Jonathan Sacks, rabbino
| La
festa di Chanukkah ci ricorda l'importanza di accendere un nostro
candelabro, senza minacciare o essere minacciati dai candelabri degli
altri.
| |
David
Bidussa,
storico sociale
delle idee | Adam
Michnik riceverà il Premio Internazionale Primo Levi 2018 questa sera,
alle 17, al Palazzo Ducale di Genova. Parlerà in polacco. È importante
che la libertà e la memoria della lotta al totalitarismo abbiano la
possibilità di trovare le parole anche in quella lingua. Non per
ricordare il passato, ma per parlare al presente e del presente per il
futuro.
| |
 |
Israele e gli Stati arabi,
un dialogo aperto
|
In
forte evoluzione lo scenario diplomatico tra Israele e Stati arabi, con
sempre più frequenti incontri e strette di mano che lasciano intendere
un cambio di rotta significativo. “Benjamin Netanyahu è accolto dal
sultano dell’Oman, le note dell’Hatikwa vengono suonate negli Emirati,
l’Arabia Saudita si protegge con tecnologia israeliana, il sovrano del
Bahrein invita ministri dello Stato ebraico e il Qatar si accorda con
Gerusalemme per inviare ingenti aiuti alla Striscia di Gaza: quanto
avvenuto nell’ultimo mese – scrive in un editoriale il direttore de La
Stampa Maurizio Molinari – dimostra che la novità in Medio Oriente è lo
scongelamento dei rapporti fra le monarchie del Golfo e Israele”.
“Sull’agricoltura tecnologica l’Italia va a scuola da Israele”. Così il
Messaggero nel dare conto dell’accordo di collaborazione tra i due
paesi che sarà siglato martedì a Roma. “La marcia in più di Israele,
nel 2017 secondo Paese al mondo per numero di start-up pro-capite,
trova origine nei consistenti investimenti in ricerca e sviluppo: il
4,1% del pil contro l’1,3% italiano” scrive il quotidiano romano.
Istruzione arma più forte contro razzismo e antisemitismo? In una
intervista con La Stampa, il presidente del comitato dei rettori di
Israele Joseph Klafter dice: “È un problema con diverse sfaccettature.
Spero che l’educazione fin dalla tenera età funzioni, ma dobbiamo
distinguere tra questo aspetto e il movimento Bds creato dai
palestinesi contro Israele. È in crescita ed è diffuso tra gli studenti
universitari in tutto il mondo. Studenti che saranno i docenti di
domani”.
| |
Leggi
|
 |
|
|
Qui milano - jewish in the city "Luce contro l'oscurantismo"
La
cultura per accendere il pensiero e rischiarare il buio
dell’oscuratismo, dell’omologazione, della cancellazione delle
differenze. È un messaggio rivolto al presente quello lanciato nelle
scorse ore dai protagonisti di Jewish in the city, la rassegna milanese
dedicata alla cultura ebraica, riuniti nella sinagoga di via Guastalla:
da rav Alfonso Arbib, rabbino capo della città, all’assessore alla
Cultura di Milano Filippo Del Corno, da rav Roberto Della Rocca,
direttore dell’area Cultura e Formazione dell’Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane, allo psicanalista Massimo Recalcati e al giornalista
David Parenzo, tutti gli intervenuti hanno ricordato la necessità di
non cadere nel buio dell’ignoranza, ma di impegnarsi ad accendere la
luce della ragione. “Siamo qui per dare un messaggio rivolto al futuro.
Per accendere le luci di Channukkah e la luce della cultura ebraica”,
ha sottolineato in apertura Gadi Schoenheit, Consigliere della Comunità
ebraica, promotrice dell’iniziativa. Leggi
|
Il vuoto e il pieno |
In
Francia si susseguono le manifestazioni contro la politica del
presidente Macron, giovane e inedita promessa del panorama nazionale
anzitempo appassita. Al di là del merito delle singole espressioni di
dissenso, e ancora di più del ricorso alla violenza di piazza, laddove
è facile immaginare che alle sincere proteste si accompagnino le
provocazioni, le strumentalizzazioni e le manipolazioni, rimane il
fatto che un diffuso malcontento sta attraversando l’Europa intera. La
crisi delle istituzioni comuni dell’Unione si inserisce all’interno di
questo processo, essendone più effetto che non causa. Ovvero, dal
momento che il peso di una mancata federazione politica si è
sovrapposta alla realizzazione di una moneta unica, le conseguenze dei
mutamenti geopolitici – e tra questi soprattutto quelli di ordine
sociale ed economico – si sono riflesse su tutto il Continente europeo
senza gli ammortizzatori che queste avrebbero invece richiesto. Il
colpo di maglio è stato avvertito soprattutto nelle fasce intermedie e
mediane delle nostre società, quel ceto medio – per l’appunto – che
misura non solo il decremento della sua capacità economica ma anche la
perdita di status, il timore per i tempi a venire, in buona sostanza un
altrimenti inaspettato scollamento con la società circostante. La
protesta generalizzata contro le élite incapaci di fare fronte ai
cambiamenti, guidandoli e gestendoli a beneficio comune, è divenuta
allora il tratto prevalente di un disagio diffuso, in parte fondato su
bisogni reali ed in parte “percepito”, e quindi elaborato, come senso
al medesimo tempo di espropriazione (per i diritti persi o non
riconosciuti) e di frustrazione (per un tempo futuro che non
costituisce più una prospettiva di speranza ma solo di ansia).
Claudio Vercelli
Leggi
|
|
Immagini - Salgado
|
Queste
due fotografie, quella dei minatori della Serra Pelada in Brasile, e
quella dei pinguini in Antartide sono state scattate da uno dei più
grandi fotografi viventi, Sebastiao Salgado.
Per anni Salgado ha documentato nei luoghi più remoti e inaccessibili le condizioni di sfruttamento economico dei
lavoratori, producendo la sua opera più famosa: “La mano dell’uomo”.
L’opera, realizzato in 26 paesi nell’arco di 8 anni, ci offre un
omaggio straordinario della fatica dell’uomo. Il fotografo brasiliano
si definisce infatti un “fotografo militante”. Nelle sue fotografie,
Salgado riesce a ricondurre l’uomo ad una dimensione epica
ovunque si trovi: nelle piantagioni del Ruanda, nelle coltivazioni di
canna da zucchero a Cuba, nelle miniera d’oro della Serra Pelada in
Brasile fino ad arrivare nei pozzi petroliferi in fiamme del Kuwait.
Ruggero Gabbai
Leggi
|
|
|