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6 Dicembre 2018 - 28 Kislev 5779


alef/tav
Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri di rav  Ephraim Mirvis e di Giorgio Berruto. Nella sezione pilpul una riflessione di Stefano Jesurum, Maria Teresa Milano, Sara Valentina Di Palma e Valentino Baldacci.
 
 
Scudo del Nord e l'Italia
L’operazione Scudo del Nord condotta dall’esercito israeliano per smantellare la minaccia di Hezbollah riguarda da vicino anche l’Italia. A ricordarlo è La Stampa, che spiega come l’opera di demolizione dei tunnel stia avvenendo “a pochi metri dall’area in cui dal 2006 è dispiegato il contingente militare delle Nazioni Unite (Unifil), la cui componente italiana è rilevante in termini di uomini e di mezzi”.
Una iniziativa, quella di Hezbollah, “che rappresenta una palese violazione della Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite dell’11 agosto del 2006”. Decisivo il ruolo italiano allora. Il 26 luglio di quell’anno si tenne infatti alla Farnesina la Conferenza di Pace che, scrive il quotidiano torinese, “pose le basi per la fine delle ostilità e per il dispiegamento della forza Unifil con mandato e regole d’ingaggio rafforzate”.

Il voto contro Hamas. Alle Nazioni Unite è in programma oggi la votazione di una risoluzione contro il gruppo terroristico palestinese Hamas. “Tutti i 28 paesi dell’Unione europea hanno deciso di votare a favore della risoluzione, che non è vincolante (come la decina circa di risoluzioni contro Israele approvate dall’Onu quest’anno). L’approvazione dei governi europei – scrive Il Foglio al riguardo – è considerata essenziale per convincere la maggioranza dei 193 paesi”.

La Testimone e l'amore per ripartire. In una intervista con Repubblica Liliana Segre racconta la lunga storia d’amore con il marito Alfredo Belli Paci, scomparso nel 2007.
Un paio di giorni dopo il primo incontro, spiega la senatrice a vita, notò il numero tatuato sul braccio. “Io so cos’è, mi disse. E io so che tu hai sofferto molto. Mi ritrassi, non parlavo allora come non avrei parlato nei successivi quarant’anni. E lui mi raccontò che, avendo scelto di non aderire alla Repubblica Sociale, aveva trascorso due anni in sette campi di prigionia nazisti. Alfredo Belli Paci – ricorda – era uno dei seicentomila militari internati in Germania”.

“I nuovi lager dei centri per migranti”. Così titola Il Fatto Quotidiano a proposito della realtà dei CPR. “Incredibilmente – si legge – anche in ragione della giurisprudenza della Corte di Strasburgo che legittima la detenzione amministrativa dei migranti, l’apartheid esiste in Europa. Uno dei tratti caratteristici, forse il più odioso di questo regime, su cui è bene riflettere nell’ottantesimo anniversario delle leggi razziali, è la chiusura della giurisdizione per il gruppo sociale sotto attacco”. Novità, si legge ancora, “introdotta non da Salvini ma da Minniti, il quale ha tolto la possibilità per i richiedenti asilo di appellare le decisioni di diniego”.

Yehoshua si racconta. “Non ho mai esitato nell’esprimere il mio pensiero, usando la mia reputazione di scrittore. Le mie idee sono emerse anche nei libri. L’ho fatto anche in quest’ultimo romanzo con la rottura dell’identità che condiziona la convivenza”. Così Abraham B. Yehoshua, protagonista ieri a Più libri più liberi, in una intervista con il Messaggero sul suo ultimo libro Il tunnel (Einaudi).


Dialogo in cucina. Si apre oggi ad Haifa il festival A-Sham, con protagonista la cucina ottomana. Lo chef turco Demirasal è l’ospite d’onore “di una squadra composta da una ventina di prestigiosi colleghi e ristoratori israeliani – musulmani, cristiani, drusi ed ebrei – specializzati in cucina araba” (La Stampa Tuttigusti).

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
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