Haim Korsia, Gran rabbino
di Francia
| Non dobbiamo abituarci agli abissi ma dobbiamo osare e costruire ponti.
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Anna
Foa,
storica |
16
ottobre: in via del Portico d’Ottavia le pietre d’inciampo luccicano,
lustrate a nuovo. Chissà chi è stato, i privati o le Istituzioni? Molti
turisti, nei loro giri tra ristoranti e paninerie, sia pur casher, si
fermano a guardarle. Bene. Non brilla della stessa luce la situazione
intorno: a Lodi, i bambini degli immigrati mangiano panini in aule
separate. I loro genitori non hanno portato i documenti necessari dal
paese d’origine alla scuola.
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La Giornata del racconto
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“Un
appuntamento con un significato ancora più denso e netto rispetto a una
normale celebrazione”. Questo scrive il Corriere della sera a proposito
della Giornata Europea della Cultura Ebraica che ieri in Italia ha
avuto come capofila la città di Genova e in cui costante è stato il
riferimento alla tragedia del Ponte Morandi, all’elaborazione del
lutto, agli impegni che si potranno realizzare in futuro.
Significativa, viene spiegato, la decisione di raccogliere fondi per
borse di studio da riservare ai figli di chi è stato coinvolto nel
crollo. “Abbiamo ritenuto di privilegiare questo aspetto, tra le tante
necessità di chi è stato colpito, proprio per ripartire dalla cultura
prestando una particolare attenzione al futuro, ai giovani che sono il
nostro domani” ha dichiarato in sinagoga la Presidente UCEI Noemi Di
Segni.
Sul dorso milanese del Giornale, nel dare conto delle iniziative
svoltesi nel capoluogo lombardo, particolare enfasi è data alle
preoccupazioni espresse dal rabbino capo Alfonso Arbib sul ritorno di
parole di odio nella società. In prima fila, ospite d’onore, il
presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani che ha dichiarato:
“Ogni ebreo che lascia Europa è una perdita, è una tessera che si
stacca dal mosaico della nostra identità. Più la difendiamo, più
possiamo aprirci”.
Boom di ascolti e dilagante consenso per la puntata speciale di Ulisse
sul rastrellamento nazista del 16 ottobre 1943. Si legge su Repubblica:
“Alberto Angela è ormai la punta di diamante acclarata di una tv che
non ha paura di cercare nella Storia e nel suo racconto un modo per
intervenire anche sul presente ricordando quanto deve rimanere viva la
Memoria”. Il Corriere segnala tra gli altri l’apprezzamento del
ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, “che ha raccolto l’invito del
presidente della Comunità ebraica romana Ruth Dureghello a mostrare
questo Viaggio senza ritorno nelle scuole”.
Si sono rivelate finora vane le ricerche dello skipper israeliano Doron
Nahshony, scomparso nelle acque di Capri la sera del 10 ottobre. Una
vicenda, come riporta Repubblica, che è seguita con attenzione
dall’ambasciata dello Stato ebraico in Italia (che ha anche diffuso un
appello via social network). “Un rompicapo che dura da cinque giorni.
Un mistero – si legge – che sguinzaglia decine di mezzi navali,
elicotteri e sommozzatori tra Guardia costiera, carabinieri, polizia,
Finanza”.
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la gece a genova
"La Torah, racconto di vita"
“Nella
tradizione ebraica il racconto si ricollega sempre al Sefer Torah. Il
libro che ci fa conoscere, meditare, studiare. E non è un caso se Torah
significa insegnamento e fa riferimento sia a quello orale che a quello
scritto”. Il racconto, ha spiegato rav Giuseppe Momigliano, rabbino
capo di Genova, è al cuore della tradizione ebraica, ne è un elemento
vitale, “anche se come uomini non sappiamo a che punto siamo della
storia”. Ne siamo protagonisti e al contempo oratori, ha spiegato il
rav così come i diversi ospiti intervenuti alla Sinagoga di Genova in
occasione della XIXesima Giornata Europea della Cultura ebraica, con il
capoluogo ligure a fare da città capofila delle tante iniziative
organizzate in tutta Italia. Un'occasione simbolica per dare un segnale
di solidarietà a una cittadinanza ferita dalla tragedia del Ponte
Morandi ma capace di raccontare il proprio dolore e di scegliere di
costruire un racconto positivo per il proprio futuro: e un gesto
concreto in questo senso arriva dall'iniziativa lanciata dall'Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane insieme alla Comunità ebraica di
Genova di raccogliere fondi per delle borse di studio per alcuni
ragazzi, figli delle vittime della tragedia del crollo del ponte, in
modo che possano studiare. Leggi
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la raccolta fondi ucei-comunità ebraica
Insieme per Genova
Una
raccolta fondi per dare un segnale di solidarietà alle vittime della
tragedia del Ponte Morandi di Genova. È quello lanciato dall'Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane e dalla Comunità ebraica genovese in
occasione della Giornata Europea della Cultura Ebraica. “Proprio in
ambito culturale l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e la
Comunità ebraica di Genova hanno voluto agire, – ha spiegato la
presidente UCEI Noemi Di Segni, parlando dalla sinagoga del capoluogo
ligure, scelto come città capofila di questa edizione della Giornata –
di concerto, avviando una raccolta fondi per dare un contributo per
delle borse di studio, affinché alcuni ragazzi, figli delle vittime
della tragedia del crollo del ponte, possano studiare. Abbiamo ritenuto
di privilegiare questo aspetto, tra le tante necessità di chi è stato
colpito, proprio per ripartire dalla cultura, nell’ottica di prestare
una particolare attenzione al futuro, ai giovani, che sono il nostro
domani”.
Un gesto di solidarietà aperto a tutti, a cui è possibile contribuire attraverso l'IBAN UCEI - IT 42 B 02008 05205 000103538743. Causale da indicare: “INSIEME PER GENOVA”. Leggi
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La Gece a Livorno
Diritti, l’esempio di Israele
Si
è chiusa nel pomeriggio con l’intervento dell’ospite d’onore,
l’Ambasciatore d’Israele presso la Santa Sede Oren David, la Giornata
Euopea della Cultura Ebraica livornese..
Ad ascoltarlo, sul tema “Israele e la libertà religiosa”, nella
Biblioteca del Polo Museale dei Bottini dell’Olio, un folto pubblico e
autorità, tra le quali il Viceprefetto Vicario Castellani, l’onorevole
Andrea Romano, il Consigliere regionale Biasci, il delegato della
Diocesi Zargani, la presidente dell’Amicizia Ebraico-Cristiana Meucci,
il Gran Maestro Nonorario del Grande Oriente d’Italia Massimo Bianchi,
esponenti dell’Amicizia Italia-Israele, solo per citare alcuni dei
presenti. Leggi
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la gece a bologna
In viaggio con le fotografie
Oltre
70 fotografie a colori, realizzate da Alberto Jona Falco, che
accompagnano i visitatori in viaggio alla scoperta del patrimonio
architettonico ebraico italiano. Da nord a sud, da occidente a oriente
le sinagoghe italiane si svelano, attraverso uno sguardo appassionato e
curioso. Sinagoghe, arredi, oggetti legati alle feste e alla vita
familiare capaci di far rivivere storie, tradizioni, vicende di
personaggi e gruppi di persone, che raccontano aspetti della storia del
nostro paese da una prospettiva tanto più interessante quanto meno nota
ai più.
Sono le suggestioni che arrivano dalla mostra Gran Tour. Viaggio
nell’Italia ebraica inaugurata ieri al Museo ebraico di Bologna in
occasione della Giornata Europea della Cultura Ebraica. A intervenire
sono stati tra gli altri il direttore del Museo Guido Ottolenghi, di
cui riportiamo l’intervento, il presidente della Comunità Daniele De
Paz e il rabbino capo rav Alberto Sermoneta. Leggi
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Oltremare - Panchine |
Le
città e i paesi sono tutti pieni di panchine, almeno nel mondo che
conosco. Le più comuni sono quelle su cui possono sedersi tre persone,
e chissà chi ha iniziato la tradizione della panchina tripla. Certo ha
una sua comodità: ci si può fare il pic-nic in due senza sporcarsi i
pantaloni, mettendo il cibo nel centro e incoraggiando così la
condivisione. Ci si può sedere una famiglia intera: genitori e un
figlio, fino a genitori e tre figli di cui due sulle gambe. Si usano
per fare conversazione o come punti di incontro, appartengono a tutte
le generazioni e a tutte le categorie più o meno definite di umani.
Daniela Fubini, Tel Aviv
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La piccola Ada
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Settantacinque
anni fa, alle 5,30 del mattino di sabato 16 ottobre 1943, le SS
invadono le strade del Portico d’Ottavia, arrestano 1023 ebrei romani
che furono caricati, due giorni dopo, su ventotto vagoni piombati
partiti dalla stazione Tiburtina, con destinazione Auschwitz. Fra
quei 1023 ebrei di Roma, c’erano anche 244 bambini fra cui un neonato
di appena sette giorni: era nato al Collegio Militare di via della
Lungara a Roma, a poche ore dal rastrellamento del 16 ottobre. La più
anziana di quel trasporto si chiamava Rachele Livoli e aveva 90 anni. Di
tutti i 1023 deportati, solo 149 uomini e 47 donne furono immessi nel
campo di sterminio di Auschwitz -Birkenau e di essi si salvarono
soltanto in 16. Tra le drammatiche storie di quel terribile 16 ottobre
voglio ricordare quella di Ada Tagliacozzo, menzionata nel libro di
Gianfranco Moscati “Documenti e immagini dalla persecuzione alla Shoah”.
Roberto Cenati, presidente Anpi Milano
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Controvento - Terapie
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Ci
sono persone che mettono in atto rituali ripetitivi e spesso curiosi.
C’è chi si lava continuamene le mani, chi allinea metodicamente le
matite dalla più corta alla più lunga, chi controlla decina di volte
che porte e finestre siano sbarrate, chi si alza solo appoggiando il
piede destro, fino a complessi cerimoniali che possono compromettere la
qualità della vita. Sono sintomi del disturbo ossessivo-compulsivo
(DOC, o OCD in inglese), che finora, secondo la gravità, vengono
catalogati come problemi psicologici o psichiatrici. Ma le neuroscienze
oggi ci insegnano che quelli che pensiamo siano problemi della mente
sono in realtà disfunzioni del cervello, e come tali vanno curate.
Viviana Kasam
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