Elia Richetti,
rabbino
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Alla domanda sul perché Adamo ha ceduto al
peccato un Midràsh risponde cripticamente: “Perché ha guardato due cose
e non la terza”. A che cosa si riferisce?
Nei Pirqè Avòth (3:1) è scritto: “Guarda tre cose e non arriverai a
peccare: sappi da dove sei venuto, dove vai, e davanti a Chi dovrai
rendere conto e ragione”. Siccome Adamo non proveniva da “una goccia
putrida”, essendo creatura diretta di HaQadòsh Barùkh Hu, gli è mancata
l’umiltà necessaria per evitare di cadere nella colpa. Il vantaggio
dell’umiltà è anche questo.
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Giorgio Berruto
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Spaventosa è la naturalezza con cui tante
persone sono indifferenti alla sofferenza altrui esattamente nel
momento in cui rivendicano la propria. È una tendenza che sembra
impennarsi a tutte le latitudini in una logica di crescente tribalismo
sociale.
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La medaglia alla Brigata
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La Stampa racconta l’emozionante cerimonia
di consegna della medaglia d’oro al valor militare per la Resistenza ai
reduci della Brigata Ebraica: “Asher Dishon e Gideon Gilboa, 95 anni
ciascuno, hanno posato fieri in alta uniforme nel cortile di Bet
Hagdudim (il Museo dei Battaglioni) nei pressi di Netanya, per una foto
che passerà alla storia. Accanto a Dishon e Gilboa, ma in abiti civili,
anche l’italiano Gualtiero Cividalli (92 anni) con gli altri, pochi,
veterani sopravvissuti e con il comandante delle forze di terra
dell’esercito israeliano, il generale Kobi Barak”.
Nuovo scontro tra Commissione europea e governo italiano, segnalato in
evidenza sui giornali. “Gli italiani hanno optato per un governo
decisamente euroscettico e xenofobo che, sulle questioni migratorie e
di bilancio, sta cercando di sbarazzarsi degli obblighi europei” ha
detto il commissario Ue per gli Affari economici Pierre Moscovici. Al
commissario ha così replicato il vicepremier Matteo Salvini: “Moscovici
parla a vanvera, in Italia non c’è nessun razzismo o xenofobia, ma
finalmente un governo scelto dai cittadini che ha bloccato gli scafisti
e chiuso i porti ai clandestini”.
Dodici anni di reclusione per le accuse di strage aggravata dall’odio
razziale e porto abusivo d’arma. Questa la condanna inflitta dalla
Corte d’assise di Macerata nei confronti dell’estremista di destra Luca
Traini. Il 29enne, spiega tra gli altri Repubblica, “è stato giudicato
pienamente capace di intendere e di volere e gli è stata contestata
l’aggravante del movente razzista”. A nulla è valsa la perizia
psichiatrica presentata dal suo difensore, “che lo qualificava soggetto
border line e disturbato”.
Apprezzamento per la scelta di invitare Liliana Segre a Che tempo che
fa è espresso nella rubrica Videocrazia sul settimanale 7 del Corriere
(l’intervista è andata in onda il 23 settembre). “Fabio Fazio – si
legge – è oggetto di regolari critiche, spesso condivisibili, altre
volte francamente eccessive, sul suo modo di fare un’intervista. Troppo
generiche le domande, troppo basso il ritmo, e così via. Però
Videocrazia, finché Fazio continuerà a invitare la senatrice Liliana
Segre al suo programma, potrà soltanto ringraziarlo”.
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QUI
ROMA - il
festival brain+
Umani
e robot, quale futuro
Si
concluderà stasera, con un confronto su “Augmented reality: le nuove
frontiere” e la protezione del film A.I. – Intelligenza Artificiale di
Steven Spielberg, il festival Brain+ dedicato alla neurofiction nel
cinema che ha avuto tra i suoi ospiti diversi neuroscienziati ed
esperti di intelligenza artificiale e robotica. La serata, in programma
alle 20.30 alla Casa del Cinema di Villa Borghese, sarà moderata dalla
presidente di BrainCircleItalia, la giornalista Viviana Kasam, che avrà
al suo fianco Marco Gori, professore di Computer Science all’Università
di Siena, e Sébastien Bratières, direttore della PI Campus di Roma.
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bilancio
sociale 14 - ihra
Un'alleanza
per la Memoria
“Nel
suo libro-testimonianza Se questo è
un uomo, Primo Levi rivela che il peggior sogno dei deportati ad
Auschwitz era di sopravvivere, ritornare, raccontare e non essere
creduti. Quanto profetico fosse quel sogno e quanto la sua profezia
resti attuale è manifestato dai persistenti attacchi alla Memoria della
Shoah: negazionismo, minimizzazione e distorsione dei fatti,
banalizzazione continuano, in misura crescente, a inquinare le
ricostruzioni del passato. Nessun Paese è immune da questa piaga.
Nessuno è in grado di risolverlo con un tocco di bacchetta magica.
Sempre più, in questo mondo globalizzato, si comprende che il rimedio
presuppone una sempre più incisiva cooperazione transnazionale”.
Questa consapevolezza – spiega l’Ambasciatore Sandro De Bernardin – ha
motivato la creazione dell’IHRA, l’International Holocaust Remembrance
Alliance, un organismo intergovernativo che promuove e coordina
l’impegno dei suoi membri per l’approfondimento della ricerca storica,
la conservazione di testimonianze e siti, la trasmissione della memoria
alle giovani generazioni.
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Setirot
- Lo Stato ostile |
Gian
Antonio Stella recensisce sul Corriere della Sera “Il registro. La
cacciata degli ebrei dallo Stato italiano nei protocolli della Corte
dei Conti 1938-1943” (il Mulino, con una bella prefazione di Michele
Sarfatti). Il paziente e meticoloso lavoro di Annalisa Capristo e
Giorgio Fabre racconta, dà un nome e un volto e una storia agli oltre
720 italiani che furono licenziati in tronco, da un giorno all’altro,
dai rispettivi impieghi pubblici: maestre, operai della Zecca, chimici,
ragionieri, insegnanti di ogni grado di scuola, docenti universitari,
dirigenti di carceri. I nati dalla parte sbagliata lasciavano così il
posto ad altrettanti dipendenti nati di “razza giusta”, ovviamente
indifferenti e più che mai silenti (salvo rarissime eccezioni) rispetto
a questo “colpo di fortuna”.
Stefano Jesurum, giornalista
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Il
peso dell'istruzione
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Per
educazione artistica (oltre ad un lungo elenco di costoso materiale,
che anche a detta del paziente cartolaio da cui si serve mezza città
viene chiesto dall’Istituto d’arte in poi, non prima) servono una
cartella in plastica misura 50×70 (in po’ ripiegata ci sto dentro anche
io), una cartella di cartone della stessa misura, rossa. Perché due?
Una per scuola e una per casa. Ci è andata relativamente bene.
Sara Valentina Di Palma
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