8 Agosto 2018 - 27 Av 5778 |
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Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri del rav Giuseppe Momigliano e
Davide Assael. Nella sezione pilpul una riflessione di Alberto
Cavaglion, Francesco Lucrezi e Francesco Lotoro.
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Il presidente della Camera Fico:
"Migranti, l'esempio è il Canada" Vuole
tracciare un linea tra il Movimento Cinque Stelle e la Lega il
presidente della Camera Roberto Fico, che, intervistato da Repubblica,
si dice favorevole a una “immigrazione controllata, sostenibile, come
avviene in Canada” che “può portare benefici per tutti”; afferma la
necessità che i centri per migranti in Libia, fortemente sostenuti dal
ministro dell'interno Salvini e attualmente luoghi in cui si violano i
diritti umani, vengano controllati da organizzazioni internazionali al
fine di proteggere quegli stessi diritti. Rispetto alla proposta del
ministro leghista Fontana di abolire la Legge Mancino che sanziona chi
istiga all'odio razziale, Fico afferma: “da terza carica dello Stato di
una Repubblica nata sulla lotta al nazifascismo, ho già detto che
quella legge va mantenuta e ampliata. Non c'è discussione su questo”.
Il governo intanto è impegnato a Foggia, con il Primo ministro Conte,
Salvini e il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio che
promettono di dare una soluzione al problema dello sfruttamento dei
migranti al Sud, dopo i due incidenti in cui sono morti 16 braccianti.
“Diamo ai migranti vie legali per lavorare” afferma il presidente della
Camera.
Il Medio Oriente e gli equilibri del Mar Rosso.
Il Corriere racconta della nave Saviz, da mesi nelle acque del Mar
Rosso e considerata dall'Arabia Saudita una possibile minaccia alla
sicurezza dell'area perché utilizzata dall'Iran come strumento di
spionaggio. In gioco, il controllo sulle acque del Mar Rosso su cui,
spiega il Corriere, anche Israele vuole dire la sua. “Gli israeliani –
scrive il quotidiano - hanno le loro pedine nel Corno d'Africa e
vogliono, a loro volta, bilanciare le mosse dell'Iran. II premier
Netanyahu, solo pochi giorni fa, ha ammonito che qualsiasi tentativo
khomeinista di bloccare lo stretto di Bab el Mandeb provocherà una
reazione internazionale alla quale Gerusalemme aderirà”. E riguardo
alla politica d'Israele, secondo il New York Times, ci sarebbe il
Mossad dietro l'uccisione Aziz Asbar, uno dei principali scienziati al
lavoro sul programma missilistico siriano. Una vicenda ripresa oggi dal
Foglio.
Leggi razziste, le scuse dei rettori.
Come già raccontato su questo notiziario, il prossimo settembre
l'università di Pisa, in collaborazione con Normale, Sant'Anna e Imt di
Lucca, organizzerà una tre giorni di Memoria che culminerà con la
lettura di un documento firmato dai rettori italiani in cui si chiederà
scusa a docenti e studenti ebrei per l'adesione da parte delle
accademie alle Leggi razziste. “Colpiti dalle leggi – ricorda il
Corriere oggi - furono Emilio Segrè, Franco Modigliani, Enrico Fermi
(che aveva la moglie ebrea), Federigo Enriques, Giuseppe Levi, Gino
Luzzatto, Rita Levi-Montalcini, Elio Toaff, solo per citare alcuni
nomi”. Il programma, ricorda il quotidiano, “prevede per il 5
settembre una cerimonia nel parco di San Rossore, a cui parteciperà il
presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane, Noemi Di
Segni”. “Secondo una ricerca di Francesca Pelini e Ilaria Pavan –
spiega in un altro articolo il Corriere - furono 96 i professori
ordinari espulsi, 141 gli incaricati, 207 i liberi docenti, cui vanno
aggiunti gli assistenti e quanti cominciavano la carriera senza un
contratto. Si trattava del 7% del corpo docente universitario italiano.
Una ferita che mai venne sanata”.
Ue contro Trump sulle sanzioni all'Iran.
A distanza di 24 ore dall'entrata in vigore delle nuove sanzioni Usa
contro l'Iran, si torna a parlare della questione su cui l'Europa
assume una posizione diversa rispetto a Washington: “la difesa
dell'accordo nucleare con l'Iran rientra nel rispetto dei patti
internazionali ed è una questione di sicurezza”, scrivono in un
comunicato il rappresentante Ue agli Esteri Federica Mogherini assieme
ai ministri degli Esteri di Francia, Gran Bretagna e Germania.
“L'Europa – l'analisi di Repubblica - teme infatti che l'inversione di
rotta finisca per indebolire il presidente iraniano Hassan Rouhani, un
moderato, a vantaggio di esponenti più ostili all'Occidente. Bruxelles
vuole anche attivare il meccanismo del "blocking status" che, in
teoria, dovrebbe proteggere le aziende europee da eventuali ritorsioni.
Ma il mondo delle imprese non vuole rischiare, perché a novembre ci
sarà un nuovo round di sanzioni americane ancor più severe di quelle
ora introdotte, anche perché riguarderanno le esportazioni di greggio”.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked
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