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 6 Settembre 2018 - 26 Elul 5778
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav


Elia Richetti,
rabbino
"Avverrà, quando verranno su di te benedizione e maledizione… ti pentirai in cuor tuo”.
Sembra strano che venga citata qui la benedizione: dovrebbero essere le punizioni, le maledizioni a farci riflettere e fare un esame di coscienza.
 
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Giorgio Berruto
Secondo Marco Polo i cinesi, quanto a tratti somatici, si assomigliano tutti. Lo stesso vale per gli abitanti dei Caraibi descritti qualche secolo più tardi da Cristoforo Colombo. E c’è da scommettere che non avrebbero detto qualcosa di diverso degli europei gli abitanti dell’Africa Nera in età moderna, se solo fossero stati intervistati. Di sicuro, d’altronde, questa nei confronti degli europei è stata opinione per secoli diffusa in Cina.
 
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1938, ricordo e impegno
A Pisa e San Rossore una giornata di Memoria, ma anche di impegno concreto rivolto al futuro. Il Corriere Fiorentino, dorso toscano del Corriere, racconta le iniziative organizzate ieri per gli 80 anni dalla firma apposta dal re Vittorio Emanuele III sulle Leggi razziste promulgate dal fascismo, enfatizzando il messaggio profondo di questa giornata.
“II re – ricostruisce il Corriere – si appoggiò alla scrivania, impugnò la penna, firmò. Erano le 11. Un segno d’inchiostro, tanto è bastato a cambiare la storia. Ebbero inizio le persecuzioni degli ebrei italiani, cacciati dalle scuole, espulsi dalle università. Tutto cominciò qui, nel parco di San Rossore, dove Vittorio Emanuele III passava sei mesi all’anno tra battute di caccia, mare e lavoro”.
Ma commemorare, si legge ancora, non basta. Della presidente UCEI Noemi Di Segni, intervenuta ieri a San Rossore, insieme tra gli altri al rettore Paolo Mancarella, al presidente della Regione Enrico Rossi e al sindaco Michele Conti, vengono riportate queste parole: “Non possiamo limitarci alle cerimonie commemorative, dobbiamo invece chiederci se potrà accadere nuovamente, capire quali erano i segnali premonitori alla firma. E sarebbe miope se oggi non denunciassimo le parole di odio verso soggetti altri che ogni giorno segnano lo spazio pubblico. Ci sono segnali inquietanti che generano incertezza”.
Proprio ieri la sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha annunciato che verrà cambiata l’intitolazione di due strade che portano il nome di altrettanti firmatari del Manifesto della Razza: Arturo Donaggio ed Edoardo Zavattari. Come riporta tra gli altri il Messaggero, la prima cittadina ha già fatto inviare una comunicazione ai residenti. L’iniziativa è stata contestata duramente da Fabrizio Ghera, capogruppo di Fratelli d’Italia, che ha dichiarato: “La sindaca Raggi anziché governare pensa ad altro, e così i 5 Stelle inventano addirittura l’antifascismo toponomastico”. Per Ghera, tra i promotori dell’intitolazione di una strada a Giorgio Almirante, si tratterebbe di una “pagliacciata vergognosa”.

L’impegno antifascista. E l’impegno per i diritti civili. Repubblica, sul proprio sito, pubblica un video dei festeggiamenti per i 100 anni di Bruno Segre. “Ho la speranza – ha dichiarato Segre – che i giovani vogliano un’Europa più unita e meno corrotta, un’Italia più matura, un’umanità affratellata nella pace e nel lavoro. Faccio un grande augurio a tutti gli amici che con me condividono ideali democratici, pensieri di libertà e di antirazzismo, di fedeltà a quelle che furono le conseguenze della Liberazione: cioè la fedeltà alla Costituzione, la fiducia nella Repubblica”.

“La Bibbia è essenzialmente un libro di storie sacre e di insegnamenti morali. Non è certo un libro di matematica, e la matematica non dovrebbe far parte di un codice morale. La prima affermazione è vera, la seconda no”. Come spiega il rav Riccardo Di Segni in un intervento pubblicato su Origami de La Stampa, “la matematica, i numeri, stanno un po’ dappertutto nella Bibbia e rappresentano uno dei suoi modi fondamentali per trasmettere messaggi”. Qualche volta sono chiari ed espliciti, prosegue il rav, “altre volte rilevabili con facilità, altre volte nascosti e da cercare con attenzione”.
 
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  davar
netanyahu sceglie la firma di israel hayom
Ambasciatore d'Israele a Roma,
l'incarico al giornalista Eydar

Il prossimo ambasciatore d'Israele a Roma sarà il giornalista del quotidiano Israel Hayom, Dror Eydar. La scelta del Primo ministro Benjamin Netanyahu è stata annunciata nelle scorse ore e Eydar, se dovesse superare tutti i passaggi necessari, inizierà il suo incarico a partire dalla prossima estate, una volta concluso il mandato dell'attuale ambasciatore Ofer Sachs. Editorialista di Israel Hayom sin dalla sua nascita nel 2007, Eydar ha dichiarato che rappresentare Israele era “un sogno di lunga data”. Rispondendo a una domanda se avesse chiesto lui la posizione o fosse stata una scelta autonoma del Primo ministro Netanyahu, ha spiegato che si è trattato di “un desiderio reciproco”. “Come ricercatore di storia e letteratura, il privilegio di rappresentare lo Stato di Israele a Roma, con tutto il bagaglio diplomatico, nazionale e religioso che lega i due popoli e risale a migliaia di anni fa, assume un significato speciale. Come ho fatto come giornalista e in altre posizioni in Israele e in tutto il mondo, cercherò di dedicare tutte le mie energie e conoscenze per rappresentare Israele fedelmente e con coraggio”, ha dichiarato Eydar.
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bilancio sociale 2 / informazione
Dalla parte del lettore
Dieci anni fa, il Primo maggio del 2008, questa redazione giornalistica pubblicava il primo numero di un nuovo notiziario quotidiano. Offrire all’ebraismo italiano testate giornalistiche professionali e influenti, aprire le porte al confronto fra le tante identità che compongono il mosaico della realtà ebraica italiana, restituire al mondo ebraico e a Israele la giusta percezione nel dialogo necessario con la società civile. Erano sogni, allora, che nel lavoro quotidiano hanno potuto gradualmente prendere corpo fino ad essere considerati da migliaia di lettori, oggi, una conquista irrinunciabile. In dieci anni di lavoro duro, ma entusiasmante, questa testata quotidiana è stata pubblicata regolarmente senza mai mancare un’uscita. Giorno dopo giorno (fatte salve ovviamente le
solennità ebraiche), anche la domenica, anche nei giorni festivi come ogni Primo maggio, anche nei soli cinque giorni in cui le testate quotidiane italiane abitualmente riposano e mancano dalle edicole, siamo stati puntuali all’appuntamento con il lettore. E i giornali che pubblichiamo combinano il lavoro di una redazione composta da giornalisti professionisti con il contributo esterno e libero di tanti cittadini, in una formula che è ben rappresentata dal grafico che pubblichiamo e che illustra quanto pesa il lavoro dei giornalisti e quanto l’ospitalità offerta alle libere opinioni esterne.
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L’anniversario delle Leggi razziste 
“Memoria, testimone ai giovani”
Il futuro della Memoria passa dai giovani, dalla loro elaborazione delle vicende storiche che sono trasmesse, ma anche dalla qualità del contributo al progresso della società che il passaggio di testimone riuscirà a determinare. A ricordarlo sono gli elaborati della mostra “I giovani ricordano la Shoah”, inaugurata a Pisa, a Palazzo Vitelli, nell’80esimo anniversario dalla firma delle Leggi razziste da parte del re Vittorio Emanuele III. Ad essere esposte all’interno dell’allestimento alcune delle opere realizzate nei 17 anni di attività del concorso nazionale omonimo, organizzato dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in collaborazione con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
Una iniziativa che nasce anche nella consapevolezza che, con le dovute distinzioni, “le analogie osservate dagli studenti tra i vecchi e i nuovi atti di discriminazione mostrano come studiare un evento tragico come quello della Shoah, abbia un ruolo cruciale nello sviluppo di una consapevolezza che si trasforma nella proiezione per un futuro migliore e accogliente nei confronti della diversità”.
Ha osservato Livia Ottolenghi, assessore ai giovani dell’UCEI, intervenendo all’inaugurazione al fianco tra gli altri della presidente dell’Unione Noemi Di Segni, del segretario generale Gloria Arbib, del presidente della Comunità ebraica Maurizio Gabbrielli, del rettore dell’Università pisana Paolo Mancarella, della vicepresidente della Regione Toscana Monica Barni, della vicesindaca Raffaella Bonsangue, del membro del comitato scientifico Michele Emdin: “L’iniziativa ha coinvolto fino ad oggi centinaia di migliaia di studenti, basti pensare che nel 2017 hanno partecipato ventimila alunni da tutta Italia, ed è considerata presso il Miur un vero fiore all’occhiello".
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israele - la fiera della tecnologia
Tradurre innovando, a Tel Aviv
arriva il Progetto Talmud

In questi giorni a Tel Aviv si sta tenendo la fiera "DLD Tel Aviv" dedicata all'innovazione e alla tecnologia, una delle più importanti a livello globale nel settore. Alla manifestazione è stato invitato a partecipare con un suo stand il Progetto di Traduzione del Talmud Babilonese, promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri in collaborazione con il ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, il Consiglio Nazionale delle Ricerche e l'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane..
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qui roma - il convegno
“Donne, futuro da protagonista”
“Un’edizione quasi esegetica delle donne e in controtendenza rispetto alle analisi e cronache di attualità: non più lo sguardo a ciò che non funzioni, a quanto di irrealizzato renda il quotidiano troppo spesso penoso, ma uno spiraglio di aria fresca, uno sguardo prospettico tra passato, presente e futuro, partendo da quanto di essenziale, importante, diverso, le donne abbiano costruito, rappresentato, inventato, cambiato con intelligenza, intuito e tenacia. E quanto continuino a farlo”.
Marisa Patulli Trythall presenta così l’ottavo convegno Donne e religioni, “Fare la differenza – Making the difference”, organizzato dall’associazione culturale Sound’s good. in cooperazione con la Fondazione Marco Besso e il Centro Ebraico Il Pitigliani che si è aperto oggi nella sede della Fondazione in Largo Argentina.
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  pilpul
Setirot - Kissinger
In tempi lontani dal boom dei social media, un ebreo tedesco diventato uno degli uomini più influenti degli Stati Uniti d’America, da repubblicano convinto, ebbe a dire che il cittadino potenziato dalla Rete sa come portare la gente in piazza, ma non che cosa fare quando la piazza è piena. Il suo nome è Henry Kissinger.

Stefano Jesurum, giornalista
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Antiche origini
Vai a Taranto per un matrimonio di parenti.
Intanto capisci perché Cristo si è fermato a Eboli, per forza, più oltre verso Potenza la strada è un gruviera, e tanto per rimanere in un argomento sensibile nelle ultime settimane, cerchi di non chiederti per quale ragione tutti i viadotti che incontri, tranne uno, sono percorribili solo attraverso un restringimento che riduce le carreggiate da due ad una, situata al centro del ponte, mentre ai lati crescono erbacce tra i buchi nell'asfalto che a vederli (per fortuna non tanto bene, a causa della velocità che per quanto ridotta è comunque superiore alla capacità di osservazione particolareggiata) sono almeno decennali (sia le erbacce sia i buchi).


Sara Valentina Di Palma
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La colpa di esser nati
Il 3 settembre 1938, con un decreto firmato il successivo 5 settembre, dal re Vittorio Emanuele III, fu vietato agli ebrei, per la sola colpa di essere nati, l’accesso alle scuole pubbliche e alle università. Fu quello il primo violento segnale che poneva fine a una condizione di normalità che nessuno aveva mai pensato che potesse essere messa in discussione. Relativamente all’espulsione degli insegnanti e degli studenti ebrei dalle scuole pubbliche, l’Italia fascista precedette addirittura la stessa Germania nazista, la quale solo dopo il sanguinoso pogrom del 9-10 novembre 1938, prese questa vergognosa misura.

Roberto Cenati, presidente Anpi Provinciale Milano
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