Pagine Ebraiche 24

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 4 Ottobre 2018 - 25 Tishri 5779
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav


Elia Richetti,
rabbino
Alla domanda sul perché Adamo ha ceduto al peccato un Midràsh risponde cripticamente: “Perché ha guardato due cose e non la terza”. A che cosa si riferisce?
Nei Pirqè Avòth (3:1) è scritto: “Guarda tre cose e non arriverai a peccare: sappi da dove sei venuto, dove vai, e davanti a Chi dovrai rendere conto e ragione”. Siccome Adamo non proveniva da “una goccia putrida”, essendo creatura diretta di HaQadòsh Barùkh Hu, gli è mancata l’umiltà necessaria per evitare di cadere nella colpa. Il vantaggio dell’umiltà è anche questo.
 
Giorgio Berruto
Spaventosa è la naturalezza con cui tante persone sono indifferenti alla sofferenza altrui esattamente nel momento in cui rivendicano la propria. È una tendenza che sembra impennarsi a tutte le latitudini in una logica di crescente tribalismo sociale.
 
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La medaglia alla Brigata
La Stampa racconta l’emozionante cerimonia di consegna della medaglia d’oro al valor militare per la Resistenza ai reduci della Brigata Ebraica: “Asher Dishon e Gideon Gilboa, 95 anni ciascuno, hanno posato fieri in alta uniforme nel cortile di Bet Hagdudim (il Museo dei Battaglioni) nei pressi di Netanya, per una foto che passerà alla storia. Accanto a Dishon e Gilboa, ma in abiti civili, anche l’italiano Gualtiero Cividalli (92 anni) con gli altri, pochi, veterani sopravvissuti e con il comandante delle forze di terra dell’esercito israeliano, il generale Kobi Barak”.

Nuovo scontro tra Commissione europea e governo italiano, segnalato in evidenza sui giornali. “Gli italiani hanno optato per un governo decisamente euroscettico e xenofobo che, sulle questioni migratorie e di bilancio, sta cercando di sbarazzarsi degli obblighi europei” ha detto il commissario Ue per gli Affari economici Pierre Moscovici. Al commissario ha così replicato il vicepremier Matteo Salvini: “Moscovici parla a vanvera, in Italia non c’è nessun razzismo o xenofobia, ma finalmente un governo scelto dai cittadini che ha bloccato gli scafisti e chiuso i porti ai clandestini”.

Dodici anni di reclusione per le accuse di strage aggravata dall’odio razziale e porto abusivo d’arma. Questa la condanna inflitta dalla Corte d’assise di Macerata nei confronti dell’estremista di destra Luca Traini. Il 29enne, spiega tra gli altri Repubblica, “è stato giudicato pienamente capace di intendere e di volere e gli è stata contestata l’aggravante del movente razzista”. A nulla è valsa la perizia psichiatrica presentata dal suo difensore, “che lo qualificava soggetto border line e disturbato”.

Apprezzamento per la scelta di invitare Liliana Segre a Che tempo che fa è espresso nella rubrica Videocrazia sul settimanale 7 del Corriere (l’intervista è andata in onda il 23 settembre). “Fabio Fazio – si legge – è oggetto di regolari critiche, spesso condivisibili, altre volte francamente eccessive, sul suo modo di fare un’intervista. Troppo generiche le domande, troppo basso il ritmo, e così via. Però Videocrazia, finché Fazio continuerà a invitare la senatrice Liliana Segre al suo programma, potrà soltanto ringraziarlo”.
 
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  davar
L'INTERVISTA AL LEADER DI HAMAS
"Non vogliamo una guerra"
“Una nuova guerra non interessa a nessuno, certamente non è il nostro interesse. Chi vuole davvero affrontare una superpotenza nucleare con quattro fionde? La guerra non raggiunge nulla”.
È quanto dichiara Yahya Sinwar, leader di Hamas nella Striscia di Gaza, in una intervista con la giornalista italiana Francesca Borri realizzata per il quotidiano israeliano Yedioth Ahronot e per Repubblica (al momento alcuni stralci del colloquio sono disponibili sui rispettivi siti web).
“Non sto dicendo che non combatterò più, sto dicendo che non voglio altre guerre, quello che voglio è la fine dell’assedio. Il mio primo impegno – afferma il leader del gruppo terroristico, condannato in Israele a quattro ergastoli per omicidio e liberato nel quadro dell’operazione che ha portato al rilascio di Gilad Shalit – è quello di agire nell’interesse della mia gente; proteggerla e difendere il suo diritto alla libertà e all’indipendenza”.
Nell’intervista Sinwar rivendica il fatto che due soldati israeliani siano tenuti prigionieri a Gaza (Avera Mengistu e Hisham al-Sayed) senza aggiornamenti sul loro stato di detenzione, ma anche di non aver voluto restituire alle famiglie i corpi di altrettanti caduti (Hadar Goldin e Oron Shaul).
Alla domanda “Quanto sono importanti gli scambi di prigionieri in un accordo per il cessate il fuoco?” il terrorista risponde: “Più che importanti sono vitali. Non è una questione politica ma morale. Lo vedo come un dovere. Farò tutto il necessario per liberare chiunque sia ancora in prigione”.
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oggi a palazzo montecitorio
Lotta a odio e antisemitismo,

l'aula vota quattro mozioni
Quattro diverse mozioni contro l'antisemitismo, presentate da tutte le forze politiche che siedono in Parlamento, sono state approvate dall’aula di Montecitorio nel corso dell'ultima seduta svoltasi questa mattina. Votazioni e approvazioni sono avvenute per parti separate e ad ogni votazione è stata raggiunta l’unanimità.

Le mozioni hanno come primi firmatari Mara Carfagna (Forza Italia), Emanuele Fiano (Partito Democratico), Francesco Lollobrigida (Fratelli d'Italia) e Alessandra Carbonaro (Movimento Cinquestelle).
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presentato il programma
A Genova la festa della scienza

Israele il paese ospite d'onore
Undici giorni di conferenze, laboratori, mostre, spettacoli ed eventi speciali dedicati a visitatori di ogni fascia d’età e livello di conoscenza. Tema portante: i cambiamenti.
Dal 25 ottobre al 4 novembre torna a Genova l’appuntamento con il Festival della Scienza, giunto quest’anno alla sedicesima edizione e con ospite d’onore lo Stato di Israele. Un invito che mette al centro le eccellenze dello Stato ebraico in questo campo e la proficua collaborazione realizzata nel corso degli anni con l’Italia. Il paese ospite, viene sottolineato, “ha fatto del cambiamento la sua missione”.
Il fitto programma del Festival è stato svelato nelle scorse ore nel corso di una conferenza stampa che si è svolta nella Sala Marconi della Sede Centrale del CNR a Roma.
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il concorso pubblico 
La Spezia "Porta di Sion"

Un monumento la celebra
Un monumento per ricordare il significato di quel molo nella storia ebraica del Novecento e i flussi migratori che fecero del porto ligure uno dei luoghi privilegiati di partenza alla volta dell’allora Palestina mandataria nei mesi in cui, anche grazie al contributo di quei pionieri, si costruiva il nascente Stato di Israele. Questa vocazione della città di La Spezia è ora riaffermato nel concorso di idee “La Spezia Porta di Sion” giunto alla conclusione con il voto della commissione giudicatrice, presieduta dall’assessore alla pianificazione urbanistica, demanio e portualità del Comune Anna Maria Sorrentino e composta anche da Orly Bach, nipote del comandante Arazi che nel 1946 coordinò la partenza di numerosi sopravvissuti dal molo Pagliari; dal rabbino capo di Genova rav Giuseppe Momigliano; dal designer e docente Moreno Ferrari e dal giornalista e scrittore Marco Ferrari. Ad essere premiato il gruppo di professionisti spezzini dell’ATI Jacopo Maugeri e Alessandro Tognetti e di Studio M2B Progetti nei soci Paolo Maloni e Ivano Barcellona, mentre la scultura vincitrice è del maestro Walter Tacchini (nell’immagine a destra).
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QUI ROMA - il festival brain+
Umani e robot, quale futuro
Si concluderà stasera, con un confronto su “Augmented reality: le nuove frontiere” e la protezione del film A.I. – Intelligenza Artificiale di Steven Spielberg, il festival Brain+ dedicato alla neurofiction nel cinema che ha avuto tra i suoi ospiti diversi neuroscienziati ed esperti di intelligenza artificiale e robotica. La serata, in programma alle 20.30 alla Casa del Cinema di Villa Borghese, sarà moderata dalla presidente di BrainCircleItalia, la giornalista Viviana Kasam, che avrà al suo fianco Marco Gori, professore di Computer Science all’Università di Siena, e Sébastien Bratières, direttore della PI Campus di Roma.
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bilancio sociale 14 - ihra
Un'alleanza per la Memoria
“Nel suo libro-testimonianza Se questo è un uomo, Primo Levi rivela che il peggior sogno dei deportati ad Auschwitz era di sopravvivere, ritornare, raccontare e non essere creduti. Quanto profetico fosse quel sogno e quanto la sua profezia resti attuale è manifestato dai persistenti attacchi alla Memoria della Shoah: negazionismo, minimizzazione e distorsione dei fatti, banalizzazione continuano, in misura crescente, a inquinare le ricostruzioni del passato. Nessun Paese è immune da questa piaga. Nessuno è in grado di risolverlo con un tocco di bacchetta magica. Sempre più, in questo mondo globalizzato, si comprende che il rimedio presuppone una sempre più incisiva cooperazione transnazionale”.
Questa consapevolezza – spiega l’Ambasciatore Sandro De Bernardin – ha motivato la creazione dell’IHRA, l’International Holocaust Remembrance Alliance, un organismo intergovernativo che promuove e coordina l’impegno dei suoi membri per l’approfondimento della ricerca storica, la conservazione di testimonianze e siti, la trasmissione della memoria alle giovani generazioni.
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jciak
Il J'Accuse di Polanski
Il film di cui più si discute in questi giorni non è ancora stato girato. S’intitola J’Accuse, è un thriller storico basato sull’affaire Dreyfus e se non fosse perché a dirigerlo sarà Roman Polanski, sarebbe passato sotto silenzio. In tempi di #MeToo il nome del regista è però stato abbastanza da catapultarlo sotto il fuoco di fila delle polemiche. Inseguito dalla giustizia americana per la violenza su una tredicenne nel 1977 ed espulso a primavera dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, Polanski è da molti considerato la persona meno adatta a raccontare la tragedia del capitano Dreyfus, vittima innocente di un sistema malato di pregiudizio. E come non vedere, in questo J’accuse dallo schermo, una risonanza ambigua con il suo caso personale?


Daniela Gross
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  pilpul

Setirot - Lo Stato ostile 
Gian Antonio Stella recensisce sul Corriere della Sera “Il registro. La cacciata degli ebrei dallo Stato italiano nei protocolli della Corte dei Conti 1938-1943” (il Mulino, con una bella prefazione di Michele Sarfatti). Il paziente e meticoloso lavoro di Annalisa Capristo e Giorgio Fabre racconta, dà un nome e un volto e una storia agli oltre 720 italiani che furono licenziati in tronco, da un giorno all’altro, dai rispettivi impieghi pubblici: maestre, operai della Zecca, chimici, ragionieri, insegnanti di ogni grado di scuola, docenti universitari, dirigenti di carceri. I nati dalla parte sbagliata lasciavano così il posto ad altrettanti dipendenti nati di “razza giusta”, ovviamente indifferenti e più che mai silenti (salvo rarissime eccezioni) rispetto a questo “colpo di fortuna”.

Stefano Jesurum, giornalista
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Il peso dell'istruzione
Per educazione artistica (oltre ad un lungo elenco di costoso materiale, che anche a detta del paziente cartolaio da cui si serve mezza città viene chiesto dall’Istituto d’arte in poi, non prima) servono una cartella in plastica misura 50×70 (in po’ ripiegata ci sto dentro anche io), una cartella di cartone della stessa misura, rossa. Perché due? Una per scuola e una per casa. Ci è andata relativamente bene.

Sara Valentina Di Palma
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