrive La Stampa – che ricorda quella usata per spingere la Corea del Nord alla trattativa, ma va anche oltre, indicando sullo sfondo l’obiettivo del cambio di regime”.
Su La Stampa in evidenza anche le manifestazioni in Israele contro l’emendamento alla legge sulla genitorialità surrogata che di fatto esclude questa possibilità per i padri gay. Al riguardo si parla di Tel Aviv come di “frontiera più avanzata” per i diritti degli omosessuali.

Le parole di Barenboim. Repubblica dà invece particolare enfasi, riquadrandole, alle dichiarazioni del direttore d’orchestra Daniel Barenboim sulla legge sull’identità ebraica dello Stato recentemente varata dalla Knesset. “Non posso capacitarmi che il popolo ebraico sia sopravvissuto 2000 anni malgrado atti di crudeltà e persecuzioni per trasformarsi ora in un oppressore crudele verso un altro popolo. Questo è ciò che fa la nuova legge. Oggi – le parole che sono riportate – mi vergogno di essere israeliano”.

Uk: il divorzio è maturo? Ebrei e laburisti inglesi: è ormai maturo un divorzio storico? È la domanda che ci si pone sul Corriere alla luce di un nuovo scontro, stavolta maturato in seguito a un codice sull’antisemitismo approvato dal Labour che riproduce la definizione di antisemitismo dell’IHRA ma, viene sottolineato, “significativamente ne omette alcuni punti, che riguardano tra l’altro l’accusa agli ebrei di essere piu leali a Israele che al proprio Paese o il paragone fra le politiche di Israele e quelle naziste”.

"Sei israeliana, non ti vogliamo". È considerata un prodigio, ma non potrà partecipare ai Mondiali di categoria in programma nei prossimi giorni in Tunisia perché israeliana. La giovanissima scacchista Liel Levitan, 7 anni, da poco vincitrice dei campionati europei, aveva il sogno di imporsi anche in questo torneo. “Ma il desiderio – scrive Repubblica – non potrà realizzarsi. Tunisi ha regole ben precise sull’ingresso di cittadini provenienti da Israele, come altri Paesi arabi”.

Nel nome di Mireille. Al Foglio Daniel Knoll, figlio di Mireille, anziana donna sfuggita in gioventù alla Shoah e massacrata alcuni mesi fa da vicini islamici a Parigi, racconta l’impegno dell’associazione che ha costituito in suo nome. “Ci sono diversi progetti in cantiere ma l’associazione – spiega il figlio – è quello più importante per onorare il ricordo di mia madre”.

A tavola con Mussolini. Su Repubblica un articolo è dedicato al ristorante “fascio-nostalgico” Alfredo, in Sicilia, con busti di Mussolini un po’ ovunque e persino sul biglietto da visita del titolare. “Un particolare – si legge – che rende ‘Alfredo’ uno dei casi più curiosi tra le decine (sì, sono decine) di ristoranti e (dunque) locali pubblici che in Italia, da Nord a Sud, fanno sfoggio di simboli e fotografie che rimandano e inneggiano al fascismo”.

Croce e il '38. Nel ricordare l’80esimo anniversario delle Leggi razziste, Il Mattino celebra la figura del filosofo Benedetto Croce quale oppositore dei provvedimenti antiebraici che presto sarebbero entrati in vigore. “1938, solo Croce disse no al Manifesto della razza” titola il quotidiano napoletano.

Adam Smulevich
twitter @asmulevichmoked
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