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15 ottobre 2018 - 6 Cheshvan 5779
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Haim Korsia, Gran rabbino
di Francia
Non dobbiamo abituarci agli abissi ma dobbiamo osare e costruire ponti.
 
Anna
Foa,
storica
16 ottobre: in via del Portico d’Ottavia le pietre d’inciampo luccicano, lustrate a nuovo. Chissà chi è stato, i privati o le Istituzioni? Molti turisti, nei loro giri tra ristoranti e paninerie, sia pur casher, si fermano a guardarle. Bene. Non brilla della stessa luce la situazione intorno: a Lodi, i bambini degli immigrati mangiano panini in aule separate. I loro genitori non hanno portato i documenti necessari dal paese d’origine alla scuola.
 
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La Giornata del racconto
“Un appuntamento con un significato ancora più denso e netto rispetto a una normale celebrazione”. Questo scrive il Corriere della sera a proposito della Giornata Europea della Cultura Ebraica che ieri in Italia ha avuto come capofila la città di Genova e in cui costante è stato il riferimento alla tragedia del Ponte Morandi, all’elaborazione del lutto, agli impegni che si potranno realizzare in futuro. Significativa, viene spiegato, la decisione di raccogliere fondi per borse di studio da riservare ai figli di chi è stato coinvolto nel crollo. “Abbiamo ritenuto di privilegiare questo aspetto, tra le tante necessità di chi è stato colpito, proprio per ripartire dalla cultura prestando una particolare attenzione al futuro, ai giovani che sono il nostro domani” ha dichiarato in sinagoga la Presidente UCEI Noemi Di Segni.
Sul dorso milanese del Giornale, nel dare conto delle iniziative svoltesi nel capoluogo lombardo, particolare enfasi è data alle preoccupazioni espresse dal rabbino capo Alfonso Arbib sul ritorno di parole di odio nella società. In prima fila, ospite d’onore, il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani che ha dichiarato: “Ogni ebreo che lascia Europa è una perdita, è una tessera che si stacca dal mosaico della nostra identità. Più la difendiamo, più possiamo aprirci”.

Boom di ascolti e dilagante consenso per la puntata speciale di Ulisse sul rastrellamento nazista del 16 ottobre 1943. Si legge su Repubblica: “Alberto Angela è ormai la punta di diamante acclarata di una tv che non ha paura di cercare nella Storia e nel suo racconto un modo per intervenire anche sul presente ricordando quanto deve rimanere viva la Memoria”. Il Corriere segnala tra gli altri l’apprezzamento del ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, “che ha raccolto l’invito del presidente della Comunità ebraica romana Ruth Dureghello a mostrare questo Viaggio senza ritorno nelle scuole”.

Si sono rivelate finora vane le ricerche dello skipper israeliano Doron Nahshony, scomparso nelle acque di Capri la sera del 10 ottobre. Una vicenda, come riporta Repubblica, che è seguita con attenzione dall’ambasciata dello Stato ebraico in Italia (che ha anche diffuso un appello via social network). “Un rompicapo che dura da cinque giorni. Un mistero – si legge – che sguinzaglia decine di mezzi navali, elicotteri e sommozzatori tra Guardia costiera, carabinieri, polizia, Finanza”.
 
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  davar
la gece a genova
"La Torah, racconto di vita"
“Nella tradizione ebraica il racconto si ricollega sempre al Sefer Torah. Il libro che ci fa conoscere, meditare, studiare. E non è un caso se Torah significa insegnamento e fa riferimento sia a quello orale che a quello scritto”. Il racconto, ha spiegato rav Giuseppe Momigliano, rabbino capo di Genova, è al cuore della tradizione ebraica, ne è un elemento vitale, “anche se come uomini non sappiamo a che punto siamo della storia”. Ne siamo protagonisti e al contempo oratori, ha spiegato il rav così come i diversi ospiti intervenuti alla Sinagoga di Genova in occasione della XIXesima Giornata Europea della Cultura ebraica, con il capoluogo ligure a fare da città capofila delle tante iniziative organizzate in tutta Italia. Un'occasione simbolica per dare un segnale di solidarietà a una cittadinanza ferita dalla tragedia del Ponte Morandi ma capace di raccontare il proprio dolore e di scegliere di costruire un racconto positivo per il proprio futuro: e un gesto concreto in questo senso arriva dall'iniziativa lanciata dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane insieme alla Comunità ebraica di Genova di raccogliere fondi per delle borse di studio per alcuni ragazzi, figli delle vittime della tragedia del crollo del ponte, in modo che possano studiare.
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la raccolta fondi ucei-comunità ebraica
Insieme per Genova
Una raccolta fondi per dare un segnale di solidarietà alle vittime della tragedia del Ponte Morandi di Genova. È quello lanciato dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e dalla Comunità ebraica genovese in occasione della Giornata Europea della Cultura Ebraica. “Proprio in ambito culturale l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e la Comunità ebraica di Genova hanno voluto agire, – ha spiegato la presidente UCEI Noemi Di Segni, parlando dalla sinagoga del capoluogo ligure, scelto come città capofila di questa edizione della Giornata – di concerto, avviando una raccolta fondi per dare un contributo per delle borse di studio, affinché alcuni ragazzi, figli delle vittime della tragedia del crollo del ponte, possano studiare. Abbiamo ritenuto di privilegiare questo aspetto, tra le tante necessità di chi è stato colpito, proprio per ripartire dalla cultura, nell’ottica di prestare una particolare attenzione al futuro, ai giovani, che sono il nostro domani”.

Un gesto di solidarietà aperto a tutti, a cui è possibile contribuire attraverso l'IBAN UCEI - IT 42 B 02008 05205 000103538743. Causale da indicare: “INSIEME PER GENOVA”.
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a 80 anni dalle leggi razziste
Inail, responsabilità e silenzi
Sono settimane fitte di iniziative e impegni, di commemorazioni e di assunzioni di responsabilità, che stanno portando l’intero paese a riflettere sugli 80 anni dalla promulgazione delle Leggi razziste e sui loro drammatici effetti. Tuttavia alcune resistenze e silenzi suscitano più di un interrogativo.
A sollevare un caso piuttosto eclatante è lo studioso Amedeo Osti Guerrazzi, che in un intervento pubblicato sul quotidiano La Stampa sabato scorso ricorda l’espulsione di un alto dirigente dell’Inail, l’ebreo romano Aldo Fuà, messo alla porta con l’entrata in vigore dei provvedimenti. Una realtà con cui l’istituto ancora oggi sembra non voler fare i conti.
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La Gece a Livorno 
Diritti, l’esempio di Israele
Si è chiusa nel pomeriggio con l’intervento dell’ospite d’onore, l’Ambasciatore d’Israele presso la Santa Sede Oren David, la Giornata Euopea della Cultura Ebraica livornese..
Ad ascoltarlo, sul tema “Israele e la libertà religiosa”, nella Biblioteca del Polo Museale dei Bottini dell’Olio, un folto pubblico e autorità, tra le quali il Viceprefetto Vicario Castellani, l’onorevole Andrea Romano, il Consigliere regionale Biasci, il delegato della Diocesi Zargani, la presidente dell’Amicizia Ebraico-Cristiana Meucci, il Gran Maestro Nonorario del Grande Oriente d’Italia Massimo Bianchi, esponenti dell’Amicizia Italia-Israele, solo per citare alcuni dei presenti.
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la gece a bologna
In viaggio con le fotografie
Oltre 70 fotografie a colori, realizzate da Alberto Jona Falco, che accompagnano i visitatori in viaggio alla scoperta del patrimonio architettonico ebraico italiano. Da nord a sud, da occidente a oriente le sinagoghe italiane si svelano, attraverso uno sguardo appassionato e curioso. Sinagoghe, arredi, oggetti legati alle feste e alla vita familiare capaci di far rivivere storie, tradizioni, vicende di personaggi e gruppi di persone, che raccontano aspetti della storia del nostro paese da una prospettiva tanto più interessante quanto meno nota ai più.
Sono le suggestioni che arrivano dalla mostra Gran Tour. Viaggio nell’Italia ebraica inaugurata ieri al Museo ebraico di Bologna in occasione della Giornata Europea della Cultura Ebraica. A intervenire sono stati tra gli altri il direttore del Museo Guido Ottolenghi, di cui riportiamo l’intervento, il presidente della Comunità Daniele De Paz e il rabbino capo rav Alberto Sermoneta.
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INFORMAZIONE – INTERNATIONAL EDITION 
Formare la Memoria, il progetto per insegnanti in Piemonte 
Trenta insegnanti da tutta Italia si sono ritrovati ad Asti nelle  scorse settimane per partecipare a un seminario di cinque giorni sulla storia e  tradizione ebraica in Italia e sul periodo della Shoah, come riportato in un  articolo del settimanale ebraico americano The Jewish Week, ripreso nella  sezione Italics dell’odierna uscita di Pagine Ebraiche International Edition. Supportata  dallo Olga Lengyel Institute for Holocaust Studies and Human Rights con sede a  New York, l’iniziativa è stata organizzata tra gli altri dalla Fondazione  Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano e dal locale Istituto  per la Storia della Resistenza. Il testo sottolinea l’importanza del Piemonte  nella storia della Resistenza contro il nazi-fascismo, ma anche il ricchissimo  passato ebraico testimoniato dalla presenza di numerose e preziosissime  sinagoghe.
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pilpul
Oltremare - Panchine
Le città e i paesi sono tutti pieni di panchine, almeno nel mondo che conosco. Le più comuni sono quelle su cui possono sedersi tre persone, e chissà chi ha iniziato la tradizione della panchina tripla. Certo ha una sua comodità: ci si può fare il pic-nic in due senza sporcarsi i pantaloni, mettendo il cibo nel centro e incoraggiando così la condivisione. Ci si può sedere una famiglia intera: genitori e un figlio, fino a genitori e tre figli di cui due sulle gambe. Si usano per fare conversazione o come punti di incontro, appartengono a tutte le generazioni e a tutte le categorie più o meno definite di umani.

Daniela Fubini, Tel Aviv
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La piccola Ada
Settantacinque anni fa, alle 5,30 del mattino di sabato 16 ottobre 1943, le SS invadono le strade del Portico d’Ottavia, arrestano 1023 ebrei romani che furono caricati, due giorni dopo, su ventotto vagoni piombati partiti dalla stazione Tiburtina, con destinazione Auschwitz.
Fra quei 1023 ebrei di Roma, c’erano anche 244 bambini fra cui un neonato di appena sette giorni: era nato al Collegio Militare di via della Lungara a Roma, a poche ore dal rastrellamento del 16 ottobre. La più anziana di quel trasporto si chiamava Rachele Livoli e aveva 90 anni.
Di tutti i 1023 deportati, solo 149 uomini e 47 donne furono immessi nel campo di sterminio di Auschwitz -Birkenau e di essi si salvarono soltanto in 16. Tra le drammatiche storie di quel terribile 16 ottobre voglio ricordare quella di Ada Tagliacozzo, menzionata nel libro di Gianfranco Moscati “Documenti e immagini dalla persecuzione alla Shoah”.


Roberto Cenati, presidente Anpi Milano
 

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Controvento - Terapie
Ci sono persone che mettono in atto rituali ripetitivi e spesso curiosi. C’è chi si lava continuamene le mani, chi allinea metodicamente le matite dalla più corta alla più lunga, chi controlla decina di volte che porte e finestre siano sbarrate, chi si alza solo appoggiando il piede destro, fino a complessi cerimoniali che possono compromettere la qualità della vita. Sono sintomi del disturbo ossessivo-compulsivo (DOC, o OCD in inglese), che finora, secondo la gravità, vengono catalogati come problemi psicologici o psichiatrici. Ma le neuroscienze oggi ci insegnano che quelli che pensiamo siano problemi della mente sono in realtà disfunzioni del cervello, e come tali vanno curate.

Viviana Kasam
 

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