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5 Novembre 2018 - 27 Cheshvan 5779
PAGINE EBRAICHE 24
ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Yosef Labi,
rabbino di Verona
Sebbene la luce diffusa dalle candele dello Shabbat sia visibile solo per un periodo limitato, la loro illuminazione spirituale continua per tutta la settimana. Assorbiamo e prendiamo la luce e la spiritualità dello Shabbat e viviamole durante la settimana.
 
Anna
Foa,
storica
“L’amor di Patria non coincide con l’estremismo nazionalista. L’amor di Patria viene da più lontano, dal Risorgimento. Un impegno di libertà, per affrancarsi dal dominio imposto con la forza: allora da Stati stranieri. Dopo la Grande guerra fu una parte politica a comprimere la libertà di tutti. In questo risiede il profondo legame tra Risorgimento e Resistenza…L’amor di Patria oggi è inscindibile con i principi della nostra Costituzione, che ne sono il prodotto e il compimento”. Così il Presidente Mattarella in occasione della celebrazione del 4 novembre.

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Il pericolo nazionalista
A cento anni dalla fine della Prima guerra mondiale, il Capo dello Stato Sergio Mattarella da Trieste ricorda all’Italia il prezzo che la nazione e il continente pagarono seguendo la retorica nazionalista: “Bisogna ribadire con forza tutti insieme che alla strada della guerra si preferisce coltivare amicizia e collaborazione, che hanno trovato la più alta espressione nella storica scelta di condividere il futuro nella Unione europea”, le parole del Presidente della Repubblica. “Lo scoppio della guerra nel 1914 sancì in misura fallimentare l’incapacità delle classi dirigenti europee di allora di comporre aspirazioni e interessi in modo pacifico anziché cedere alle lusinghe di un nazionalismo aggressivo”. Mattarella, parlando da Piazza Unità d’Italia, ha voluto inoltre ricordare il tradimento subito proprio in quel luogo dall’ebraismo italiano nel 1938, richiamando la figura di Vittorio Calderoni, ebreo partito volontario e ucciso alla fine della Grande guerra. “Ritengo doveroso ricordarlo qui, in questa stessa piazza, dove ottanta anni addietro fu pronunciato da Mussolini un discorso che inaugurò la cupa e tragica fase della persecuzione razziale in Italia, perché – ha sottolineato Mattarella – Vittorio Calderoni era ebreo, il più giovane tra i circa 400 italiani di origine ebraica caduti nella Grande Guerra” (Messaggero).
 
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  davar
si rinnova la partnership con il giro d'italia
Israele, torna il grande ciclismo
“Tutti hanno negli occhi il Giro, una grande festa che è stata l’antipasto a una grandissima gara. È una esperienza che non si potrà replicare, per evidenti motivi. Ma questo non esclude che possano andare in porto altri progetti, se Israele avrà la volontà di realizzarli. I presupposti ci sono. Bisognerà eventualmente sedersi attorno a un tavolo e parlarne. Il ferro va battuto finché è caldo”.
Paolo Bellino, direttore generale di Rcs Sport, così si confidava con Pagine Ebraiche a Giro d’Italia da poco concluso. Un’edizione entusiasmante per molteplici motivi. Primo tra i quali la partenza da Israele, per tre giornate sui pedali che restano indimenticabili nella memoria di ciclisti e addetti ai lavori. Da Gerusalemme ad Eilat, emozioni ben oltre l’aspetto agonistico e raccontate nei cinque continenti grazie a centinaia di troupe e giornalisti accorsi da tutto il mondo per filmare le mura della Città Vecchia illuminate di rosa o l’inedito passaggio della carovana in un deserto come nel caso della terza tappa interamente nel Negev. Un’iniziativa, auspicava Bellino, cui sarebbe stato saggio dare continuità. Input entusiasticamente raccolto.
I dettagli restano ancora in parte da definire, ma il “Giro di Israele” è realtà ed entra nel calendario ciclistico internazionale che conta. Un’operazione che vede ancora Rcs tra i protagonisti, oltre al magnate Sylvan Adams, principale artefice della Grande Partenza del maggio scorso, e alla Israel Cycling Academy. La prima squadra professionistica locale, che ha ben figurato nello scorso Giro d’Italia entrando in diverse fughe e sfiorando la vittoria in una delle tappe di montagna più dure con il suo veterano, lo spagnolo Ruben Plaza, tra l’altro fresco di rinnovo. Segnatevi le date: 10-14 aprile. “Una lunga volata che ci porterà alle soglie di Pesach, la Pasqua ebraica. Un ottimo modo per festeggiare questi anni di impegno” sottolinea il general manager della squadra Ran Margaliot. E un test tra i più importanti per chi, qualche settimana dopo, lotterà per la conquista del Giro d’Italia.
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qui milano
Tra mostre e nuove sfide,

il Cdec rinnova gli assetti 
Si è chiusa al Memoriale della Shoah la tappa milanese della mostra “1915 – 1918 Ebrei per l’Italia” curata dal Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano. Una rassegna che racconta della partecipazione dell’ebraismo italiano alla Grande guerra e del suo significato anche alla luce delle Leggi razziste promulgate 20 anni dopo dal fascismo. A chiudere la mostra, il concerto dedicato ai canti degli alpini e dei militari della Prima Guerra Mondiale realizzato dal coro dell’Associazione Nazionale degli Alpini di Milano. Un evento accolto positivamente dal pubblico e che si inserisce nell’ampio programma di iniziative realizzate dal Cdec. Quest’ultimo ha di recente rinnovato il suo Consiglio di amministrazione, confermando alla presidenza e alla vicepresidenza rispettivamente Giorgio Sacerdoti e Raffaella Mortara. Gli altri componenti del Consiglio sono Giorgio Barba Navaretti, Giuseppe Calabi, Anselmo Calò, Serena Di Nepi, Rony Hamaui, Leone Hassan, Piergaetano Marchetti, Gad Nacamulli (delegato Unione Giovani Ebrei Italiani) e Claudia Terracina, in rappresentanza della Comunità ebraica di Milano.
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giovani ebrei italiani
Ugei, Terracina presidente
Papà romano, mamma francese, il 33enne Joel Terracina è il presidente dell’Unione Giovani Ebrei d’Italia per il 2019. È quanto ha disposto (all’unanimità) il Consiglio formatosi in seguito al voto che ha chiuso il Congresso ordinario svoltosi recentemente nella Capitale.
Laurea triennale in Scienze Politiche, Laurea Magistrale in Studi Europei, un soggiorno di studio e ricerca in Israele, Terracina è da tempo attivo nella vita comunitaria (era tra l’altro candidato con la lista Menorah nelle ultime elezioni al Consiglio UCEI).
“Dobbiamo rilanciare l’associazione, che ha un po’ perso di appeal. E necessariamente sanare alcune fratture tra diverse fazioni” sottolinea Terracina. Parola d’ordine, dice, è “unità”. Positivi i riscontri della prima riunione di Consiglio dove, afferma, “ha visto molta collaborazione e tante energie, specie dai più giovani”.


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fu ideatore dell'attacco a via rasella
Fiorentini, un secolo di impegno
Aria di festa domenica mattina al Museo Storico della Liberazione, a via Tasso a Roma. Ospite d’onore Mario Fiorentini, matematico e gappista, che il 7 novembre compie cent’anni. Intorno gli si sono stretti vecchi partigiani e anche giovani venuti ad ascoltare le storie di Mario Fiorentini, uno dei gappisti di via Rasella e animatore indefesso delle attività antifasciste a Roma in quei giorni bui del ’43 e del ’44. Col nome di battaglia Giovanni, Mario Fiorentini allora venticinquenne resse le fila di una brigata partigiana e del Gap Gramsci. Con lui Lucia Ottobrini, allora diciannovenne, che prese il nome di Maria, lo stesso nome della madre di Fiorentini che col padre Pacifico erano stati rastrellati dai nazifascisti il 16 ottobre. Quel giorno il giovane Fiorentini, figlio di un padre ebreo, sfuggì alla cattura scappando per i tetti, i suoi genitori riuscirono poi fortunosamente a salvarsi dalla deportazione nei campi di sterminio.


Paolo Brogi
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il limmud a un anno dalla scomparsa
Rav Laras, Livorno ricorda
Momento di ricordo a Livorno, prima di un limmud che avrà luogo stasera, in memoria del rav Giuseppe Laras (nell'immagine).
Nell’Oratorio Lampronti, dopo un’introduzione del rav Yair Didi, ha preso la parola rav Mino Bahbout, giunto da Venezia, che ha ripercorso la storia dell’approccio alla tematica della conversione. In Italia e in particolare alla luce dei pareri del rav Laras.
‎Dalla famiglia Laras è giunto un saluto, con l’apprezzamento per l’iniziativa in ricordo del grande Maestro che, a Livorno, resse la cattedra rabbinica dal 1968 al 1980.

Gadi Polacco
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informazione - international edition
Bassani, tutte le opere in inglese
“Il Romanzo di Ferrara può essere paragonato a Gente di Dublino di Joyce, o alla Commedia umana di Balzac, ma un parallelo ancora più calzante sono i diversi libri di Memoria prodotti dopo la Shoah per ricordare tante città ebraiche scomparse. Perché la narrazione di Bassani è intensamente locale, e implica che al lettore siano familiari le giravolte e svolte della storia italiana del XX secolo”. Così il critico letterario Adam Kirsch recensisce sul magazine Tablet la prima edizione in un unico volume in lingua inglese delle opere complete di Giorgio Bassani dedicate alla città emiliana. Nel suo articolo, ripreso dalla sezione Italics dell’ultima uscita di Pagine Ebraiche International Edition, l’autore ripercorre la rilevanza del lavoro di Bassani, del Giardino dei Finzi Contini considerato il suo capolavoro, e degli altri romanzi e storie pubblicati.
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pilpul
Oltremare - Spiaggia
La spiaggia che va da Ashdod ad Ashkelon è uno di quei luoghi che se avessi continuato a vivere la mia tranquilla vita telavivese non avrei probabilmente mai conosciuto. E sarebbe stato un peccato, perché Nitzanim contiene tutto quello che una persona sana può desiderare da una spiaggia, e cioè pochissimo. Nonostante in Israele tutto sia piccolo e il paese dia l’impressione di essere fortemente sovrappopolato, qui sembra di essere in una specie di oasi, anche grazie alla riserva naturale che in qualche maniere si è riusciti a mantenere fino ad oggi, che copre di dune e vegetazione selvaggia i due lati della stradina a linea retta che porta dall’ultimo incrocio con la statale quasi fino alla spiaggia.

Daniela Fubini
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Noi e i reform
Nel consueto dibattito interno all’ebraismo italiano ortodosso, è in atto da tempo una rimozione nei confronti del nascente ebraismo italiano riformato e dei suoi temi principali. Questa potrebbe essere considerata una posizione accettabile se riferita al nostro rabbinato (non voglio entrare nella questione), ma a mio parere non lo è se consideriamo quelle persone e quelle istituzioni politiche che dovrebbero rappresentare l’ebraismo stesso nella società italiana: è ora che questa rimozione abbia termine.

Guido Osimo, Consigliere UCEI
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Controvento - Fake news
Consoliamoci: le fake news sono sempre esistite, si sono sempre propagate rapidamente (almeno per quanto consentiva la tecnologia del tempo) e sono sempre state utilizzate per inquinare la politica, aizzare la folla contro capri espiatori, liberarsi di concorrenti. Gli antichi romani erano geniali nel manipolare l’informazione, altro che hackers russi. La vittima più celebre fu probabilmente l’imperatore Nerone, passato alla storia come colui che appiccò l’incendio a Roma suonando poi l’arpa mentre se lo godeva dall’alto. Gli studiosi oggi tendono a rivalutare la sua figura vilipesa.

Viviana Kasam
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