Paolo Sciunnach, insegnante | Gli
Zeloti (anch’essi Ebrei) che abitavano vicino a Rabbi Meir lo
opprimevano molto. Rabbi Meir pregò che morissero; ma gli disse sua
moglie Bruria: su quale verso ti appoggi? Forse sta scritto “periscano
i peccatori”? Forse sta scritto “Peccatori”? No! “Peccati” è
scritto!
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Anna
Foa,
storica |
Si
susseguono gli anniversari delle leggi del '38. Ottant'anni fa uno
stillicidio di leggi si abbatteva ogni giorno sugli ebrei italiani, nel
tripudio delle masse fasciste e nel silenzio di tutti. Come è noto,
coloro che restarono amici degli ebrei vennero tacciati di buonismo -
oops volevo dire pietismo - e quasi nessuno disse nulla. Mi domando
cosa sarebbe successo se questi "pietisti" avessero aperto la bocca per
protestare ogni volta che qualcuno compiva gesti quotidiani di
antisemitismo, non parlo ovviamente di quelli dell'antisemitismo di
Stato. Mi domando se non sarebbe emersa un'opinione pubblica ostile
alle leggi e tale forse da condizionare almeno un poco quel terribile
consenso.
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Le parole di Macron: "Unità dipende da noi"
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“Dipende
solo da noi se questa immagine verrà interpretata nel futuro come il
simbolo di una pace duratura tra le nazioni, e non come la fotografia
di un ultimo momento di unità prima che il mondo sprofondi in un nuovo
disordine”.
Così il presidente francese Emmanuel Macron, davanti ai leader giunti
da tutto il mondo a Parigi per celebrare i 100 anni dalla fine della
Grande Guerra.
“Dopo giorni difficili e polemiche sui più svariati argomenti, dal
prezzo del carburante al maresciallo Pétain, Macron ieri ha dato
l’impressione di essere all’altezza dell’obiettivo ambizioso che si era
posto organizzando questi due giorni di commemorazioni: fare di Parigi
la capitale mondiale del multilateralismo e della fiducia nell’Europa
come garante di pace” scrive il Corriere.
A Macron, che citando Zweig ha parlato del “suicidio dell’Europa” di
quegli anni, è arrivato dal Presidente Mattarella un dono
particolarmente significativo. Una copia di Se questo è un uomo di
Primo Levi.
Costretto a lasciare anzitempo Parigi il Premier israeliano Benjamin
Netanyahu, per via delle ultime tensioni con i terroristi di Hamas a
Gaza. Nell’operazione militare condotta stanotte ha perso la vita un
ufficiale dell’esercito, mentre un altro è rimasto ferito. Diverse
decine i razzi lanciati in precedenza da Hamas su città israeliane.
Varsavia e il corteo dei nazionalisti. Di ben altro genere il corteo
svoltosi nelle scorse ore a Varsavia, con le destre estreme e i gruppi
nazionalisti scesi in piazza accanto alla manifestazione ufficiale per
i 100 anni di indipendenza polacca. “Erano almeno in duecentomila,
secondo stime della polizia polacca, i manifestanti che hanno occupato
per ore il centro della piú moderna e dinamica capitale dell’Europa di
mezzo e della sesta economia della Ue. Quelli dell’ultradestra –
sottolinea Repubblica – erano i piú numerosi, hanno preso la città
incontrastati nel giorno della festa nazionale”.
Levi e il libro primogenito. Si aprono a Torino gli omaggi per i 100
anni di Primo Levi, che saranno celebrati nel 2019. L’occasione è tra
le altre l’inaugurazione della mostra “Se questo è un uomo, il libro
primogenito” che verrà inaugurata mercoledì alla Biblioteca Nazionale
del capoluogo piemontese. Quella del capolavoro di Levi, ricorda il
Corriere nel dorso locale, “è una storia che si intreccia con quella di
una piccola casa editrice, la Francesco De Silva, che Franco
Antonicelli fondò a Torino nel 1942”.
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ucciso un ufficiale dell'esercito israeliano
Gaza, nuova tensione al confine
Il
tenente colonnello dell'esercito israeliano M., 41 anni, è stato ucciso
e un altro ufficiale è stato moderatamente ferito in uno scontro a
fuoco scoppiato domenica sera tra una unità delle forze speciali
israeliane - che stava conducendo una missione nella Striscia di Gaza -
e un gruppo di terroristi palestinesi. Dell'ufficiale ucciso, oltre la
lettera M, non sono state diffuse le generalità per questioni di
sicurezza. “Verrà il giorno in cui potremo raccontare tutto il suo
valore”, ha dichiarato il Premier israeliano Benjamin Netanyahu, nel
ricordarlo. “Israele ha perso un combattente esperto, il cui contributo
al paese rimarrà un segreto per gli anni a venire”, le parole del
ministro della Difesa Avigdor Lieberman (nell'immagine con il capo di
Stato Maggiore Gadi Eisenkot). Il presidente Reuven Rivlin ha detto di
essere "scioccato e rattristato" nell'apprendere della morte del
tenente colonnello M, - di cui si sono tenuti i funerali nelle scorse
ore - e di essersi unito al resto d'Israele nel pregare per la
guarigione dell'altro soldato ferito in quella che l'esercito ha
descritto come una missione di raccolta di informazioni andata male.
Dopo lo scontro a fuoco, le forze armate israeliane hanno risposto con
un blitz che ha portato all’uccisione di sette militanti di Hamas,
incluso un comandante dell’ala militare del movimento. . Leggi
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il seminario dell'ihra al memoriale di milano
'Disinneschiamo le parole d'odio'
“Sono
rimasta viva, nonostante il male assoluto, nonostante un male da cui
non ci si poteva difendere. Sono ancora la bambina di allora, seppur
invecchiata, che entra in senato e con le forze che ancora mi restano,
cerco di urlare, di parlare di pace, di uguaglianza, di libertà, contro
i nuovi portatori d'odio. Perché con l'odio si perde sempre, con
l'amore si vince”. Con il chiaro messaggio di impegno della senatrice a
vita Liliana Segre si è aperto nelle scorse ore il seminario “Il nemico
innocente. L’incitamento all’odio nell’Europa contemporanea” promosso
dalla Presidenza italiana dell'International Holocaust Remembrance
Alliance (Ihra) e dal Ministero dell’Istruzione, Università e
Ricerca in collaborazione con la Fondazione Memoriale della Shoah
di Milano e del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea. Al
centro degli interventi dei diversi relatori di primo piano, l'analisi
dell'evoluzione di antisemitismo, razzismo e altre forme di
discriminazioni presenti nelle società moderne, la comprensione di
quali siano gli strumenti attraverso cui vengono propagati, le risposte
che le istituzioni devono dare per arginare questi fenomeni. “Come ha
spiegato Zygmunt Bauman la Shoah non è stato un incidente della Storia,
ma un coerente sottoprodotto della modernità. Oggi non possiamo
diminuire l'attenzione e la vigilanza. Come ha denunciato Bauman, il
progresso rende più difficile comportarsi in modo morale perché allarga
la distanza tra noi e l'effetto finale del nostro comportamento,
sterilizzando così la nostra percezione di responsabilità personale”,
ha messo in guardia il presidente dell'Ihra a guida italiana,
l'ambasciatore Sandro De Bernardin. Leggi
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la giovane kehilà
Giovani italiani d'Israele,
rinnovato il Consiglio
Un
nuovo Consiglio per la Giovane Kehilà, il movimento giovanile della
Comunità ebraica italiana in Israele. Ad essere eletti, al termine di
due giornate di Congresso del movimento a Gerusalemme, Dario Sanchez,
Emy Terracini, Gabriele Segre, Michael Sierra e Yael Ascoli. Il
Congresso si è tenuto in parte nel Tempio italiano di Gerusalemme e in
parte nel Bet Midrash Bet Prat. Nell’occasione il presidente della
Hevrat Yehudei Italia be-Israel, Sergio Della Pergola, ha salutato i
partecipanti sottolineando l’importanza della leadership giovanile per
l’ebrasimo italiano. Anche Vito Anav, ex presidente del Irgun Olei
Italia, ha incontrato i ragazzi e ha parlato della sua alyah. Leggi
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Oltremare - Sereni |
Sulla
traslitterazione dei nomi italiani in ebraico ci sarebbe da scrivere
una commedia. Quando la cosa si riflette soltanto sul riconoscere il
proprio nome quando qualcuno lo dice ad alta voce in un ufficio
pubblico chiamando il prossimo in fila, la cosa è ancora nei margini
della dislessia ambientale causata dall’assenza delle vocali e della
duplicitá di lettura di alcune consonanti nell’ebraico scritto. Da anni
ho imparato a rispondere “eccomi!” di fronte a qualunque variazione fra
Povini, Puvini, Pubini, Fovini e via dicendo. Quando però mi sono
trovata per caso in via Enzo Sereni, in uno di quei luoghi di Tel Aviv
in cui attraversando una strada per magia si esce senza saperlo dalla
città e si entra in una cittá limitrofa, in questo caso Givataim, come
prima cosa ho seriamente pensato che qualcuno si fosse voluto
divertire.
Daniela Fubini, Tel Aviv
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Controvento - Scienza d'Israele
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Ogni
tanto penso che Israele dovrebbe avviare un corpo di diplomazia
scientifica, incaricato di pubblicizzare le scoperte in campo medico,
in biologia e chimica e fisica e nelle nuove tecnologie - intelligenza
artificiale, algoritmi, deep learning - e le start up per realizzarle
Quale sistema più efficace per combattere il movimento a favore del
boicottaggio di Israele,
che la conoscenza di quello che l’ingegno del Paese sta producendo a
beneficio di tutti?
Ricevo regolarmente le newletters delle più importanti università e
centri di ricerca israeliani, ed è un fuoco d'artificio di scoperte e
progetti entusiasmanti, che purtroppo raramente escono dal ristretto
circolo degli addetti ai lavori.
Viviana Kasam
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