1938-2018
“Guardiamo al futuro
con dignità”
Ragazzi
miei, scrivo per voi perché comprendo come nei vostri cervelli ancor
giovani e freschi e non abituati a una visione più vasta e più calma
delle cose umane, gli avvenimenti di questi ultimi giorni abbiano
potuto produrre un certo smarrimento del pensiero con un'amara ed
angosciosa sensazione di un'ingiustizia immeritata e non vorrei che
questo smarrimento e questa angoscia lasciasse in voi quel senso
d'inferiorità ch'è così molesto, doloroso e dannoso e che potrebbe
pregiudicare la regolarità e la dirittura del vostro cammino su quella
via della vita che per noi è sempre stata difficile e che ora minaccia
ad essere ancora più difficile in Italia per la vostra generazione. La
difficoltà della vita, ragazzi miei, si combattono e si vincono, ma per
combattere e per vincere bisogna essere forti bisogna sentirsi forti,
bisogna portare nel più profondo, nel più intimo dell'animo nostro,
quella fierezza del nostro essere, quella incrollabile certezza della
nostra ragione, quella luminosa fiamma affidataci dai nostri padri e,
ricordatelo bene, mai spentasi da quando Israele è comparso sull'agone
della Storia.
Naftoli Emdin, Il Sole 24 Ore Domenica,
13 ottobre 2018
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